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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «delle»

nautoretestoannoconcordanza
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e aggiunse – Sono una delle meraviglie del cosmo. ¶ Era
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Possedevo già l’acutezza delle angolature, mi spostai a
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stabilimenti con i nomi delle star del cinema: Cary
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di notte, gli echi delle feste, mentre le camere
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avevano inculcato il culto delle premonizioni in cambio di
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preoccupare – mi appoggiò una delle sue manone sulla spalla
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tennis, degli indiani e delle varie contraddizioni della Chiesa
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e una sfioritura completa delle mie compagne che un
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con frequenza dalla donna delle pulizie. Un giorno sentii
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Cercano l’amore sensuale delle Marie di turno, per
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di completare il risveglio delle coscienze. Aveva scritto altri
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accorsi che gran parte delle persone che entravano salutavano
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un tavolino all’imbocco delle scale che scendevano nella
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fumò con l’angolo delle labbra. Mi chiese com
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confabulato di romanzi e delle parole che potevano cambiare
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a partecipare a una delle nostre diatribe. La sfida
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era la vera sconfitta delle ipocrisie. Antoine moderava la
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rendevo conto dagli occhi delle mie compagne di classe
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di chiedermi il bilancio delle mie esperienze. Avremmo fatto
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scaffali c’erano anche delle fotografie, una di lei
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anni. Sul tavolino notai delle stagnole di cioccolatini e
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posacenere traboccante di cicche, delle riviste di moda. Altri
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offrì un vassoio con delle prugne secche avvolte nella
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mondo e i fontamaresi delle province. Mi sarei iscritto
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Lo trovò la donna delle pulizie sulla poltrona di
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della telefonata della donna delle pulizie. Il prima e
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avevo mai sfiorato, reduci delle tante vite di papà
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ferro, lo conservai, e delle monete d’oro, le
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trovai una scatoletta con delle bustine divise con cura
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stato al di sopra delle loro possibilità. Mi informai
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Philippe venne a sapere delle mie intenzioni parlò ai
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due conti: i soldi delle mance e una fetta
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tornai con il notturno delle tre e venti del
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Bisognava seguire la sottrazione delle parole. In quello possedevo
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punto quando la donna delle pulizie aveva trovato il
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nera possedeva l’arte delle labbra, non per dimensioni
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davanti. Sentivo il bollore delle mie guance, le cercai
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con minuzia la posizione delle carte, le sfiorò a
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a un’apparente desensibilizzazione delle aree del piacere che
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a riempire i tavolini delle prime file. I posti
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futuro. ¶ Rimasi a ridosso delle Colonne d’Ercole per
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in reggiseno, si sbarazzò delle mutandine. Le luci dei
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salotto mangiavamo e discutevamo delle nuove ondate razziste europee
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era stupefatta dalla varietà delle edizioni. Mamma le regalò
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io: piacevo. Gli occhi delle donne mi cercavano, si
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comune, io un avvocato delle cause giuste, avremmo avuto
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dei vestiti, la vischiosità delle labbra. Ascoltai il tintinnio
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a una cassetta con delle canzoni scelte da lei
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protetto dal primo giorno delle elementari. Un fratello maggiore
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i turisti, il furore delle riunioni, il cinema Louxor
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spericolati, ricordo i clacson delle auto che ci superavano
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la grazia degli umani, delle cose, l’accoglienza delle
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delle cose, l’accoglienza delle donne: l’Assunta, Lorenzo
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fumo e di racconti delle vacanze, le belle abitudini
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per l’insonnia, siero delle illusioni. Da lui avevo
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barconi e adesso era delle anatre. ¶ La sera stessa
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chiave. Quel giorno una delle due porte era scostata
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quasi di spalle, aveva delle cuffie in testa e
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e l’ispirazione una delle sue ricerche da matematico
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in base all’architettura delle emozioni (infanzia in case
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mi ordinò di cercarle delle vecchie sentenze, di farlo
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ribollirmi. ¶ Raccontai a Giorgio delle fluttuazioni a cui andavo
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chiedeva come stavo, raccontò delle pressioni di Leoni al
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casa: fissai i cartoni delle pizze sul tavolino da
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sulla colonna vertebrale, simbolo delle fratture che l’avevano
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socialismo e di Berlinguer, delle ostriche normanne, meglio se
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curiosi e il fascino delle sue chiese timide: l
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guidò fino all’area delle materie giuridiche. Consultammo il
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California ne sarebbero successe delle belle, mi aspettava. ¶ Gli
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Mi ero chiesto quanto delle mie rivelazioni sarebbe arrivato
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Leoni e di Frida, delle tacche, di Marika. Della
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Parigi con il volo delle sei e venti di
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paroliere del corpo e delle anime in bilico d
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portico fino all’entrata delle discipline umanistiche, salii la
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si tiravano i tappi delle penne. La maggior parte
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originale. ¶ Scoppiò in una delle sue risate, cercò di
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una crema solare e delle riviste. Indossava un Borsalino
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sapevamo. Lontani dall’entusiasmo delle passioni iniziali, lontano dalle
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da uno sfogo momentaneo delle frustrazioni passate: infatti non
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impotenza, per gli smottamenti delle nostre esistenze. Lorenzo aveva
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avevano seguito il conatus delle stagioni. E adesso qualcosa
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tornò a prendersi cura delle ortensie. Scesi dall’Assuntina
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o qualcuno dei ragazzi delle riunioni. Accettai, ma la
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Si ricordava gli effetti delle terapie, gli sforzi di
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solo un’esile parte delle rabdomanzie di mamma in
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avremmo chiamato la notte delle costellazioni. Azzeccò un evento
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più a casa mia. ¶ Delle previsioni che fece Madame
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e mezzo dalla notte delle costellazioni si realizzò, così
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che associavano l’immediatezza delle immagini ad alcune parole
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fui responsabile di una delle fughe notturne più celebri
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io e mi abbuffavo delle loro eccitazioni e di
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per strada, o una delle tacche dell’osteria, o
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era lei. E ognuna delle donne passate mi aveva
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anni dopo la notte delle costellazioni si avverò la
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giusto finale alla notte delle costellazioni. ¶ Anna diventò mia
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brutti scherzi. ¶ Della notte delle costellazioni mancava la questione
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Tememmo che la “seccatura” delle carte riguardasse la gravidanza
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incontro, perse. Fu una delle volte in cui si
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moderni e il corredo delle radici in Amarcord. Parlammo
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dei film, il vestiario delle sue alunne, si buttò
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ne andarono i significati delle parole che aveva insegnato
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gennaio con il treno delle 8.05, o almeno così disse