parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «delle»

nautoretestoannoconcordanza
1
1910
possedere quasi più nulla delle sue lente economie; sicché
2
1910
teneroni di cartello e delle prime donne «quelle sì
3
1910
compiacenza; criticava le «toilettes» delle sorelline, a scuola chiamava
4
1910
così, e con una delle sue più fresche immagini
5
1910
cicisbeo, dell’altro e delle due femmine tre monelli
6
1910
dei postriboli, i vizii delle ore notturne; della famiglia
7
1910
modiste su le giostre delle fiere, frequentava i bigliardi
8
1910
crocchio su l’angolo delle bottiglierie. ¶ Allora in casa
9
1910
Sivigliane queste versatili figlie delle nostre portinaie. ¶ Mercedes la
10
1910
mantenere almeno la prima delle sue promesse. Venti giorni
11
1910
coi sensi la fragranza delle rose, gonfie di rugiada
12
1910
una vampa, nell’odore delle piante aromatiche. ¶ Poi vennero
13
1910
sollevandoli, non nei palmi delle mani ma sui polsi
14
1910
mezzana e la domestica delle sue clienti. Non vedeva
15
1910
signorine!... E parlan male delle ragazze libere, le signorine
16
1910
lo misero al corrente delle decisioni ch’erano state
17
1910
dei teatri, nei gabinetti delle cene? Perchè schiantarsi a
18
1910
occhio il lento volgersi delle sfere nell’orologio a
19
1910
collera sbolliva nell’eruzione delle parole come quegli incendi
20
1910
anche sui noiati ammiratori delle danze di Salomè, ed
21
1910
sono la vera provvidenza delle donnine allegre e di
22
1910
con quella bella risolutezza delle donne di temperamento, appena
23
1910
possedeva quella singolare dolcezza delle donne slave, quello sguardo
24
1910
deè teatri, gli scanni delle bottiglierie, le tribune degli
25
1910
circoli ed i salottini delle cene notturne; gaia combriccola
26
1910
antico, ruggente nell’ intimo delle sue fibre, come un
27
1910
gli traboccava nel cerchio delle vene, martellando, rombando, con
28
1910
suo capriccio, l’assedio delle sue notti, il rifugio
29
1910
spettacoli, l’eco semidispersa delle orchestre che allietano le
30
1910
un poco sui pomelli delle gote, mettere il nero
31
1910
ironico su l’orlo delle sue labbra fini. ¶ Lo
32
1910
formando sopra il pallore delle tempie due dissimili onde
33
1910
ondata nè col fango delle passioni tormentose. ¶ Ella era
34
1910
E poiché gli amori delle cantatrici interessano le signore
35
1910
suo nome il chiasso delle indiscrezioni mondane. Dalla bottega
36
1910
mistero. La fortuna pertinace delle carte gli offriva largamente
37
1910
formano su gli angoli delle bottiglierie, ove di donne
38
1910
i più dissimili esemplari delle classi e della vita
39
1910
facevan critici o banditori delle cronache cittadine; giornalisti scribacchiavano
40
1910
il rigurgito dei teatri, delle sale, dei focolari, delle
41
1910
delle sale, dei focolari, delle biblioteche, delle redazioni, dei
42
1910
dei focolari, delle biblioteche, delle redazioni, dei circoli, vi
43
1910
le risate, i romori delle mense, nella impunità promiscua
44
1910
di Sant’Urbino, signore delle cene, inventore d’usanze
45
1910
discorrevano, quando, nella cinta delle vecchie mura, più stretta
46
1910
oltre, intorno alla tavola delle Tre Marie, — ch’eran
47
1910
nutricando lentamente la fame delle bocche sciupate pensavano alla
48
1910
starsene soli, per riparlare delle antiche battaglie con gli
49
1910
unicamente che la fortuna delle carte o la versatilità
50
1910
divorò i piccoli risparmi delle sorelle, si fece prestare
51
1910
desiderio oltre l’oblio delle loro voluttuose carezze... Ed
52
1910
sé stessa la morbidezza delle sue stoffe di seta
53
1910
della madre, del fratello, delle sorelle; infine, per mettersi
54
1910
poteva rassegnarsi al dilungar delle nozze, pensò di far
55
1910
sapeva il gran prestigio delle cose d’oro. ¶ Quando
56
1910
Marta e marchesa Federica, delle quali, in verità, era
57
1910
amava pure, a dir delle cronache, i letti angusti
58
1910
cronache, i letti angusti delle sue belle cameriere. ¶ Avrebbe
59
1910
diede convegno nei talami delle marchese infedeli, per le
60
1910
classe trafficante sul declinare delle famiglie patrizie. Contro la
61
1910
caccia perduti nell’eco delle bandite, rispondeva il rombo
62
1910
ansito e lo sbuffo delle grandi macchine generatrici; contro
63
1910
pomeriggi afosi; lo scopo delle passeggiate serali fu l
64
1910
vita segnava il tempo delle beate villeggiature. ¶ Arrigo e
65
1910
fiori, consumava nell’ardore delle postreme sue vampe le
66
1910
Per riflesso, Arrigo profittava delle festosa accoglienze che dappertutto
67
1910
moglie tra la schiera delle nobili signorine che teneva
68
1910
il giovedì, col treno delle undici... ¶ Arrigo finse di
69
1910
fogliame lucido. Le rose delle spalliere si sfogliarono fiore
70
1910
con la serena incoscienza delle prime volte. Ora si
71
1910
pur salda nella strettezza delle reni, che tanti spasimi
72
1910
con rapidità le usanze delle persone fra le quali
73
1910
una lite più acerba delle altre, Arrigo e la
74
1910
comprenda la necessaria parabola delle cose umane, e partendo
75
1910
troppo esigente nell’opera delle amorose fatiche. Inoltre a
76
1910
lei, tra il profumo delle sue treccie, l’accompagnava
77
1910
buia, tra il volo delle note, sentivano roteare intorno
78
1910
scuotere leggermente il peso delle sue treccie all’indietro
79
1910
soave con la fragranza delle rose, lo dispersero via
80
1910
passata or ora. ¶ — Io delle vergini ho paura, — disse
81
1910
sentendo l’odor fresco delle sue guance. — Chi te
82
1910
siesta pomeridiana ad una delle sue faticose veglie notturne
83
1910
fumo torbido, l’ambiguità delle parole che dicevano. ¶ — Non
84
1910
le appariva nel cavo delle ascelle. In quell’atto
85
1910
colare il senso ambiguo delle sue parole. ¶ Ella guardò
86
1910
bella sconosciuta il fuoco delle sue lenti curiose. ¶ Quella
87
1910
la tristezza, la malattia delle cose circostanti; non li
88
1910
sapendo che gli occhi delle rivali avrebbero saputo accorgersi
89
1910
tutto sfaccendata; s’occupava delle sue terre, amministrava il
90
1910
Si guardava la punta delle scarpe lucide che leggermente
91
1910
delizia dei bimbi e delle bambinaie, quando il lor
92
1910
una ragazza qualsiasi, una delle tante che si incontrano
93
1910
di sbarra nella piegatura delle due braccia, inarcò la
94
1910
Poi scomparve nel buio delle scale. ¶ Ma tutt’e
95
1910
aria i vasti romori delle cose parevano accrescersi d
96
1910
fargli sentire la trepidazione delle sue morbide membra ancor
97
1910
aria ferma, il riflesso delle sue molte luci. ¶ Di
98
1910
una carezza sul dosso delle mani, poi su le
99
1910
po’ torbidi, l’odore delle vivande aveva solleticato i
100
1910
ella disse, inconsapevole forse delle sue parole. ¶ Entraron due
101
1910
brancolante nel tepor vellutato delle ascelle, si raccolse nelle
102
1910
con quella istintiva indulgenza delle fanciulle verso le colpe
103
1910
ringhiere e i terrazzi delle tribune, pendevan grappoli di
104
1910
vento scompigliò le gonne delle signore, minacciò di spezzare
105
1910
udirono le risa argentine delle investite squillare sopra il
106
1910
trovaron posto in una delle prime gradinate. ¶ Metà del
107
1910
piegare sotto il peso delle persone che vi poggiavan
108
1910
di bianco ad una delle estremità anteriori, leggiardissima e
109
1910
verde, aveva le persiane delle due finestre socchiuse; da
110
1910
canti e gli organi delle chiese. ¶ Rafa la guardò
111
1910
l’avvinse nel piacere delle sue braccia colpevoli, che
112
1910
albo di cartoline illustrate; delle cose altrui si curano
113
1910
altrui si curano poco, delle lor proprie, sembrerebbe, ancor
114
1910
non volersi mischiare anche delle sue « toilettes », dal momento
115
1910
forse nella sorte naturale delle cose; le pareva che
116
1910
per il bianco scintillio delle strade maestre; vedeva le
117
1910
la catena quasi glauca delle montagne, tra l’odor
118
1910
per rompere lo specchio delle fontane, faceva una piccola
119
1910
bionda, come i calici delle rose tee; la vellutatura
120
1910
di luce il palpito delle loro anime innamorate. ¶ — Baciami
121
1910
grate con il bisbiglio delle parole colpevoli, e la
122
1910
furiosa intensità la magnificenza delle stelle. ¶ — Che fai lì
123
1910
piane tempie le fosse delle sue tempie senili, e
124
1910
era la forza terribile delle parole, che vieta di
125
1910
i tetti, le finestre delle case; pendeva su la
126
1910
che aveva la specialità delle sottovesti, delle cravatte e
127
1910
la specialità delle sottovesti, delle cravatte e delle calze
128
1910
sottovesti, delle cravatte e delle calze, il marchese Minardi
129
1910
innovazione ardita, sul taglio delle tasche per esempio, sul
130
1910
interiore vinceva la sopraffazione delle vite altrui. ¶ In tutte
131
1910
occhio spaziava: i campanili delle chiese, le finestra delle
132
1910
delle chiese, le finestra delle fattorie mandavano di lontano
133
1910
bianca villa, sul vertice delle colline, si riposava nella
134
1910
già pendeva sul culmine delle montagne. Sorpassata un’altura
135
1910
lo più i dissolvitori delle passioni mediocri, non servivano
136
1910
dunque intorno ai focolari delle famiglie una legge sacra
137
1910
sguardo sotto le coltri delle sorelle addormentate? ¶ Perchè mai
138
1910
brutalmente sotto la forza delle sue dure braccia. Una
139
1910
era stata il teatro delle sue temerarie conquiste. Ed
140
1910
con la bontà impacciata delle persone semplici. ¶ — Vuoi prendere
141
1910
contro la legge sacra delle parentele, aveva nascosto nella
142
1910
case patrizie al tempo delle villeggiature. Entrò in portineria
143
1910
Tornò fuori. Il selciato delle strade, acceso dal sole
144
1910
pareva che i muri delle case si chinassero su
145
1910
ed ilare; il fragore delle strade gli parve assordante
146
1910
Ci sono gli amanti delle signore, che spendono un
147
1910
dandolo ferocemente in balla delle vendette pubbliche. ¶ Adesso tutti
148
1910
dei circoli, le anticamere delle sale, tutte le soglie
149
1910
e mutati gli aspetti delle cose; in lui scemava
150
1910
indefinibile ombra, quell’ombra delle cose che stanno per
151
1910
che fanno le braccia delle amanti giovini; ma il
152
1910
aveva il colorito bruno delle ghiande mature. Dai calzoni
153
1910
te. Mandala via. ¶ Nessuna delle due si mosse; anzi
154
1910
per tutto il cerchio delle cose visibili, roteava una
155
1910
infinito, nell’opaco fervore delle sue vene gonfie di
156
1910
gli venne all’apice delle dita, nella muscolatura dei
157
1910
e con l’apice delle dita le sollevò la
158
1910
ella era in attesa delle parole di lui. E
159
1910
un atto appena visibile delle labbra. Poi soggiunse: — Questo
160
1910
bene compreso il senso delle tue parole, in questo
161
1910
vedeva soltanto il pizzo delle sue larghe maniche leggermente
162
1910
respirassero; ma il rombo delle sue proprie vene soverchiava
163
1910
saliva lucente agli angoli delle labbra, sotto la treccia
164
1910
come la più piccola delle sue vene, giù dalla
165
1910
ami, so il colore delle tue iridi quando scompaion
166
1910
osato guardare. Il senso delle cose presenti gli tornava
167
1910
nel buio. La catena delle due braccia inerti si
168
1910
contro la legge sacra delle famiglie e spingere l
169
1910
ricurve sotto il peso delle pannocchie d’oro, che
170
1910
uomini, sotto il lampo delle lor falci, si fecero
171
1910
raccolto un fiore. ¶ — Neanche delle nostre ville; certo veniva