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Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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1786
tuo nome in fronte ¶ di queste omai già troppe
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1786
conte ¶ tragedie, ond´io di folle avrommi taccia; ¶ or
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meno a te dispiaccia ¶ di te fregiar: benché di
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di te fregiar: benché di tutte il fonte ¶ tu
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conte, ¶ se non dal che al viver tuo
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si allaccia. ¶ Della figlia di Ciniro infelice ¶ l´orrendo
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imperiosa dice; ¶ ch´io di MIRRA consacri a te
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puote ¶ un padre intender di donzella il pianto; ¶ tu
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io da gran tempo ¶ di sua rara beltà languire
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e sempre ¶ pregno ha di pianto, e asciutto sempre
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ella il duol; mentre di giorno in giorno ¶ io
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A voi ¶ ella è di sangue figlia; a me
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mio la stringo ¶ ogni fra mie braccia... Ed
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prodi ¶ d´Asia e di Grecia principi possenti, ¶ a
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tutti concorreano in Cipro, ¶ di sua bellezza al grido
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appien per noi ¶ donna di sé quanto alla scelta
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modi, in quello: era di regno ¶ maggiore l´un
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cor tenero e nuovo ¶ di donzelletta timida destarsi ¶ per
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ogni contesa ebbe Perèo, di Epìro ¶ l´erede; a
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che l´alta ¶ scelta di Mirra a noi pur
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angoscia ¶ la travaglia ogni ?... Squarciar mi sento ¶ a
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estrema ¶ temei non fosse di sua vita. — Io stava
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ai moti suoi, pur di dormir fea vista: ¶ ma
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la pregai, la scongiurai, di dirmi ¶ il suo martìr
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1786
anche, al mio parlar, di nuovo ¶ gli occhi al
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nozze, alquanto è oppressa ¶ di passeggera doglia; e a
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a me il comando ¶ di tacervelo dava. Ma il
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corro; e te scongiuro ¶ di far sospender le sue
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s´ella accesa è di Perèo, da lei ¶ spontanea
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uomo al certo ¶ pria di Perèo le piacque: è
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uom ch´ella amasse, ¶ di regio sangue ei fora
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1786
posta ¶ far non potesse di sua man felice? ¶ D
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suo male. Amore, ¶ benché di pianto e di sospir
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benché di pianto e di sospir si pasca, ¶ pur
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1786
un non so che di speme, ¶ che in fondo
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al cor traluce; ma di speme ¶ raggio nessuno a
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1786
a lei; mi tarda ¶ di rivederla. Oh ciel! chi
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nel feroce impeto stesso ¶ di dolor non ricadde? Oh
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del suo dolor ritrovo! — ¶ Di nostra sorte i Numi
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o tu, sublime Dea di questa ¶ a te devota
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1786
mia troppa e stolta ¶ di madre amante baldanzosa gioia
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io sconti in lagrime di sangue... ¶ SCENA III ¶ CINIRO
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ho il tutto; ¶ Euriclèa di svelarmelo costrinsi ¶ Ah! mille
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ella il sa, se di sua nobil scelta ¶ noi
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o donna: ¶ tutti or di madre i molli affetti
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oltre, assai lo veggio ¶ di Mirra. — A far felice
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1786
mai; ¶ certo egli è di sue nozze; in lui
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1786
re. Ciò che ragion di stato ¶ chiaman gli altri
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1786
solo sospiro della figlia. ¶ Di sua sola letizia esser
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1786
altro non tema, ¶ che di far noi con se
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1786
Eri tu il primo ¶ di tutti in tutto, a
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1786
padre... ¶ (già d´appellarti di un tal nome io
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1786
mio pregio solo, ¶ è di piacerti. I detti tuoi
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1786
mie laudi tante, ¶ pria di mertarle, udir non posso
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1786
figlio ¶ io parlarti ardirò. — Di vera fiamma ¶ ardi, il
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1786
suolo le pupille, sempre ¶ di pianto pregne, affigge; in
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1786
alma; illanguidito il fiore ¶ di sua beltà divina: — ecco
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1786
il suo stato. ¶ Pur, di nozze ella parla; ed
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1786
io ragion le chieggo ¶ di sua tristezza, il labro
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1786
suo la niega; ¶ ma di dolor pieno, e di
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1786
di dolor pieno, e di morte, il viso ¶ disperata
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accerta, ¶ e rinnuova ogni , che sposo vuolmi; ¶ ch
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l´oso. Or voglio ¶ di sua mal data fede
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1786
Così, racchiusi entrambi, ¶ e di dolor, benché diverso, uguale
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1786
ripieni l´alma, al fatal siam giunti, ¶ che
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1786
Deh! fossi ¶ vittima almen di dolor tanto io solo
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ah! prence, il duol di padre ¶ meco dividi tu
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pur onta, o timor di donzella... ¶ se Mirra, in
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ch´io non muoia di dolore? — Ah! Mirra ¶ di
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1786
di dolore? — Ah! Mirra ¶ di me, del mio destino
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non pentito ¶ sarò perciò di amarla. Oh! lieta almeno
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1786
ove tu il fossi. ¶ Di nuzial corona ornata il
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1786
ne sei. Non io di ciò terrommi ¶ offeso, no
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1786
terrommi ¶ offeso, no; ben di mortal cordoglio ¶ pieno ne
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1786
vengo ¶ a compierle; e di me dubita intanto ¶ il
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1786
Per non incorrer taccia ¶ di volubil, tu stessa, a
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1786
ricusandoti... ¶ Mirra ¶ Tu godi ¶ di vieppiù disperarmi... Ah! come
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tuo non veggo ¶ mai di me pago, mai? Cagion
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1786
Cagion poss´io ¶ assegnar di un dolor, che in
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1786
ignoto ¶ regno; il cangiar di cielo;... e mille e
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1786
m´ama il più, di questa mia tristezza ¶ il
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1786
sempre ¶ abbandonarli;... e morir... di dolore... ¶ Pereo ¶ Che ascolto
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1786
da loro ¶ oggi tu di Perèo l´acerba morte
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1786
non crucciarti, prego, ¶ contro di me, no. Già da
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Venere?... Oh ciel!... contro di me... Lo sdegno ¶ della
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sguardi me cacciasse, ¶ orribilmente di furore accesa, ¶ la Diva
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1786
sento ¶ dal terrore arricciarmisi di nuovo, ¶ in ciò narrar
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1786
riman pur l´ombra ¶ di pietà vera in te
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1786
io? ¶ Mirra ¶ ... Ti chieggo ¶ di abbreviar miei mali. A
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davver non m´ami. ¶ Di pietade magnanima capace ¶ il
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1786
mali miei mi tolga ¶ di que´ d´altrui pietade
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teco; ¶ e il parlar di mia doglia: in me
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1786
appieno ¶ fu dei sensi di Mirra. Ella non l
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1786
udiam noi stessi ¶ dal di lei labro il vero
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a te venga. ¶ Nessun di noi forza vuol farle
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impossibile; a noi, che di noi stessi, ¶ non che
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noi stessi, ¶ non che di sé, la femmo arbitra
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volto ¶ anco un lampo di gioia, in vita io
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1786
sciogliam, noi stessi; e, di te degno, ¶ generoso ti
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scioglie anco Perèo. ¶ Né di leggiera vorrem noi tacciarti
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è noto il tutto: ¶ di te, del sangue tuo
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tu torni, e ancor di tua letizia lieti ¶ tuoi
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tenero, più mite ¶ parlar, di questo. ¶ Mirra ¶ ... Havvi tormento
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Cecri ¶ Oh cielo! ¶ Pallor di morte in volto... ¶ Mirra
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orridi era ita ¶ ogni più crescendo. Irato un
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sonno; ¶ o con fantasmi di morte tremendi, ¶ più che
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martìro i sogni: ¶ né , né notte, io non
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pensier non cadde ¶ mai di attristarvi, né di trarvi
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mai di attristarvi, né di trarvi a vana ¶ pietà
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trarvi a vana ¶ pietà di me, coll´accennar mie
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tre volte ¶ pregarvi osai di allontanarlo. In questi ¶ indugi
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scemar del tempo, ricrescea ¶ di mie Furie la rabbia
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che nel mio petto di lor possa han fatto
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merta, è colpa ¶ non di me, del mio stato
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scelto: ed ora, ¶ io di nuovo lo scelgo: io
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Appieno ¶ tornar, sì, posso di me stessa io donna
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alto rimedio or fia, di nuovi oggetti ¶ la vista
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lasciar vi posso, il verrà, che a questo
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letizia dovrò. ¶ Cecri ¶ Tu di lasciarci ¶ parli? e il
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noi che resta, ¶ senza di te? Ben di Perèo
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senza di te? Ben di Perèo tu poscia ¶ irne
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voi ritorno ¶ faremo un , quando il paterno scettro
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paterno scettro ¶ Perèo terrà. Di molti figli e cari
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ahi trista!) il sono ¶ di viver sempre in sconsolato
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Fosse almen vero un l´augurio fausto, ¶ che
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ancor che lieta ¶ io di lasciarvi appaia. — Or mi
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misera figlia! ¶ Ciniro ¶ Eppure, ¶ di vederla ogni giorno più
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senno) ¶ ebra, il confesso, di mia sorte, osava ¶ negar
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più gente ¶ tratta è di Grecia e d´Oriente
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dalla famosa alta beltà di Mirra, ¶ che non mai
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1786
Ma intanto, ¶ io pur di Mirra or nel pensier
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tremante, irresoluto, e pieno ¶ di mortal duol, voi mi
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vero d´altrui, non di me stesso, han vinto
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figlio!... ancor ti appello ¶ di tal nome; e il
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pure i sensi udimmo ¶ di Mirra: io seco, qual
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qual vuoi prova ¶ maggior di questa? al nuovo dì
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di questa? al nuovo lasciarci ¶ (noi, che l
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vuoi, non una pur di tante ¶ tue fide ancelle
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neppur me tu vuoi?... Di me che fia, ¶ se
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Mirra ¶ Deh! taci... Un ritornerò... ¶ Euriclea ¶ Deh! il
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sperato ¶ avea pur sempre di morirmi al tuo fianco
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S´io meco alcun di questa reggia trarre ¶ acconsentir
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Euriclea ¶ E al nuovo di tu parti?... ¶ Mirra ¶ Al
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ti sia fausto il !... Pur ch´io felice
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carca me lasci, e di dolor più assai. ¶ Al
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sono. — È giorno questo ¶ di gioia e nozze. Or
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gioia esser può, che di appagar tue brame. ¶ Mirra
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ferventemente al mondo ¶ bramai, di partir teco al nuovo
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trovarmi al fianco ¶ pien di gioia e d´amore
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appien mi debbe ¶ quella di pria tornare. Allor sarotti
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mio pensier son fermo ¶ di compier ciecamente ogni tua
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cui tolta io già di propria man mi avrei
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v´aggiungi tu, che di ben altro oggetto, ¶ ch
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core ¶ stanno in note di fuoco omai scolpiti ¶ questi
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SCENA III ¶ Sacerdoti, CORO di fanciulli, donzelle, e vecchi
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Vecchi ¶ ma scendi scarco ¶ di sue lunghe querele e
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sacri mai ti fur di Cipro i lidi. ¶ Fanc
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e madre in breve di sì nobil prole, ¶ che
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orribil suore, ¶ assalto muova di sue negre tede ¶ al
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Mirra; né mai tu di Perèo, tel giuro, ¶ sposa
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se tu stesso, e di tua propria mano, ¶ me
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misera?... Ben vedi, ¶ mal di se stessa è donna
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ad ogni istante ¶ fuor di se stessa è dal
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troppo io sono: ¶ e di tutti il più misero
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MIRRA, EURICLEA ¶ Euriclea ¶ Ecco, di nuovo ella i sensi
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padre?... Ei dunque, ¶ ei di uccidermi niega?... Deh! pietosa
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un ferro... — Or, più di nozze ¶ non si favelli
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ti trasse; ¶ ma, più di te potea natura: i
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me tu respingi?... ¶ e di abbracciarmi nieghi? e gl
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me lascia;... ¶ o se di me vera pietà tu
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il sei, ¶ s´or di tormela nieghi; or, ch
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e felice; ed or di propria mano ¶ estinto, esangue
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sono io padre ¶ men di lui forse addolorato? è
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udirla voglio: e già di ferreo usbergo ¶ armato ho
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il vero udirne ¶ dal di lei labro io voglio
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oh ciel!) se forza di destino, ed ira ¶ di
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di destino, ed ira ¶ di offesi Numi a un
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le asconda. In suon di sdegno ella finora ¶ mai
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pur troppo!) in questo fatale ¶ a tutti noi
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tempo, ¶ tempo ormai, sì, di cangiar modi, o Mirra
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giacea ¶ entro un mare di sangue: a me gli
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me gli sguardi ¶ pregni di pianto e di morte
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pregni di pianto e di morte inalzava;... ¶ e, fra
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suo labro ¶ usciva ancor di Mirra il nome. — Ingrata
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sola, io degna sono, ¶ di morte... E ancor respiro
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orrendo ¶ dell´infelice padre di Perèo, ¶ io che son
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l´odio, il desio di farne ¶ aspra su noi
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voglio) ¶ la cagion vera di sì orribil danno. — ¶ Mirra
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al tuo aspetto... morir... di vergogna?... ¶ E tu sei
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i giorni, ¶ troncarli vuoi, di un genitor che t
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te stessa: ¶ ma, più di te possente, Amor nol
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ha forza ¶ più assai di noi; ma il non
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Deh! parla; deh! — Già, di crucciato padre, ¶ vedi ch
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far tuo. ¶ Stolto orgoglio di re strappar non puote
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puote ¶ il vero amor di padre dal mio petto
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unica amata; oh! che di´ tu? Deh! vieni ¶ fra
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Oh cielo! in atto ¶ di forsennata or mi respingi
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padre ¶ dunque abborrisci? e di sì vile fiamma ¶ ardi
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concesso ¶ a lei sarà... di morire... al tuo fianco
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la lingua. ¶ Ciniro ¶ ... Io... di spavento,... ¶ e d´orror
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e d´ira,... e di pietade,... ¶ immobil resto. ¶ Mirra
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le toglie la vista di Mirra morente ¶ non t
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Inorridisci... Vieni... Ella... trafitta, ¶ di propria man, s´è
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morir d´onta e di dolore altrove. ¶ Cecri ¶ Empia