Marco Drago, La vita moderna è rumenta, 2012

un olandese. ¶ Ci seppellivano di gol senza faticare e

dopo fu la volta di Mauro B. (da Savona

un diamante pazzo. Giocava di fantasia, irrideva l’avversario

un po’ più vecchio di mia sorella, una generazione

nuovo. ¶ Gechi lasciava dietro di sé una scia peccaminosa

sé una scia peccaminosa di Patchouli. Tra noi bambini

essenza dei drogati, ma di drogati a quel tempo

delle passate glorie industriali di Canelli) davanti al depalettizzatore

a togliere il foglio di cartone che divide gli

che divide gli strati di bottiglie vuote quando arrivano

lavoravo per un’azienda di macchine enologiche, a far

Il depalettizzatore era una di queste e vedevo quindi

ragazzo era un maestro di stile. ¶ Poi il suo

chioschi con dei pensionati di circa ottant’anni e

loro argomenta e discute di quello che passa la

tengono compagnia in cambio di soldi (tariffa: ogni quarto

night era un tipo di Canelli chiamato Santino, fratello

Canelli chiamato Santino, fratello di un impresario edile amico

un impresario edile amico di mio padre. Santino aveva

Santino aveva una smorfia di disgusto perenne nella bocca

giacca e la cravatta di qualità discutibile, automobili lunghe

lui arrivò una fauna di frequentatori che si manifestava

che prolungava la notte di Cassinasco fino alle sei

i muri, improvvisi accessi di riso, colpi di clacson

accessi di riso, colpi di clacson, qualche tamponamento in

Diceva che era pieno di gentaglia, forse pensava anche

avesse anche soltanto pensato di andare con una prostituta

mi sembravano delle signore di mezza età piuttosto brutte

senza dignità, tossiche, scappate di casa, teste di cazzo

scappate di casa, teste di cazzo. Le sudamericane erano

frequentassero, per vergogna, ma di solito ero l’unico

furono sparati dei colpi di pistola. Qualche riga sulla

era il braccio destro di Santino, era un meridionale

indagine per l’omicidio di una ex ballerina avvenuto

infinitamente più benevolo e di bocca buona. ¶ Tre personaggi

Night Club Saint Paul di Cassinasco: uno era l

Cassinasco un numero incredibile di volte a tutte le

evidentemente aveva un passato di Cancelliere del Tribunale. Il

e divenne una specie di dipendente del night. Il

sia morto. ¶ Nota aggiuntiva di Giancarlo Pennone: “Il cancelliere

l’uomo in più di Cassinasco. ¶ Tutti i paesi

certo effetto, mi ricordo di lui in Vespa quando

paese senza aver paura di incontrare qualche pattuglia dei

ci sono mai stati. ¶ Di lineamenti indiani, rotondo, lucido

indiani, rotondo, lucido, scuro di carnagione, mangiava tantissimo, sono

riguardano gli eccessi bulimici di Uaz. Dal mangiare gli

Romano aveva delle doti di comico naturale che nessuno

nessuno ha mai pensato di sfruttare. ¶ Uaz, invece, finì

l’alternativa al bar di Angelo, pieno di vecchi

bar di Angelo, pieno di vecchi che giocavano a

non dovevo essere uno di quelli che contavano, perché

contavano, perché non ricordo di aver mai avuto le

granché, alla Pelôta. Parlo di ragazze. Ci sono stati

diciotto anni ho vissuto di amicizie, musica, libri e

alla Pelôta abbiamo smesso di andarci, quando qualche trave

ha gonfiato il panorama di New York o il

in un’insipida canzone di De Gregori. Quando i

ventitre-ventiquattro anni, quello di mezzo, Klaus, ne aveva

era ligure e prima di arrivare a Cassinasco, i

a Savona. ¶ Nanni era di gran lunga il più

più strano. Tipico prodotto di quegli anni, mischiava senza

più piccoli alla mercè di Cassinasco. ¶ E infatti la

per la salita, stanchi di aspettare un passaggio, uno

parlava dei Ferracuti come di disgraziati, nullafacenti, drogati. Erano

due ragazzi simpatici, figli di una buddhista vegetariana quando

accanimento del paese contro di loro, e mal sopportavano

cominciarono a far finta di lavorare e per anni

arrivavano da copioni consolidati. ¶ Di destra anche in anni

aderivano a un tipo di vita da freakettone che

c’entrava niente. Seguaci di Sai Baba, spesso andavano

fa la bella vita di allora, è una di

di allora, è una di quelle presenze immutabili e

padre). Nanni, dopo anni di oblio, è riapparso a

a Canelli una quindicina di anni fa, ha fatto

figlio con una ragazza di lì e non so

aggiuntiva, da una testimonianza di Dario Verdino: “Be’, uno

cancellata, aveva una sorta di bavaglio sulla bocca e

mentalità chiusa e diffidente di questi posti...”. ¶ Pallone ¶ Il

Pallone ¶ Il campo sportivo di Cassinasco sta proprio sotto

delle porte erano pali di legno quadrati, il campo

Asti con la corriera di Geloso alle due del

due del pomeriggio, e di sabato partivo subito con

per Cassinasco, dove trovavo di solito Fulvio, Mauro, Stefano

spettacolo, perché a Cassinasco, di fenomeni calcistici non ne

giorno, mese e anno di Maradona. Aveva un tiro

era scansarsi e sperare di non essere beccati in

in pieno. ¶ Più forte di Ercole c’era solo

che però non era di Cassinasco, anche se era

ottanta. Era il fratello di Massimo, campionissimo del pallone

partecipava al leggendario “Torneo di Vesime” a Vesime, appunto

ultimo paese della provincia di Asti, al confine con

il figlio del maestro di musica, in porta; poi

dei cassinaschesi con trascorsi di emigrazione. I primi furono

i tre fratelli Riccone, di età diverse (dieci anni

e il terzo) ma di talento calcistico purissimo e

Giampaolo insieme a Fabrizio di Sanremo per me fu

s’intascò i gioielli di mamma Ferrari. Bobo pregò

Bobo pregò i genitori di non chiamare i Carabinieri

andò dritto a casa di Fiorenzo, gli disse di

di Fiorenzo, gli disse di non fare lo scemo

fare lo scemo e di restituire le gioie. Fiorenzo

infanzia remota le memorie di certi suoi attacchi di

di certi suoi attacchi di nervoso. ¶ Correva velocissimo. A

qualche volta, siamo imbarazzati di non conoscerci più, però

più, però è uno di quegli amici che se

un giorno avesse bisogno di me (dubito dal punto

me (dubito dal punto di vista economico) non ci

Era una casa tutta di pietra, mezza diroccata, che

grazie ai buoni uffici di Giancarlo, il maggiore dei

ad avere la stanza di sotto, sulla sinistra al

agibilità, era una specie di centro sociale. D’altra

pareti, una orrenda tappezzeria di quelle a poster (con

poster (con una specie di tramonto romantico o di

di tramonto romantico o di skyline di New York

romantico o di skyline di New York o tutte

ricordo) e, nell’angolo di fronte alla porta d

e serate con decine di ragazzi e ragazze (del

e ragazze (del paese, di altri paesi, villeggianti) che

estate ricordo due coetanei di Canelli in acido che

scompostamente, dicendo a tutti di essersi appunto appena fatti

un acido. L’uso di droghe era limitatissimo, più

sera bevvi una bottiglia di whisky all’arancia. Vomitai

Vomitai tutto dal balcone di casa, il giorno dopo

estate. Era una specie di rito di iniziazione, per

una specie di rito di iniziazione, per le più

più giovani. Ricordo quelle di tre, quattro anni in

quattro anni in meno di me (quindi appena uscite

ispirava timore e senso di anticipazione a ragazzini di

di anticipazione a ragazzini di campagna che non avevano

invece imperversava nelle compagnie di Canelli, ma nemmeno della

buttava sull’easy listening. ¶ Di Christopher Cross (obesotto, peloso

incubo, un disco solista di Art Garfunkel, insignificante cantautore

presenza, al suo fianco, di un genio come Paul

volte ad ascoltare più di due pezzi da quel

oltre ai 45 giri estemporanei di eurotrash tipo Puttin’ On

Puttin’ On The Ritz di Taco (indonesiano/olandese/tedesco

David Bowie all’epoca di Let’s Dance: quasi

Nandein, tutti più vecchi di me, ad ascoltare Joe

Garage e Uncle Meat di Frank Zappa e poi

poi Night And Day di Joe Jackson, solo noi

Max), il mio compagno di banco. ¶ Non ci sono

era tutto un viavai di Bravo, Ciao e Vespe

È stata una specie di miracolo, la Pelôta, a

Pelôta, a ben pensarci. ¶ Di sera, quando ancora non

di comprendonio gli uomini di famiglia. Una volta, in

Una volta, in una di quelle forme di pane

una di quelle forme di pane che da noi

lo mangiò. ¶ Il negozio di Tosca riusciva a barcamenarsi

e meglio arredato negozio di Carla. ¶ Carla era giovane

giovane e perfino bellina, di certo attraente, col suo

nelle pause delle partite di pallone in piazza. Io

cioccolato bicolore” che sembrava di burro cacao, ma che

sublime. ¶ Lentamente, il negozio di Tosca si mineralizzò. Per

mineralizzò. Per un periodo di tempo incredibilmente lungo, tutto

e trasmessi a centinaia di watt in tutti questi

sono dei grandi esperti di rock. ¶ L’amico ricco

gli stimati imprenditori edili di cui si abbia notizia

i fratelli Ferrari, ma di certo sono stati loro

costruirono tre case, una di fila all’altra, sul

aveva 21 anni in meno di mio padre! La madre

padre! La madre era di qualche anno più vecchia

figli erano Bobo (classe di ferro ’67) e Flavio (“Cicci

piccolo). Era la famiglia di un uomo molto agitato

un’attività appena iniziata di impresario edile. La casa

che volevamo. Nell’appartamento di sotto c’erano i

brado tra le vie di Cassinasco. ¶ Bobo aveva gli

ai piccoli e cercava di sanare i bisticci alla

mi ha chiamato figlio di puttana!”, al che lei

soggezione: bello, giovane, pieno di energia. Balbettava anche furiosamente

Col tempo la famiglia di sbandati rimase tale ma

bambini, così come giubbotti di pelle e di renna

giubbotti di pelle e di renna, i segni della

i segni della ricchezza di allora: sul mercato non

piacere a dei bambini di Cassinasco. ¶ Io ero amico

Cassinasco. ¶ Io ero amico di Bobo, Cicci era sempre

lei fino a quando di anni ne avevano ventitré

e io ero geloso di entrambi. ¶ Ma lasciando da

le donne, poca voglia di studiare, bocciato un anno

sempre in motorino, pratico di marmitte, modifiche, rettifiche, motori

una Golf GTD nuova di zecca (aveva cominciato a

ma faceva quel tipo di vita per cui alla

fidanzata dedicava un perimetro di tempo molto preciso e

il resto era cazzeggio di provincia: su e giù

che prendessi il pullman di Geloso e salissi su

compiti, guardavamo un po’ di tv, poi alle sette

era sempre a caccia di ragazzine, e almeno di

di ragazzine, e almeno di amiche ce ne facevamo

abitualmente un misto mirabile di italiano e dialetto e

godere della sua macchina di lusso e dei suoi

detto il Bestiale, figlio di contadini meridionali e dotato

contadini meridionali e dotato di una dozzina tra fratelli

alla perfezione il modo di penetrare nell’abitazione dei

volta peggio. Statura: quella di uno gnomo. Denti: nessuno

mostrando quel buco nero di bocca. Ti saluta come

andata male. Più miserabili di Tajoli c’era solo

sfacciatamente, erano una famiglia di contadini vecchia maniera, di

di contadini vecchia maniera, di quelli da economia autarchica

da quando i nonni di Tajoli vivevano così (ed

aquilino e due occhi di brace. Era sveglia, parlava

volentieri, forse segretamente sognava di avere una famiglia normale

dei Tajoli nella speranza di farmi la tanto sospirata

casa ed era contenta di vedermi, come dire. Mi

che stava al piano di sopra sulla sinistra. Aveva

la lingua. Wow. Credo di aver pensato: Wow. Mi

che mi stava smuovendo di più. Presi a trafficare

è stata una specie di porticina aperta di speranza

specie di porticina aperta di speranza per tutto quell

paese, mi è capitato di vedere Tajoli padre ma

senza istruzione, senza idea di come andava il mondo

sempre con quel po’ di sufficienza che gli stanziali

il benvenuto, quando decide di andare a farsi una

a farsi una partita di picchio al bar, aggiungendo

quel suo personalissimo lezzo di vestiti sporchi al già

al già intricato miscuglio di altri odori. ¶ Virginia ¶ Virginia

era paziente e capace di fare tutto, per me

me era la nonna di Stefano, ma nel tempo

sabati nella grande casa di Stefano (c’era posto

la sera, e prima di darci la buonanotte si

anziano era anch’egli di Milazzo e insomma lui

Ricordo ancora i commenti di Virginia, una volta rimasta

Virginia un numero infinito di volte, ho parlato e

da Virginia, la quantità di capi d’abbigliamento necessari

in una caserma piena di piccoli indemoniati che correvano

da Virginia). ¶ Quante partite di calcio in tv, si

trasmessa. ¶ Pur uscendo poco di casa, Virginia riusciva inspiegabilmente

tenere una precisa contabilità di tutto quello che succedeva

Mi resta il dispiacere di non averle mai detto

c’erano due negozi di alimentari, la pasticceria, il

da Giovanna, la mamma di Piera (morta qualche anno

ancora giovane). La famiglia di Piera se ne andò

Fantozzi era un personaggio di finzione, sfigato ma moderno

Tosca era una specie di fattucchiera sdentata, bassa, gobba

a casa sul negozio di Tosca, ma ricordo anche

anche che era uno di quei temi che mi

Tosca scardinava il concetto di “bella presenza dietro il

modo come un altro di affermarsi, di dire la

un altro di affermarsi, di dire la propria, di

di dire la propria, di manifestarsi. Tanto era veloce

manifestarsi. Tanto era veloce di lingua lei, tanto erano

lei, tanto erano tardi di comprendonio gli uomini di

dal primissimo piano proprio di Flüp. Una faccia una

è stata una casa di cura per malati mentali

venivano spesso lasciati liberi di girare a piacimento per

ospite fisso delle partite di carte al bar. Uno

bar, quindi aveva voglia di stare in mezzo alla

poi se ne andava di nuovo al manicomio a

dei Caffi. ¶ Nota aggiuntiva di Daniela Martini (Daniela del

vedo ancora la nuvola di fumo che aleggia sopra

sento ancora le discussioni di fine partita, perché chi

e imprecava perché invece di fare un’unica ordinazione

camminare… ¶ E che dire di Lampadeina? Da quando lui

ovunque… nella mia mente di bambina di nove-dieci

mia mente di bambina di nove-dieci anni pensavo

c’è un tubo di gomma e all’improvviso

pensavo che il “coso” di Lampadeina facesse così... diventasse

era forse un fondo di verità nella sua frase

giaciglio ricavato da sacchi di iuta, in mezzo ai

in una casa dismessa di quella famiglia. Ma quale

casa? Era una specie di spelonca orrenda. Angelino, Angelo

naturale, figlio dell’Italia di Totò e Peppino. ¶ Si

gente che si riuniva di sera d’estate sotto

piazza, o sulla panchina di fianco al tabaccaio (che

modo del tutto innocuo, di attirarne qualcuno nella sua

galera per pedofilia. ¶ Molti di noi fingevano di starci

Molti di noi fingevano di starci, poi al momento

Spesso lo vedevi, armato di borsoni da spesa, a

a entrare in rotta di collisione con i vecchi

il locale e smisero di frequentarlo. Tutti tranne Angelino

Angelino. Tra quei ragazzini di campagna degli anni ottanta

divenne una presenza costante di tutti i concerti rock

meno i suoi datori di lavoro, che non gli

hanno mai offerto niente di più della catapecchia, che

ogni tanto mi capitava di fare per nostalgia. Angelino

diabete (mangiava intere bustine di zucchero una dietro l

Carine, identiche, timidissime, dotate di una vocina esile da

feste alla casa vecchia di Stefano o alle grandi

o alle grandi ammucchiate di nascondino in piazza. O

aveva il suo giro di amici, andava in discoteca

discoteca con certi amici di altri paesi. Mi stupii

ebbi mai il piacere di scambiare quattro parole vere

parole vere con nessuna di loro due. Le volte

colpiva ogni quel tot di anni, quando mi rendevo

poco, ma non credo di sbagliare immaginando che abbiano

tutti noi, cassinaschesi pieni di cose moderne e urgenti

da fare. Un po’ di groppo in gola, però

il manifesto da morto di A., sei anni fa

subito: il suo lezzo di vestiti sporchi aggiunge un

al già intricato miscuglio di altri odori. Poi lo

Baden Baden e anni di amministrazione leghista non hanno

ponte romano), Merana (paese di frontiera, lì si interrompe

west), Piana Crixia (provincia di Savona, la focaccia dei

le piazze nella funzione di campi da gioco. Appena

si entra nell’area di Cairo Montenotte, unico centro

Montenotte, unico centro urbano di una qualche importanza in

importanza in questo angolo di Liguria. Cairo è circondata

rientrerà mai negli itinerari di una guida turistica e

più intima, invece, credo di poter affermare che se

che se posso dire di sentirmi qualcosa, io posso

qualcosa, io posso dire di sentirmi bassopiemontese di ponente

dire di sentirmi bassopiemontese di ponente, intendendo quei paesi

sentire il cuore esultare di una gioia muta e

e un bel pezzo di terreno davanti, i soffitti

e poi alla chiesa di Sant’Ilario. Quando la

sterrato, non avevamo vicini di casa perché non c

era ancora più piccolo di quanto lo sia adesso

la piazza) era quella di Renzo e Lucia. Renzo

Lucia erano due gemelli di qualche anno più grandi

qualche anno più grandi di me, figli di Louis

grandi di me, figli di Louis e Vanna. Vanna

Lucia era una specie di sorella, di zia, ero

una specie di sorella, di zia, ero sempre in

non mi veniva voglia di saltargli in grembo e

ma era per via di quei grandi occhi chiari

sul muretto un sacco di tempo, o si dava

nel millenovecento o giù di lì. Un giorno, avrò

dal repertorio sempre cangiante di mio nonno Pinìn, il

nonno Pinìn, il nonno di Nizza.1 Lui faceva così

le galline nell’aia di Renzo e Lucia, dissi

per automatismo, il nonno di Renzo e Lucia, che

sul muretto, si svegliò di colpo e mi riempì

colpo e mi riempì di abbracci e baci. Poi

prese anche la briga di riaccompagnarmi a casa per

genitori per il tipo di educazione che mi stavano

giù verso la cappelletta di San Bastiàn, e mi

a colori: la finale di Coppa Italia del 1977 tra

zero, quella volta. Gol di Braglia quasi al novantesimo

quasi al novantesimo, sogni di pareggio annullati di colpo

sogni di pareggio annullati di colpo e tutti a

Pietro. Avevano la pompa di benzina a un chilometro

inverno, ma un garage di latta. La madre (“l

e aveva la faccia di una cambogiana. Mio padre

un elicottero tascabile. ¶ Vicini di casa dei Canepa erano

dei peggiori. La sorella di Dennis non la vede

del paese era quella di Flüp. Una maschera di

di Flüp. Una maschera di righe, rughe, tagli, un

in Francia. Molti cassinaschesi di quella generazione (nati a

che ha dovuto inventare di sana pianta una definizione

dire “colline”. Quindi io di Langa, e cioè di

di Langa, e cioè di Alba e dintorni, non

sono i fantasmi ingombranti di Pavese e Fenoglio, autori

non conosco; il fatto di essere il primo scrittore

pompa magna dai tempi di Fenoglio e il fatto

Fenoglio e il fatto di non aver mai nascosto

la mia ignoranza e di aver perseverato in essa

viaggiatore, ho sempre cercato di fare le nozze coi

avessi quella gran percezione di che cosa significasse vivere

una volta, ci torni di nuovo con entusiasmo. L

Ma la sua posizione di confine della provincia di

di confine della provincia di Asti e di passaggio

provincia di Asti e di passaggio obbligato verso la

la rende il punto di partenza ideale per fare

Cassinasco sta a sud di Canelli. Verso la Liguria

ne parli proprio come di “porta verso il mare

il mare”. ¶ La peculiarità di Cassinasco è la sua

c’è la collina di Cassinasco. Le due valli

quel susseguirsi a fondovalle di capannoni industriali, capannoni commerciali

è ancestrale: una specie di canyon sulla sinistra si

Curva dei piciu”, lastricata di paracarri d’epoca dalla

quella che ci troviamo di fronte è la strada

Ovest). Se si sceglie di andare a ovest si

Cortemilia è in provincia di Cuneo, è Langa. Il

chissà. Se si sceglie di andare a est si

Bistagno (che è provincia di Alessandria) si può girare

benedetta Valle Bormida (che di fiumi Bormida ce ne

diversa. Vicoli, saliscendi, case di pietra. È già una

però ancora un’atmosfera di altri tempi. La piazza

oltre a uno spirito di comunità superiore a quello

il lusso cafone/veneto di Canelli e Nizza. C

giovane per avere memoria di una Canelli contadina, quel

Canelli contadina, quel tipo di aria che si respira

Bormida fa venire nostalgia di un’epoca che non

più gentili e disponibili di quelle delle sue parti

casa). ¶ Un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque a

consiglio a tutti. Sembra di essere nella vignetta di

di essere nella vignetta di un rebus. Tutte le

porticina esce un bambino di cinque anni. Africano. Si

è perfino una giornalista di Report, ci sono colonie

Report, ci sono colonie di svizzeri post-hippy. È

che vale la pena di vedere come esempio di

di vedere come esempio di stranezza urbanistica. Sarebbe anche

in un’area postmoderna di Parigi – proprio lì, a

ed è una cittadina di ventimila abitanti. Il look

ventimila abitanti. Il look di Acqui richiama quello di

di Acqui richiama quello di città termali mitteleuropee come

certo dopo di lui di postini ne abbiamo avuti

da cani ¶ Le giornate di Cassinasco potevano avere andamenti

e Molinari una specie di spinone sempre nero. Dick

del torrone. Si parla di inizio anni ottanta. Molinari

con l’occhio nero di Berto ’d Paulein e

sono esistiti tanti prima di lui. Tipo un cagnone

Parigi” in piemontese), pieno di pelo, che stazionava sempre

era addirittura il cane di don Giuliano. Parìs era

Molinari, era una specie di spinone nero, sempre in

sbaglio, ma i cani di strada erano altri. Ancora

c’è il cane di Gechi sempre in mezzo

strada davanti a casa di sua nonna, coricato in

c’è l’ombra di un castello, eppure l

della collinetta che sorge di fronte alla chiesa ed

è l’unico belvedere di Cassinasco. ¶ Ma da bambini

e trascorse le vacanze di Pasqua dormendo lì, con

castello ospita una struttura di legno per le cene

cene estive della festa di agosto (ma fa sempre

se è piastrellata o di cemento. Per salire al

è una splendida salita di gradini di pietra finta

splendida salita di gradini di pietra finta antica. ¶ La

L’aspetto era quello di Manetta, il luogotenente del

paese. Tra le mura di casa (prima vicino alla

quando arrivava dalle parti di casa mia: batteva col

contro la ringhiera metallica di casa di Ercole e

ringhiera metallica di casa di Ercole e Federico e

primi ricordi che ho di lui hanno a che

che fare con Azzurro di Adriano Celentano. Sentivo quella

canzone risuonare dalle finestre di casa sua, abitava ancora

per Fulvio, il nipotino di Pineto ed Elvira, il

Elvira, il secondo figlio di Rosetta, loro figlia. Pineto

che popolava ogni immagine di Cassinasco, all’epoca: era

era dappertutto. ¶ Il cognome di Pineto era Nomino. Non

anno dopo la nascita di Fulvio, anche Rosetta e

Cassinasco, aprendo un negozio di oggetti d’arte a

essere del 1908 o giù di lì, lo ricordo già

aveva fatto la storia di Cassinasco, più o meno

originale, sempre in vena di scherzi, dalla comicità surreale

dalla comicità surreale, capace di scommesse, di imprese, tipo

surreale, capace di scommesse, di imprese, tipo farsi invitare

invitare a un pranzo di Natale luculliano organizzato per

Reverendo, ho una grissia4 di pane, qui, ma non

loro orgoglioso una fetta di panettone. ¶ Da vecchio non

rinunciava mai alla causticità di uno che ne ha

con l’occhio ironico di chi ama scherzare. Il

tenuto sotto uno strato di cellophane invisibile ma tenace

non approvasse quello stato di all’erta costante che

in piazza, col cancello di Bruno Carozzo e quello

bar aveva sia canzoni di liscio sia canzoni pop

perché il fruitore medio di liscio, negli anni settanta

chiamava prima del Maltese) di Cassinasco: Ti amo di

di Cassinasco: Ti amo di Umberto Tozzi, Da Ya

Think I’m Sexy di Rod Stewart, Ancora tu

Rod Stewart, Ancora tu di Lucio Battisti, Dammi solo

più, come faceva. ¶ Ricordo di aver messo More Than

dei Roxy Music, Libertango di Grace Jones, Bette Davies

Jones, Bette Davies’ Eyes di Kim Carnes e anche

Roxy Music. ¶ I pezzi di Umberto Tozzi erano quelli

infine Angelo, il padre di Daniela. Prima ancora del

che erano quel tipo di ragazza). ¶ Al bar andavano

e i giovani prima di emigrare verso Acqui o

i sottaceti, e finire di tirare due calci al

l’anguria da Azzarito di fronte al Cristallo. ¶ Per

per un pomeriggio casuale di frenetico divertimento con vagabondaggio

divertimento con vagabondaggio, furto di frutta dagli alberi, pisciate

cinque lunghissime giornate estive di nulla. Cominciavano presto perché

dolori. E allora vai di “Monello” e “Intrepido”, me

Potevo leggere otto albi di “Tex” in un pomeriggio

noia sono la compagnia di quelli di Cassinasco. Quelli

la compagnia di quelli di Cassinasco. Quelli che hanno

specie i paesani, quelli di lì. Loro lavoravano anche

a Cassinasco un venti di luglio del millenovecentosettantasette poteva

musica, le cassette, centinaia di cassette. ¶ La noia poi

noia dopo la giornata di lavoro noioso. ¶ Sei alle

noioso. ¶ Sei alle otto di sera, a Cassinasco, in

pieno della tua maturità di persona. ¶ Tendi l’orecchio

restare assente un paio di settimane ad agosto, sostituito

con Gigi. ¶ Gigi era di Canelli e apparteneva alla

esercitò la sua posizione di portalettere per davvero tanti

unico che poteva dire di conoscere di vista e

poteva dire di conoscere di vista e per nome

abitanti del comune. ¶ Piccolo di statura, con un viso

anni passavano, la tattica di Gigi si perfezionò in

automobile divenne una specie di ufficio postale distaccato. Parcheggiata

dirigevano verso l’utilitaria di Gigi. Gigi, seduto al

e quella dei vicini di casa. In una mossa

aveva trovato il modo di razionalizzare la consegna della

al trivio della cappelletta di San Bastian. La semplice

era anche una specie di ultrà della squadra di

di ultrà della squadra di calcio del Canelli, squadra

scendere in categorie infime di dilettanti. Gigi era comunque

regolarmente con uno scroscio di risate che coinvolgeva anche

figlio della passione canora di Gigi, ottimo cantante con

labbra a una specie di bacio effemminato. ¶ Quando andò

servito” per qualche decennio, di certo dopo di lui

decennio, di certo dopo di lui di postini ne

tipo la mitica partita di calcio tra scapoli e

sedersi, solo due gradoni di terra ed erba. La

qua e là. Pieno di gente, tutti lì per

forma. Pietro aveva modo di farsi notare per le

più, sostituita dalle gare di bocce. ¶ In un passato

pantalera”, durante la festa di agosto. Non era lo

sottile come un bicchiere di cristallo, provato qualche volta

era sempre la speranza di flirtare con le solite

una rarità. Alla festa di agosto, però, non tutti

o poi sulla costa di Ponente a trascorrere l

sulla presenza o meno di questa o quella ragazza

tipo vendere un blocchetto di gelatina come se fosse

mentre cantava Solo noi di Toto Cutugno con i

Pierluigi era un tipo di Torino, aveva un cognome

un cognome della Val di Susa (Vayr) e aveva

della Ciuenda. La finestra di casa sua dava direttamente

Carlo. Ricordo il nonno di Pierluigi, scuro di carnagione

nonno di Pierluigi, scuro di carnagione, baffuto, con la

siciliano. Stava un sacco di mesi lì ma non

giorno seduto sulla panchina di pietra della pesa. Pierluigi