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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «delle»

nautoretestoannoconcordanza
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e gli occorrerebbero anche delle mutande, e possibilmente un
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dei mattoni, i pizzi delle tende, senza trovare una
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sensazione che il rosso delle gote gli corra fin
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sente il cattivo odore delle immondizie, che esala dai
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scale, verso la casa delle due ragazze, e gli
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lato: prova i lucchetti delle saracinesche. Debbo andare via
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lavanderia: il rumore secco delle bronzine consumate. Rivede i
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allora pare di sentire delle voci che vengono di
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immota; solo gli alberi delle imbarcazioni oscillano, tutto il
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Maria. Poi l’odore delle lenzuola si fonde con
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materasso tolto dal letto delle due sorelle tornò al
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una e l’altra delle due sorelle; e non
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mostrare anche la bontà delle nostre cravatte; le persone
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fin’adesso alle spalle delle due donne, senza preoccuparsi
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riconoscente, la rimprovera persino delle sue attenzioni... Anna guarda
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ballatoi lustrano le maniglie delle porte, cantando. Il sole
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sole, riflettendosi sui vetri delle finestre, illumina gli specchi
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vestiti da domenica. Parlano delle guerre future che saranno
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cresce, con il crescere delle sensazioni sgradevoli, finché il
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io mi sono sentita delle mani al collo.» «Il
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da svellere i ciottoli delle strade, e allagare certi
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mano; che m’importa delle donne? Debbo sistemarmi prima
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Alcuni pezzi di legno delle costruzioni balneari, non smontate
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legno bagnato; l’odore delle stuoie di cocco e
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fino all’ultimo anno delle tecniche. Poi dovetti abbandonare
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di fermarsi agli angoli delle strade, nei crocevia, ove
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nervose assaggia l’impugnatura delle due rivoltelle, due, nelle
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invece ho detto sempre delle bugie; ho finto di
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star bene, di guadagnare. Delle piccole occupazioni illegali non
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le terrazze di cemento delle fabbriche, che sembrano troppo
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in metalli in una delle due fabbriche, e in
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parlavano della loro situazione, delle loro paghe. I tardi
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carico e lo scarico delle merci. Lo chiamano il
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conosce la faccia pratica delle cose. Lo accusano insomma
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male, e si ricordò delle sue lontane letture, di
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ingiallite lasciate a casa delle due ragazze, di quei
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aspirazione, ma la fine delle aspirazioni della sua classe
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e compagnia bella. Scusami delle seccature che continuo a
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si ripetono le immagini delle sue ultime ore con
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mi fate...» ¶ «State dicendo delle sciocchezze!» lo interrompe Anna
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da fare. La stanchezza delle cose domestiche, vedute e
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e guarda le punte delle scarpette di coppale: bisognerebbe
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locomotiva. Al di sopra delle cartoline è appesa a
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senso. Le rivede come delle cose, materia pallida e
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dal cortile le voci delle donne che chiamano i
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né Elisa conosce nessuna delle persone riunite a parlare
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costretti a servirsi ancora delle loro organizzazioni. E i
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dei presenti. ¶ «Della questione delle baracche non ve ne
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sull’indice i filacci delle tasche dei pantaloni. E
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venuta qui per dirmi delle bestialità? Già ne sento
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convinti quelli del consiglio delle leghe che... ma, curioso
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lentamente perde il senso delle parole che ode. Gli
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che scavalca il burrone delle Pecorelle: lo sguardo di
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di Teodoro cade su delle ossa, con la carne
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e tirarli nei colli delle bottiglie: la più grande
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vi appostate sulla via delle Pecorelle; e io mi
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odono dei passi e delle voci sulla strada. Il
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più forte; in direzione delle piccole luci verdi e
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men peggio una valigia delle sue cose più necessarie
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passano accanto, gli lanciano delle occhiate furbe e interrogative
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suo scritto dove dicesse delle sue condizioni e dei
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specchio e alle maniglie delle porte: è come un
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Allora gli rispondeva sommariamente, delle sciocchezze, e gli parevano
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sentono i tonfi sordi delle pietre che precipitano nel
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fa carriera nell’industria delle conserve alimentari ¶ Una mattina
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volenteroso e s’impietosì delle sue condizioni e delle
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delle sue condizioni e delle preghiere che egli gli
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vari stagni, a seconda delle misure delle scatole. Era
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a seconda delle misure delle scatole. Era noioso quell
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di controllare la chiusura delle scatole, e tante altre
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odore forte e dolce delle conserve, veniva da altri
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operai riaffermano l’intransigenza delle masse. ¶ Non ricadere nell
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fondo sono le ombre delle ciminiere che attraversano la
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gru e i castelli delle calamite che si ergono
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di fronte all’imperversare delle minacce, apertamente dette o
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proietta l’ombra lunga delle mura sul mare. Non
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stessa ora, il frinire delle cicale. Ora il sole
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XVII ¶ Agosto-settembre 1921: occupazione delle fabbriche ¶ I nostri due
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tanto dal di sopra delle lenti guarda Teodoro. La
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qualcuno vi ha impiegato delle ore, e non può
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piede, poiché i palmi delle mani ormai gli bruciano
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nell’altra le punte delle bretelle. Marco gli dice
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corpo, al di fuori delle macchie al dorso ed
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al cadavere, in direzione delle spalle, anch’esse macchiate
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e l’altro, passa delle ore a girare incerto
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la gru, i castelli delle calamite, il trenino aereo
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sono scure, coi verdi delle persiane smaltati dall’acqua
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consuma anche il ricordo delle compagnie nella memoria. “Su