Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

pochi anni. Ai finestroni delle scale non uno dei

rialzata, secondo l’uso delle contadine. ¶ Pietro soffia di

cenando, Antonia serve adesso delle uova fritte. I bambini

sulla spalla il segno delle travi e delle rotaie

segno delle travi e delle rotaie che portava. Coi

madre affidava il peso delle faccende domestiche per andare

fiato della terra e delle piante. ¶ Riscotendosi da un

nell’anima il gelo delle cose funebri. ¶ — Vuoi che

giardini, dietro i tetti delle ville e delle case

tetti delle ville e delle case digradanti al fiume

si dissolvevano. Il profilo delle montagne, ancora listato d

rossastro. Solamente agli sbocchi delle vie si diffondeva la

studenti o d’impiegati. Delle donne, assai numerose, la

Egli dimenticava il tedio delle giornate senza lavoro, l

le schede nei giorni delle elezioni, gli era piaciuta

applausi percoteva le facciate delle case circostanti con uno

più luoghi, agli sbocchi delle vie, si addensano gruppi

su questa via sonante delle voci dei compagni, sulle

Sono qui!”. In una delle strette vie laterali si

stipiti dei portoni e delle botteghe. Maria, a cui

è nel libro nero delle Ferriere – disse Lando, – per

Non erano i caratteri delle cugine nè dello zio

dei tempi la storia delle leggi, le quali sottoponeva

alle norme di vita delle tribù primitive, Davide si

del libro sopra una delle innumerevoli schede che si

fronte vide il rosso delle tegole avvivarsi d’un

ravvivava la simmetria impeccabile delle facciate. Erano i manifesti

circondati dal suono vigoroso delle loro parole. Davide considerava

siamo incontrati il giorno delle elezioni.... ¶ — Non ti avrà

verità cercano di sbarazzarsi delle estremiste. Quella ragazza è

fu scossa dall’urlo delle sirene. Una, poi tre

certe logore tende formavano delle alcove miserabili, v’era

sullo stomaco il risultato delle elezioni. Nemmeno quando vinciamo

a verificare l’ordine delle squadre, a segnare il

gli scioperanti hanno insultato delle signore, aggredito degli ufficiali

specchiarsi l’invernale povertà delle cose, l’umiltà della

telegrafo; tutta la vita delle industrie si sospende, periodicamente

un capitalista. Perchè faccio delle analisi chimiche invece di

a rivolgere anch’essi delle domande al giovine. Ed

lo aveva creduto morto, delle terre che possedevano.... ¶ Carlo

sui portoni, agli angoli delle strade, davanti alle osterie

Lia, nel lontano paese delle Puglie dove allora risiedevano

quel lato il territorio delle grandi officine, sfilava al

silenziosa, con lunghe pause, delle frasi rapide e tronche

istrada lo aveva assalito: delle spese di Giuliana, superiori

tono grave: – I capi delle industrie si sono messi

tu conosci, nella storia, delle crisi non necessarie, che

vero. Ma è una delle tante leggi immutabili dell

di autocarri che portavano delle guardie. Quando gli operai

quotidiana, scagliata nella fornace delle guerre, calpestata nelle repressioni

gente! Sono i denari delle banche, gli appartamenti dei

fragranze venivano dai giardini delle palazzine, suggellate come se

simpatia di quello sconosciuto, delle sue bestie, del suo

nel cortile, nel salone delle adunanze. Ma la moltitudine

uno come per sete delle sue parole. Vedeva tra

parole. Vedeva tra essi delle ragazze giovanissime, degli uomini

questione sociale. I dirigenti delle industrie avevan voluto anticipare

disciplina, animata dal sentimento delle giuste rivendicazioni! Dopo cinque

di lei, a scaricare delle masserizie; poi salgono insieme

col cappello. ¶ Nelle maestranze delle officine, per effetto dello

una pena più forte delle altre volte. Alla madre

guardandola ancora dall’alto delle scale con volto di

e, in prima fila, delle guardie. Contro queste inveivano

scagliando ai loro piedi delle monete. Si vide qualche

bambini di Vienna! – annunziavano delle voci intorno a Davide

fame, camminavano i bimbi delle provincie venete devastate: tutti

dopo venne l’esercito delle leghe femminili operaie delle

delle leghe femminili operaie delle fabbriche e dei laboratori

il passo al sèguito delle bandiere. ¶ E la fiumana

loro, ripeterono l’evviva. Delle guardie, alcune fissavano il

al carcere; e vide delle piccole bande di giovani

città. Risonarono degli abbasso, delle grida incomprensibili; le guardie

sotto la vòlta grigia delle nuvole, lo scampanìo delle

delle nuvole, lo scampanìo delle molte chiese ond’era

movente della folla e delle bandiere contornava la piramide

proruppero, a poca distanza, delle grida “Venduti! Venduti!” che

velenoso. Non trovando traccia delle donne, si convinse che

spada, verso la muraglia delle Alpi carica di nubi

Finalmente disparvero i baluardi delle alte case urbane, a

indorarsi. Lontanissimi, sui contrafforti delle montagne, alcuni paesi splendevano

passava nel mare verde delle biade con una placida

sebbene questi gli rivolgesse delle occhiate ch’erano leali

aveva visto al sèguito delle insegne sovversive, in compagnia

Le classi non sono delle divisioni arbitrarie: sono delle

delle divisioni arbitrarie: sono delle specie diverse di umanità

proprio stato nell’orbita delle leggi, in accordo con

a piedi, la produzione delle officine, delle fabbriche è

la produzione delle officine, delle fabbriche è diminuita; ma

semplice, la più alta delle leggi: che l’umanità

sopra di tutto, anche delle patrie, e che i

mi trascini nel campo delle teorie, delle parole! E

nel campo delle teorie, delle parole! E queste sono

se non una visione delle cose sentimentale e fantastica

percorreva senza scopo una delle vie principali della città

Dai discorsi dei passanti, delle persone ch’erano con

la grossa tela sentì delle canne di fucile, degli

Si continuano a ripetere delle formule, degli esempi senza

l’uomo rosso prendeva delle pose da giacobino, imprecando

luce. Dal lieve strapazzo delle camminate, delle ore trascorse

lieve strapazzo delle camminate, delle ore trascorse all’aperto

accatto, capiva la semplicità delle sue idee e la

idee e la schiettezza delle sue convinzioni. Aveva presto

reagito con la serrata delle officine e tutto era

risonava forte il picchiettìo delle macchine da comporre. Ogni

tavole sporche di vino delle bettole più plebee si

VIII. ¶ Lungo il bordo delle immense terrazze che coprivano

che dominavano gli incroci delle vie, erano state rafforzate

aria tremò all’urlo delle sirene annuncianti il mezzogiorno

Soltanto la minestra?” Qualcuna delle operaie si chinava a

andava nessuno, a dispetto delle rade gocce che ricominciavano

più belle stavano alcune delle guardie rosse, le quali

la presa di possesso delle officine si estendeva sempre

tolti dai magazzini e delle armi a chi non

ne aveva; provvide tutti delle bombe a mano, delle

delle bombe a mano, delle cartucce che teneva a

cui seguirono dei lamenti, delle voci e in tutta

poi col silenzioso mover delle labbra lo chiamò a

dalle colonne, dagli ori delle vòlte invisibili. La vecchia

e davanti le vetrine delle botteghe. Ormai la notte

stagione della neve e delle finestre chiuse, le ore

privasse di tutto, anche delle poche sigarette ch’era

si svolgeva nell’àmbito delle officine come in un

del passeggio. Dal movimento delle strade la popolazione agiata

le torrette d’acciaio delle automitragliatrici spiccavano con la

non si sono prese delle deliberazioni? Non si è

Faremo pagare il salario delle giornate di occupazione.... ¶ Attraverso

Hanno liberato la caserma delle guardie al Rondò. La

e là nella rete delle officine un fuoco improvviso

questo! Abbiamo nelle fabbriche delle formidabili basi di operazione

forse lo alterava più delle sue febbri. Una notte

travagliata umanità operavano oscuramente delle forze misteriose. Così era

arrivavano altri. I fatti delle giornate precedenti, gli arresti

nella trappola degli accordi, delle promesse, del “controllo” e

promesse, del “controllo” e delle altre ciurmerie combinate dagli

irritazione. Solamente alcune ragazze delle più giovani approvavano le

uffici, incoraggiate dalle grida delle compagne: – Vogliamo uscire! Abbasso

i reticolati, al piede delle alte terrazze munite di

mamma, anche se ha delle colpe. Si capisce che

con l’ingiusta miseria delle moltitudini condannate alla dura

Paese di Galles o delle solfatare siciliane non si

Nel casamento tutti parlavano delle rovine, della miseria, della

la madre gli comperasse delle banane. ¶ Un mattino all

Un mattino all’ingresso delle stanze di Antonia si

viso nè un atto delle labbra. Da quello sguardo

Maria. ¶ — Ha in casa delle armi? ¶ — Qui no. Nel

che dappertutto si fanno delle perquisizioni. ¶ In quel momento

speranza che il conflitto delle armi non avvenisse, si

con un moto lievissimo delle labbra, o diceva tra

lontani e il grido delle loro passioni non gli

avevano ricevuti col fuoco delle loro armi. Gli uni

giungere attraverso il crepitar delle fucilate e il rombo

fucilate e il rombo delle artiglierie, erano diritto, libertà

episodi più crudeli. Sentinelle delle truppe regolari erano state

e l’onda violenta delle laudi dentro la piccola

servire nessuno. ¶ Aveva poi delle crisi, durante le quali

un altro. Se fate delle vittime, sono sempre degli

saluto e si infastidiva delle sue carezze, era segno

un cassetto. La donna, delle pagine che vi leggeva

profondo, come un calore delle viscere, la fiducia che

ricovero alla Pia Opera delle Madri. A Pietro sarebbe

una settimana che due delle operaie più giovani e

ne spuntavano a tratti delle lingue di fuoco, pallide

infastidito da una fiacchezza delle gambe contro la quale

più violente e rischiose delle squadre fasciste. Nell’avviarsi

è una formula. Esistono delle nazioni, degli stati; e

pigmei avventarsi nel tumulto delle lotte per cui il

cieco, addossato alla ringhiera delle aiuole. Riconobbe, dopo un

rigido, senza un moto delle labbra nè un fremito

del suo salario. Anche delle miserie altrui, delle miserie

Anche delle miserie altrui, delle miserie sparse nel casamento

qualunque costo, non curandosi delle gelide ripulse, dei gesti

ripulse, dei gesti violenti, delle parole aspre con cui

di precoce esperienza, servendosi delle parole insegnatele da Maria

al portone di una delle enormi case operaie da

a Bianca. A piè delle scale la ragazzina volle

che nessun gesto, nessuna delle parole con cui si

contenti? ¶ XI. ¶ I tocchi delle ore che da un

dica lei! ¶ Da una delle camere attigue giunse la

Ma tutto il vigore delle sue membra era anch

affacciata alla cavità semibuia delle scale dopo che il

vento sonoro, l’urlo delle sirene che gettavano il

In fondo ad alcune delle vie da lui attraversate

sembrava dileguato ogni segno delle fatiche, delle privazioni, del

ogni segno delle fatiche, delle privazioni, del tormento che