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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il canto del cuculo, 1941

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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approcci con i compagni di prigionia, con le guardie
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approcci tutto il candore di un cuore vergine che
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dimentico del delitto e di ogni altra convenzione. Ma
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sono proprie ai luoghi di pena. Il prigioniero troppo
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non ebbe il tempo di meravigliarsi che era già
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nei primi tempi credette di avere a annegare nelle
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infida compagnia dei compagni di cella, i sotterfugi pericolosi
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braccia e il petto di donne ignude, di divise
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petto di donne ignude, di divise sprezzanti o disperate
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divise sprezzanti o disperate, di oscure oscenità; e a
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oscenità; e a forza di portare terra e sassi
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diventò duro e bruno di pelle, membruto come un
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sentì tutta la tenerezza di un tempo cambiarsi in
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in quell’aria densa di omicidi e di delitti
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densa di omicidi e di delitti. I visitatori che
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dal cappellano così ricca di opere morali ed edificanti
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geografiche e i banchi di legno chiaro, persino le
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da invidiare agli stabilimenti di America e d’Europa
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quasi quasi veniva fatto di voler commettere un delitto
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suo aspetto nulla aveva di terribile. Il viandante che
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alle finestre a bocca di lupo, anche per il
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quella fatalità dei reclusi di mettere in cima a
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come nei ricordi confusi di un popolo incredulo quello
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un popolo incredulo quello di una divinità che da
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da tempo ha cessato di venerare. Nulla più gli
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gli significava lo spicchio di azzurro che intravedeva alle
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come un fatto tecnico di infrangimenti di inferriate, di
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fatto tecnico di infrangimenti di inferriate, di rotture di
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di infrangimenti di inferriate, di rotture di catene, di
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di inferriate, di rotture di catene, di elusione di
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di rotture di catene, di elusione di sorveglianza e
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di catene, di elusione di sorveglianza e nulla più
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che sarebbe poi avvenuto, di che cosa sarebbe vissuto
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che mettersi al servizio di quella forza oscura e
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mesi disperò a causa di un cambiamento di cella
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causa di un cambiamento di cella; o per la
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o per la presenza di un compagno infido; o
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o per un mutamento di orario. Seppe fingere come
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notti intere; si armò di pazienza e di tenacia
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armò di pazienza e di tenacia. All’alba di
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di tenacia. All’alba di un’ancor fredda giornata
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un’ancor fredda giornata di primavera, rotte le sbarre
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vetri delle finestre, tingeva di luce l’oro dei
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che il fumo bianco di un lontano cascinale stagnava
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il suo tabernacolo adorno di fiori campestri. Il prigioniero
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le sue chiare spade di luce. Poi, tutto ad
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aria intirizzita cupamente rintronò di un colpo di cannone
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rintronò di un colpo di cannone. Era il carcere
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lungo la sponda erbosa di un botro, dietro lo
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botro, dietro lo schermo di un filare di pioppi
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schermo di un filare di pioppi. L’acqua nera