parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1923
lamentarsene. Perciò, si promise di non mancare mai al
2
1923
mancare mai al proposito di martoriarsi. ¶ CAPITOLO XI. ¶ Le
3
1923
cosa; ed era impaziente di leggere la prima lettera
4
1923
con un desiderio vivo, di come le baciava la
5
1923
baciava la bocca e di come le sue mani
6
1923
si chetava, il silenzio di tutta la Villa. Allora
7
1923
anche lei un poco di bene, Albertina? ¶ E, in
8
1923
in fretta, per paura di non osare più, le
9
1923
e, alzatasi, si allontanò di qualche passo: pareva che
10
1923
alzare la testa, evitando di guardarlo, benchè le paresse
11
1923
guardarlo, benchè le paresse di vederlo lo stesso. Poi
12
1923
una cosa più grande di quel che aveva creduto
13
1923
coscienza: fu un momento di angoscia anche per lui
14
1923
lo assaliva la voglia di vendicarsi al più presto
15
1923
zia gli avesse promesso di aiutarlo di più ogni
16
1923
avesse promesso di aiutarlo di più ogni mese. Si
17
1923
miseria, e gli dispiaceva di non starci più di
18
1923
di non starci più di nascosto; come se gli
19
1923
zia lo potessero osservare di continuo. Gli pareva di
20
1923
di continuo. Gli pareva di rivederla, magra come se
21
1923
stata una sola grinza di rughe dal collo alle
22
1923
potevano guardare anche prima di aprirsi; con le mani
23
1923
Sembrava la portasse dentro di sè; come una donna
24
1923
testa un vaso pieno di acqua, che le pesa
25
1923
lieto; e gli pareva di avere raggiunto l’intento
26
1923
Era già la metà di settembre; e, nella campagna
27
1923
su, provò una specie di delusione. La luna si
28
1923
largo; e gli pareva di respirare soltanto quell’aria
29
1923
con quei fiori che di sera non hanno nessun
30
1923
dietro; e gli pareva di camminare strisciando anche con
31
1923
Egli sentiva una specie di curiosità dolorosa, ma non
32
1923
il Papi, che tentò di farlo innamorare d’una
33
1923
sentiva, invece, nessun desiderio di rivedere il Giachi; e
34
1923
per non incontrare qualcuno di costoro, cambiò d’abitudini
35
1923
Papi s’ostinava sempre di più in quell’idea
36
1923
più in quell’idea di farlo innamorare di un
37
1923
idea di farlo innamorare di un’altra; e tornava
38
1923
perchè senti il bisogno di restare fedele a una
39
1923
stesso anche a costo di leticare. Tu sai che
40
1923
il braccio e cercò di portarlo con sè. Dario
41
1923
il Gavinai era preoccupato di ben altro; e quelle
42
1923
e tutta quella simpatia di pochi minuti innanzi gli
43
1923
un amico più giovane di lui, con il quale
44
1923
con l’animo pieno di angoscia violenta. Ormai, era
45
1923
se no, avrebbero fatto di tutto per cambiarla in
46
1923
anziano, aveva preteso perfino di poterlo consigliare in molte
47
1923
come insensato e incapace di quietarsi! ¶ Ma quando, tre
48
1923
da vero? ¶ — Io spero di no. ¶ — Si vede che
49
1923
ne provava una specie di raccapriccio più vivo e
50
1923
vivo e più importante di tutto il resto. Ma
51
1923
più libera e capace di credere come prima. Perciò
52
1923
che le restava prima di lasciare Roma. ¶ Scesi dal
53
1923
del fango. Una mandria di cavalli pascolava in un
54
1923
una collina, dalla parte di Roma, c’era una
55
1923
c’era una selvetta di pini; l’uno toccando
56
1923
seguitava tra due file di alberi; che avevano i
57
1923
avevano i gambani gialli di licheni. Lontano, un monte
58
1923
e là, portava ciuffi di verde grigio. In mezzo
59
1923
e tutta la quiete di pochi momenti prima non
60
1923
acre; ed ella voglia di piangere. Camminarono insieme un
61
1923
Camminarono insieme un tratto di strada; senza parlarsi. Alla
62
1923
ad essere addirittura incapace di pensare. Una forza li
63
1923
che sembravano più grandi di tutto ciò che vedevano
64
1923
contadino ed un branco di vitelli; e rifecero la
65
1923
ella, in silenzio, decise di non tornare mai più
66
1923
non paresse ancora. Figlia di un ricco proprietario umbro
67
1923
che aveva la necessità di andare a Roma non
68
1923
buona. ¶ Come le dispiaceva di lasciare Dario solo! Ne
69
1923
la tentava a scendere di treno alla prima stazione
70
1923
allontanandola da lui sempre di più? Perchè era salita
71
1923
qualche volta, le pareva di tornare a lui per
72
1923
un appuntamento e disperasse di non andarci. ¶ Ma gli
73
1923
senza nè meno cambiarsi di vestito. Avrebbe anche fatto
74
1923
anche fatto a meno di parlare con quelli della
75
1923
giornata le parve anche di essere sempre a Roma
76
1923
nella mente una quantità di nomi e di rumori
77
1923
quantità di nomi e di rumori, ai quali credeva
78
1923
rumori, ai quali credeva di non aver mai fatto
79
1923
poco a poco, riconobbe di essere come una volta
80
1923
che le volesse impedire di aprire gli occhi. E
81
1923
Volendo fare la prova di come si sarebbe sentita
82
1923
dolcezza. Gli pareva strano di sapere che non era
83
1923
parte. Anche i cipressetti di Piazza Venezia erano illuminati
84
1923
coscienza; in un momento di soavità. ¶ Inutile, dunque, parlare
85
1923
soavità. ¶ Inutile, dunque, parlare di Albertina con qualcuno! ¶ Meglio
86
1923
Popolo; con il desiderio di Albertina, che gli dava
87
1923
immobili. I lampi, prima di spegnersi, venivano a palpitare
88
1923
Aureliane. ¶ Un suono grave di campane, non smetteva più
89
1923
i grilli dai prati di Villa Borghese. ¶ Un cipresso
90
1923
Ebbe una gran paura di quei mesi d’amore
91
1923
afflosciato come una tela di ragno quando la mattina
92
1923
e basta un poco di vento a spaccarla per
93
1923
andarsene? Con un senso di pianto, che gli velava
94
1923
gli pareva avesse rifiutato di volerle bene. Non trovava
95
1923
a qualunque violenza, pur di impedire a lei di
96
1923
di impedire a lei di non amarlo più. Ma
97
1923
di lì, un fascio di rose? ¶ Si sovvenne quando
98
1923
rose? ¶ Si sovvenne quando, di giugno, l’aveva incontrata
99
1923
non si fosse accorta di lui, per poterla seguire
100
1923
voce: ¶ — Ho tanta voglia di baciarti! ¶ Ma ora, andava
101
1923
e dal suo nodo di pensare. ¶ Il Carraresi stava
102
1923
dall’albergo; e decisero di ficcarsi nel primo caffè
103
1923
capirlo? ¶ L’amico finse di indagarlo a fondo: ¶ — Ti
104
1923
E, con un’aria di finto sospetto, riprese: ¶ — Mi
105
1923
quello che ti dirò. ¶ — Di lei non mi dirai
106
1923
lascio volentieri, e procurerò di scordarmene subito. ¶ Intanto, scelsero
107
1923
scelsero un caffè: quasi di fronte a Piazza S
108
1923
erano vuoti; a quello di fondo stavano due che
109
1923
nascosti da un vassoio di pasticcini: a un altro
110
1923
un altro, una ragazza di evidente mestiere. Sbadigliando come
111
1923
i denti, piccolissimi, erano di una madreperla un poco
112
1923
grassi per i nastri di velluto delle scarpe. Infilata
113
1923
c’era un mucchio di giornali illustrati; e sarebbe
114
1923
tempie, visibilissime, erano gonfie di sangue; tutte torte e
115
1923
muovesse le dita, coperte di ciuffi di pelo dorato
116
1923
dita, coperte di ciuffi di pelo dorato, perchè gli
117
1923
E intanto gli parve di sentire l’odore di
118
1923
di sentire l’odore di una rosa infilata nella
119
1923
rosa infilata nella cornice di uno specchio. ¶ — Io vado
120
1923
giovanotto elegante, in maniche di camicia e la stecca
121
1923
rauca d’uno fuori di sè, gridò: ¶ — Se non
122
1923
per andarsene; dimenticando perfino di pagare. Dario gli disse
123
1923
mano; poi, pentito, cercò di contare, puntando lesto lesto
124
1923
che gli volevano impedire di sorridere. Sconvolto e confuso
125
1923
fatto un gran respiro di sollievo, esclamò: ¶ — Non vedo
126
1923
Non vedo l’ora di essere a casa mia
127
1923
una carrozza, temeva sempre di essere messo sotto; pareva
128
1923
Non potendosi dare pace di quell’incidente, chiese tutto
129
1923
del Salone Margherita; innamorata di lui, come tante altre
130
1923
alle donne e desidero di andare dove s’incontrano
131
1923
anni; con gli occhi di un marrone quasi nero
132
1923
poco indietro; per darsi di più un’aria spigliata
133
1923
viso s’imbambolava, restando di un pallore giallo fino
134
1923
e cominciava a parlare di tutti i suoi parenti
135
1923
quando egli si meravigliava di essere desto e l
136
1923
CAPITOLO IX. ¶ Il dolore di Albertina era sempre più
137
1923
chicchi della sua collana di corallo. Non aveva, dunque
138
1923
si maritava, più grande di lei, non aveva niente
139
1923
niente da confidare; singhiozzando di riconoscenza per l’uomo
140
1923
riconoscenza per l’uomo di cui s’era innamorata
141
1923
forse, le avrebbe imposto di rassegnarsi per sempre. Restava
142
1923
un poco alla perdita di qualche tenerezza indefinibile, ma
143
1923
gli occhi molli non di pianto ma di ebbrezza
144
1923
non di pianto ma di ebbrezza. Ciò ch’ella
145
1923
che; il Carraresi credeva di essersi sfogato inutilmente, e
146
1923
Roma. Ne provava contro di lui un risentimento ostinato
147
1923
così sciocco, gli pareva di far male. Credeva di
148
1923
di far male. Credeva di averlo scosso, ma non
149
1923
eguale; e aveva voglia di dirgli qualche parola affettuosa
150
1923
parola affettuosa, benchè temesse di passare da debole. Eppure
151
1923
sentì scoraggiato; ma, dentro di sè, lo approvò. ¶ E
152
1923
febbrile; e avrebbe fatto di tutto per guarirlo. Le
153
1923
parola affettuosa, s’infuriava di più; con una ira
154
1923
meglio; ma s’irritava di tutto e impallidiva, dolendosi
155
1923
tutto e impallidiva, dolendosi di non sentirsi bene. Alla
156
1923
sentirsi bene. Alla stazione di Anguillara, dove essi scesero
157
1923
un castro, un porco di pelo bianco. Entrarono in
158
1923
lo vedeva anche più di malumore; indovinando la sua
159
1923
rimasto qualche mezzo cespuglio di siepe. Di là dalla
160
1923
mezzo cespuglio di siepe. Di là dalla stecconata di
161
1923
Di là dalla stecconata di legno, che luccicava a
162
1923
pochi passi, un branco di pollastre e di tacchine
163
1923
branco di pollastre e di tacchine magre, che beccavano
164
1923
cavalli, che smettevano subito di trotterellare se il vetturale
165
1923
certi colori più vivaci di ogni altra cosa. ¶ Finalmente
166
1923
apparve un pezzo acuminato di Anguillara; in mezzo ad
167
1923
ad un piccolo cerchio di lecci. Le case avevano
168
1923
avevano i tetti coperti di licheni gialli; e così
169
1923
terrazze, rosseggiavano grosse piante di gerani. ¶ All’entrata del
170
1923
orologio con le lancette di ferro arrugginito e con
171
1923
e con uno stemma di pietra sbocconcellato e sfaldato
172
1923
che pareva una specie di spacco allargato a posta
173
1923
gente, saliva, stringendosi sempre di più; fino ad essere
174
1923
della chiesa più alta di tutto il resto. La
175
1923
strada vi si arrestava di botto; e il lago
176
1923
solitudine; e gli pareva di respirare meglio. Un astore
177
1923
benchè sotto due file di platani, facevano fuggire qualche
178
1923
Il gregge era sparso di buchi luminosi, dove il
179
1923
prima volta. ¶ Il viso di lui era, dunque, per
180
1923
le ombre delle case di Anguillara erano azzurre come
181
1923
mezzo ad una mandria di cavalli sciolti; e poi
182
1923
ferocia. Si sentiva pieno di morte e di odio
183
1923
pieno di morte e di odio; un odio cresciuto
184
1923
con ira, le mani di Albertina. Gliele strinse a
185
1923
non la vide cambiare di colore. ¶ — Non mi amare
186
1923
lo accecò; facendogli sembrare di vivere così in alto
187
1923
dove era il turchino di quell’estate che non
188
1923
dopo si sentì pieno di tristezza angosciosa. Ma andò
189
1923
amare? Nondimeno si propose di non permettergli nessuna allusione
190
1923
fare con quel sentimento di purezza con il quale
191
1923
le comprava, in Piazza di Spagna, ora che passava
192
1923
Spagna, ora che passava di lì, un fascio di
193
1923
era stato sul punto di accettare un posto di
194
1923
di accettare un posto di correttore di bozze, che
195
1923
un posto di correttore di bozze, che una signora
196
1923
che s’era ingiallita. Di verde c’era rimasto
197
1923
almeno, non sei fuori di te! Ti aspettavo, anzi
198
1923
sua aria indolente e di malumore; e pareva irritato
199
1923
malumore; e pareva irritato di avergli sorriso. Dario gli
200
1923
mai bene. Avrei bisogno di divertirmi, forse! ¶ — Ma, quando
201
1923
la testa. Poi, cambiando di posto alle carte che
202
1923
poi, fece l’atto di mettersi a sedere. Ma
203
1923
Carraresi, ed era ansioso di sapere quel che gli
204
1923
color marrone; anzi, quello di sinistra più scuro; e
205
1923
Si levò la sigaretta di bocca; e, perchè non
206
1923
perchè non gli cadesse di tra le dita, la
207
1923
l’aria da prostitute di lusso. ¶ Egli tremava sempre
208
1923
lusso. ¶ Egli tremava sempre di più; e i suoi
209
1923
suoi occhi s’accendevano di un chiarore sempre più
210
1923
sentì subito il bisogno di fargli la confessione, che
211
1923
una signora. Poi, cavò di tasca una delle sigarette
212
1923
c’era la cupola di S. Pietro; che nel
213
1923
violenta, esprimeva una specie di giubilo convulso. Non poteva
214
1923
suoi occhi si animarono di una soavità fanatica e
215
1923
allora sembravano artigli fatti di tendini e di unghie
216
1923
fatti di tendini e di unghie, senza polpastrelli, seguitò
217
1923
perchè portano Dio dentro di sè, i briganti perchè
218
1923
intravidero, dentro, i cappelli di due signore e un
219
1923
signore e un fascio di rose dietro uno dei
220
1923
e verdi. Un gregge di pecore, a branchi, usciva
221
1923
pecore, a branchi, usciva di tra le piante basse
222
1923
tutta storta e puntuta di teste. Poi, risalirono in
223
1923
ponte, il San Giovanni di pietra si protendeva a
224
1923
girava sotto i pendii di Monte Mario, verso gli
225
1923
rossi. ¶ Dario, benchè temesse di non essere approvato, chiese
226
1923
un organetto; foderato, dietro, di tela rossa; e il
227
1923
poi, tornavano alle case; di là dalla prima collinetta
228
1923
prima collinetta tutta piena di osterie, tra le quali
229
1923
Camilluccia; con le insegne di legno e con i
230
1923
Dario si sentiva contento di essere con lui. ¶ Ad
231
1923
le tenebre della Passeggiata di Ripetta; e un brigadiere
232
1923
La stanchezza impediva loro di udire qualsiasi rumore; e
233
1923
silenzioso. ¶ Scesero a Piazza di Spagna. Su per la
234
1923
meno forte. ¶ Dario pensava di dare fuoco alla sua
235
1923
aveva gli occhi pieni di lagrime. Egli voleva amare
236
1923
distratto, a pensare dentro di sè, che si ricordò
237
1923
sè, che si ricordò di Dario soltanto quando se
238
1923
Gli domandò: ¶ — Mi pareva di camminare solo. Dove andiamo
239
1923
che avevano sentito fuori di Porta del Popolo. Dario
240
1923
ferito e non sapeva di che; il Carraresi credeva
241
1923
con esattezza. Era vestita di seta bigia, tutta uguale
242
1923
un amico. ¶ Poi, promettendole di tornare a prenderla verso
243
1923
baciarla. Ma poi decise di andarsene; benchè n’avesse
244
1923
n’avesse una specie di rimorso, che il desiderio
245
1923
mattina, e gli pareva di andare incontro a una
246
1923
neri sopra gli orecchi. Di quando in quando, lo
247
1923
in quando, lo guardava di sfuggita; e lo vedeva
248
1923
sembrava tutta giovane. ¶ Andarono di là dal Ponte Nomentano
249
1923
Sabina si coloravano sempre di più, di un azzurro
250
1923
coloravano sempre di più, di un azzurro un poco
251
1923
stella spuntasse dalla parte di Monte Mario, restava una
252
1923
che Dario completava dentro di sè. ¶ Sentiva che il
253
1923
Sentiva che il momento di parlare era giunto; e
254
1923
un poco, a uno di quei raggi di luce
255
1923
uno di quei raggi di luce, che fanno vedere
256
1923
musicali e i pensieri di Dario erano suoni; che
257
1923
avvenivano secondo i cambiamenti di certe emozioni, che si
258
1923
con l’altra; tutte di seguito, senza interruzioni. Quando
259
1923
scriverli senza nessuno sforzo di attenzione. Gli era come
260
1923
Gli era come proibito di prendere parte con la
261
1923
ma gli vennero violenze di melodie, durante le quali
262
1923
le quali gli pareva di assistere a un concerto
263
1923
uscì. ¶ Sentiva il bisogno di esprimere la sua riconoscenza
264
1923
esprimere la sua riconoscenza; di ringraziare Qualcuno. Avrebbe voluto
265
1923
gli venne in mente di andare ad Ara Coeli
266
1923
altezza che sentiva dentro di sè. Il gran pino
267
1923
la scalinata era pieno di uccelli; e due piccioni
268
1923
cupole delle chiese; quella di S. Pietro, la più
269
1923
lungamente assorto e cercò di pregare lo stesso; finchè
270
1923
Se non avesse pensato di far vedere tutto ad
271
1923
con odio i fogli di carta sul tavolino messi
272
1923
ad Albertina; e decise di nasconderli in qualche cassetto
273
1923
un tratto il pensiero di Albertina gli tornò pieno
274
1923
Albertina gli tornò pieno di un desiderio a cui
275
1923
resistere più. Aveva bisogno di vederla subito; baciandole le
276
1923
capelli allentati: gli occhi di lei si fecero più
277
1923
nè meno la curiosità di conoscere quel che ho
278
1923
Egli avrebbe voluto vendicarsi di questa risposta, ma ricominciò
279
1923
s’era innamorata subito di lui; appena per caso
280
1923
nessuno; e s’immaginava di amarlo come nessuna altra
281
1923
troppo presto, gli parve di sentirsi più tranquillo. Anche
282
1923
CAPITOLO V. ¶ Per più di una settimana, non scrisse
283
1923
gli veniva l’idea di aver commesso un gran
284
1923
qualcuno accanto. ¶ Albertina cercava di stordirlo con il suo
285
1923
non aveva la forza di amarla. Solo quando la
286
1923
alla sera per conto di un istituto di suore
287
1923
conto di un istituto di suore. Il Giachi la
288
1923
capace; sebbene non parlasse di altro. ¶ Una mattina, Dario
289
1923
primi giorni, s’imponeva di conoscerla come la propria
290
1923
metodica; sicuro e lusingato di acquistare un senso di
291
1923
di acquistare un senso di vastità quasi altezzosa. ¶ Passando
292
1923
Margutta, due tavolini verniciati di giallo, all’uscio d
293
1923
osteria, tra quattro piante di bambù, gli ricordarono ch
294
1923
avevano acceso due lampioncini di carta a colori. E
295
1923
Le cupole delle chiese di Piazza del Popolo erano
296
1923
scuri, soltanto il chiaro di luna faceva distinguere le
297
1923
Quando fu a metà di Via Due Macelli, ricominciò
298
1923
ripararsi su la soglia di un portone chiuso dove
299
1923
manifesti erano illeggibili. Una di quelle ragazze gli mise
300
1923
gli occhi: era curioso di conoscere l’effetto che
301
1923
per un momento, credette di amarla istantaneamente. Stette lì
302
1923
ancora; e aveva voglia di farle capire soltanto dagli
303
1923
da dove era, cercava di farle capire che la
304
1923
alle lampade. ¶ Il ricordo di Albertina lo attraversò come
305
1923
se le aveva detto di aspettarlo alla Pensione? ¶ Egli
306
1923
ragazze. Una fumava, e, di quando in quando, si
307
1923
sua sigaretta. ¶ In Piazza di Trevi l’acqua della
308
1923
le colonne della chiesa di Sant’Antonio. All’angolo
309
1923
Sant’Antonio. All’angolo di Via del Lavatore, su
310
1923
Lavatore, su lo spigolo di una casa, c’era
311
1923
fiorito, con gli angioli di gesso e una lampadina
312
1923
perchè era tutta sporca di polvere; e, alla finestra
313
1923
in cima alla salita di Via della Dataria; sotto
314
1923
giornata somigliava a una di quelle gocciole di qualche
315
1923
una di quelle gocciole di qualche pozzanghera sporca, che
316
1923
che gli parve stupita di essere bianca; tanto il
317
1923
con Albertina dal muro di una villa; a Monte
318
1923
le stesse. Il sentimento di se medesimo era in
319
1923
segno. Pure, era sicuro di averla sentita! Ora, gli
320
1923
cadenzati, e una specie di fanfara, anche questa inespressa
321
1923
CAP. III. ¶ Era certo di essere un musicista. Avrebbe
322
1923
illividite; con un senso di malvagità che lo perseguitava
323
1923
non gli pareva mai di fare in tempo. ¶ Albertina
324
1923
in tempo. ¶ Albertina, sorpresa di scorgere nel suo viso
325
1923
non era più certo di essere un musicista. E
326
1923
sentì scoraggiato e pieno di malinconia. ¶ Gli pareva d
327
1923
d’essere sul punto di scoprire un gran segreto
328
1923
che gli metteva voglia di avere la stessa rapidità
329
1923
abituale. Perfino le mani di Albertina, un poco ossute
330
1923
entravano a far parte di quella realtà immaginata che
331
1923
pensava che ogni movimento di quelle mani fosse pienamente
332
1923
evitava che gli occhi di lei guardassero i suoi
333
1923
a darle il tempo di sorprendere la sua anima
334
1923
anima; perchè gli occhi di Albertina potevano conoscere ogni
335
1923
conoscere ogni suo modo di pensare. Non si ricordava
336
1923
sentimento, e il ricordo di quando s’era innamorato
337
1923
ne provava una specie di rammarico e di stupefazione
338
1923
specie di rammarico e di stupefazione. ¶ Erano ormai parecchi
339
1923
che la miseria cercava di entrare anche nella sua
340
1923
nè meno un pezzo di pane per mangiare, le
341
1923
visibili come allucinazioni. Secchi di latte che gli pareva
342
1923
latte che gli pareva di bevere: un latte denso
343
1923
quasi gialla; oppure tavolate di pane caldo e crocchiolante
344
1923
da una sua zia di Pistoia che, quantunque più
345
1923
possibile. E Dario credeva di essersi avvantaggiato a lasciare
346
1923
a Roma, dove sperava di trovare più d’una
347
1923
se stesso; sebbene chiunque di loro lo avrebbe dichiarato
348
1923
non credere alle promesse di qualche amico, che avrebbe
349
1923
naturale, s’era giurato di non procurarsi più maggiori
350
1923
ancora nulla. E temeva di essere accolto con quel
351
1923
gli metteva la voglia di pigliare a pugni. Anzi
352
1923
qualcuno, arrossiva e cercava di allontanarsi subito. Dopo due
353
1923
fose stato invece più di quattordici ore a letto
354
1923
nè forza nè voglia di alzarsi. Ma dovette vestirsi
355
1923
niente; e l’idea di doversi scegliere magari un
356
1923
fece animo, e finì di vestirsi in pochi minuti
357
1923
in pochi minuti. Prima di muoversi verso l’uscio
358
1923
sognacchiare; con quella specie di febbrilità e di sovreccitazione
359
1923
specie di febbrilità e di sovreccitazione a cui aveva
360
1923
piano, in una specie di corridoio che serve da
361
1923
Ministro, la porta ricoperta di stoffa verde era spalancata
362
1923
era spalancata perchè entrasse di più il fresco; e
363
1923
fresco; e i busti di marmo, lungo una parete
364
1923
suppose che dietro ognuno di quelli stesse chi lo
365
1923
guardandosi a un pezzo di specchio appoggiato al calamaio
366
1923
mangiare! ¶ Il Giachi smise di grattarsi, pulendosi le punte
367
1923
pago sempre in fine di mese. ¶ Si rimise la
368
1923
e chiuse il pezzo di specchio dentro un cassettaccio
369
1923
soffiò tra un mucchio di carte. Disse a mezza
370
1923
Giachi ridacchiò; quantunque cercasse di trattenersi. Il Gavinai, cercò
371
1923
trattenersi. Il Gavinai, cercò di farsi dare ragione: ¶ — Anch
372
1923
ragione: ¶ — Anch’io credevo di essere come te. Ma
373
1923
dovrebbe mai dire, temè di aver fatto male. ¶ Si
374
1923
prendesse per pazzo, finse di essersi alzato per levare
375
1923
è vero! ¶ Questo modo di ragionare tolse al Gavinai
376
1923
al Gavinai la voglia di aprire la bocca. E
377
1923
gli veniva il ticchio di farne la prova. Gli
378
1923
urtava, e doveva evitare di sentirla. Gli disse: ¶ — Usciamo
379
1923
Giachi, allora, fu tentato di metterci più tempo; ma
380
1923
cambiamento, si sentì pieno di gioia, e gli chiese
381
1923
anch’io sarei contento di trovare una donna come
382
1923
sempre l’angoscia come di aver quasi turbato la
383
1923
sempre quell’indicibile senso di cose che restano sconosciute
384
1923
tutti i costi, tentava di trovare tra sè medesimo
385
1923
Ma io ho piacere di essere così. ¶ — Tu hai
386
1923
ebbe un senso rapido di malessere; e gli disse
387
1923
aveva quel fanatismo capace di qualunque cosa; il quale
388
1923
si credeva in diritto di farlo soffrire; perchè era
389
1923
era molto più giovane di lui; con una differenza
390
1923
che gli produce uno di maggiore età! E Dario
391
1923
Dario, appunto, rifiutava perfino di prendersi una delle più
392
1923
delle più eleganti signorine di Roma! Al suo modo
393
1923
Roma! Al suo modo di vedere, era una cosa
394
1923
con gli occhi pieni di inquietudine. Perchè più giovane
395
1923
doveva rimproverarlo? Che faceva di male? Che importava se
396
1923
Dario si sentiva nauseato di tutta quella gente per
397
1923
Nazionale. Sentiva il bisogno di stare solo, e lasciò
398
1923
Papi; suggerendogli, per scherzo, di seguire una giovinetta molto
399
1923
graziosa. E scappò fuori di Porta San Sebastiano; sperando
400
1923
San Sebastiano; sperando sempre di trovare una parte di
401
1923
di trovare una parte di Roma che facesse per
402
1923
ultime case gli pareva di garantirsi un riposo sempre
403
1923
sprofondarsi tutta insieme sempre di più; fino ai Colli
404
1923
faceva venire il bisogno di vedere almeno una nuvola
405
1923
macerie s’erano coperte di edera fitta e nera
406
1923
grigie sopra la Basilica di San Giovanni e gli
407
1923
troppo? ¶ Perfino il ricordo di Albertina pareva disperdersi; come
408
1923
disperdersi; come un grano di polvere. Le statue sopra
409
1923
statue sopra la Basilica di San Giovanni si distruggevano
410
1923
giorno dopo? ¶ Che restava di lui? Niente! Lo sentiva
411
1923
che gli palpitava, che di lì a mezz’ora
412
1923
verde, come una mandra di cavalli e di puledri
413
1923
mandra di cavalli e di puledri ridiscendendo da un
414
1923
per quanto Albertina cercasse di vivere con la famiglia
415
1923
le veniva il desiderio di ripartire subito. Perchè, dunque
416
1923
sensazioni, già provate prima di andare a Roma, erano
417
1923
stata tolta una pianta di bosco, per cambiarle di
418
1923
di bosco, per cambiarle di posto! Eccola: era lì
419
1923
dimenticava mai. Le pareva di sorprenderlo per qualche strada
420
1923
sorprenderlo per qualche strada di Roma, e, poi, di
421
1923
di Roma, e, poi, di andare con lui. Ma
422
1923
andasse via quel senso di distacco; che, qualche volta
423
1923
Sarebbero state lettere molli di pianto; ed egli non
424
1923
ormai, le prime impressioni, di quando era tornata, le
425
1923
impazienza; e alcuni ricordi di Roma le parevano di
426
1923
di Roma le parevano di una dolcezza da sbalordirla
427
1923
le dava più modo di pensare ad altro. ¶ Non
428
1923
realtà. Le dispiaceva anche di dover mangiare; e cercava
429
1923
dover mangiare; e cercava di non toccare nessuna cosa
430
1923
restato come un desiderio di Dario; e le cose
431
1923
e le cose tentavano di scuoterla bruscamente da quel
432
1923
Perchè nessuno somigliava, anche di poco, il Carraresi; e
433
1923
e tutti si contentavano di pensare in un modo
434
1923
insignificante, come per piacere di più l’uno all
435
1923
bene. ¶ Avrebbe avuto bisogno di riposarsi lungamente; come, certe
436
1923
sognato, qualche anno prima, di aver ucciso una persona
437
1923
grande scoperta e temesse di divulgarla agli altri. Non
438
1923
altri. Non fidandosi più di se stesso, tornò dov
439
1923
e violaceo una fila di pini andava fino alla
440
1923
può essere da più di un uomo. ¶ Tutta la
441
1923
tratto, udì un suono di campanacci. E alcune pecore
442
1923
alcune pecore, si arrestarono di botto; a poca distanza
443
1923
pini, c’erano barbagli di sole; mezzi restavano nell
444
1923
non si sapeva più di che colore fosse. Anche
445
1923
terra deserta. ¶ Un branco di cornacchie, fitte come le
446
1923
gli dava un senso di vergogna; e non la
447
1923
stesso, voleva affondare anche di più; perchè, alla fine
448
1923
giunto dove voleva; prima di quel che avesse desiderato
449
1923
lo scosse un colpo di fucile sparato vicino a
450
1923
lui; e una brancata di uccelli, alzandosi a volo
451
1923
tagliato. In un avvallamento, di cui prima non s
452
1923
guardare? Sentì una specie di pudore verso se stesso
453
1923
ma soltanto al bisogno di veder morire tutte le
454
1923
restando soltanto una fila di nuvole ad ardere; una
455
1923
pecore; e voleva fare di tutto per dimenticarsi di
456
1923
di tutto per dimenticarsi di quella giornata. ¶ Era sempre
457
1923
trovò subito una specie di delusione; e si sentì
458
1923
gaiezza; e si sforzava di sorridere; quasi con un
459
1923
la evitasse, e decise di non farsi vedere da
460
1923
da Dario; benchè sempre di più le paresse difficile
461
1923
sfregava con la punta di un dito sul marmo
462
1923
niente; era una ragione di più perchè ella non
463
1923
fece portarsi al palazzo di una sua amica; non
464
1923
pranzo; e la convinse di andare insieme con lei
465
1923
dette una occhiata quasi di sgomento: non poteva convincersi
466
1923
quanto fosse quasi contrariato di pensare a lei. ¶ Non
467
1923
poteva fare a meno di voltarsi a quella poltrona
468
1923
camera sua, le parve di cominciare a ricordarsi che
469
1923
perchè sentiva un poco di febbre. Si ridestava ogni
470
1923
soltanto quando era convinta di questa illusione. ¶ Dario era
471
1923
precisione incisiva. Gli dispiaceva di sentirsi solo, e avrebbe
472
1923
piedi, entrò nella Chiesa di San Crisogono. Si avvicinò
473
1923
Ara Coeli. ¶ L’ombra di un arco scendeva fin
474
1923
un Cristo più alto di un uomo; vestito di
475
1923
di un uomo; vestito di rosso e le mani
476
1923
erano cinque carrozze piene di altre ghirlande. Era una
477
1923
schiarivano; e l’isola di San Bartolomeo, giù nell
478
1923
triste, che aveva pensato di uccidere Albertina. ¶ CAPITOLO XVI
479
1923
CAPITOLO XVI. ¶ Dario evitò di aprire i cassetti del
480
1923
guardarlo, con il desiderio di farlo a pezzi. ¶ S
481
1923
e cominciava a desiderare di andarsene lontano; magari di
482
1923
di andarsene lontano; magari di tornare a Pistoia, dove
483
1923
cattivo. Non credeva più di essere un musicista; e
484
1923
a nessuno; ma contava di guadagnarsi la stima del
485
1923
sempre ai suoi amici di Roma; ma era indispensabile
486
1923
commettere più l’errore di soffrire lungamente come aveva
487
1923
nulla alla sua indole di natura; ed era stato
488
1923
saputo fare a meno di non subire dagli altri
489
1923
dagli altri ogni sorta di egoismo; compreso quello di
490
1923
di egoismo; compreso quello di Albertina. Soltanto la campagna
491
1923
campagna e certe strade di Roma lo avevano lasciato
492
1923
ch’egli aveva cercato di cambiare a suo vantaggio
493
1923
peso importante nel desiderio di andarsene. Lunghi mesi di
494
1923
di andarsene. Lunghi mesi di inutili tentativi, che restavano
495
1923
da sè una specie di rancore; che lo compensava
496
1923
rancore; che lo compensava di tante rinunce e dell
497
1923
rinunce e dell’inutilità di averci vissuto. Gli spunti
498
1923
posto a nuovi sentimenti di bontà. Anche con Albertina
499
1923
sospettasse che fossero meno di quanto il Papi gli
500
1923
stomaco con una tazza di cicoria; credendo, a forza