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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, 2010

concordanze di «deriva»

nautoretestoannoconcordanza
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parole balla e palla (deriva infatti da “balla”, “fagotto
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finalmente capito da cosa deriva il mio “abbozzare”: non
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La parola, comunque sia, deriva dalla radice onomatopeica *babb
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Giovanni Boccaccio), da cui deriva “bambino”; il milanese → bàmba
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baci del sole. Invece deriva dal latino parlato *(o
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cui già nel Trecento deriva il nostro “tamburo”. Come
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che la usava spesso, deriva da barbèl, che significa
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perché considerate troppo ‘fredde’ -, deriva con tutta probabilità da
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le sue ceneri. ¶ Biscondola deriva dal latino condĕre, ‘riporre
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languore cromatico. La parola deriva dal latino volgare blavus
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quel *blao da cui deriva, oltre al tedesco blau
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di brutto, visto che deriva dal latino tardo cachĕxĭa
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rapida successione, che “calamaio” deriva da calamus, ‘cannuccia’ poi
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domneiar da cui “donneare” deriva, intrattenersi in amabili conversari
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tipo in gamba, furbo’, deriva dal termine romano che
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che a sua volta deriva dal più noto “fregna
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o degli spagnoli. “Giulebbe” deriva infatti dall’arabo volgare
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lamento, lagna’. “Gnècch”, invece, deriva con tutta probabilità da
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da cui l’aggettivo deriva. Il colore dei prati
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diceva la nonna Pina): deriva attraverso l’antico francese
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memoria. ¶ “Insonnio”, sostantivo maschile, deriva dal latino insomnium , che
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perciò giustamente sostantivo femminile, deriva invece dal latino insomnia
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sogno’ (plurale somnia, ‘sogni’) deriva proprio da somnus. ¶ inzigare
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termine ormai scomparso forse deriva dall’accostamento tra la
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latino iacere da cui deriva. La parola, comunque, mi
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latino lascivus da cui deriva, “lascivo” significava ‘vivace sino
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giustamente, come un lombardismo: deriva infatti dal milanese malmostós
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mucus, ‘muco’, da cui deriva anche il latino volgare
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parola “natica” (XIII secolo) deriva dal latino parlato *naticae
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il sedere propriamente detto, deriva dal latino podex, podicis
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esteticamente, peggiore: infatti podex deriva dalla stessa radice indoeuropea
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mai il caso giusto. Deriva, la parola, dal francese
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che il prefissoide “omo-” deriva dal greco homós, che
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senza eliminarne la causa, deriva dal latino pallium, ‘mantello
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lombardo, pastrùgn, da cui deriva anche il verbo pastrugnà
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e in quella Centrale. Deriva dal veneto pastròcio, che
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che attraverso “pecione”, ‘ciabattino’, deriva da “pece” (latino pix
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appunto appiccicose e che deriva pur esso da pix
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Le conclusioni? Incerte. Forse deriva da “pelanda” (o “pellanda
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state chiamate pelande. Oppure deriva da “palandra” (o “palanda
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l’ipotesi più corretta, deriva da “pelandrona”, che al
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dalle origini, visto che deriva dal latino titta, ‘capezzolo
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nomava “farfallina”. Comunque, “pipino” deriva dal latino pipinna, ‘piccolo
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per mesi. La parola deriva dal latino tardo pipita
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parola di alta tradizione: deriva da “epìttima”, termine ormai
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coniuge: la parola infatti deriva dal latino procus, che
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il latino medioevale rubinus deriva, assai nobilmente, dal latino
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invece l’altro “rubinetto” deriva, più volgarmente, dal francese
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una parola romanesca che deriva dal prefisso ex- (→ “s
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però, è tipicamente lombarda. Deriva da “cuffia” con l
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storia, la sua etimologia. Deriva infatti dal latino septemtrio
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in quello di bestemmia. Deriva dal verbo “sfondare” e
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altri, invece, la parola deriva, più semplicemente, dall’aggettivo
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è spaccone, termine che deriva sempre da “spaccare”, gradasso
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modo sciatto e disordinato, deriva dal verbo “strafalciare”, che
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parola è un lombardismo - deriva dal milanese “tampinà”, ‘importunare
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e Carlo Linati, che deriva dal milanese ‘tripillà’. Il
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latino e il francese, deriva dal greco thyía, che
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mi ricorda che “tumido” deriva pur sempre dal verbo
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una parola cioè che deriva da un nome, precisamente
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che, attestato già nel 1615, deriva dal nome turlupin, ‘beffeggiatore
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farne vino’: “vendemmiare”, infatti, deriva dal latino vindemiare, a