Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

mi sentirei largamente compensata delle mie fatiche, in verità

giardini sonnolenti, le note delle campane volavano a sciami

disperdendosi, oltre la cerchia delle mura tufacee, giù per

il volo dall'alto delle guglie, indugiandosi al sommo

guglie, indugiandosi al sommo delle cuspidi, roteando come stanche

lieve il delicato pallore delle gote. ¶ Ermanno si fece

nel passato i tesori delle sue dolcezze. ¶ Ma le

cute con la punta delle dita. ¶ - Hai dormito? - ella

parole ed i costumi delle persone con le quali

a Dio l'olocausto delle sue pene, chiedendogli in

udiva tuttavia lo scricchiolìo delle scarpe lucentissime marcare lo

subito, agitando i lembi delle sottane violacee. ¶ Il calzolaio

Lucrezia Borgia in occasione delle feste. ¶ Vanna sollevò la

e affidava il disbrigo delle poche faccende a una

d'oro sui velluti delle pianete ed i broccati

rossa inondò i tetti delle case e un clamore

aperte, attonite al suono delle miti parole rivolte loro

avevano abbellito il seno delle ave degli avi, quando

tumulti e le ire delle fazioni, si adunavano coi

avrebbe danzato al suono delle tibie, su tappeti di

dei musaici, nella varietà delle figurazioni, nelle tonalità innumerevoli

e confusero il frullio delle loro penne intorno al

di preannunziare il sopraggiungere delle loro maestà. ¶ Era bello

per l'ombra fosca delle arcate antiche; vollero fermarsi

Municipale gli ombrellini variopinti delle signore disposte in fila

era contenta. I fratelloni delle confraternite camminavano troppo adagio

come le dieci dita delle sue mani. ¶ - La storia

Hai letto i libri delle riformanze? Hai letto i

isolata, sempre al riparo delle sue bende vedovili, così

pupille azzurrine limpide più delle grosse turchesi che le

tutte le varie opinioni delle signore si erano livellate

più strette allo sfoggio delle vesti chiare e dei

importanza alla tinta insolita delle sue vesti, troppo sincera

con gli stridi tumultuanti delle rondini innumerevoli, la facciata

spingere piano i battenti delle porte, andando e venendo

le musiche, il fruscìo delle sue vesti chiare, il

marmo freddo al contatto delle piante nude e, quasi

arretire, inerte, dallo svolgersi delle vicende giornaliere come da

per settimana, allo scoccar delle cinque, don Vitale si

diventava afflitto all'annuncio delle lezioni di latino e

rivolto dal capo supremo delle nostre milizie a noi

con discrezione il risultato delle sue letture, sollecito ad

zampa tagliata. ¶ Sull'articolo delle streghe Palmina era più

malizia dietro il cristallo delle lenti; ma, osservando la

Vanna, dopo la messa delle undici, sostò nel negozietto

quadri e sui cristalli delle vetrine, era deserta, nè

Bindo Ranieri all'Albergo delle Belle Arti. ¶ Durante un

per ascoltare il suono delle voci morte dentro le

lungo immobile nel centro delle piazze deserte, picchiando ardito

picchiando ardito alle porte delle case di aspetto antico

Emanuele, come si parlava delle originalità di Fritz Langen

lo esaltavano gli occhi delle ragazze orvietane, ond'egli

Fritz Langen alcuni libri delle riformanze col segno di

con lui i libri delle riformanze, scioglieva i nastri

riformanze, scioglieva i nastri delle bolle, aguzzava le ciglia

del Reno un manipolo delle loro genti. E le

e nelle sporgenze smerlettate delle guglie innumerevoli, strani uccelli

Monaldeschi aggrottò l'arco delle nere ciglia e rispose

del tavolo il mazzo delle carte e parlava di

occhio avido il giuoco delle carte; ma, a un

alto sonno nella testa delle etrusche pitture. ¶ Vanna esitava

collo fra lo spumeggiare delle trine, scoperte le braccia

gli uccelli col suono delle sue risate. Si era

e, fra l'agglomeramento delle case brune, la mole

voce e intonò una delle canzoni che egli soleva

cespugli, fino all'ingresso delle tombe: ¶ - Veni mecum ludere

resina sull'intonaco screpolato delle pareti, dove la vita

ed i rovi fronzuti delle siepi ne difendevano l

veniva l'odore aromatico delle erbe, e a ogni

inerpicò per la via delle Cave, perchè Vanna aveva

l'usignolo, nella pace delle notti lunari, diffondeva sugli

erano travolti dal turbine delle passioni politiche, ed i

Mongibello. Anzi, lo scoppio delle ostilità fra gli avversi

mercorini, allorchè dall'alto delle torri pioveva la bollente

pace, tra il clamore delle armi cozzanti e delle

delle armi cozzanti e delle bestemmie! ¶ Questo Fritz Langen

stavano fuori? Al tempo delle scorrerie, lei m'insegna

trova adesso l'albergo delle Belle Arti e che

impacciarla nei centomila fili delle loro pratiche superstiziose. Allora

selve, tra il fragore delle cacce, o, tornando da

elegante simmetria sul davanti delle vetrine; ma nessuno rispondeva

carattere o l'entità delle circostanze. ¶ Forse era giunto

imposte, e i portoni delle case vennero assicurati con

passarono sopra i tetti delle case come il volo

torre, e non una delle statuine di alabastro, nel

restava adesso unico signore delle vie di Orvieto, si

tristezze passate a confronto delle gioie presenti, provava per

labbra tremavano all'urto delle parole di sdegno ch

troppo larghi le tibie delle sue gambe spolpate. Ma

propri occhi, la veridicità delle sue proprie orecchie, anzichè

dentro il luccichìo discreto delle cornici massicce. Monsignore parlò

imbevuto entro le navate delle chiese e fra i

Säckingen, delizia e orgoglio delle tedeschine innamorate. Questo Fritz

uomini, e le parlò delle donne pietose, avvolgenti il

di volontà, in balìa delle circostanze; l'orologio poteva

scrupolosa minuzia all'osservanza delle pratiche religiose, e poichè

esattezza, e la prolissità delle preghiere, con la severità

preghiere, con la severità delle astinenze. Dedicava a tutt

avere deposto il fardello delle sue colpe! ¶ Monsignore invece

al pensiero le ore delle sue dolcezze, a una

si compiace nella rievocazione delle sue colpe Ne allontani

poco allentasse il moto delle lunghe zampe. Pareva un

aspri per la salvezza delle genti fuorviate. Vada lei

passava pensoso la punta delle dita sui fini sopraccigli

di ciascuna cosa. Molte delle parole che ascoltava gli

con dolcezza il gridìo delle rondini loquaci e si

aurate dal frullìo turbinoso delle brune ali. ¶ Fritz Langen

anche meno la fallacia delle sue gioie, onde rispose

ruga per il cordoglio delle sue altere speranze debellate

lodò molto i programmi delle scuole governative, disse che

e che gli amici delle nostre persone possono diventare

possono diventare i nemici delle nostre anime. Don Vitale

Pier Parenzo. L'albergo delle belle Arti tremerà e

voleva ricercare la ragione delle sue lacrime; dal sole

aggrovigliava intorno alle gambe delle seggiole; sbatteva forte in

più giudiziosa e paziente delle cose irragionevoli e colleriche

alla rinfusa i vasetti delle sue conserve ed i

cappuccio rosso, a seconda delle stagioni? ¶ E poi, in

di Omero si contentavano delle bighe; ma io preferisco

altra riva, nel tumulto delle voci, nel gesticolare di

rimane impassibile, nell'austerità delle bende vedovili, è Palmina

sua fronte, ogni fossetta delle gote dicevano la consolazione

simili anche nel colore delle vesti, perchè la gonna

e con movimenti impercettibili delle labbra, lo faceva avvertito

nel Signore allo svolgersi delle circostanze, e ingoiava con

rubava galline negli orti delle comari e spaccava il

palazzo e al disopra delle vôlte di tale palazzo

abitate nelle tristissime epoche delle decadenze, da umili creature

al sole coi mucchietti delle bianche ossa, coi rozzi

coltello dentro le gole delle vittime belanti o muggenti

di Pericle la conferma delle proprie opinioni: bisognava adoperare

zia Domirò avesse rivestito delle sue vesti un brutto

oggi, s'impadroniva spensieratamente delle idee, volgeva loro un

dopo avere sufficientemente riso delle amenità di Serena, ch

volle uscire dall'ambito delle sue competenze: ¶ - I paladini

in fronte al cospetto delle rosee nubi e degli

cuspide centrale al sommo delle guglie, dalle smerlettature della

e il colore violaceo delle loro sottane rimase avvolto

primaverile, le note volanti delle campane, il gridìo ininterrotto

campane, il gridìo ininterrotto delle rondini; di dentro, fra

dell'organo, il tripudio delle voci osannanti; correva fra

sotto l'arco nitido delle sopracciglia. Poco prima, dentro

dall'occipite, al disopra delle orecchie e nel centro

e il gelo fugace delle forbici in mezzo ai

per le increspature abbondanti delle cotte inamidate, salivano, scendevano

rabesco disegnato sui merletti delle cotte, ogni menoma sinuosità

abiti a colori sgargianti delle popolane, gli ombrellini simili

Ermanno vide con ribrezzo delle uova. ¶ Perchè con ribrezzo

mattina, durante il tempo delle lezioni, acciocchè monsignore le

in pace il suono delle ore, non avendo rimpianti

ubertoso, e al posto delle vecchie piante sradicate, altre

e guardandosi la punta delle scarpe - mi scrive di

come nell'epoca eroica delle sue gesta infantili; ma

sotto il giuoco lieve delle sue dita, con i

ripiegano intorno agli orli delle coppe o si dispongono

dispongono dentro le conche delle fruttiere, per secondare le

supporre che il fruscìo delle vesti materne, udito attraverso

la immaginazione, i muri delle camerate bianchi di calce

gioia il colore azzurrino delle pareti, la cornice a

anima, il vivo frutto delle sue viscere. ¶ Ermanno uscì

e contemplava il viluppo delle fronde. Riedificò a proprio

si accorse che molte delle sue deduzioni somigliavano adesso

patisca ancora in memoria delle tue sante piaghe! - E

inventato noi a somiglianza delle nostre paure. Fuoco, fiamme

ombre pallide, immagini sbiadite delle idee. ¶ - Sei convinta? - le

bisogna guardare il senso delle parole. È il suono

ingenuo, perché lo studio delle sacre carte lo aveva

dove passerò il resto delle vacanze con la famiglia

confuso, che ai tempi delle loro dolcezze, Fritz Langen

non fosse la nebbiosità delle sue teorie, la pesantezza

teorie, la pesantezza vacua delle disquisizioni scolastiche. Credeva fuggire

riso la porpora viva delle gengive. Ermanno balzò in

palme del sacrosanto segno delle sue stimate, e, qualunque

soffrire ancora, Gesù, inebriami delle tue pene! Io sono

per imprecare all'indifferenza delle cose, ma invece chiamò

per evitargli le punture delle zanzare; Villa, seduta al

posto e il bisbiglio delle sue orazioni. ¶ Ermanno, a

fuggenti e incalzantisi, come delle formiche in fila nera

fulgenti tra il luccicare delle lacrime. ¶ - Non piangere - Ermanno

coraggio. ¶ Con la punta delle dita le toccò i

luce col taglio luminoso delle sue impulsive espressioni! ¶ - Anche

per ascoltare il chiacchierio delle fronde, che si dicevano

non sento il bisogno delle sue visite, mia madre

Così è il cuore delle madri. Esse prendono le

sopratutto nella esplicazione completa delle nostre migliori facoltà - tacque

vittorie, dove il meglio delle vostre forze andrebbe disperso

interruppe, nel pudore forse delle sue pene secrete. ¶ Ermanno

è disposto a valersi delle sue facoltà per ridurmi

allontanò frettoloso. ¶ Il sabato delle tempora di settembre, Ermanno

l'affluenza dei parenti, delle madri e delle sorelle

parenti, delle madri e delle sorelle in particolar modo

di spingersi alla conquista delle rovine per frugarle e

fra il rumore discreto delle seggiole smosse, ed Ermanno

di quanto il furore delle sue paure religiose le

affacciava tra il velario delle nubi bianche, e le

Il sabato, terzo giorno delle tempora di dicembre, Ermanno

si allineavano ai lati delle vie, e già la

tutto ricoperto; gli architravi delle finestre, le sommità dei

dei portali, i gradini delle chiese, i muricciuoli degli

Tale era l'immobilità delle cose che la croce

meglio stabilire la saldezza delle verità rivelate, ho voluto