Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

descrizione precisa e netta delle vie, dei monumenti, delle

delle vie, dei monumenti, delle chiese e dei musei

e l’intimo fluido delle cose, che ebbero vita

immote e nel volto delle persone. ¶ La viaggiatrice non

scienza, che vi parlano delle continue trasformazioni umane, salienti

mai la più fiorita delle schiavitù non è parsa

napoletano, nella indescrivibile beltà delle cose, quando gli occhi

apprezzare il piacere spirituale delle cose che non sono

che non sono più, delle cose finite e sentirsi

e di mortelle ghiacciate delle Terme Diocleziane, noi sedute

magro. Intorno, nella piazza, delle grandi botteghe di oggetti

pensieri, muta l’impeto delle loro volontà. Singolare, immenso

da una porta: e delle ombre pallide e sudanti

almeno nel suono armonioso delle sue campane, nel passo

campane, nel passo cauto delle sue beghine, nei riflessi

senatori, va a occupare delle modeste stanze mobiliate, per

dai più alti gradi delle funzioni sociali agli infimi

ammantata di finta eleganza delle moderne costruzioni, e i

prefettizii, degli ufficii municipali, delle Intendenze di Finanza, delle

delle Intendenze di Finanza, delle Direzioni di Lotto Pubblico

Direzioni di Lotto Pubblico, delle direzioni di Pubblica Sicurezza

difficile conservare nello spirito delle traccie profonde ed efficaci

del suo lavoro e delle sue ricchezze, nella saviezza

saviezza e nella felicità delle sue leggi, ammirata, persino

giardini, dei parchi e delle campagne? Bisogna, forse, prima

sempre più ardente, rimanendovi delle ore in uno stato

saldare dolorosamente il conto delle più belle e più

il Silenzio! ¶ * ¶ Freschissima sera delle calende di giugno. Il

il muro, sono disposte delle poltrone di paglia, larghe

paglia, larghe e confortevoli: delle donne, degli uomini, vi

e i cento lumicini delle gondole ferme o filanti

ombra, i lampioncini multicoltori delle grandi barche ove si

a chiedere, a Venezia, delle immagini di beltà, delle

delle immagini di beltà, delle visioni d’arte, delle

delle visioni d’arte, delle impressioni di grazia che

vita dei miei nervi, delle mie fibre, versando un

sè la solenne tranquillità delle cose che furono; le

dei piroscafi, degli automobili, delle carrozze e che anela

nel bianco chiarore, e delle ombre bianche muliebri vi

e le maniche sembrano delle ali, donde viene, costei

anche, poichè, sempre, sempre, delle gondole arrivano e partono

canta, laggiù. Dei violini, delle chitarre, dei mandolini, musica

voce di uomo, cantano, delle canzoni di amore e

più allegra; qualche pezzo delle opere più popolari. Non

cui si sono aggruppate delle gondole, ferme, a udire

Pare che il movimento delle gondole che passano, che

uomini, non è colpa delle donne: è colpa dei

è neanche dell’ambiente, delle circostanze, delle occasioni: la

dell’ambiente, delle circostanze, delle occasioni: la colpa è

che ha peccato più delle altre? ¶ * ¶ Ebbene, sì, ella

ella ha peccato più delle altre, perchè ella non

di quei legni, sono delle profonde armonie di arte

patrizi, alle piccole chiese delle due isole, dai magnifici

non che la città delle calme profonde, esista; che

sono rasserenati, al cospetto delle più belle cose che

merletto, nei grandi ornamenti delle pareti, nei mobili, pochi

sobriamente, dei fiori e delle piante: e delle grandi

e delle piante: e delle grandi portiere in istorie

Chiunque senta l’orgoglio delle infinite beltà che l

allettatrici degli occhi e delle fantasie umane. E ne

i musei, le sale delle case patrizie e persino

silenzio, ove la tenuità delle linee dice la delicatezza

toccare il cumulo alto delle carte da visite e

l’età, la tristezza delle delusioni, la fine di

deriva, fra le huttes delle belle montanine e dei

dovete ascoltare il canto delle donne, degli uomini e

e questa, forse, una delle migliori, una delle più

una delle migliori, una delle più popolari, poichè possedeva

più popolari, poichè possedeva delle belle voci, e un

più tradizionali, come canzoni. Delle quattro donne tutte eran

legacce, simili a quelle delle donne e la gran

eravamo travolti. I volti delle donne e dell’uomo

liebe Tirol, la voce delle cantatrici si posava, con

villaggio arrivano i canti delle fanciulle e il giocondo

Ponente, che è una delle gemme del nostro paese

Cosmopoli che è una delle delizie di questi viaggi

due dimore di convalescenti delle malattie di petto, da

ferrata, fra il profumo delle mimose e delle violette

profumo delle mimose e delle violette che, nella notte

vita, di movimento, ha delle belle e grandi vie

ricordanti i paesi nordici, delle piccole ville e dell

dell’innocente tennis, conforto delle misses inglesi. Non importa

fra i grandi alberi delle sue ampie, aerate, chiarissime

lieve sui raggi scintillanti delle biciclette, fuggendo a suon

albergo egli ha incontrato delle donne bionde, vestite di

risalgono, portando anch’essi delle violette: il penetrante, fresco

vivificandoli, sul merletto bianco delle cortine del letto, rendendolo

la grande luce bianca delle lampade elettriche, nelle piazze

hanno dei larghi balconi, delle larghe verande, delle terrazze

balconi, delle larghe verande, delle terrazze con balaustre, le

di terra, vi mette delle viole, dei geranii, delle

delle viole, dei geranii, delle rose, e i fiori

vita, poiché la beltà delle cose, intorno, la immortale

des Anglaìs si distendono delle leggiere palizzate di legno

sui marciapiedi si collocano delle sedie di paglia, a

la banchina, si costruiscono delle graziose tribune di legno

giardini degli alberghi e delle ville, ogni albergatore, ogni

costruire, per proprio conto, delle tribune speciali, per sè

pronta, cominciano a girarvi delle venditrici di fiori, ragazze

di fiori, al posto delle lanterne, che non vi

si seggono sul mantice delle carrozze e i giovanotti

in piedi, sugli staffoni delle victorie. Ma il trionfo

trionfo floreale aumenta: ecco delle carrozze che hanno dei

dei mazzi di fiori, delle strisce di fiori, dei

e svolazzano, intorno: ecco delle carrozze letteralmente foderate di

due bei cavalli avevan delle fontanine di garofani rosei

le cinture, che formavano delle aiuole intorno, gentilissime. Qualche

così brillanti gli occhi delle donne e così conquistatori

a riprendere i frammenti delle loro estetiche sensazioni, e

seco. Fra la folla delle duchesse francesi, delle ladies

folla delle duchesse francesi, delle ladies inglesi, delle principesse

francesi, delle ladies inglesi, delle principesse russe e delle

delle principesse russe e delle arciduchesse austriache, io ho

non può fisicamente staccarsi delle braccia del suo amante

le corone d’immaginazione delle demi-mondaines, asciugano le

suo pensiero, era una delle allegrezze, una delle intime

una delle allegrezze, una delle intime consolazioni di chi

Caldara, che è una delle più nobili espressioni dolorose

ci ridonasse il canto delle sue vecchie cose, di

è perduto il treno delle cinque e quaranta, si

quaranta, si prende quello delle sei e quindici. Ci

carrozzabile, che è una delle più belle vie del

aspettano, lungo i cespugli delle rose e dei mughetti

DENARO ¶ Montecarlo, marzo.... ¶ Fallacia delle cose da lungi immaginate

che qui si perdono delle fortune e delle fortune

perdono delle fortune e delle fortune si guadagnano, che

è il ritornello gentile delle frase più brutali e

frase più brutali e delle preghiere più umili: salvo

alto, è un formare delle pile di argento, presso

i tenitori del banco, delle grosse pile di argento

grosse pile di argento, delle sottili pile di oro

un fare e rifare delle piccole e grosse pile

oro; è il cambiare delle monete d’oro in

intervallo termina, il volare delle monete bianche e delle

delle monete bianche e delle monete gialle, si fa

folto, il rastrello fa delle raccolte più larghe, più

e sotto il bagliore delle grandi lampade, quasi, quasi

vesti chiarissime ed elegantissime delle donne, che sono mai

di oro, chimera vestita delle carte seriche dei biglietti

Il settanta per cento delle persone che riempiono il

sono il segnale caratteristico delle donne a Montecarlo, le

E ne ho visto delle timide e audaci, insieme

giuocare; ne ho visto delle sfrenate fare violentemente un

mortali più pericolosi; e delle prudenti, meschine, arrischiar quasi

paura della perdita; e delle prudenti, sapienti, che aspettavano

fine della vena; e delle metafisiche del giuoco, diciamo

un pò meno imbellettate delle altre, sono talvolta, meno

insieme, che lo aspetto delle vie di Cannes, con

signore che avean gittato delle pellicce sui loro vestiti

di sollevare il bavero delle loro giacchette, e che

qualche mese, al cospetto delle due grandezze che potessero

ricerca la bellissima curva delle spalle e la grazia

e lievi i saloni delle Tuileries e i bei

Carolina Bonaparte, l’ambasciatore delle lettere francesi in Italia

francesi in Italia e delle lettere italiane in Francia

vagons restaurants debbono fare delle serie di pranzi, e

m’immagino, per una delle sue venti succursali di

poichè il suo the delle cinque, alle cinque di

del pranzo, per sino delle sedie restano vuote e

bene, salvo per leggervi delle cifre strane, da giuocare

molti uomini, alti impiegati delle ferrovie italiane e francesi

italiane e francesi, direttori delle società degli sleeping cars

verso la Francia, erano delle fortificazioni, ma, che, ora

il mormorio dei carri, delle carrozze, degli automobili , degli

di Rivoli, i giardini delle Tuileries? Forse... Forse... Città

che rasenta gli alberi delle vie e i chioschi

mille, ai centomila impiegati delle centomila organizzazioni parigine, dai

vita che inebbria, mancherebbero delle loro ruote principali. Si

le dorature, gli occhi delle donne, e i loro

le trombe degli automobili, delle biciclette, dei trams elettrici

della città, tagliando una delle più aristocratiche, più silenziose

un boulevard, in una delle sue ore più popolose

prezzo minimo e quelle delle grandissime società di assicurazioni

società di assicurazioni americane: delle vecchie case storiche dove

ed è morto, e delle case nuovissime, dove tutto

lenta, gli automobili diventano delle carrozze comuni, per sino

alle visite, ai thès delle cinque, al Bois, ai

loro toilette, nè quella delle loro donne, e neppur

donne, e neppur quella delle donne altrui. Credete voi

suoi enormi boulevards, una delle sue enormi avenues, le

sapete sottrarvi alle attrazioni delle vetrine ed è assai

espressione avida e raccolta delle donne che sono dominate

espressione frettolosa, affaccendata, preoccupata delle donne che pare stiano

sono andate ai ricevimenti delle cinque, ad altri appuntamenti

di tutti i mannequins delle case di rue de

a osservare la sfilata delle belle ragazze. È uno

a imbastire, a cucire delle ricchissime vesti, a mettere

ad esporre i corpi delle persone morte, di cui

tre reparti, la fila delle barelle a ruote, in

aiutanti, praticano nel cadavere delle iniezioni potenti di conservazione

mantenere ferme le teste delle loro vittime, solleva la

esposto, gli si fanno delle fotografie, insieme al suo

sono andata, il quadro delle fotografie ne conteneva sette

e tanto meno nessuna delle mie amiche di Parigi

fisonomia intelligente e viva delle donne popolane di Parigi

sulla carte: non innamorarsi delle primizie: non avventurarsi nelle

lira e cinquanta, ma delle pesche di Montreuil, adesso

lusso e l’apparizione delle più belle signore di

ai grandi restaurants hanno delle sontuose tables d’hóte

paese; vi sono persino delle trattorie orientali, per turchi

la notte, alle trattorie delle Halles... Infine cominciando da

di Rothschild, voi troverete delle platee di orchidee nel

ospiti. È l’orgoglio delle padrone di casa, questo

o diritti, che separano delle aiuole ovali, o rotonde

di qualunque occhio amatore delle cose belle e di

ama fuggire la folla delle grande arteria, l’avenue

cavalli dei cavalieri e delle amazzoni con rumor sordo

del Bois, il viale delle Acacie nereggia di vetture

ecco, in ricchissimi equipaggi, delle cocottes più in vista

e non raggiunge quello delle donne oneste; ecco i

ecco i bizzarri equipaggi delle miliardarie straniere che vogliono

imminenti ardori estivi, ma delle tenerezze primaverili, non per

sociologo, se il cronista delle storie umane, dovessero arrestarsi

che sorgeva dal cuore delle persone più secure. E

ho viste, sulle porte delle loro case, guardare il

prendere quell’attitudine serena delle ore belle, delle ore

serena delle ore belle, delle ore che niente può

pungevano le suole leggiere delle scarpette fini, poiché esse

e vedere le toilettes delle altre signore, e far

con curiosità la beltà delle dame e degli equipaggi

la pia luce, altissima, delle imminenti stelle; innanzi a

un popolo, la beltà delle cose e la forza

se mai l’amore delle altitudini purissime vibrò nostalgicamente

misteriosa, proverete il gusto delle lacrime pungervi gli occhi

lontani da voi, degni delle vostre gite, i boschi

ove ride la vainiglia delle Alpi, ove il timo

l’iceflower, il fiore delle nevi, gelido sì, ma

dà, nelle negre fantasime delle prime colline, nel vivido

colline, nel vivido spumare delle candide acque del Lys

il bianchissimo fiume, figlio delle nevi eterne...... ¶ * ¶ Che cosa

eppure il grande terrore delle camere di albergo, quel

primo colpo di frusta delle quattro ore, voi pazientemente

tetti sporgenti sulla facciata delle scalette esteriori, dalle loggette

rumore turba la quiete delle grandi valli. Lassù, per

serpeggia, ora all’ombra delle rocce, ora al sole

senza neppure l’aiuto delle briglie. L’aria si

vedono biancheggiare, nei crepacci delle rocce. Dal Gaby al

sarto locale, il Doucet, delle gonnelle rosse e dei

inverno, divertendosi al chiarore delle lampade elettriche, ballando, cenando

sé l’influenza corrompitrice delle città, deve, prima di

cime glaciali, le cime delle nevi eterne; la poesia

rosa, la piccola rosa delle Alpi, tutta pallida e

Essa è la vainiglia delle Alpi, la nigritilla suavis

e i luminosi chiarori delle belle mattinate bionde; e

luna, il fantomatico aspetto delle rupi e dei monti

stenda i neri speroni delle sue fortificazioni, per garentire

con l’eterno spettacolo delle nevi alpine, innanzi alle

un delicato grigio, dove delle sfumature di rosa fine

questo è il segreto delle escursioni alpine. La strada

non è che una delle più alte parrocchie del

l’erta, le contadine delle alpi, dalle sonore e

di libri, vi dà delle uova, del burro, del

Cervino è la montagna delle montagne, come la Valtournanche

Valtournanche è la valle delle valli, così l’orrido

sempre, il nuovo innammorato delle bianche cime. Mentre, dopo

vivace e cristallina canzone delle acque cadenti nella gran

a raggiungere il fiume delle Marmore, il quale discende

sia apprezzato il valore delle più intrepide guide alpine

affogato dalla collera spaventosa delle acque? Poiché, camminando come

ecco l’invincibile seduttore delle Alpi; ecco il Cervino

che importa...? ¶ L’apparizione delle cavalcature che vi debbono

grani hanno il sapore delle more e che fanno

mai notte più orrenda delle altre, gli ispirò la

la seduzione del gigante delle montagne. Chi sono, donde

solo questo amore invincibile delle altitudini, quest’adorazione delle

delle altitudini, quest’adorazione delle cime, questa frenesia inguaribile

con la fantasia piena delle più strane figure, ma

alba purissima, o quella delle trasparenze mattinali, o quella

e taciturno Petigax, una delle tre guide alpine che

e dal gelo notturno delle grandi altezze, sotto il

villeggianti erano alle porte delle loro casupole: tutti i

nera e paurosa roccia delle demoiselles anglaises, io vidi

fondo oscuro e aspro delle rocce, ai piedi delle

delle rocce, ai piedi delle bianchezze immacolate dei ghiacci

Così alti, i campanili delle chiesette alpine! Sembrano fari

dubbiosi della meta, diffidando delle proprie esaurite forze, presi

da quelle mortali lassezze delle fibre, che atterrano. Alti

muta, che sono una delle tante virtù di questa

inginocchiano in un angolo delle loro alte parrocchie e

ambizioni. Dai modesti cristalli delle finestre, lo spettacolo solenne

beltà maestosa e austera delle cose, che un Dio

tutti i miseri viatori delle montagne, smarriti sulle altezze

mai notte più orrenda delle altre, gli ispirò la

tinniscono, al piccolo trotto delle povere bestie, che sentono

singoiar tipo di figliuolo delle alpi, innamorato del suo

possano stendersi ai poveri delle due nazioni, di tutte

agli alberghi, i campanelli delle mule tinnivano con argentine

la forma degli express, delle funicolari e delle immense

express, delle funicolari e delle immense stazioni, per terra

distenderà il bigio velo delle nuvole; quando discenderanno sui

o genziana, o fiore delle nevi, affascinante fiore; tu

il gran biancore, signore delle roccie e dei prati

Solo il clamore solitario delle acque: o talvolta, il