parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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buoni dipendeva dal camioncino di Carmelo. Il giovanotto andava
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perché lì avevano quelli di prima scelta. Ma bastava
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potevano mancare il vino di casa per mio padre
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Melìa, e il pane di Gallodoro per mia madre
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suo amico del posto di portargliene una scorta a
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i negozi che vendevano di tutto, compreso l’alimentari
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in quattro in caso di bisogno. E allora, perché
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guardai con un po’ di pudore, perché sapevo che
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aveva la sua dose di tenerezza non consumata, quella
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appartiene alla nostra natura di esseri umani. Solo che
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chiusa a chiave, rischiando di farla ammuffire per paura
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farla ammuffire per paura di offrirla agli altri. ¶ «E
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a quell’innato istinto di insinuare dubbi, e di
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di insinuare dubbi, e di non fidarsi di nessuno
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e di non fidarsi di nessuno. ¶ Poi aggiunse, sempre
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capire che si trattava di attenzioni più che affettuose
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un’ultima volta, prima di decidere di non risponderle
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volta, prima di decidere di non risponderle più. Mentre
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a fregarci quando pensiamo di aver convinto il nostro
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ci svergogna ancora prima di finire, anche quando siamo
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anche quando siamo convinti di essere bravi a fingere
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terribile, e i frammenti di un’estate non proprio
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il mio undicesimo compleanno. Di certo non c’era
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consumato un flacone intero di alcol denaturato per assicurarsi
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alcol denaturato per assicurarsi di aver disinfettato a dovere
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era mescolato all’odore di quel lazzaretto improntato in
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da vomitare. Quella delizia di cioccolato e panna l
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partecipato anche alla processione di San Giuseppe, e nel
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miei genitori, sulle ferite di mio fratello erano comparse
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Italia il 19 marzo, noi di Leto, per tradizione, ripetevamo
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spensierati dell’estate. E di notte, in mezzo all
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tenevano in mano candele di zucchero filato che prima
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e anche i vestiti di tessuto lucido che indossavano
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le ragazze, ancora impregnati di naftalina. ¶ Anche io avrei
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io avrei voluto godere di tutto quel ben di
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di tutto quel ben di Dio, ma si era
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in me la paura di veder partire i miei
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spesso parlottare tra loro di valigie e biglietti del
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genitori? Nessuno faceva menzione di questa variabile, eppure era
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erano seduti i personaggi di spicco del paese, compreso
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volenterosi, e alcuni padri di famiglia devoti fino all
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la comunità, al fine di ricordarci che non si
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che non si viveva di solo spirito. ¶ Noi quattro
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papà con l’aria di chi vuol tornare a
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lui, che era su di giri come non mai
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come non mai, evitava di rispondere ai suoi sguardi
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mia madre aveva smesso di pressarlo ed era ritornata
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parlare con sua sorella di punto croce e altre
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rispetto di niente e di nessuno. Si trascinavano dietro
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tribù più anziana rischiava di svenire, ma a quegli
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Tremavo al solo pensiero di trovarmi a tu per
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miei mi sarei risparmiata di annegare. ¶ E poi, ghiacciata
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mattina mi era risalita di nuovo la rabbia, perché
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avevano cambiato idea. ¶ Pur di non cedere all’odio
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a casa, ancora prima di arrivare, indossai un sorriso
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arrivare, indossai un sorriso di circostanza adatto alla sua
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zitelle senza speranza parlarono di continuo: del punto croce
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nuovo della vicina. Chiacchiere di persone senza pensieri, che
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la curva, l’ultima di quella strada che dalle
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potenti rischiaravano l’agglomerato di cemento fino a farlo
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qua e là costellata di pietre che le davano
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le davano un tocco di marrone chiaro. Invecchiava con
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alle cure delle donne di casa: la mamma e
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mamma e la nonna. Di rado toccava anche a
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stringi stringi, uniche superstiti di una strage non cruenta
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con le uova fresche di giornata, i meloni, le
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in più in caso di ospiti inaspettati, i detersivi
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l’abitazione: un perimetro di libertà dove si poteva
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e pure del giardino di fronte. Perché quei tre
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verde intorno. E distese di ulivi secolari, che ogni
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a oleandri e alberi di limone dal profumo intenso
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contare le stelle, e di notte, nel silenzio più
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avevano dato il meglio di sé. Rientravano in questo
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Rientravano in questo catalogo di spettacoli le litigate tra
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con le mie compagne di scuola, le visite dei
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amici e le contrattazioni di mia madre con i
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E ancora, le sceneggiate di Rosina verso il marito
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noi. Con la scusa di un saluto, finivano il
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lei a mantenere rapporti di cortesia con tutti, e
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cortesia con tutti, e di rispetto profondo, malgrado il
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persone si sentivano libere di parlare, sfogarsi e qualche
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lei non si meravigliava di niente. Diceva sempre che
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ripetei gli stessi gesti di sempre, senza cambiare una
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virgola. Stesi il telo di spugna sui fili slabbrati
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doccia, servendomi del tubo di plastica attaccato al rubinetto
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servita nel piatto. Prima di sedermi, però, aspettai qualche
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aspettai qualche minuto cercando di capire se alla nonna
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delle volte un piatto di pasta al pomodoro accompagnata
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per secondo un’insalata di pomodori e uova fritte
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pomodori e uova fritte di gallina arrabbiata perché tutto
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pensavo che potesse trattarsi di uno di quegli amici
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potesse trattarsi di uno di quegli amici alati con
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mi divertivo a giocare di tanto in tanto al
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mi inventavo dei mal di pancia per non essere
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per non essere complice di quei delitti. ¶ Però la
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alle strette, io fingevo di masticare, ma poi, non
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lui non importava molto di tradurre i suoi sentimenti
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candido come le zollette di zucchero, anche se queste
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ma il papà abbondava di quella virtù. Forse l
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carità. Mi sarei accontentata di un impiego da dipendente
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per offrirgli un senso di sicurezza, con uno stipendio
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non ti permettono mica di ramazzare sempre mandorle, o
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ramazzare sempre mandorle, o di raccogliere olive o grano
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accettabile che un uomo di trentasei anni se ne
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erano stati più furbi di lui e si erano
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avrebbe dato la prova di un impegno concreto. ¶ E
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con i suoi lavori di ricamo qualche soldo lo
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aveva chiesto alla mamma di smettere di ricamare a
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alla mamma di smettere di ricamare a punto croce
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suonati oramai era stanca di fare i lavori che
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in un torrido pomeriggio di luglio, la nonna, più
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supplicato una vecchia cugina di trovar qualcosa da fare
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indispensabile proprio quel tipo di voglia. Come se il
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o una bella fetta di melone dolce. ¶ Quando mia
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aria afosa e umida di una serata estiva, e
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interromperla. Sproloquiava sull’inutilità di un uomo che per
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si vedeva negli occhi di entrambi che erano addolorati
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addolorati al solo pensiero di lasciare la Sicilia. Ma
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parlava del coraggio come di una dote che portava
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aggiunta una sostanziosa dose di violenza verbale. ¶ Mia madre
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il papà, per evitare di compiere una brutta azione
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azione, si era alzato di scatto ed era uscito
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dei miei genitori, incapaci di imporsi sulla nonna. ¶ Per
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regina. ¶ Gli ultimi giorni di mare ¶ Erano trascorsi solo
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dei miei genitori e di mio fratello. ¶ Come tutte
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anni suonati il miracolo di un incontro sentimentale pareva
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come nel caso mancato di Nora). Un ragazzo che
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si chiamava Franco, figlio di amici dei suoi genitori
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infatti, proprio a causa di questo difetto, qualche mese
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difetto, qualche mese prima di convolare a nozze, i
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era rimasta nel negozio di arredi ad aspettarli. ¶ «Ma
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la ragazza aveva fatto di tutto per risollevarsi. L
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per garantirsi un po’ di pace. ¶ «Aiutami tu, Madre
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pace. ¶ «Aiutami tu, Madre di tutte le donne che
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che l’avevano presa di mira, lei a Genova
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rispondeva sempre sulle opportunità di prendersela con più filosofia
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calpestato senza un briciolo di pietà! E non dovrei
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ascolto a quella strega di sua madre… Ditemi, ho
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Per fortuna la spiaggia di Leto non era quasi
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Faceva eccezione la settimana di Ferragosto, quando ai turisti
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quelli che avevano voglia di svagarsi e divertirsi sulla
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terribili. Erano la specie di ospiti più indesiderata. Affollavano
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spazio a disposizione appesantendolo di ombrelloni, sedie, giocattoli, e
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E non avevano rispetto di niente e di nessuno
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mia madre si arrabbiava di brutto quando la sentiva
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la sentiva dire fandonie di quella portata, tenendole il
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farmacista, oppure una maestra di scuola elementare, o una
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chi sono i nipoti di Maria Amoroso! Altro che
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nello spirito. Ora parlavano di Peppina, la madre di
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di Peppina, la madre di Nora. Anzi, parlavano di
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di Nora. Anzi, parlavano di «Donna Peppina». Era una
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paese, e non solo di Leto, quella di anteporre
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solo di Leto, quella di anteporre al nome proprio
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Dio l’aveva dotata di una voce così penetrante
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e chiacchierona (diceva tutto di sé e dei suoi
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anche a un raggio di sole inaspettato. Ed era
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poi diventato suo marito. Di diverso stampo invece era
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tutti!». ¶ E a proposito di Donna Peppina, poco prima
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Donna Peppina, poco prima di andare via, Nora ci
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cui mia madre smetterà di mungere le vacche, perché
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non mi dici niente di nuovo» aveva commentato la
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la schiena a furia di portare coffe sulle spalle
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avevo intravisto una vena di malinconia. Dopo aver salutato
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Nora non prometteva niente di buono. Se davvero la
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la Massara avesse smesso di mungere le vacche, per
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la nostra fornitrice ufficiale di latte da quando io
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allora ero una bambina di cinque anni, con una
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maiali. ¶ In seguito, quella di andare da lei a
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tutte chiuse, tranne quella di Rosina, l’evangelista, e
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suole dei miei sandali di cuoio, producevano un crepitio
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ricordi. Era il rumore di una dimensione temporale che
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facendomi respirare un senso di libertà infinito. Iniziava da
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un percorso fatto solo di sguardi. Una vecchia e
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bambina, e il respiro di due vite che in
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perfetta. ¶ Ancora un po’ di impegno, e col fiatone
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si arrivava alla stalla di Donna Peppina. Capivo subito
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dolciastro. ¶ Giusto il tempo di raccoglierlo, una pausa per
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non ci sono forme di amore ideale che non
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Quei momenti erano pervasi di una gioia immacolata, pura
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quale dovetti per forza di cose accettare il mio
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il mio nuovo status di bambina senza famiglia, fui
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fui quasi sul punto di impazzire. ¶ Anche in quella
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fosse accaduto. ¶ Smisi subito di prestare attenzione alla sua
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stamattina non ho voglia di venire con te da
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scusare per la vergogna di avere un figlio maleducato
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sapere che per colpa di quei maledetti soldi lei
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n’erano mai abbastanza, di soldi, perciò alla fine
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persone con l’ossessione di accumularne tanti erano sempre
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vogliamo ancora, e ancora di più. ¶ Mia madre però
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anche se era appassionata di profumi francesi. Diceva che
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già la sentivo discutere di corredo. E riguardo a
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sopportato il distacco, sperando di ritrovarci tutti insieme presto
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e sempre a proposito di me e mio fratello
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La nonna le rimproverava di essere troppo buona con
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frenarmi la lingua prima di fare accadere il peggio
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era molto più alta di me, ma era in
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ma era in grado di imporsi al prossimo come
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e aveva le vene di un blu intenso che
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I suoi occhi erano di un verde brillante, malgrado
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crocchia lucida e piena di forcine, e li pettinava
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avendo lo stesso sangue. Di sicuro il passato aveva
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è l’attività principale di queste disgraziate?» mi diceva
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ordinando al suo giustiziere di fiducia di pensarci lui
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suo giustiziere di fiducia di pensarci lui alla vendetta
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Se qualcuno parla male di te, ricordatelo come insegnamento
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anni. La sera, prima di andare a letto, mi
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istanti, tutta quella massa di fili argentati le scivolava
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ipnotizzava. Erano quelle scene di assoluta bellezza a farmela
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come l’eroina indiscussa di una fiaba segreta. E
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sorpresa in quello stato di grazia superiore. Dappertutto era
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Peppina e poche vicine di casa, lei non aveva
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mai stretto nuovi rapporti di amicizia con altre persone
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tornando alle sue faccende di casa. Solo con me
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furono per entrambe fonte di amore e arricchimento reciproco
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colti ¶ Avevamo appena finito di cenare, ed io di
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di cenare, ed io di mettere a posto la
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stava ricamando una serie di fazzoletti che avrebbe regalato
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del parentado, e forse di tutte le generazioni precedenti
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e pomodori, al fine di permetterle la realizzazione di
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di permetterle la realizzazione di un sogno tanto ambizioso
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a Torino. Gli occhi di Nora si illuminavano quando
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cugina. Era proprio orgogliosa di lei, ed osannava anche
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c’era neanche bisogno di dirlo. Pensavo, confortata da
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istruite si sposassero tra di loro per una intrinseca
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per una intrinseca necessità di autopreservarsi. Forse avevano bisogno
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autopreservarsi. Forse avevano bisogno di allontanare lo spettro dell
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spettro dell’ignoranza, e di una persona senza ambizioni
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preservata, per scampare pericoli di contaminazione. Mentre la nostra
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Salvatore era un uomo di pochi slanci. Le rare
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mai visti rivolgersi gesti di tenerezza da fidanzati, e
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sguardo puntato sul pezzo di cotone che aveva tra
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quando vedo certe donnacce di Leto “resuscitate” signore, mi
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avuto l’unica fortuna di incastrare qualche bravo cristiano
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qualche bravo cristiano chinu di piccioli!» ¶ E aveva continuato
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quella strana domanda, cercavo di farmi un’idea sul
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picciridda! Tuo padre prima di partire non mi ha
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suoi gesti consueti. Ecco di che pasta era fatta
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maniera comica i modi di fare delle persone che
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po’ meno in quella di mia madre, nata e
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cadenza tipica dei campagnoli di quelle zone. E mia
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non parlare della sfortuna di avere avuto una nuora
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svergognato anche il nome di mio figlio. Avevo ragione
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Nora ci aspetta.» ¶ Cercavo di distrarla per attenuare il
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sente?» ¶ Nora ¶ La porta di casa nostra non era
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togliermi tutte le paure di dosso, ma anche per
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estive, fino agli inizi di ottobre, in quanto casa
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suoi genitori le permettevano di svagarsi senza l’assillo
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svagarsi senza l’assillo di controllarla a vista. Aveva
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mai avuto un fidanzato. Di conseguenza, era all’oscuro
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questo si era rifiutata di accondiscendere a dei compromessi
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Per la gente che di Nora sapeva poco, lei
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C’erano molti modi di indicare il suo difetto
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a cui peraltro partecipavo di rado: «Sì, lo voglio
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poche persone in grado di suscitarle il buonumore c
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dei suoi amori segreti di gioventù, e la faceva
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insieme, scosse dal sussulto di quei ricordi. E quando
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la nonna mi ordinava di andare nell’altra stanza
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nell’altra stanza: «Vai di là e pigghimi ’a
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invece mi interessavano più di ogni altro discorso. ¶ Fidanzamenti
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del Nord Italia, vicine di ombrellone, che quando un
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presenze oltre a quella di mia madre. Solo lei
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lei aveva l’onore di farle da assistente, e
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o a fare altro di impegnativo, mi allenavo nei
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mi allenavo nei lavori di apprendistato casalingo in quel
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c’erano un lavandino di pietra, un piano d
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tendina o uno sportello di legno sarebbero riusciti a
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sulla questione, al fine di garantirmi più sicurezza, non
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Così definivo una serie di litanie, consigli, esortazioni e
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gira!», «Tantu u mottu di cca avi a passari
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u scantu!». ¶ Altre erano di sua invenzione: «Fai così
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oggetto il suo desiderio di vedermi crescere attenta ed
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sera, inutile negarlo, nessuna di noi aveva fame. Io
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lei perché si lamentava di un bruciore di stomaco
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lamentava di un bruciore di stomaco improvviso. Di colpo
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bruciore di stomaco improvviso. Di colpo, il nostro nido
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addentavo svogliata un po’ di insalata e un uovo
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tu non hai voglia di mangiare perché sei triste
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triste come me?» ¶ Cercavo di scorgere nel suo sguardo
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genitori non mi preoccupano di certo, sono grandi e
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Germania, nonna?» Desideravo parlare di loro, per sentirli comunque
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in silenzio sulla sdraio di tessuto a righe bianche
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angolo inesplorato fosse privo di polvere. Compiuto il mio
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mio dovere, sospirai soddisfatta. Di solito, con la bottiglia
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solito, con la bottiglia di vino ricollocata al suo
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che si erano spenti di punto in bianco. ¶ «Forse
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dispiaciuti per la partenza di tuo padre» disse la
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partenza della mamma e di Pietro?» risposi seccata. ¶ «Zitta
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scoppiai davvero, avendo cura di farlo in segreto. La
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girare inseguendo i movimenti di loro tre, che da
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acquietare la nostra smania di ritornare indietro. Sarei stata
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il suo modo geniale di volermi bene, perché mi
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come spiegarlo. Nello spazio di un fazzoletto grigio, su
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su un marciapiede stracolmo di gente, nasceva il dolore
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come l’unica possibilità di svolta. L’occasione che
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ceto non si presentavano di frequente possibilità per evolversi
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treno, tra ferraglie puzzolenti di piscio di gatto, la
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ferraglie puzzolenti di piscio di gatto, la mia famiglia
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papà, preoccupato, non smetteva di raccomandarmi alla nonna. «Mi
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picciridda e non perdetela di vista.» ¶ Mia madre, invece
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faceva per un pezzo di pane, era troppo doloroso
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Ma io avevo necessità di sentirla parlare ancora; uno
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trambusto derivato dallo spostamento di valigie e dalle grida
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valigie e dalle grida di Pietro che ci distraeva
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stupide, vedevo mia madre di una bellezza struggente. Sembrava
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partendo per le vacanze, di quelle che indossavano gli
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che emigrata in cerca di fortuna. ¶ E poi, arrivati
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per lasciarci la libertà di confidarci, e perché era
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bocca con un moto di rabbia, e mi accorsi
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rabbia, e mi accorsi di non vedere più nulla
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e poi si voltò di scatto. Si servì di
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di scatto. Si servì di tutto il coraggio di
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di tutto il coraggio di cui non sapeva di
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di cui non sapeva di essere capace per resistere
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rimaste bloccate nel fosso di una timidezza innata stavano
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treno era sul punto di partire. È sempre così
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nella vita: una sfilza di occasioni mancate. ¶ Quella di
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di occasioni mancate. ¶ Quella di Pietro fu l’ultima
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madre si affacciasse dopo di lui, ma forse il
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l’importanza che pensavo di meritare? ¶ Il treno si
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voltai lo sguardo prima di vederlo scomparire. ¶ Dolcezza e
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stringeva forte una sporta di stoffa, come se avesse
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come se avesse paura di dimenticarla da qualche parte
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lo zio Mario, decidendo di non accettare il passaggio
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anche il piccolo nucleo di altri familiari di emigranti
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nucleo di altri familiari di emigranti che si era
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sul viso l’espressione di tristi clown, costretti dalle
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miei sentimenti, tuttavia finse di non dargli peso. In
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una vera tragedia. Ma di certo non lo avrei
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Senza consigli da parte di terzi, intuivo per una
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piangere o lamentarsi, perché di certo non ero l
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ingiusto. ¶ Capita a volte di diventare gelosi delle proprie
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ignorando anche il pensiero di Gesù. ¶ «Un poco di
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di Gesù. ¶ «Un poco di pazienza e finisce tutto
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Ho perso una figlia di vent’anni in tre
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Scappato come un ladro, di notte, e non si
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adesso! Per non parlare di tuo padre, via anche
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domani. ¶ D’un ventri di ’na fimmina nascii; ¶ fimmina
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simmai mi fussi concessu di scègliri pi la secunna
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nera ¶ Da bambina, sentivo di rado pronunciare il mio
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non le andava nemmeno di fare le uova. ¶ Le
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che dedicavamo alle lezioni di ricamo all’oratorio, solo
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d’estate. ¶ In virtù di quella mia innocente consapevolezza
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consapevolezza, cercai più volte di evadere dalla galera impiumata
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miei occhi – a mo’ di rimprovero – comparivano le due
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ci trovavo misere manciate di turisco, canigghia, o lattuga
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volta, comparivano anche mollichine di pane. Era un castigo
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mai quando avevo bisogno di Lui. ¶ Insomma, occorreva rassegnarsi
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grigliate. Piccoli fori esagonali di ferro arrugginito davanti ai
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un pacco nelle mani di mia nonna. E nessuno
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nessuno si era preoccupato di domandarmi in anticipo: «Sei
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che pensavo contasse meno di zero in famiglia. ¶ Da
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è il primo tassello di un mosaico che ho
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mio mosaico esistenziale. Frammenti di ricordi che vanno dalle
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il blu del cielo di certe serate in riva
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al turbamento. La sfumatura di ogni segreto nascosto nell
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attesa della notte, e di ogni brivido acceso dopo
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Salvatore ed era morto di diabete, di figli ne
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era morto di diabete, di figli ne aveva avuti
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l’aveva degnata nemmeno di uno squillo al telefono
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era presentata a colpi di tosse secca e sputi
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tosse secca e sputi di sangue, le aveva offerto
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aveva offerto un biglietto di sola andata per il
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non avevamo mai smesso di tenere accesi due lumini
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per la Germania, sperando di riuscire a combinare qualcosa
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riuscire a combinare qualcosa di buono, in modo da
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genitori in un giorno di settembre del 1961. ¶ Jurij Gagarin
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si erano già riempiti di lacrime, come era prevedibile
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in un tardo pomeriggio di fine estate, troppo triste
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certi giorni più scuri di altri, nei quali, anche
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La ricorrenza più mesta di tutto l’anno. E
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tanto agognati), avrei pianto di continuo. ¶ In quell’occasione
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occasione, per le strade di Leto, si sentiva ovunque
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o presunte – delle ossa di coloro che erano morti
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domandavo con un po’ di curiosità e molto impaurita
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e molto impaurita. ¶ Eppure, di quei dolci ne mangiavo
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nemmeno davanti alla negazione di una presenza. ¶ Il giorno
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io non mangiavo ossa di morto, ma sentii piombarmi
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chiedere a me stessa di sopportarla. ¶ Avevo come la
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definitivi. E, concentrata, cercavo di imprimermi negli occhi ogni
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per non pentirmi poi di non averlo fatto. ¶ Odiavo
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teatro della morte ingiusta di una ragazzina di nome
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ingiusta di una ragazzina di nome Anna Frank. Di
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di nome Anna Frank. Di lei, avevo letto un
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un mondo sconosciuto fatto di ja e nein, ma
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tonsilliti, otiti e mal di pancia. Tra pidocchi, placche
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lezioni importanti. ¶ Ma più di tutto mi era mancata
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un po’ ci credevo di non essere sola lì
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me era capitato davvero di sentire delle voci, e
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che arrivavano dal fondo di quel mare di sabbia
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fondo di quel mare di sabbia. Sussurri che parlavano
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senza la perenne ansia di essere rimproverata dalla nonna
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lo sapete cosa pensa di lei. E se non
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febbre e il mal di gola e ho fatto
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ho fatto quindici giorni di assenza a scuola, ma
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per fare un po’ di sport, è bellissima e
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e per gli esercizi di ginnastica artistica. Speriamo che
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deciderà dopo le feste di Natale chi vuole prendere
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Mamma, io a proposito di Natale non so cosa
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così. ¶ Adesso, mamma, finisco di scrivere e torno a
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casa, e mi sembra di stare con voi. ¶ Salutate
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È morta la sorella di Donna Peppina. La nonna
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prima telefonata, era venuta di corsa a casa nostra
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nonna aspettò che finissi di mangiare, e poi mi
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madre era alla ditta di spedizioni e Pietro a
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doppio. Mi ha chiesto di te, voleva sapere come
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a sistemarsi?» ¶ Mi raccontava di quei dettagli, ma non
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averla fatta parlare, sbuffando di rabbia le domandai: «Ma
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detto qualcosa a proposito di Natale?». ¶ «Ma come fanno
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rispose con il piglio di chi stava per perdere
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far vedere al datore di lavoro che è lavativo
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male. ¶ Non so dire di preciso cosa provai in
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aveva avuto il coraggio di dirmi come stavano le
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fortuna, a me negata, di stare vicino ai nostri
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più risposto alle lettere di mia madre, così l
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che negarle una parte di me sarebbe stata la
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mi chiedeva il perché di quelle lacrime, io rispondevo
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rispondevo che avevo mal di pancia e mi voltavo
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siete partiti covo dentro di me un dolore sordo
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ha sbagliato a decidere di partire senza di me
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decidere di partire senza di me, ma tu potevi
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giorno che avete scelto di andare in Germania, io
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potrei scommetterci una montagna di soldi. ¶ Ma tanto, a
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se ricadrò nella tentazione di confessarti i miei segreti
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almeno per insegnarti qualcosa di importante – che prima di
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di importante – che prima di fare delle scelte si
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dispiaceri? Oppure che soffrono di più i maschi e
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che le bambine resistono di più! ¶ Non lo so
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evitare delusioni, tipo desiderare di avere i miei genitori
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mamma la notte, prima di andare a dormire, e
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casa dietro la promessa di un compenso. E anche
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c’era un’epidemia di figli di emigranti da
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un’epidemia di figli di emigranti da confortare. ¶ E
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disagio, e avevo capito di aver combinato un guaio
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e con la scusa di dover fare i compiti
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all’aperto, col rischio di essere vista da tutti
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tutti. ¶ Perché aveva accettato di ridicolizzarsi in quel modo
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l’altro. E arrossivo di vergogna tutte le volte
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volte che ci capitava di stare insieme a casa
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dolcissima. Con la scusa di dirmi che si doveva
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perlopiù erano amici suoi di una certa età), prendeva
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mai raccontato la storia di come mia madre mi
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si metteva in testa di fare una cosa, lei
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cosa, lei era capace di convincerti a seguirla con
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me solo l’onore di assecondarla. ¶ Infatti, quella sera
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si riempì all’improvviso di una ventina di persone
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improvviso di una ventina di persone! Quasi nessuno se
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se l’era sentita di rinunciare, soprattutto per far
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sposato con la bottiglia di vino, quello era il
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andava, e dell’egoismo di suo marito. ¶ «Sapete, Donna
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sbrigativa e chiara. «Cerca di non sognare troppo, Lucia
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a un bel negozio di Taormina. ¶ «Questi signori partono
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richiesto, come a scusarsi di qualcosa che non doveva
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un’esperta del mestiere!» ¶ Di quella risposta decisa, Donna
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a letto. Ma prima di addormentarmi pensai proprio a
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qualcuno bussò alla porta di casa. ¶ Io ero nel
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sul legno mi svegliò di soprassalto. Fuori pioveva, e
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vento forte. La voce di chi aveva bussato non
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maniera concitata e diceva di fare presto, che all
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e serviva la presenza di Donna Maria per aiutare
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mondo. Da sola, e di notte, mai, mai, mai
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sua rivale sembravano bambolotti di cera, e quelli che
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le visite, un viavai di gente attonita, e poi
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rotola giù dalla cima di una montagna avrebbero fatto
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si sarebbe anche preoccupato di sapere cosa ne sarebbe
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morto: se si trattava di un dipendente statale, allora
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tranquilli, altrimenti, nel caso di un lavoratore autonomo, la
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la nonna si premurava di lavarlo per bene, vestirlo
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defunti con quella fascia di stoffa stretta stretta che
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per correttezza, la nonna di solito metteva un rosario
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ogni tanto le chiedeva di aggiungere anche la foto
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ogni argomento con proprietà di linguaggio e acume. ¶ E
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Possedeva dei libri antichi di poeti importanti che erano
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rarità. Ogni tanto approfittava di persone sue amiche che
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proprie librerie. Talvolta capitava di trovare davanti alla porta
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trovare davanti alla porta di casa nostra dei versi
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e lasciati là: regali di un anonimo spasimante che
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stuzzicarla. ¶ Quando le domandavo di lui, dell’anonimo e
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convinta che si trattasse di un uomo. Volevo credere
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mio nonno che tornava di notte per farla contenta
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ero nata soffrivo spesso di tonsilliti, otiti e mal
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prosopopea. Ai miei genitori di quegli eventi negativi preferivo
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sembrata la mia scelta di impreziosirla con ciotoline di
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di impreziosirla con ciotoline di ceramica, giocattoli miei e
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ceramica, giocattoli miei e di Pietro e una coperta
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fosse risalito un po’ di orgoglio, e che di
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di orgoglio, e che di conseguenza avesse deciso di
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di conseguenza avesse deciso di emigrare, portandosi via anche
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e Pietro. ¶ Il possesso di una casa – la casa
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una casa – la casa di qua, la casa di
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di qua, la casa di là, la casa dei
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da esibire a mo’ di trofeo alle persone che
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sulla proprietà. ¶ Ma io di quella casa non mi
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per trovare il senso di tutto quel sognare; qualcosa
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tutto quel sognare; qualcosa di tangibile, che mi chiarisse
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tutte la condizione reale di quei disgraziati che partivano
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pensato che si trattasse di un segreto, visto che
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si erano mantenuti raggelati di fronte a una serie
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fronte a una serie di violenze psicologiche, ahimè inevitabili
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partire. ¶ Era pure contento di aver ottenuto il passaporto
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la faccia soddisfatta, diceva di essere stato fortunato, perché