parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1954
dramma, da un film di avventure a un film
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1954
sola ha il diritto di chiamare il bambino suo
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1954
del regista, che gode di fronte al produttore di
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1954
di fronte al produttore di una tal quale autonomia
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1954
lo irritano con tratti di carattere e maniere che
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1954
maniere che non sono di suo gusto. Ora lavorare
7
1954
come potrebbe essere quello di scienziati che si dedichino
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1954
sulla parola. Il regista di solito raduna i suoi
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1954
o quest’altra persona di comune conoscenza, chi parla
10
1954
comune conoscenza, chi parla di attori o di attrici
11
1954
parla di attori o di attrici, chi si sfoga
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1954
delle sigarette, le tazze di caffè si ammucchiano sui
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1954
sera, arruffati, in maniche di camicia, sudati e scarmigliati
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1954
forte ad una specie di stupro dell’ingegno, originato
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1954
che il film sia di qualità superiore, che il
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1954
irritazione tutti gli inconvenienti di cui ho parlato finora
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1954
arido, senza alcuna ombra di contemplazione o di ozio
18
1954
ombra di contemplazione o di ozio, dominata dal sole
19
1954
studio con una frase di questo genere: «Allora ci
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1954
soluzione?», provavo un senso di fastidio e di ribellione
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1954
senso di fastidio e di ribellione. Poi, durante il
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1954
appariva in una luce di impazienza e di disgusto
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1954
luce di impazienza e di disgusto: le divagazioni di
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1954
di disgusto: le divagazioni di ogni sorta con le
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1954
ho già accennato, cercano di alleviare le lunghe ore
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1954
alleviare le lunghe ore di discussione; l’incomprensione o
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1954
ottusità o semplice disparità di opinione dei miei collaboratori
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1954
lodi che mi sapevano di amaro perché mi pareva
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1954
come ho già detto, di dare il meglio di
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1954
di dare il meglio di me stesso per qualche
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1954
è proprio a molti di loro, saltava sulla seggiola
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1954
Bravo. Sei un cannone!», di pensare con dispetto: “Questo
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1954
sottrarmi al mio dovere di sceneggiatore. Le sceneggiature rassomigliano
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1954
e altri che fingevano di tirare, mentre in realtà
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1954
regista e il collega di sceneggiatura, come mi accorsi
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1954
ben presto, sempre aspettavano, di fronte a qualche difficoltà
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1954
io, pur maledicendo dentro di me il mio scrupolo
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1954
questo da alcuno spirito di emulazione, bensì da un
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1954
bensì da un impulso di onestà più forte di
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1954
di onestà più forte di qualsiasi volontà contraria: ero
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1954
ogni volta mi vergognavo di me stesso e provavo
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1954
e provavo un senso di avarizia e di rimorso
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1954
senso di avarizia e di rimorso, come a sperperare
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1954
non aveva prezzo e di cui, comunque, avrei potuto
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1954
detto non mi accorsi di tutti questi inconvenienti se
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1954
non due mesi dopo di aver firmato il primo
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1954
Ma persistendo il sentimento di ripugnanza e di scadimento
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1954
sentimento di ripugnanza e di scadimento che destava nel
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1954
da qualche profondo pensiero, di posare un oggetto qualsiasi
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1954
poi, cessata la distrazione, di cercarlo invano per ore
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1954
per ore e finalmente di trovarlo nei luoghi più
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1954
ritrovato tra le braccia di Emilia senza quasi poter
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1954
eravamo seduti l’uno di fronte all’altra, tranquilli
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1954
disgustato assunse il carattere di un’immagine precisa: io
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1954
non mi trovavo più di fronte alla moglie che
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1954
che mi amava, bensì di fronte ad una prostituta
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1954
con Emilia distesa dietro di me, sul letto. Nello
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1954
Vado io a dormire di là... tu rimani qui
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1954
qui»; e in punta di piedi, andai alla porta
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1954
alla porta della sala di soggiorno. ¶ Il divano-letto
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1954
rovesciate e la camicia di Emilia distesa sulle coperte
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1954
potei fare a meno di levare gli occhi e
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1954
levare gli occhi e di guardarla. Ella stava ancora
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1954
la testa rivolta verso di me, con gli occhi
65
1954
era già un’immagine di miraggio, circonfusa da un
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1954
circonfusa da un’aria di impossibilità e di nostalgia
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1954
aria di impossibilità e di nostalgia, remota, come se
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1954
cominciasse un tempo pieno di difficoltà, ma, strano a
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1954
non trassi dal contegno di Emilia le conseguenze che
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1954
d’illusione, ma anche di dimenticanza. Il giorno dopo
71
1954
seguito, doveva apparirmi pieno di significato, aveva già perduto
72
1954
alleggerendosi del suo peso di ostilità e riducendosi ad
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1954
una prostituta; ma meno di una settimana dopo, accettai
74
1954
una settimana dopo, accettai di amarla e di esserne
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1954
accettai di amarla e di esserne amato proprio in
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1954
affatto, le fui grato di questa sua fredda e
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1954
sul cambiamento intervenuto tra di noi. Questa cosa era
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1954
per soddisfare l’aspirazione di Emilia a possedere una
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1954
mi amasse, il lavoro di sceneggiatore non mi era
80
1954
ma dopo l’incidente di quella sera, tutt’a
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1954
come un sottile senso di scoramento, di inquietudine e
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1954
sottile senso di scoramento, di inquietudine e di ripugnanza
83
1954
scoramento, di inquietudine e di ripugnanza. In realtà, come
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1954
interessi, soltanto per amore di Emilia. Adesso che quest
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1954
occhi il carattere assurdo di una semplice servitù. ¶ Voglio
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1954
sceneggiatore nel film sia di prima importanza e venga
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1954
le arti dal punto di vista dell’espressione diretta
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1954
pur dando il meglio di sé al film, non
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1954
ha poi la consolazione di sapere che avrà espresso
90
1954
essere che un fornitore di trovate, di invenzioni, di
91
1954
un fornitore di trovate, di invenzioni, di accorgimenti tecnici
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1954
di trovate, di invenzioni, di accorgimenti tecnici, psicologici, letterari
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1954
spetta poi al regista di adoperare questa materia secondo
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1954
suo genio e, insomma, di esprimersi. Lo sceneggiatore, dunque
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1954
sangue per il successo di altri; e che, sebbene
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1954
sceneggiatore, invece, deve contentarsi di lavorare per il denaro
97
1954
amasse più si affacciò di nuovo alla mia mente
98
1954
ossessiva, come un senso di impossibilità di contatto e
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1954
un senso di impossibilità di contatto e di comunione
100
1954
impossibilità di contatto e di comunione tra il mio
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1954
corpi; proprio quella comunione di cui avevo fin allora
102
1954
senza rendermene conto, come di cosa ovvia e affatto
103
1954
chi si accorga improvvisamente di star sospeso sopra un
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1954
abisso, provavo una specie di nausea dolorosa al pensiero
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1954
Provavo un senso acuto di impotenza e, al tempo
106
1954
stesso, un violento desiderio di sormontarlo al più presto
107
1954
alimentava dall’impulso simile di Emilia, e temevo, vedendola
108
1954
temevo, vedendola così cambiata, di non essere più capace
109
1954
non essere più capace di amarla con l’antica
110
1954
a quella comunione mirabile, di cui soltanto adesso mi
111
1954
parte mia un atto di fredda imposizione e da
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1954
distanza da me: «Parlare? di che vuoi parlarmi?». ¶ Non
113
1954
l’impressione che tra di noi qualche cosa sia
114
1954
Una volta mi amavi di più... ti rincresceva che
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1954
non ti dava fastidio di dormire con me... al
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1954
avresti pensato una cosa di questo genere... ma perché
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1954
perché non la smetti di tormentarmi in questo modo
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1954
faceva sperare non soltanto di ritrovare lo slancio di
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1954
di ritrovare lo slancio di un tempo verso di
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1954
di un tempo verso di lei, ma anche di
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1954
di lei, ma anche di suscitare in lei un
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1954
un simile impulso verso di me. Dissi con voce
123
1954
i capelli e cercai di piegarla ad un bacio
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1954
queste cose». ¶ Intanto cercavo di baciarla di nuovo, attirandola
125
1954
Intanto cercavo di baciarla di nuovo, attirandola verso di
126
1954
di nuovo, attirandola verso di me per un braccio
127
1954
male». ¶ «Hai le mani di ferro», ella rispose, «non
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1954
modo; e l’afferrai di nuovo, con le due
129
1954
Emilia», dissi sporgendomi verso di lei che si tirava
130
1954
respinse, dicendo una volta di più, ormai in tono
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1954
denti stretti gettandomi su di lei. ¶ Questa volta ella
132
1954
male, non posso soffrire di sentirmi stringere in questo
133
1954
potei fare a meno di pensare, pratico, senza alcuna
134
1954
china. Poi mi giunse di nuovo la sua voce
135
1954
soffrire fino alla fine di questo nuovo e strano
136
1954
nuovo e strano senso di estraneità. Udii lei che
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1954
lentamente rivelandogli lo splendore di meravigliosi tesori. Ma questa
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1954
invece crudeli e indegni di lei e di me
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1954
indegni di lei e di me dalla sua indifferenza
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1954
ancora qualche fruscío, come di chi si assesti, e
141
1954
era mai stata prima di allora quella docilità meccanica
142
1954
invece, in una nube di rapidità ispirata, di inconsapevolezza
143
1954
nube di rapidità ispirata, di inconsapevolezza inebriata, di complicità
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1954
ispirata, di inconsapevolezza inebriata, di complicità rapita. Accade talvolta
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1954
dunque fatto alla maniera di tutti quanti», pensavo con
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1954
basta, come a tanti, di aver la borsa vuota
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1954
pensai che, una volta di più, mi ero comportato
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1954
in cui tanto temevo di trasformarmi col tempo. Ma
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1954
Non ebbi il coraggio di dirle quello che pensavo
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1954
a lavorare alla sceneggiatura di un suo film. Per
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1954
poi mi sarei dedicato di nuovo al giornalismo e
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1954
con un rimorso pungente, di aver potuto pensar male
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1954
aver potuto pensar male di lei, giudicandola egoista e
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1954
una nuvola piccolissima, seppure di un deciso colore fosco
155
1954
luogo il primo lunedì di ottobre. Una settimana dopo
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1954
arredato. Quest’appartamento, causa di tante mie preoccupazioni, non
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1954
stanze: una vasta sala di soggiorno, più lunga che
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1954
da letto anch’essa di belle proporzioni. Il bagno
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1954
una cameretta senza finestre di cui Emilia voleva fare
160
1954
trovava all’ultimo piano di una casa di costruzione
161
1954
piano di una casa di costruzione recente, liscia e
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1954
come se fosse fatta di gesso, situata in una
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1954
occupato da una fila di case simili alla nostra
164
1954
altro correva il muro di cinta del parco di
165
1954
di cinta del parco di una villa privata, dal
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1954
quale sporgevano i rami di grandi alberi fronzuti. Era
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1954
illudere che quel parco di cui, qua e là
168
1954
la porta della sala di soggiorno. Domandai sorpreso: «Ma
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1954
dormo sul divano-letto, di là?». ¶ «Per stanotte?», pronunziai
170
1954
con la testa piena di sonno... di’, non ti
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1954
testa piena di sonno... di’, non ti offendi?... penso
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1954
mai avuto il coraggio di dirtelo», ella rispose abbassando
173
1954
avviarsi verso la sala di soggiorno. La rincorsi e
174
1954
era soltanto una dimostrazione di affettuosa arrendevolezza; in realtà
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1954
con me?». ¶ Ella esitò di nuovo. Poi, col tono
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1954
gallo... io non esco di casa al canto del
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1954
sul letto che, sguarnito di uno dei guanciali, già
178
1954
avessi accettato la spiegazione di Emilia, mi sarebbe rimasto
179
1954
Emilia ha forse cessato di amarmi? ¶ Intanto, mentre, assorto
180
1954
Si era al principio di ottobre, con un tempo
181
1954
per casa in camicia di velo trasparente. Non ho
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1954
spiegare i miei sentimenti di quella notte. Emilia era
183
1954
quella notte. Emilia era di persona forse non grande
184
1954
e soprattutto più maestosa di qualsiasi donna che avessi
185
1954
il naso pronunziato e di forma severa: la bocca
186
1954
ridente, con due file di denti di una bianchezza
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1954
due file di denti di una bianchezza luminosa, sempre
188
1954
gli occhi molto grandi, di un bel colore marrone
189
1954
e, talvolta, nei momenti di abbandono, stranamente sfatti e
190
1954
portamento eretto e pieno di dignità; forse per la
191
1954
in lei quell’aria di grazia e di maestà
192
1954
aria di grazia e di maestà placida, involontaria, spontanea
193
1954
molto limitati mi consentivano di comperare. Intanto, passata la
194
1954
neppure procurarmi il sollievo di parlarne ad Emilia: non
195
1954
tempo come un periodo di grande ansietà e, in
196
1954
e, in qualche modo, di minore amore per Emilia
197
1954
infatti, fare a meno di pensare che ella non
198
1954
né punto né poco di sapere come avrei fatto
199
1954
quasi dell’irritazione contro di lei che, adesso, tutta
200
1954
miserabili inquietudini, un segno di egoismo o, per lo
201
1954
o, per lo meno, di insensibilità. ¶ Ero tanto preoccupato
202
1954
in quel tempo, dentro di me, si era perfino
203
1954
sinora mi ero fatto di me stesso. Sinora mi
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1954
un intellettuale, un uomo di cultura e uno scrittore
205
1954
cultura e uno scrittore di teatro, genere d’arte
206
1954
al quale mi pareva di essere portato da una
207
1954
tempo, sotto la pressione di quelle crudeli preoccupazioni, quest
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1954
una tutta diversa, quella di un poveruomo impigliato in
209
1954
angustie mortificanti della penuria di denaro. Anche nell’aspetto
210
1954
il famelico pubblicista, collaboratore di riviste in rotocalco e
211
1954
riviste in rotocalco e di giornali di secondo piano
212
1954
rotocalco e di giornali di secondo piano; o forse
213
1954
peggio, il segaligno impiegato di qualche ditta privata o
214
1954
si svegliava la notte di soprassalto pensando ai debiti
215
1954
e convenzionale, da libro di lettura, e io l
216
1954
piena, come mi pareva, di tutti i pregiudizi e
217
1954
potuto affrontare il disagio di una vita povera e
218
1954
come pensavo con disperazione, di dover rinunziare, forse per
219
1954
accrescere il mio senso di angoscia e di impotenza
220
1954
senso di angoscia e di impotenza di fronte alle
221
1954
angoscia e di impotenza di fronte alle difficoltà materiali
222
1954
Simile ad una sbarra di ferro che una fiamma
223
1954
malgrado, mi rendevo conto di provare invidia per coloro
224
1954
coloro che non soffrivano di queste angustie, per i
225
1954
accompagnava il rancore verso di loro, il quale, a
226
1954
si limitava a prendere di mira particolari persone o
227
1954
carattere generale ed astratto di una concezione della vita
228
1954
persona, ma anche quella di cui soffrivano tanti altri
229
1954
me. Mi rendevo conto di questa insensibile trasformazione dei
230
1954
stesso tempo, mi accorgevo di provare una simpatia crescente
231
1954
partiti politici che proclamavano di lottare contro i mali
232
1954
mali e le storture di quella stessa società alla
233
1954
per attribuire le angustie di cui soffrivo: una società
234
1954
i peggiori. Tutto questo, di solito, nelle persone più
235
1954
cui, per una specie di misteriosa alchimia, l’egoismo
236
1954
conto tutto il tempo di ubbidire a determinazioni materiali
237
1954
determinazioni materiali e interessate, di trasformare in ragioni universali
238
1954
appunto perché mi sembrava di non poter far della
239
1954
soltanto per una convinzione di pensiero, che, tuttavia, mi
240
1954
perciò molto mi indispettiva di sentire le mie idee
241
1954
poi, consisteva nell’acquisto di un appartamento da me
242
1954
forse, non avrebbe sofferto di questa sistemazione provvisoria; ma
243
1954
provvisoria; ma, nel caso di Emilia, penso che accettandola
244
1954
fornito la maggior prova di amore che una moglie
245
1954
si chiama una donna di casa; ma nel suo
246
1954
era, dico, qualche cosa di simile ad una gelosa
247
1954
situazione ancestrale. Ella era di famiglia povera; lei stessa
248
1954
inconsapevolmente le aspirazioni frustrate di gente diseredata, cronicamente incapace
249
1954
gente diseredata, cronicamente incapace di metter su una propria
250
1954
ella si fosse illusa di esaudire i suoi sogni
251
1954
ero ancora in grado di procurarle una casa sua
252
1954
tempi, avremmo dovuto contentarci di una stanza ammobiliata. In
253
1954
soltanto la delusione amara di veder respinto nel futuro
254
1954
anche la forza stessa di questo sogno, per lei
255
1954
quasi più una ragione di vita che un sogno
256
1954
limitata, ella voleva illudersi di possedere una casa sua
257
1954
e che, in mancanza di suppellettili sue, ella voleva
258
1954
dei suoi tovaglioli e di una scatola di biscotti
259
1954
e di una scatola di biscotti; mai un indumento
260
1954
piccolo pomo d’ottone di una finestra o la
261
1954
la più nascosta lista di legno del pavimento; a
262
1954
con la sua camicia di velo stesa da un
263
1954
mattino, si alzava prima di me, andava nella cucina
264
1954
illusione che ella cercava di procurare a se stessa
265
1954
ogni tanto, nei momenti di maggiore stanchezza o abbandono
266
1954
dovuto durare questo modo di vita provvisorio e inferiore
267
1954
superato le sue capacità di sopportazione. Avevo risparmiato in
268
1954
anni una piccola somma di denaro; aggiunsi a questa
269
1954
me la sarei cavata di lì a qualche mese
270
1954
sarebbe venuto il momento di pagare la seconda rata
271
1954
Tuttavia, la gioia profonda di Emilia all’annunzio dell
272
1954
Emilia tutti i caratteri di una passione; aggiungerò che
273
1954
come se il fatto di averle finalmente acquistato un
274
1954
le spiegavo la destinazione di ciascuna stanza e il
275
1954
con il quale pensavo di disporre i mobili. Ma
276
1954
finestra con l’intenzione di aprirla e mostrarle la
277
1954
me, e stringendosi contro di me con tutta la
278
1954
persona mi chiese sottovoce di baciarla. Era questa una
279
1954
tutta nuova in lei, di solito discreta e quasi
280
1954
poi, smaniosamente, si strappava di dosso la gonna, sbottonava
281
1954
polveroso, sotto il davanzale di quella finestra che avevo
282
1954
aprire. Tuttavia nell’ardore di quest’amplesso così sfrenato
283
1954
naturalmente attraverso il canale di una impreveduta sensualità. In
284
1954
nude e sonore, odoranti di vernici e di calce
285
1954
odoranti di vernici e di calce ancor fresca, avevano
286
1954
mai avuto il potere di destare. ¶ Tra la visita
287
1954
ingresso corsero un paio di mesi, durante i quali
288
1954
acquisto, tutti al nome di Emilia, perché sapevo che
289
1954
dice, sarebbe il senno di poi; tanto più che
290
1954
nel suo contegno verso di me. Il cambiamento si
291
1954
Il cambiamento si verificò di certo nel mese che
292
1954
dire quando nell’animo di Emilia i piatti della
293
1954
potrei raccontare con abbondanza di particolari molti altri episodi
294
1954
pure con una punta di perplessità, che Battista non
295
1954
Io non mi contentavo di queste generiche spiegazioni e
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1954
Ma lei, più cercavo di dimostrarle che non aveva
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rassicurato riguardo ai sentimenti di lei verso Battista e
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Battista e al contegno di Battista verso di lei
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contegno di Battista verso di lei, passavo ad illustrarle
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mai uscito sinora senza di lei e Battista lo
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invece ero in grado di darne molti e buonissimi
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stanchezza e la noia di quelle serate. Emilia ascoltava
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quelle serate. Emilia ascoltava di solito questi miei ragionamenti
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se le dispiacesse veramente di accompagnarmi, non tanto perché
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dubbi sulla sua libertà di decisione. Ella mi rispondeva
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mi resi conto soltanto di un cambiamento in peggio
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in peggio nel contegno di Emilia verso di me
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contegno di Emilia verso di me, senza però spiegarmelo
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più pesante, l’avvicinarsi di un temporale in un
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era più così ansiosa di starmi vicina, come nei
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per nascondermi le lagrime di cui aveva pieni gli
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Per quella volta finsi di non accorgermi del suo
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mi restò il rimorso di quel pianto vergognoso e
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allora cessai del tutto di viaggiare senza di lei
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tutto di viaggiare senza di lei. Adesso, invece di
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di lei. Adesso, invece di fare quel solito, caro
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caro viso lievemente velato di contrarietà e di tristezza
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velato di contrarietà e di tristezza, allorché le annunziavo
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durasse più a lungo di quanto fosse la mia
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parte: il mio lavoro di sceneggiatore mi obbligava a
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obbligava a star fuori di casa soltanto il pomeriggio
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finora, avevo sempre procurato di passare con lei il
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le dispiacevano, io uscivo di casa a cuor leggero
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leggero, contento, in fondo, di questo dispiacere come di
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di questo dispiacere come di una prova di più
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come di una prova di più del grande amore
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ma anche sembrava preferire di restar sola, cominciai ad
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un’oscura angoscia, come di chi, tutto ad un
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senz’altro scopo che di saggiare la nuovissima, e
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me, così amara indifferenza di Emilia; e tuttavia ella
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dissimulato sollievo. Cercai dapprima di consolarmi di questa freddezza
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Cercai dapprima di consolarmi di questa freddezza, arguendo che
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che, dopo due anni di matrimonio, l’abitudine, sia
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amore, e la sicurezza di essere amati toglie ogni
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che Emilia aveva cessato di dispiacersi delle mie assenze
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ma perché mi amava di meno o nient’affatto
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i primi due anni di matrimonio i miei rapporti
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sembrava priva del tutto di difetti e così ritengo
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amabili, come se invece di difetti fossero stati qualità
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fossero stati qualità, seppure di un genere particolare. Comunque
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invece, scoprisse o credesse di scoprire alcuni miei difetti
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mi giudicasse e cessasse di amarmi in conseguenza. ¶ La
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mi parve talvolta persino di annoiarmi. Certamente, poi, non
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ero felice. Mi sembrava di fare cosa che tutti
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il mio stentato lavoro di critico cinematografico di un
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lavoro di critico cinematografico di un quotidiano di secondaria
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cinematografico di un quotidiano di secondaria importanza e con
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profondamente felice. ¶ Alla fine di questi due primi anni
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questi due primi anni di matrimonio, finalmente le nostre
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gli esordi del mestiere di sceneggiatore e col primo
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la memoria, mi accorgo di serbare un ricordo confuso
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serbare un ricordo confuso di un incidente che allora
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in piedi, sul marciapiede di una strada del centro
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e Battista ha proposto di finire la serata a
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tre davanti all’automobile di Battista, una macchina rossa
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Battista, una macchina rossa, di gran lusso, ma angusta
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un vestito da sera di seta nera, il solo
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sul braccio la mantellina di pelliccia: è ottobre e
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che nella sua bellezza, di solito serena e placida
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il suo bel viso, di solito così calmo e
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con occhi irresoluti, mescolati di preghiera e di ripugnanza
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mescolati di preghiera e di ripugnanza. Però io passo
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con il gesto, deciso di chi chiuda una cassaforte
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proprio nello stesso tempo di Battista, almeno subito dopo
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con una sensazione quasi di felicità, perché ho mangiato
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pranzo mi ha proposto di partecipare alla sceneggiatura di
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di partecipare alla sceneggiatura di un suo film. Ma
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incidente e mi accorgo di adottare un tono evasivo
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realtà è il tono di chi non attribuisce alcuna
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volta, però, mi pare di abbondare troppo nei particolari
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particolari, come se temessi di non essere creduto; e
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insomma, mi rendo conto di aver in qualche modo
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regista e sul compagno di sceneggiatura e conclude invitandomi
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Emilia coglie un momento di silenzio dopo quest’invito
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parte. Io sono inebriato di gioia per l’insperata
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per l’insperata proposta di Battista e non posso
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posso fare a meno di dire ad Emilia: «Questa
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a prendere la mano di Emilia. Ella si lascia
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ricevetti il primo anticipo di denaro. Si trattava, come
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Si trattava, come ricordo, di un film di poca
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ricordo, di un film di poca importanza, comico-sentimentale
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nella mia serietà, immaginavo di non essere tagliato, e
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inizio della mia carriera di sceneggiatore, ossia la serata
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la serata in casa di Battista, mi è molto
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di cartapesta, come quelli di una maschera; dando, insomma
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e accennando un batter di tacchi, con rigidezza tedesca
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mi accorsi che era di piccola statura, sebbene le
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mezzaluna, mostrando due file di denti molto regolari e
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dopo, come egli sedette di nuovo, quel sorriso scomparve
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nuovo, quel sorriso scomparve di colpo, senza lasciar traccia
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ed io stavamo parlando di Capri... lei, Molteni, conosce
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me, che si occupa di affari, si sente diventare
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dei tratti più frequenti di Battista: di mettere avanti
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più frequenti di Battista: di mettere avanti il suo
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ciò che mi sconcertava di più era che quest
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non dipingano i paesaggi di Capri e ci diano
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della luna nel mezzo di un cielo sgombro di
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di un cielo sgombro di nubi. Battista continuò: «Penso
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Battista continuò: «Penso sempre di passarci qualche mese, senza
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e infatti la gente di Capri ha l’aria
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aria molto più felice di noi... la sera, quando
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contrasti... mah, beati loro». ¶ Di nuovo silenzio. Battista riprese
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e no un paio di mesi in tutto da
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del film nel golfo di Napoli». ¶ «Esattamente... Rheingold, però
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vi sbrighi le faccende di casa...». ¶ Pensai subito ad
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per fermare un fiume di ringraziamenti che, in realtà
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non avevo alcuna intenzione di sprigionare, «è inteso, voi
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provavo un oscuro sentimento di rimorso per avere accettato
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bisogna trovare qualche cosa di nuovo... ormai il dopoguerra
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si sente il bisogno di una formula nuova... il
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maniera preferita per Battista di affrontare un argomento non
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altri produttori più franchi di lui, egli parlasse di
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di lui, egli parlasse di cassetta: il profitto, che
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se, mettiamo, il soggetto di un film non gli
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i motivi erano sempre di ordine estetico o morale
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sempre l’ultima pietra di paragone e se ne
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arte cinematografica, dopo molte di quelle che io chiamavo
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chiamavo le cortine fumogene di Battista, la scelta cadeva
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assai lunghe e complicate di Battista sui film belli
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Battista, dopo un istante di riflessione, riprese: «Secondo me
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Italia come un paese di straccioni, con gran gioia
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nostro sia un paese di straccioni, a parte questo
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quello che c’è di brutto, di sporco, di
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c’è di brutto, di sporco, di anormale nell
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di brutto, di sporco, di anormale nell’esistenza umana
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le sue difficoltà invece di aiutarla a sormontarle». ¶ Guardai
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restai incerto una volta di più se veramente pensasse
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andava dicendo o fingesse di pensarle. C’era una
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era che la sincerità di chi si convince facilmente
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con quella sua voce di timbro singolarmente inumano, quasi
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film che hanno incassato di più», osservò a questo
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non senza un’espressione di leggera ansietà nel viso
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era stato nella condotta di Emilia negli ultimi tempi
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facesse pensare alla presenza di un altro uomo nella
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pure in maniera innocente, di sostituirmi o per lo
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o per lo meno di avviare la mia sostituzione
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d’amore qualche cosa di patetico e di infelice
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cosa di patetico e di infelice, come di persona
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e di infelice, come di persona che abbia la
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che Emilia fosse innamorata di un altro uomo. Io
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la conoscevo o credevo di conoscerla molto bene. E
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sapevo che era incapace di mentire, prima di tutto
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incapace di mentire, prima di tutto per una sua
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sua quasi completa mancanza di immaginazione, che non le
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che non le consentiva di appigliarsi ad alcuna cosa
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ella si fosse innamorata di un altro uomo, non
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non avrebbe trovato nulla di meglio che dirmelo subito
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del suo sentimento verso di me; ma le sarebbe
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città a cui ricorrono di solito le donne in
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la sua freddezza verso di me non voleva dire
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delle segretarie mi stava di fronte, in piedi, sorridendo
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oro, dietro una scrivania di metallo verniciato di verde
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scrivania di metallo verniciato di verde, in tutto simile
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pur avendo parlato sovente di lui, non l’ho
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Battista, dunque, era uno di quegli uomini ai quali
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con gli epiteti graziosi di: «il bruto», «lo scimmione
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riguardava l’aspetto fisico di Battista; tuttavia, anche per
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mi era mai riuscito di adottarli. Anche perché questi
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il torto, secondo me, di non tener conto di
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di non tener conto di un carattere molto importante
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un carattere molto importante di Battista, voglio dire della
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un grosso animale, dotato di una vitalità tenace ed
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quegli appetiti. ¶ Battista era di media statura, ma con
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sopracciglia folte e dotate di una loro pensosa mobilità
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sottile come il taglio di un coltello e un
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Aveva mani tozze ricoperte di peli neri, che continuavano
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voce dolce, insinuante, conciliante, di accento levigato e quasi
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ravvisavo, appunto, un indizio di quell’astuzia e di
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di quell’astuzia e di quella finezza di cui
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e di quella finezza di cui ho parlato. ¶ Battista
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presentò con il nome di Rheingold. Sapevo benissimo chi
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ma pur sempre serie. Di lui, dopo l’avvento
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lui, dopo l’avvento di Hitler, non si era
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rispuntava stranamente nell’ufficio di Battista. Mentre quest’ultimo
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vecchia stampa, la faccia di Goethe? Così, altrettanto nobile
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nobile, regolare, olimpica, quella di Rheingold; e, come quella
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Rheingold; e, come quella di Goethe, incorniciata da una
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incorniciata da una zazzera di puliti e brillanti capelli
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Era insomma la testa di un grand’uomo; sennonché
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e leggeri, quasi fossero di cartapesta, come quelli di
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rifiuterei il nuovo lavoro di Battista». Avrei voluto soggiungere
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non ebbi il coraggio di dirlo in quel momento
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questa volta in tono di ragionevole rimprovero: «Io ti
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se non ti va di fare questo lavoro, non
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avrei voluto, adesso, saperne di più, essere del tutto
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guardai un momento prima di baciarla; fui colpito dall
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parole. Ella disse, facendomi di lontano un gesto d
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intesa: «Stavamo appunto parlando di lei e del suo
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potei fare a meno di pensare che se ne
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io accettassi l’appuntamento di Battista: ormai la sua
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tutto il primo piano di un palazzo antico, in
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antico, in passato abitazione di una famiglia patrizia e
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adesso, come avviene, sede di numerose società commerciali. I
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lui, con semplici tramezzi di legno, divisi in tante
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dovunque erano inchiodate fotografie di attori e di attrici
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fotografie di attori e di attrici, pagine strappate a
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riviste illustrate, attestati incorniciati di premi di festival e
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attestati incorniciati di premi di festival e altri simili
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Nell’anticamera, sullo sfondo di sbiaditi affreschi boscherecci, troneggiava
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troneggiava un enorme banco di metallo verniciato di verde