Pino Cacucci, Punti di fuga, 1992

che ho accumulato qui dentro. Klaus Schulze solleva subito

porta; riesco a chiudermi dentro un attimo prima che

Il brasiliano che vedo dentro ha una faccia simpatica

grida al bassista: “Dacci dentro!” e poi rutta rumorosamente

tuffo all’indietro, rotolo dentro una cripta, mentre Yussif

muro e mi allontano dentro il buio. Rinuncio definitivamente

Certo, certo. Ci sei dentro fino al collo eppure

in una cassetta sotterrata dentro il pollaio. ¶ L’ho

fogna. Ma ci affogherai dentro, a furia di trovate

di duecento poliziotti attorno, dentro e sotto la reggia

indico una gabbia con dentro alcuni dobermann impazziti. ¶ Mi

piume, e ci ficcarono dentro i gioielli.” ¶ “Il cuscino

scommesse… Pilsudsky c’è dentro…” ¶ “E Yussif, sapevi per

casa diroccata, mi spingono dentro, saliamo alcune rampe di

Che sta succedendo qua dentro?” Sento il cuore rimbalzare

è che sei là dentro?” ¶ “Due giorni, credo.” ¶ Mi

Proviamo a guardare lì dentro.” Indica il luogo da

un container. È là dentro, la mia cella. C

ripreso a funzionare, qua dentro…” Poi aggiungo: “Dai, passami

Polacco, dell’incubo bianco dentro il container. E Filippo

contadino sarei marcito là dentro,” concludo. ¶ “Ma cosa li

apra?” ¶ “Certo! Se là dentro ci fossi io, magari

volte. ¶ “Sbrigati, entra là dentro!” ¶ Lo trascino per i

nel container… Eri lì dentro, vero?” ¶ “Quando l’hai

spiegavo che accidenti succedesse dentro il container. Così ho

solo di farmi sbattere dentro, se incappo in un

accoppato e lasciato là dentro. Invece, per poco non

Perché di soldi là dentro ne ho trovati ben

testa… Così, sono andato dentro a cercare di capirci

ammazzati che ci spargo dentro: mi diverto a scherzare

Durante, che si porta dentro i rimpianti degli eterni