Alessandro Manzoni, Adda, 1803

Diva di fonte umil, non d

d'altro ricca ¶ Che di pura onda e di

di pura onda e di minuto gregge, ¶ Te, come

d'infinito flutto ¶ O di abitati pin; né imperioso

Cerer bionda; ¶ Salve onor di mia riva: a te

man secura ¶ Il plettro di Venosa e il suo

ritrosa ¶ Erato bella, che di lui temea ¶ L'irato

le tempia antiche ¶ Fea di sua mano rinverdire il

piangendo, ¶ Come si fa di cosa amata e tolta

l'auree voci ¶ Già di sua man rinchiuse. A

io, più ch'altri di tuo canto vaga, ¶ Già