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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «delle»

nautoretestoannoconcordanza
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1886
dovuto ricorrere alle confessioni delle fanciulle. Come se la
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del mare lontano e delle chitarre preganti. Ogni volta
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animali fantastici, vi do delle novelle senza protagonisti, o
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ho scritto. Ho fatto delle novelle corali, ove il
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tinta metallica e finissima delle albe invernali. Allora Maria
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riaddormentava, col buon sonno delle fanciulle sane e tranquille
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Scarano, con la mitezza delle anime innamorate. ¶ Sul pianerottolo
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lisciava, con la punta delle dita, i capelli biondissimi
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Adelina Markò: era una delle due o tre felici
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mobile. Negli spazi liberi delle pareti, chiusi in sottili
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pendevano l’indice alfabetico delle ausiliarie e delle giornaliere
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alfabetico delle ausiliarie e delle giornaliere, il regolamento interno
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il pallore di avorio delle zitelle trentenni, vissute in
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della voce, nella morbidezza delle mani che pareva si
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prima, entrò nel salone delle macchine e si sedette
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un tratto, nella taciturnità delle macchine che pareva dormissero
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venuta dall’altra sala delle macchine, dov’era stata
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una nostalgia della casa, delle persone amate. Levava la
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scoppi di trictrac e delle bombe natalizie, salì alla
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Morra riportò il volumettino delle poesie di Parzanese alla
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ronzando attorno ai tavolini delle macchine, vedeva tutti i
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intensamente desiderata quell’ora delle nove, si erano consumate
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si rivolgeva allo zelo delle ausiliarie, per sapere se
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e tentavano lo spirito delle più serene: tutti i
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prefetture, arrivavano i risultati delle frazioni, al ministro, alla
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con Peppina Sauna, una delle più forti, se non
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acqua, gocciolavano dalle punte delle balene appoggiate al suolo
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biondi della fronte e delle tempia, diceva, lamentandosi dolcemente
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mattone pesto. Questo incidente delle colazioni era un eterno
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bel gruzzolo coi guadagni delle colazioni e a certune
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tre giorni, la linea delle isole che parte da
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fra metallo e metallo delle macchine, vi era una
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che era più grande delle altre, ne cavò fuori
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da orlare. La specialità delle sorelline Sannicandro, in quel
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Elfrida Kapnist che orlava delle cuffiette, — stanotte a una
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la virtù, la pietà delle donne: sempre un Cantelmo
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intanto otto o dieci delle fanciullette da ricoverarsi, bisognava
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discorso divenne generale, ognuna delle lavoratrici offrì di far
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eleganti? I fidanzati diffidano delle suocere eleganti. Troppo severe
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preparava lei stessa, — una delle sue stravaganze, — restò piantata
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se ne vendicava, facendo delle malignità a tutti, ma
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sopra: questo per ispirarle delle idee di buona massaia
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pensato di farti fare delle camicie di seta? — domandò
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di affetto, questa carità delle ragazze per i bimbi
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con la voluttà infinita delle anime buone, che mai
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arie, quella Elfrida Kapnist delle apparenze così strane e
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tanto le faceva subire delle umiliazioni atroci; Angiolina Cantelmo
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di maggio. A piedi delle sue scalette di legno
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straniere, provvide, avevano portato delle sedie portatili, dei pliants
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fosse, con la serenità delle ragazze straniere, senza pregiudizi
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ballava, chiacchierava, rideva, prendeva delle granite, bellissima nel suo
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su cui aveva messo delle rose di maggio, fresche
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portare in giro una delle più belle ragazze di
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mangiavano con la golosità delle adolescenti, prima del salmone
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di quell’enorme appetito delle zitelle nervose; e ci
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visioni marine e sentimentali delle signore, nascondendo loro i
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ammirando l’inesauribile appetito delle due sorelline Sannicandro che
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sorelline Sannicandro che mangiavano delle castagne giulebbate e bevevano
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dal piccolo movimento nervoso delle spalle di Giovannella, da
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della partenza, il gruppo delle ragazze si fece da
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Abbiamo portato ad Olga delle rose, — disse la prima
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rose, — disse la prima. ¶ — Delle rose bianche, perchè essa
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capo bruno nel gruppo delle sue amiche — voi non
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lei, seguita dal corteo delle sue amiche. Un grande
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amica la consolava, dicendole delle cose tenerissime, carezzandola come
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pareva irradiasse, nel fondo. Delle signore entravano a piedi
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mondano. La bruna tonaca delle monache francescane le scendeva
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si vedeva il moto delle labbra: la vecchia badessa
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aveva già la monotonia delle voci monacali. Era la
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ella pronunziava al lume delle quattro torcie: le parole
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rauco, superando il rumore delle onde contro il legno
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che conduceva ai camerini delle donne, essendo le posseditrici
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andatura vacillante e ridicola delle oche; la madre, meno
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per riconfortare gli spiriti delle padrone, dopo il bagno
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buoni villici, nel Padiglione delle Mortelle, consumavano tempo, salute
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Pasquale, la più carina delle due sorelle: le De
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scricchiolava sotto i passi delle persone. Era una loggia
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scordandosi con la noncuranza delle persone felici, che la
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figlia, col forzato sorriso delle persone che soffrono, e
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fiere: e ne inventavano delle belle sul loro conto
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pretendeva sempre di fare delle osservazioni profonde, alla sua
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le veniva dalla recitazione delle parti d’ingenua. ¶ Ma
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e l’aria assorbita delle persone importanti; le Fusco
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aveva dati proprio una delle sorelle Cafaro, certe ragazze
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per ognuna e poi delle eredità, che nessuno in
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lagnarsi: la sorellina mangiava delle telline, buttando i gusci
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tanta è la dolcezza delle stelle e degli sguardi
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sotto la chiara luce delle stelle. ¶ Nel primo viale
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sottoposta, fra il candore delle ninfee, fra i bianchi
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sono la nota predominante delle serate estive napoletane, alla
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e serbava il silenzio delle serate di malumore, in
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giovane invano gli rivolgeva delle occhiate supplichevoli, mutamente scongiurandolo
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pavoneggiavano, nella luce cruda delle fiammelle a gas, tutte
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e l’aria sfacciata delle brutte che si credono
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un nastro rosa. ¶ — Sembrano delle mosche in un gelato
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che litigare, ora dicendosi delle ironie sanguinose, ora dandosi
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sposato la più piccola delle De Pasquale: e Concettella
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ragazze, buttando il fumo delle sigarette dalla parte dove
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ella destinava a una delle Cafaro, le riccone, la
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passavano, prese dal fachirismo delle zitelle che vogliono maritarsi
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fioca e il profumo delle erbe, dei gelsomini di
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sorrisi; tutto il boschetto delle acacie frondose, dall’odore
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frondose, dall’odore refrigerante, delle quercie basse e nere
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piedi. E l’andare delle famiglie era lento, le
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Aiuto, dopo aver comperato delle paste al Caffè di
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Orfeo all’inferno, una delle sorelle ambiva di fare
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Mariannina, la più piccola delle Galanti, filava con un
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litigavano ancora, a proposito delle Altifreda, di quelle belle
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mi ha prestate, ha delle visite. ¶ — Brava! le sedie
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di essere più bianca delle Galanti, più snella della
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invitato apposta: gli dirai delle cose amabili, egli se
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tessendo ognuna l’elogio delle proprie figliuole. Le ragazze
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piedi, dietro le sedie delle ragazze, parlando loro sottovoce
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dei lumi, la mancanza delle sedie, col suo sorriso
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gli impediva di fare delle conquiste, le ragazze amavano
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per la più venale delle donne, datasi ad un
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comparso, col soprabito chiuso delle domeniche, con un bottone
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che andava al cuore delle ragazze. Gaetanino Ceraso, l
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corpetto di raso rosso, delle sue trine lavate; sentì
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di fantasia, avrebbe inventato delle figure, esse si contentavano
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giuocarsi: e il battere delle ginocchia a terra, con
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perchè uno dei piattelli delle steariche era scoppiato, la
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di altri amici, sorelle delle parenti di amiche intime
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a un pianoforte, passandosi delle carte di musica, con
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Se ne sarebbero viste delle belle! E il fermento
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e tremavano che una delle prime rompesse la pignatta
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troppo vicini, ma deboli, delle donne, l’ansietà cresceva
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sparse il terrore: una delle ragazze aveva la madre
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erano perdute, v’erano delle vittime imprudenti che la
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si mormorava, erano arrivate delle barelle coperte, dov’erano
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insieme una pace profonda delle cose, non un alito
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la gente la storia delle vittime: una bella signora
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burletta e di dare delle spiegazioni scientifiche, esse non
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badarono a dir male delle Altifreda che passavano in
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Sarnelli e la primogenita delle Cofaro, belli, ricchi, buoni
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dava la prima lista delle vittime: ¶ Pasqualino Spanò, — studente
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Mentre suonava la campana delle otto, nel corridoio lunghissimo
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e la faccia inerte delle persone che vivono internamente
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sul terreno vi erano delle orme fangose che gli
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fangose che gli stivaletti delle ragazze vi avevano lasciate
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e disparire dalle porte delle classi, senza che nulla
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il cattivo sapore metallico delle acque conservate. Ella chinò
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direttore non veniva. Qualcuna delle ragazze si era seduta
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era l’assenza totale delle ciglia e delle sopracciglia
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totale delle ciglia e delle sopracciglia, non un pelo
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rompeva la monotonia affogante delle altre lezioni. Anzi si
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Caterina Borrelli, che aveva delle tendenze letterarie, e le
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Mercanti, dite la parabola delle vergini stolte e delle
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delle vergini stolte e delle vergini savie, — disse il
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fu peggio: quel racconto delle vergini, che aspettavano lo
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il gruppo, così detto, delle spregiudicate, ci si divertivano
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nervi: alla strana parabola delle vergini, che ha bisogno
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di libri all’altezza delle labbra per nascondersi, un
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cresceva. Solo il gruppo delle sante, il gruppo mistico
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ore di libertà; scrivevano delle frasi religiose a margine
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trattato di geografia e delle orazioni nei quaderni della
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Vetromile che era una delle migliori, si alzò un
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prossima settimana santa e delle commoventi funzioni religiose. Scapolatiello
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corso, sapeva il carico delle loro lezioni, era di
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sue amiche un rosarietto delle anime del purgatorio, che
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con certi gesti eleganti delle mani. Quella visita fu
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di conciliarsi la indulgenza delle persone importanti e rispettabili
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Chiaia, a Posillipo, combinavano delle comitive per spendere meno
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che è il desiderio delle fanciulle borghesi napolitane, la
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musica, con la folla delle ragazze e dei giovanotti
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e diceva fra sè delle avemmarie. Carolina Mazza raccontava
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esame! ¶ Ma la uscita delle altre quattro fu poco
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allegrezza nervosa, il pallore delle esaminande, il loro silenzio
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in casa l’annunzio delle nozze di sua sorella
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Vi era il caso delle due sorelle Santaniello: l
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di Miccio, al riparto delle confezioni, e quando vede
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Pessenda non ha usufruito delle vacanze, non avendo forse
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ha fatto le spese delle esequie: i bimbi si
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concorso, è riuscita una delle prime, insegna nella scuola
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nuovo metodo di punizione delle bambine: metter loro sul
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è chiusa nel convento delle monache a Sant’Agostino
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medesimo tempo ha pubblicato delle poesie amorose in un
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nulla. Ella ha scritto delle lunghe lettere all’ispettore
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tenente di artiglieria, sospiro delle romantiche fanciulle samaritane, faceva
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centocinquantamila lire, nelle persone delle tre sorelle Tarcagnota, ragazze
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si agitava: era una delle ragazze Tarcagnota che si
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sposa: Rosina, la primogenita delle sette sorelle Astianese, si
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bonarietà naturale e pacata delle giovani spose; come arrivava
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aria disinvolta e presuntuosa delle ragazze napoletane, che fingono
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pensava se il merletto delle cortine si poteva imitare
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lo spettacolo cominciava: una delle macchine principiò ad ardere
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i contadini di Altifreda, delle Curti, di Centurano e
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aperta; ardevano i cuori delle ragazze Astianese e delle
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delle ragazze Astianese e delle tre innamorate di Don
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nel salone da pranzo delle Tarcagnota era preparata una
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e tutta la processione delle vecchie zie, la signora
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farlo piangere, gli dicevano delle paroline di amore, quei
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a fare il conto delle maglie che doveva diminuire
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vi era l’orto delle Tarcagnota, ma le altre
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capo sotto i ricordi delle speranze morte, tormentando la