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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Walter Siti, Troppi paradisi, 2006

concordanze di «devo»

nautoretestoannoconcordanza
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più fragile della serenità, devo scrivere questo libro prima
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sventolano due lenzuola leopardate. Devo ricordarmi che ancora, in
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mi trovo bene, qui devo rinunciare al sesso perché
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cornice che il quadro, devo ammetterlo: quel che è
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tanto tempo che non devo più competere per me
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è ovvio che non devo dirgli nulla del chiacchiericcio
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pubblico femminile”.» ¶ «Perché, come devo dire?» ¶ «Non so, quello
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essere «poco informativo». ¶ «Che devo fare, Walter, devo cedere
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Che devo fare, Walter, devo cedere?» ¶ «Fregatene, se ti
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che domani o dopodomani devo comunque partire dal campo
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le istruzioni. So che devo agganciarmi alla sua forza
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un fastidio – come quando devo prepararmi per uscire ma
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la multa. Come? Io devo pagare la multa perché
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non era un granché, devo riconoscerlo. ¶ «Non puoi stenderti
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padre”, ma mi dico «devo essere forte per lui
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da primitivo, ogni volta devo tirarlo giù per i
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seria, sai Muso?» ¶ «Che devo fare, prendere tutta la
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rifiuta di farsi possedere, devo faticare addirittura per ottenere
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il cappotto sull’asfalto. ¶ 7 ¶ Devo tornare indietro, al viaggetto
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gaffe.» ¶ «Don’t worry, devo trasmettergli un messaggio?» ¶ «Messaggio
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sono sempre io che devo prendermi le responsabilità e
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era erotica per Sergio («devo spiegargli quando parlo, perché
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di nascosto (e anche, devo supporre, quando le fa
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che lui dirige… anzi, devo ricordarmi di portargli la
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risponde «perdonami» fuori tono, devo perdonarlo di non «darmi
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sua gloria simbolica; se devo toccare una frattaglia, allora
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cosa che mi piace devo toccarla; mi batteva il
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si rompono ma io devo arrivare a romperla sulla
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da uno specialista – adesso, devo misurare uno dei sintomi
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le mie scuse – «che devo fare, allora?» – ha affabulato
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accetto i suoi regali, devo accettare anche le sue
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possono farlo e quindi devo ubbidire agli americani. I
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arrivato a sessantaquattro anni, devo accettare la mia razza
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fai ride faccio.» ¶ «Quanto devo farti ridere?» ¶ «Nun te
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mani, al cinema, e devo ricambiare, e uscendo compriamo
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dalla mia stranezza. Non devo mai dimenticare che per
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volante, per favore.» ¶ «Me devo inventà qualcosa, anvedi che
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ho il pacemaker e devo farmi controllare al Santo
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sotterraneo e da lì devo faticosamente risalire per cominciare
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vite interna ha ceduto, devo sbriciolarmi fino in fondo
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infliggergli anche questo. Ma devo liberare Nando dal mio
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di secondo grado; dice «devo pijà ’na cosetta qui
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stiamo facendo sesso). Non devo accanirmi nel mio masochismo
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la quantità di coca («devo passà dar tirare ar
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nun è andata, ce devo tornà martedì.» ¶ «Ma il
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destra, ma mica ce devo fà un comizio… ogni
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forzata sprezzatura («mo’ je devo trovà dei pischelli pe
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de lui, che me devo fà curà, però poi
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volta o l’altra: devo meritarmelo a forza di
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onestà. ¶ Per esempio non devo irritarmi con Sergio, anche
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stato abbastanza chiaro o devo esserlo più di così
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firmato la sua condanna; devo agire d’astuzia. Intanto
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aver fatto quel che devo fare gettare il corpo
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poi non capisco perché devo sempre essere io quello
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Ormai ho capito che devo contare solo sulle mie
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realtà sono venuto perché devo dirti una cosa importante
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a qualunque altra cosa. Devo coltivarla in vitro, senza
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tutti augura la pace.) Devo smetterla con le boutade
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al bar della palestra devo imboccarlo io, perché le
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battute («a Marcè, che devo fà pe’ ’ste spalle
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miei bicipiti rinascenti; ma devo saltare oltre le umiliazioni
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vedono vestiti da buffoni. Devo chinare la fronte a
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proposito della mia scrittura, devo raccontare del 23 dicembre scorso
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maleducato, ma insomma come devo fà con te?» ¶ «Scusa
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faccia di bronzo… se devo pagare cifre da capogiro
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Sergio: questo posto lo devo comunque a lui, che
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non sono io che devo decidere; tutti pensano a
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crosticina sopra. ¶ Non sempre devo andare a infangarmi in
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immaginare di immaginare…» – quanto devo volergli bene, davvero, per
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flemmatico, tutto qui: non devo preoccuparmi se gli incontri
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saputo trattenersi: «Qualcosa me devo inventà». ¶ Ha riempito il
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che con mani tremanti devo stappare la bottiglia e
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memento anche, terribile: non devo mai dimenticare che per
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è la mia ispirazione, devo adattarmi a un artigianato
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d’arte, me la devo tené cara.» ¶ «Anche Renato
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passivo in tutto, perché devo esse attivo qua?» ¶ Esce
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Mi sale il vomito, devo uscire. ¶ «Vabbe’, ci inventiamo
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faccio a passare stasera, devo disfare le valigie e
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fondo ar barattolo.» ¶ «Io devo correre ai tuoi ordini
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eh?» ¶ «He he… io devo viaggià co’ ’a capoccia
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bambina indecisa, ma non devo dimenticare che io tifo
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amore ti ci riporta; devo scegliere, tra amare un
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diverte anche lui. Non devo aver paura di nessuno
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c’era uno specchio. Devo romperlo. Ho fatto il
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dite sempre come me devo comportà… allora me metto
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tengo per me («oggi devo fare il pieno di
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sotto le palle; non devo dimenticare che la mia
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tutto dismesso il mestiere. Devo puntare al jackpot, non
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della dipendenza. Di Marcello devo amare anche l’apatia
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lui non sia lì. Devo difendere perfino il mio
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è la mia nemica. Devo combattere per l’individualità
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sarà su di me”) devo ancora mantenerla, e se