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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
un pretesto e smetta di vederla... beninteso senza dar
2
1952
irritato dal velato tono di minaccia del Mancuso, Silvio
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1952
del Mancuso, Silvio finse di stupirsi: "Ma perché?... Le
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1952
bilioso dei suoi sguardi, "di non farlo." ¶ Silvio guardò
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1952
il Mancuso che fingeva di frugarsi per le tasche
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1952
i disegni. Gli dispiaceva di cedere a questa specie
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1952
cedere a questa specie di ingiunzione, d’altra parte
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1952
Silvio ebbe una smorfia di dolore. "Merighi per..." e
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1952
convulso, gli occhi orlati di rosso, privo affatto di
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1952
di rosso, privo affatto di ogni luce di intelligenza
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1952
affatto di ogni luce di intelligenza, era ben quello
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1952
intelligenza, era ben quello di un uomo che soffriva
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1952
uomo che soffriva; ma di una sofferenza antipatica, sgraziata
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1952
né bestiale; la sofferenza di un povero maniaco. Mancava
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1952
non si parlava che di architettura..." ¶ Il Mancuso non
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1952
Rimasto solo, Silvio cercò di rimettersi al lavoro. Ma
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1952
disgustato; in queste condizioni di malessere e di rimorso
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1952
condizioni di malessere e di rimorso udì con sollievo
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1952
campana della colazione. Sperava di rinfrancarsi mangiando, ma si
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1952
dubbio. Mangiò poco e di malavoglia, poi tornò in
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1952
e triste, tutto mescolato di sogno e di impotenza
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1952
mescolato di sogno e di impotenza. Gli pareva di
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1952
di impotenza. Gli pareva di compiere azioni audaci, violente
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1952
appostava dietro l’angolo di una casa stringendo in
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1952
per consolarsi dell’aria di impossibilità e di tristezza
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1952
aria di impossibilità e di tristezza in cui erano
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1952
avvolte. Ma se cercava di rialzarsi, gli pareva che
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1952
gambe leggere, gli pareva di essere tirato in giù
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1952
acqua, dalla corrente impetuosa di un fiume. Finalmente si
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1952
Ma gli stridi acuti di certe rondini che avevano
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1952
proprio essere avvenuto qualcosa di grave," pensò. E come
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1952
delle cancellate erano bianchi di polvere estiva, gli oleandri
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1952
appassiti nei loro sostegni di spine, la caligine dell
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1952
vaporava su quell’arruffio di verdure melense e offuscava
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1952
che annaffiava le siepi di bosso e, riconoscendolo, neppure
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1952
della casa, sul marciapiede di cemento. Ma giunto sotto
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1952
seduto sopra l’orlo di uno sgabello, attillato e
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1952
mento, la bocca leziosa di bambola, i due fori
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1952
della fronte, gli occhi di velluto nero, socchiusi e
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1952
guardavano con una specie di ironica beatitudine in direzione
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1952
rivelata amarissima. "Bella maniera di rispondere," borbottò, "prima quando
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1952
tu, spettava a te di farne una donna onesta
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1952
un carattere come quello di Amelia dal giorno alla
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1952
poté fare a meno di sorridere. Anche la De
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1952
enumerare prendendo il pollice di una mano tra due
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1952
dita dell’altra, "prima di tutto è paurosa. Amelia
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1952
avrà mai il coraggio di affrontare in faccia una
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1952
malattia dell’indecisione, prima di fare una cosa ci
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1952
e quelle ossessioni che di solito non sopravvengono che
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1952
quaranta. Bastava un mal di capo, una notte insonne
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1952
preziosa ed essenziale, pur di ristabilire la salute compromessa
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1952
ella non smetteva allora di osservarsi nello specchio e
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1952
osservarsi nello specchio e di disperarsi senza ritegno e
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1952
poteva fare a meno di provare un senso forte
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1952
provare un senso forte di indignazione: "Per un leggero
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1952
dall’uomo che dici di amare... e poi parli
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1952
amare... e poi parli di resistere a tua madre
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1952
e riottosi. ¶ Il senso di questa viltà dell’Amelia
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1952
poté fare a meno di manifestarlo. Questo avvenne un
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1952
e terrosi, dall’ombra di una quercia che sorgeva
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1952
scoprirono, intorno il troncone di mattoni, una fitta vegetazione
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1952
mattoni, una fitta vegetazione di rovi, di ortiche e
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1952
fitta vegetazione di rovi, di ortiche e di altre
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1952
rovi, di ortiche e di altre erbacce pungenti e
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1952
della quercia, gran copia di escrementi anneriti e cotti
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1952
afa. Questa delusione mise di malumore Silvio già stanco
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1952
poté fare a meno di interromperla. "In fondo," disse
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1952
ti capisco... perché, invece di lagnarti così di continuo
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1952
invece di lagnarti così di continuo non vai da
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1952
pare la maniera migliore di risolvere la questione, tua
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1952
mai un misero aspetto di lenocinio e di mascherata
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1952
aspetto di lenocinio e di mascherata; come se non
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1952
un atteggiamento teatrale, ma di un teatro diverso dal
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1952
non smettendo un momento di far echeggiare per la
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1952
e malinconici come quelli di un corno di caccia
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1952
quelli di un corno di caccia. Era, egli pensò
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1952
e ora, a rischio di ammazzarsi, l’Amelia correva
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1952
permesso il giorno dopo di dirgli in faccia che
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1952
più calma e riflessiva di sbrigare una faccenda tanto
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1952
faccenda tanto importante, pure, di fronte a tanta convulsa
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1952
a tempo a disfarti di Mancuso. Non c’è
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1952
minuti erano nella piazza. Di botto ella fermò, spalancò
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1952
lo sportello, gli accennò di scendere. Stupito, Silvio la
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1952
al disopra delle spalle di Silvio il disegno appuntato
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1952
stanza. Silvio che fingeva di essere assorbito dal lavoro
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1952
si buttò a sedere di sfascio in una poltrona
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1952
egli bestemmiò un paio di volte ad alta voce
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1952
resero impossibile a Silvio di continuare il suo svogliato
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1952
con acrimonia ed evitava di guardare Silvio. "Merighi," pronunziò
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1952
in un alto colletto di seta bianca, rigido nei
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1952
Veramente..." incominciò Silvio sforzandosi di nascondere il proprio turbamento
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1952
inutile," disse, "che finga di non ricordarsi... tanto l
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1952
Ci fu un momento di silenzio. "Io non voglio
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1952
ha bisogno con me di giustificarsi, di cercare delle
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1952
con me di giustificarsi, di cercare delle scuse... non
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1952
sposati, smetta del tutto di vedere Amelia... poi quando
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1952
i progressi del lavoro di Silvio, prese a visitare
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1952
visitare il giovane assai di frequente, il più delle
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1952
solito entrare casualmente, dicendo di trattenersi un momento e
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1952
un momento e scusandosi di disturbarlo. Ma poi, dopo
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1952
nell’angolo opposto, e di là, con la gamba
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1952
proprio il contrario giusto di quello che aveva pensato
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1952
donnaiuolo e lo sfruttatore di donne, personaggio che vedeva
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1952
insieme astuto, versatile, privo di scrupoli e spensierato. Invece
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1952
casi della vita; pieno di scrupoli, tra i quali
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1952
un uomo passionale, ma di una passionalità testarda, ruminativa
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1952
passionalità testarda, ruminativa, fisiologica, di quelle che non si
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1952
si esprimono in violenze di parole e di sentimenti
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1952
violenze di parole e di sentimenti, bensì, molto materialmente
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1952
molto materialmente, in mali di stomaco, bili e nevrastenie
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1952
e altri simili motivi di disgusto. Si capiva che
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1952
minacce fatte all’Amelia di uccidere se stesso e
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1952
quanto perché il disgusto di sé e degli altri
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1952
la più valida ragione di esistenza. Talvolta arrivava assai
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1952
quali gli infelici cercano di consolarsi della loro sorte
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1952
la cameriera della pensione di Silvio non lo trattava
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1952
infelicità pareva la peggiore di tutte perché, più di
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1952
di tutte perché, più di qualsiasi altra, senza sbocchi
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1952
le visite del Mancuso, di sospingerlo, con domande abili
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1952
in genere, delle persone di bassa statura. E che
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1952
pur sempre i rapporti di una persona forte con
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1952
lontani da ogni idea di valore, pieni di capriccio
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1952
idea di valore, pieni di capriccio e di gelosia
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1952
pieni di capriccio e di gelosia, fondati su affinità
125
1952
Cherini che a forza di obiezioni l’aveva costretto
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1952
gli lasciava il tempo di riflettere e di dominare
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1952
tempo di riflettere e di dominare gli avvenimenti. Il
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1952
giovani e robusti, invece di stancarlo, gli infondeva un
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1952
infondeva un vigore felice di cui non ricordava in
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1952
ricordava in vita sua di aver mai avuto l
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1952
l’eguale. Gli sembrava di bruciare senza consumarsi; la
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1952
città gli appariva tutta di pietra, deserta sotto il
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1952
gesti, sorrisi e parole di atroce efficacia. Quest’accordo
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1952
lontana, finché poteva, procurava di non pensarci. ¶ Intanto, a
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1952
frenetica. Le avveniva, così, di dire ridendo e a
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1952
ridendo e a fior di labbra cose crudeli, atroci
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1952
gli occhi dal viso di Silvio come per vedere
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1952
Silvio smise alla fine di scandalizzarsi e incominciò a
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1952
Quello che lo colpiva di più, ora che gli
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1952
ora che gli pareva di conoscerla meglio, era la
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1952
del matrimonio avrebbe risposto di no al prete e
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1952
poteva fare a meno di avvertire in fondo a
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1952
i quali del vagheggiamento di situazioni strenue, violente e
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1952
inerzie. Altro segno indubitabile di viltà era per Silvio
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1952
talvolta in questi stati di dormiveglia, i pensieri, le
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1952
e triste. Gli piaceva di pensare che la casa
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1952
piegate sotto un fardello di mattoni in atto di
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1952
di mattoni in atto di salire le scale a
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1952
gli pare che lavorino di buona lena, tanto più
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1952
alle terrazze, dalle ringhiere di metallo cromato sprizzano ogni
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1952
Questa fessura pare animata di vita propria, dotata di
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1952
di vita propria, dotata di un pensiero, tanto avveduto
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1952
della casa è coperta di una rete di nere
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1952
coperta di una rete di nere incrinature; alcune raggiungono
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1952
appare un funesto mosaico di frantumi bianchi orlati di
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1952
di frantumi bianchi orlati di nero: vista singolare, piena
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1952
nero: vista singolare, piena di deformità e di misterioso
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1952
piena di deformità e di misterioso malumore che ispira
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1952
tratto, per gli orli, di un nero formicolio di
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1952
di un nero formicolio di insetti. Sono miriadi, trasudano
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1952
infatti, un brusio secco di elitre, uno sfregamento di
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1952
di elitre, uno sfregamento di addomi, un crepitio di
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1952
di addomi, un crepitio di tenaglie e di code
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1952
crepitio di tenaglie e di code. Egli è soverchiato
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1952
gli sguardi lo osservava di sbieco. "Ho dormito," disse
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1952
nella macchina era densa di calore; tra le palpebre
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1952
le palpebre ancora umide di sonno Silvio non poteva
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1952
poteva fare a meno di guardare alla valletta erbosa
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1952
valletta erbosa e piena di sole: laggiù aveva veduto
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1952
facciata frantumarsi e coprirsi di nere crepitanti miriadi di
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1952
di nere crepitanti miriadi di insetti. "La tua villa
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1952
che, in un accesso di stravagante gratitudine, ella gli
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1952
mano. L’impronta rossa di quelle labbra gli rimase
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1952
stupore. Alla fidanzata cercava di non pensare e intanto
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1952
impedì, dopo pochi giorni, di sentirsi posseduto da quel
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1952
il quale cessò affatto di capire se era felice
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1952
infelice; e gli parve di essere costretto a correre
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1952
la chiarezza, la volontà di un tempo si erano
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1952
veramente un singolare potere di avvolgerlo e farlo affondare
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1952
farlo affondare ogni giorno di più in una sua
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1952
e indegna: una atmosfera di fredde e infaticabili lascivie
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1952
fredde e infaticabili lascivie, di sterili sottigliezze psicologiche, di
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1952
di sterili sottigliezze psicologiche, di stravaganze donnesche. Era, questo
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1952
s’era occupato che di calcoli matematici, di disegni
185
1952
che di calcoli matematici, di disegni, di progetti, di
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1952
calcoli matematici, di disegni, di progetti, di materiali costruttivi
187
1952
di disegni, di progetti, di materiali costruttivi e non
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1952
poteva fare a meno di confrontare quella precisione, quella
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1952
Pensava, in termini fisici, di aver tolto le mani
190
1952
marmi, dal ferro e di averle affondate nelle sete
191
1952
odore dolce e carnale di cui erano impregnate le
192
1952
Mancuso, con il pretesto di osservare i progressi del
193
1952
arrivavo persino a dubitare di essere bella, mi guardavo
194
1952
mangiavo più, a forza di rodermi diventavo brutta sul
195
1952
mi ispirava l’indifferenza di Gino, un po’ per
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1952
suoi fini abbia finto di nulla anzi abbia facilitato
197
1952
che Gino pareva convinto di aver commesso chissà che
198
1952
poteva fare a meno di me. Io credo che
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1952
mia madre; temeva forse di perdere mia madre e
200
1952
bensì da una specie di vergogna e di disprezzo
201
1952
specie di vergogna e di disprezzo di ogni effusione
202
1952
vergogna e di disprezzo di ogni effusione sentimentale. Parlando
203
1952
aveva trovato un accento di sincerità secca e crudele
204
1952
a Silvio nell’anticamera di casa sua, le era
205
1952
invece tutte queste complicazioni di gelosie materne e filiali
206
1952
erano che il frutto di una immaginazione appassionata e
207
1952
che una storia comunissima di seduzione seguita da un
208
1952
poté fare a meno di dire la verità. "A
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1952
aveva la stessa perfezione di tratti un po’ leziosa
210
1952
a una, come bollicine di saliva e si perdevano
211
1952
insieme pratici e pieni di una civetteria tenace, facevano
212
1952
sentiva turbato e colmo di desiderio. "Andiamo via," avrebbe
213
1952
nessuna parola gli uscì di bocca. Si sentiva intorpidito
214
1952
bramoso, senza rimorso tralasciava di ascoltare la ragazza, bastandogli
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1952
ascoltare la ragazza, bastandogli di guardarla; come talvolta, al
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1952
talvolta, al varietà, avviene di consolarsi della voce stonata
217
1952
consolarsi della voce stonata di una cantante osservandone la
218
1952
Allora si gettò su di lei e la prese
219
1952
braccia della ragazza invece di respingerlo lo attiravano; falsa
220
1952
stesso che lo supplicava di lasciarla. Si baciarono. Durante
221
1952
volante provocando un suono di tromba lungo e rauco
222
1952
insonnolita della valle piena di sole. Senza staccare le
223
1952
fermi in quel fondo di valle, continuarono a baciarsi
224
1952
l’aria dentro odorava di cuoio e di metallo
225
1952
odorava di cuoio e di metallo riscaldato; di fuori
226
1952
e di metallo riscaldato; di fuori, dal fianco della
227
1952
collina, giallo e ispido di stoppie bruciate, giungeva il
228
1952
loro movimento le chiavette di acciaio del motore urtavano
229
1952
le sue grazie leziose di bambina viziata e martirizzata
230
1952
rendeva conto con lucidità di essersi cacciato in questa
231
1952
poteva fare a meno di provare, anche la ripugnanza
232
1952
erano che uno stimolo di più al desiderio, e
233
1952
altro che uno strumento di crudele piacere in mano
234
1952
crudele piacere in mano di uomini come il Mancuso
235
1952
sembrava ora a Silvio di capire a pieno le
236
1952
e le libidini. ¶ Inconsapevole di questa sua irrimediabile predestinazione
237
1952
per lei parola piena di significato e di rimorso
238
1952
piena di significato e di rimorso. Contraddizione tra questi
239
1952
tra questi ragionamenti caldi di esaltazione spirituale e gli
240
1952
del parabrezza al sentiero di rossa terra vulcanica che
241
1952
le sue ambizioni, sentiva di essere rimasto provinciale; e
242
1952
che, togliendogli ogni desiderio di correr dietro alle donne
243
1952
cercare avventure, gli permetteva di dedicarsi con piena tranquillità
244
1952
molto passionale né privo di egoismo il suo attaccamento
245
1952
ragazza che aveva deciso di sposare, ma, ambizioso, amante
246
1952
pratici e contava fermamente di continuare per questa strada
247
1952
gli apparivano come qualcosa di sognato; e non era
248
1952
venuta. In questo stato di distrazione udì, ad un
249
1952
nella piazza il richiamo di una tromba di automobile
250
1952
richiamo di una tromba di automobile, suono, in quella
251
1952
questo modo a rischio di prendersi una multa?" Ma
252
1952
particolare che pareva prender di mira proprio la sua
253
1952
l’Amelia sola, vestita di rosso, il viso ombreggiato
254
1952
sul volante, guantate parimenti di nero fin sopra i
255
1952
e puerile, quel senso di mascheratura e di cattivo
256
1952
senso di mascheratura e di cattivo gusto che aveva
257
1952
alla strada. "C’è di peggio," rispose con un
258
1952
una lunga strada fiancheggiata di casamenti gialli e rossi
259
1952
noncurante delle buche e di ogni altro ostacolo. A
260
1952
A Silvio piaceva soprattutto di osservare il piede minuscolo
261
1952
fosse stata la testa di un serpente. Giunsero al
262
1952
fiume, un carro colmo di terra che se ne
263
1952
che se ne andava di traverso, con il carrettiere
264
1952
maestra. Per una diecina di minuti l’Amelia, che
265
1952
profondo, la ragazza fermò di botto l’automobile, si
266
1952
si era attardata fuori di casa..." ¶ La vide ridere
267
1952
naturalezza, "che è pazza di gelosia... ed io lo
268
1952
a disagio. "Ma gelosa di chi? Non comprendo..." ¶ "Ma
269
1952
chi? Non comprendo..." ¶ "Ma di Gino, diamine!" esclamò la
270
1952
non dissipò lo stupore di Silvio. Anzi lo accrebbe
271
1952
mia madre è innamorata di Gino... che c’è
272
1952
Gino... che c’è di strano?" ¶ "Ah nulla... nulla
273
1952
strano?" ¶ "Ah nulla... nulla di strano infatti," mormorò Silvio
274
1952
che non so veramente di preciso," continuò la ragazza
275
1952
ho cercato mille volte di capirlo ma non ci
276
1952
ci sono mai riuscita... di sicuro so soltanto che
277
1952
Mancuso cosa ne pensa di tutto questo?" ¶ "Oh per
278
1952
ragazza con una punta di dispetto, "e d’altra
279
1952
parte non ha davvero di che lamentarsi: mia madre
280
1952
penso," rispose, "ma anche di questo non sono sicura
281
1952
Lei o sua madre?" ¶ Di nuovo il dubbio apparve
282
1952
sapeva perché, gli parve di provare una delusione. "Lei
283
1952
Ma perché," interrogò Silvio di nuovo sconcertato, "perché... visto
284
1952
le spalle e guardò di sotto in su, attraverso
285
1952
indifferenza... avevo poco più di diciassette anni, mi pareva
286
1952
diciassette anni, mi pareva di essere infinitamente meglio di
287
1952
di essere infinitamente meglio di mia madre, qualche volta
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1952
nell’ombra, mi impedisse di vivere... spesso arrivavo persino
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nel mezzo della stanza di cui stava parlando. "E
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1952
essere vasta, ariosa, piena di sole, in modo che
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po’ per l’ossessione di quelle grosse lagrime che
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gli distruggevano il lavoro di una settimana, gli pareva
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una settimana, gli pareva di compiere una fatica ingrata
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fatica ingrata e sterile, di parlare con voce troppo
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che non l’ascoltava, di averli tutti e tre
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tutto il corpo madido di sudore, non vedeva l
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non vedeva l’ora di terminare le spiegazioni e
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modo, la visibile esasperazione di Silvio la lasciava altrettanto
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mosse un gran numero di domande e di obiezioni
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numero di domande e di obiezioni. A che serviva
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servitù e la scala di servizio? E i bagni
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dominante in quel gruppo di tre. Era lei che
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comandò placidamente alla figlia di accompagnare Silvio alla porta
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luce in quella specie di vestibolo pieno di tappeti
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specie di vestibolo pieno di tappeti dai colori opachi
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poté fare a meno di pensare, c’era in
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1952
era in lei qualcosa di anormale, per non dire
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eguale bambina e donna. Di modo che addosso alle
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eleganti parevano una mascherata di pessimo gusto. Meglio, rifletté
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sarebbe attagliata una vesticciuola di scolaretta. Ma gli parve
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1952
scolaretta. Ma gli parve di vederla in questa vesticciuola
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ancor più deplorevole; come di quelle attrici di varietà
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come di quelle attrici di varietà che per far
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gesti sguaiati. Anzi, raddoppiando di scurrilità. Così che ne
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che lei ha detto di questa casa," mormorò, "è
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parve a Silvio piena di un’enfasi così insincera
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non sono più veri di tanti altri... sono opinioni
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ne era annoiato come di un fatto ridicolo e
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1952
poté fare a meno di rabbrividire. "Domani," ella soggiunse
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1952
Silvio, ormai, premeva soltanto di andarsene. Accettò perciò l
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pareti affrescate e pavimenti di mattonelle rosse, si respirava
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si respirava un’aria di altri tempi, insieme provinciale
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ed aulica. La stanza di Silvio era una delle
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trasformarla in una specie di studio. Un paravento nascondeva
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nello scaffale per ordine di altezza, le matite, i
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Vedeva il cielo intenso di luglio e le cupole
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luglio e le cupole di ardesia delle due chiese
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come le cose, pieni di sole e di torpore
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1952
pieni di sole e di torpore: il rotolare di
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di torpore: il rotolare di una carrozza sul selciato
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ineguale, il ronzio veloce di un’automobile, i colpi
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lente note degli esercizi di pianoforte che, in una
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quiete, gli avveniva spesso di pensare al suo paese
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quelle cose a cui di solito attribuiva poco valore
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sorridere ghiottamente al ricordo di certi fatti o di
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di certi fatti o di certi accenti che gli
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ponte sulla corrente buia di un fiume scorga ad
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i flutti la faccia di uno in procinto di
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di uno in procinto di annegare. Fu un attimo
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Il Mancuso, che pareva di malumore, presentò con un
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continuando un litigio interrotto. "Di questo puoi stare sicura
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salotto, in un vestito di esagerata eleganza donnesca, ricco
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e piegandosi in avanti. "Di’ la verità hai avuto
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aver paura... sulla strada di Viterbo mi si mette
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a far la gara di velocità con la macchina
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velocità con la macchina di quattro giovanotti sguaiati... dovevano
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la figlia: "Andiamo, vieni di là un momento, ho
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della ragazza si riempirono di apprensione, le sue labbra
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dopo." ¶ "Ti ho detto di venir con me," ripeté
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dalle narici; Silvio fingeva di assorbirsi nello studio dei
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inspiegabilmente, parve a Silvio di udire un sibilare di
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di udire un sibilare di voci concitate e sommesse
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e improbabile che pensò di avere avuto un’allucinazione
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più calmo che mai, di quella calma sensuale e
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e [??]ilare che segue di solito la piena soddisfazione
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solito la piena soddisfazione di un bisogno urgente. Doveva
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poté fare a meno di pensare Silvio, liberata con
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violenza del fermento impuro di un desiderio che l
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suoi sentimenti, Silvio trasse di tasca una matita e
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gli sedettero intorno. ¶ "Prima di tutto vorrei esporre alcune
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pareva molto più vero di tanti altri. Ma era
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accorgimenti, non gli pareva di essere del tutto disonesto
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erano le stesse che di solito lo guidavano nel
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riprese dopo un momento di silenzio, "si possono, a
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che ad abitazioni. Niente di tutto questo. Per razionale
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ogni costruzione rispondente prima di tutto alle necessità della
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prima linea, la necessità di non contravvenire al senso
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Perché quelle lunghe file di celle, quei vasti refettori
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che, nelle molteplici file di palchi, riflettono le divisioni
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divisioni e le abitudini di una aristocrazia mondana e
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caserme; tutte costruzioni parlanti di cui si indovina lo
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arabo. Lo stile, cioè, un’epoca ormai tramontata
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epoca ormai tramontata e di una civiltà lontanissima dalla
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l’interno è quello di un villino moderno quanto
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stile arabo, con mobili di tutte le epoche, abitata
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Rade come le gocce di sangue da una ferita
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del pianto, si sforzava di osservare i disegni, guardò
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natura dopo un divorzio di molti secoli. Se non
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perciò mi sono contentato di fare in modo che
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avesse la sua parte di aria e di luce
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parte di aria e di luce. Naturalmente ho abbondato
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stanze sono un resto di altri tempi e non
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più le feste convenzionali di un tempo. Tutt’al
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ltanto una stanza grande di soggiorno che potrà servire
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quasi matura, alta e di forme opulente, aveva un
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viso perfetto e lezioso di bambola chiuso in un
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chiuso in un elmo di capelli biondi meravigliosamente composti
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morbidi come il velluto, di forma ed espressione felina
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certi suoi ampi ondeggiamenti di fianchi tra i fiori
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a prendere una scatola di sigarette, poi sedette accanto
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avvolgere da un’ondata di pesante profumo. La veste
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nero come l’inchiostro, di quelli un tempo chiamati
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po’ imbarazzato, "mi disse di preparare un progetto di
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di preparare un progetto di massima... ed io l
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guardare e si contentava di osservarlo da lontano, fumando
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abitarci nella sua casa... di tutto questo bisognerà che
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donna, ho una figlia di diciannove anni... ed è
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non io." ¶ Lo stupore di Silvio perdurava. "Così mi
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crederci. "Che c’è di strano?" pensò alfine scuotendosi
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proprio nulla... una ragazza di diciannove anni che sposa
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che sposa un uomo di trentacinque... cose che avvengono
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avvengono tutti i giorni." Di questi pensieri nulla trasparì
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pungeva una gran curiosità di saperne di più sul
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gran curiosità di saperne di più sul Mancuso e
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i fidanzamenti lunghi... prima di tutto finiscono spesso in
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a chiacchierare... per tacere di molti altri inconvenienti che
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si potessero fare; ragionamenti di una madre affezionata alla
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inspiegabilmente, gli parevano pieni di incomprensibile stranezza. Continuò tuttavia
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potesse trovare, sul viaggio di nozze, sulla chiesa in
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poté fare a meno di osservare che la De
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faceva udire il rumore di un’automobile. "Non mi
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disse finalmente, "che ritardino... di solito non li lascio
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avrebbe veduta a capo di qualche impresa lucrosa ed
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la vedeva inquietarsi sempre di più, finalmente, come se
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stranamente leggeri, pareva una di quelle belve infuriate e
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disse andando a uno di quei lunghi vasi di
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di quei lunghi vasi di cristallo e togliendone i
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non mi occupo io di certe cose nessuno se
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è un’imperdonabile mancanza di riguardo." E senza ascoltare
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senza ascoltare le proteste di Silvio uscì dalla stanza
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per respirare un po’ di aria pura, quando vide
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vide una automobile fermarsi di colpo al di là
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fermarsi di colpo al di là della cancellata, sotto
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il Mancuso tutto vestito di bianco, con il panama
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e una figura esile di fanciulla, la figlia della
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levò il viso verso di lui, di traverso, senza
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viso verso di lui, di traverso, senza curiosità e
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ed ella fosse passata di lì per caso. Egli
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faccia larga e tonda, di espressione insieme puerile e
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un po’ a fior di pelle, celati per metà
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la prima impressione: quella di una creatura tutt’occhi
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L’impressione, egli pensò, di chi sporgendosi da un
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da lei per incaricarla di farci il progetto del
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improvvisa e straordinaria, pareva di sognare. Prese tuttavia il
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che un’idea approssimativa di ciò che desiderava. Pareva
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ispirato. Finalmente, a furia di domande e di spiegazioni
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furia di domande e di spiegazioni, Silvio riuscì a
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che il Mancuso intendeva di spendere, il genere della
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affatto persuaso della necessità di quest’incontro e obbiettò
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Silvio architetto e vincitore di un concorso non aveva
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concorso non aveva bisogno di suggerimenti. Finalmente, dopo molte
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esitazioni, fu convenuto che di lì a una settimana
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Mancuso un suo progetto di massima, il quale poi
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parere più grande; al di là della massa scura
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massa scura della cupola di ardesia, la luce cruda
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luce cruda e irreale di un riflettore illuminava vividamente
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e le sue statue di marmo bianco. Pieno di
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di marmo bianco. Pieno di gioia, Silvio respirava con
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una curiosità tutta mescolata di presentimento. Il Mancuso di
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di presentimento. Il Mancuso di architettura non capiva nulla
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e la conseguente decisione di prolungare il soggiorno nella
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Una settimana dopo, pieno di curiosità e di speranza
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pieno di curiosità e di speranza, il rotolo dei
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certe melense viuzze piantate di oleandri stenti, tra i
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giardini angusti e arruffati di un quartiere di villini
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arruffati di un quartiere di villini, egli trovò il
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sopra un pilastro dipinto di rosa. Sull’altro si
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che imitava il frammento di una lapide antica. Era
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aria era già velata di quell’ombra grigia e
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Cherini apparve a Silvio di un color rosa fragola
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e congestionato come quello di una mucosa. Era una
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il cielo pallido, bifore di marmo bianco, arabeschi cremosi
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alberelli tagliati in forma di palla, un cane bianco
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fantesca grassa, in grembiule di rigatino, le maniche rimboccate
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ciabatte, dirigeva lo zampillo di una pompa sopra le
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pompa sopra le siepi di mortella. Ma appena vide
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dorati e panciuti, tende di finto damasco, specchi incorniciati
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pareti pendevano quadri numerosi di ogni dimensione i quali
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divano e contemplò uno di questi quadri: una ciociara
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rosa, con un panierino di viole appeso al braccio
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fiori folti e appassiti di certi smilzi vasi di
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di certi smilzi vasi di cristallo sparsi un po
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profumato, altri odori penetranti di vegetazioni accaldate, di pollini
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penetranti di vegetazioni accaldate, di pollini in delirio, di
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di pollini in delirio, di polvere bagnata, parevano esalare
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quando questo suo accesso di noia era al colmo
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fosse e si meravigliò di essersi abbandonato a tante
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cuore e lo sfruttatore di donne. La De Cherini
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infatti, proprio il tipo di donna a cui era
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come il Mancuso cercasse di attaccarsi. Non più giovane
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del salone ma anche di scoprirle per la prima
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era fin allora rimasto di chiaro, di giovane e
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allora rimasto di chiaro, di giovane e di generoso
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chiaro, di giovane e di generoso. ¶ Impensierito sedette presso
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provava un violento desiderio di soffocare ogni rimorso e
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e aveva ormai deliberato di essere. Questa volontà di
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di essere. Questa volontà di dimenticare e di ritrovare
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volontà di dimenticare e di ritrovare la normalità, non
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silenziosamente, in un pulviscolo di pellicole bianche, fino a
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L’ARCHITETTO ¶ Una sera di luglio, Silvio Merighi, giovane
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tutto l’ultimo piano di una vecchia casa rossa
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situata in un angolo di una delle piazze più
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gemelle con le cupole di ardesia poggiate sui colonnati
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e in fondo, coperta di pini e di cipressi
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coperta di pini e di cipressi e popolata di
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di cipressi e popolata di statue, la collina con
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c’era un soffio di vento per l’aria
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mite e stanca; miriadi di rondini, sbucate dai cornicioni
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rotonda, in un carosello di voli concentrici, tutt’intorno
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avesse un’aureola minuta di diavoletti neri come la