Paolo Giacometti, La morte civile, 1861

la figlia?... ¶ CORRADO Figlia di chi?... ¶ FERNANDO Volevo appunto

questo vi ho detto di uscire - ve lo dico

dunque abbiamo un po' di pazienza... non ho bisogno

non ho bisogno che di poche ore per fare

fine de' conti, merita di essere compatita; non è

tempo stesso!... nell'età di diciannove anni... Che cosa

mi spaventano le conseguenze di questo colloquio. Se Arrigo

ha la generosa imprudenza di confessarvi... Ah! buon Dio

fuggita dalla sua carcere di bronzo?... Andate, insomma; voglio

insomma; voglio raccogliermi prima di parlare col medico. ¶ FERNANDO

giusto: giudicherete bene dopo di aver interrogata la vostra

morte, l'avrà attesa, di giorno in giorno, come

altrui volontà. ¶ CORRADO Quella di Rosalia? ¶ PALMIERI Appunto, e

ancora. - Io ho parlato di voi. ¶ CORRADO Di me

parlato di voi. ¶ CORRADO Di me? - Prima d'ogni

altra cosa, voi favorirete di mostrarmi la fede di

di mostrarmi la fede di nascita di vostra figlia

la fede di nascita di vostra figlia. ¶ PALMIERI Mi

volete che io tremi di gioia?... Eh, signore, vi

Ma io ho bisogno di sapere se siete degno

sapere se siete degno di Ada. ¶ CORRADO Non lo

che io vi spieghi di quali mezzi si giovò

mi sarebbe stato possibile di nutrire una passione colpevole

sono sempre buoni. Nulla di meno vi confesso candidamente

con un senso ineffabile di pietà la piccola Ada

andava affezionando ogni giorno di piú, forse perché la

forse perché la ricolmavo di carezze. Quantunque avesse oltrepassati

carezze. Quantunque avesse oltrepassati di poco i due anni

del viso, e piú di tutto, dalla conformazione del

si sarebbe sviluppata dentro di lei una di quelle

dentro di lei una di quelle nature sensitive, ed

età della ragionevolezza, chiederai di tuo padre, che ti

anima vergine avrà bisogno di amore, chi verrà a

proprio nome alla figlia di un forzato?" - Queste riflessioni

pensare al rimedio; pensai di correggere, a suo riguardo

il mio nome. Credendo di aver fatto un cattivo

che cessa il merito di una buona azione, quando

sapevo persuadermene in forza di un principio, che non

mi ha mai permesso di distinguere fra il carcere

quello che cessa egualmente di esistere per legge civile

offre un insigne esempio di coraggio, giacché comprenderete bene

diritti, le sue gioie di madre. ¶ CORRADO Come?... Rosalia

a questa fanciulla, la di cui tempra dilicata e

ancora bagnato del sangue di un innocente che era

che posso essere preso, di giorno in giorno, di

di giorno in giorno, di ora in ora, e

tuo padre. Se morirai di crepacuore, di vergogna, non

Se morirai di crepacuore, di vergogna, non importa, purché

scostandosi). ¶ CORRADO (muovendosi verso di lei) Allora... ¶ EMMA Non

Ma io ho bisogno di guardarvi. ¶ EMMA Bisogno? (come

allora prenderò un poco di coraggio, perché un padre

che vi guardi... (Dopo di averla osservata attentamente, come

osservata attentamente, come cercando di risvegliare le sue memorie

sono pur pazzo io! di che vorrei ricordarmi? Il

Perché è il nome di mia figlia. - Nessuno ve

morta, la figlia legittima di Palmieri è morta essa

che osservandovi, mi pare di ritornar giovine, puro, tranquillo

voi!... (minacciandola). ¶ EMMA Misericordia di me! chi mi soccorre

ROSALIA (spaventata dal grido di Emma, senza aver visto

riconosciutolo, manda un grido di sorpresa e di terrore

grido di sorpresa e di terrore: quindi, come se

CORRADO (che al venire di Rosalia si era scosso

il primo assalto, dopo di aver atteso, invano, una

moglie, si muove verso di lei) Rosalia... (Rosalia copre

dopo il vostro rifiuto di venire da me, voi

anzi vi abbia colpita di terrore la mia persona

fanciulla, che io amo di credere nostra figlia. ¶ ROSALIA

quella giovinetta è figlia di Palmieri, non è meno

chi sia la madre di questa fanciulla, che vi

salvare dagli impeti gelosi di vostro marito. ¶ ROSALIA Chi

la povera moglie disprezzata di un condannato non raccoglieva

condannato non raccoglieva tanto di elemosina per alimentare la

sua bambina, che spirò di languore. ¶ CORRADO La mia

ergastolo, non ha diritto di chiedere conto della propria

se non la speranza di riposare, ancora una volta

nel mio letto nuziale? di rivedere mia figlia? - E

ROSALIA Con l'uccisore di mio...? ¶ CORRADO (subito, alzandosi

nel cuore, come voce di rimorso, che mi ha

Ma se io accettai di portare il vostro nome

ora, che è coperto di vergogna e di sangue

coperto di vergogna e di sangue. Quando l'aguzzino

le mogli, fu quella di Caino, perché osò baciare

giacché lo vuole. Ricusi di portare il mio nome

noi?... Sí, quello pure di mia madre, che morí

mia madre, che morí di dolore, che ci ha

partite. ¶ CORRADO Partire senza di voi? lasciarvi in questa

trovai chiuso, inesorato piú di quello de' miei giudici

ostinate a rimanere, crederò di essere stato un pazzo

mio sepolcro; crederò veramente di esservi apparso come un

piú bella e deliziosa di quella che io vi

calunniatori; gettatemi un po' di fango in viso - non

vieni! ¶ ROSALIA (spaventata) Compassione di me!... (In questo mentre

e manda un grido di terrore) Ah egli?... ¶ Scena

suddetti. ¶ CORRADO (al grido di Rosalia si rivolge e

volta che vi prego di lasciarmi in pace - se

vorrei appagare il desiderio di mio zio che aspetta

potendo resistere al desiderio di rivedervi, trovò l'ardire

Potrei ingannarvi in cosa di sí gran momento? ¶ ROSALIA

mi diedi la premura di recarvi - ne ero sí

ROSALIA Ogni altra fuori di me. ¶ ABATE Badate bene

ROSALIA E monsignore prima di giudicare sappia... ¶ ABATE So

Corrado ebbe la disgrazia di uccidervi un fratello, ma

E dopo ciò ardisce di credere che quell'uomo

società, dopo tredici anni di assenza e di obblío

anni di assenza e di obblío... trovarsi cosí d

d'improvviso - al cospetto di una moglie, ancor giovane

la natura gelosa, violenta di Corrado... ¶ ROSALIA Verrebbe ad

intenzione, perché è pieno di amore per voi... ma

conosce, nessuno lo scoprirà. Di piú, io gli ho

io gli ho promesso di fargli ottenere un salvacondotto

salvacondotto, e sono certo di riuscirvi; cosicché, sotto altro

è già poco lontano di qui. ¶ ROSALIA Qui? egli

piccola Ada... ¶ ROSALIA (sbigottita) Di Ada? ¶ ABATE Certo - egli

modo, son ben contento di avervi prevenuta. Vi resta

Vi resta un po' di tempo per fare il

fare il vostro esame di coscienza, per prepararvi ad

potrebbe assumere l'aspetto di un giudizio e di

di un giudizio e di una condanna. - Addio, mia

stato, che abbia compassione di me. ¶ ABATE Dovrei commettere

non mi è dato di risvegliarmi intieramente. Dopo quella

mi mancherà il coraggio di guardarlo - guardarlo io?... oh

lui!... dirgli... che dirgli di Ada? nulla? tutto?... Per

io veramente il diritto di fuggire, di respingerlo, di

il diritto di fuggire, di respingerlo, di negargli le

di fuggire, di respingerlo, di negargli le consolazioni che

con lui dalla casa di mio padre?... Ah purtroppo

EMMA (accorgendosi dell'alterazione di Rosalia, le corre vicina

un bacio, altrimenti crederò di essere stata cattiva. (Rosalia

bacia) Mi avete bagnata di lagrime; guardate (raccogliendo sul

mi trascura, si dimentica di baciarmi, quando gli presento

fiori. - Sta troppo fuori di casa, e poi quando

a mandarmi nell'Istituto di Napoli?... quanto tempo vi

stato costretto a levarmi di là, perché non potevo

ho bisogno ogni mattina, di volare come una lodoletta

nello studio del papà, di saltargli al collo, di

di saltargli al collo, di dargli i miei baci

i miei baci e di riceverne altrettanti. Sentite: se

ho pregata tante volte di chiamarmi sempre figlia, e

con una bella ghirlanda di rose... era tutta felice

non fu mia, bensí di quel pietoso racconto, che

porta) Dov'è... ricusare di vedermi?... Ah! (avanzandosi impetuosamente

siccome per l'atteggiamento di Emma non potrebbe ben

Infine? ¶ EMMA Il benefattore di queste contrade - il medico

lo conoscete? ¶ CORRADO Desidero di conoscerlo. ¶ EMMA Ma allora

vi avrà già informato di ciò che riguarda il

che provarono i genitori di Rosalia, l'odio che

odio che concepirono contro di me. Era giusto, ma

ad intenerire il cuore di suo padre... ma non

padre... ma non verso di me. L'onesto vecchio

Rosalia, già divenuta madre di una vaga bambina... resisté

ma invano, perocché decisero di rapirmela ad ogni costo

ed agevolata la fuga di Rosalia dalla casa paterna

sventurato ebbe l'imprudenza di minacciarmi... minacciar me, egli

nel pugno. Al grido di Alonzo, si spalancò la

già spaccato il cuore di Alonzo. ¶ FERNANDO Che orrore

e condotto nella casa di forza a Napoli. ¶ ABATE

nel sangue. Tredici anni di lavori forzati non fecero

mi sono, giovine allora di ventotto anni, artista, marito

una fiera dal guinzaglio di ferro, ribadito nel masso

sferza dell'aguzzino, invece di punire l'omicida, flagellava

figliuolina Ada, dell'età di un anno, o poco

pallida come un angioletto di cera, e me la

stesa sopra un letto di giacinti recata al cimitero

al cimitero; ora coperta di cenci, stretta ai fianchi

della madre, nell'atto di stendere le sue manine

cure e l'affetto di figlia ad un ricco

seguito pensai al modo di fuggire. Quest'idea fissa

era stato intimo amico di mio padre, sentí compassione

mio padre, sentí compassione di me, e mi fece

trattato con un poco di carità, poiché fui anche

molto alta. Coll'aiuto di un tavolo, che mi

con gioia che al di là del muro si

muro, mi fu strumento di liberazione, perché mi sono

Alla perfine mi riuscí di smuoverne una - con questa

che avrete provato dentro di voi vedendovi libero! ¶ CORRADO

atmosfera imbalsamata dagli aliti di tante esistenze! - Del resto

e caritatevole, un po' di danaro e per tal

sua madre, nella casa di questo medico... ¶ ABATE La

del dottore Palmieri cessò di esistere da lungo tempo

allo scrittoio) Tengo presso di me l'atto mortuario

mia Ada credersi figlia di un altro? amare un

che aveva poco piú di un anno, quando la

Certo che... ma, infine, di quali indizi ha bisogno

della figlia, la moglie di sé stessa. ¶ CORRADO Di

di sé stessa. ¶ CORRADO Di sé?... ¶ ABATE Sono questi

ABATE Sia vostra cura di fargli apprestare l'una

se monsignore si degna di aspettarlo anche oggi... ¶ ABATE

non mi occorre piú di rivolgervi alcun rimprovero, giacché

ingiungere al mio benefattore di scacciarmi siccome una vile

appannare la falsa aureola di santità che vi trema

non vi è permesso di guardarmi con quella sicurezza

si prende anche giuoco di me? ¶ ABATE Tutt'altro

questa notte, un po' di riposo. Ho camminato tutto

montagna, davanti alle guglie di questo tempio. Allora i

ho sentito il bisogno di entrare in un luogo

per chiedere una notte di ristoro. - Volete accordarmela, sí

interrogazioni mi sembrano quelle di un giudice; voi mi

ho chiesto un po' di ristoro pel mio corpo

ho dato il diritto di avvelenarmi l'anima. Che

anima. Che v'importa di sapere piú in là

voi che l'apparizione di una notte; domani, svegliandovi

meno materialmente, cosí desidero di sapere dove siate diretto

Merrano? ¶ CORRADO Mi sembra di ricordare questo nome... Ma

trova all'abbazia, presso di me. ¶ CORRADO (sorpreso e

ne importa? ho bisogno di riposo - è la terza

ABATE Abbiate un poco di sofferenza; mio nipote vi

Gaetano) Avvisate mio nipote di venir qui sul momento

che un suo amico di Catania desidera di vederlo

amico di Catania desidera di vederlo. ¶ GAETANO (Suo amico

ciò non v'impedisce di espormi alle interrogazioni di

di espormi alle interrogazioni di un indiscreto, alla vergogna

e giacché mi accorgo di essere entrato nella casa

muove per partire). ¶ ABATE Di grazia, fermatevi. Se non

non mi aveste detto di essere nato a' piedi

FERNANDO (sorpreso dalla foggia di vestire di Corrado) Quello

dalla foggia di vestire di Corrado) Quello?... ¶ GAETANO Appunto

piú mi sarei immaginato di rivedervi presso l'abate

del quale non ricordo di avervi mai parlato, e

morta? ¶ CORRADO (subito) Spero di no! ¶ FERNANDO Sperate?... ma

Pazienza. E adesso pensate di avviarvi a Catania? ¶ CORRADO

FERNANDO Probabilmente nella lusinga di ritrovarvi la moglie... ¶ CORRADO

io volevo chiedervi conto di loro, ma sfortunatamente mi

se è vostra intenzione di ricongiungervi a lei... ¶ CORRADO

in una qualche casa di educazione... Calmatevi, saprete meglio

poco... Cosí all'impensata... di notte... senza prima sapere

FERNANDO Vive in qualità di aia. ¶ CORRADO Aia? mia

Rosalia è l'aia di sua figlia!... aia solamente

voi, dovunque vi piacerà di andare. ¶ CORRADO Dovunque? con

FERNANDO Forse i genitori di Rosalia non esistono piú

lo meno, il fratello di lei, Alonzo... ¶ CORRADO (scosso

vostra santa opera: trattasi di perdono, di riconciliazione. ¶ ABATE

opera: trattasi di perdono, di riconciliazione. ¶ ABATE Di riconciliazione

perdono, di riconciliazione. ¶ ABATE Di riconciliazione? ¶ FERNANDO Sí; giacché

vi presento il marito di Rosalia. ¶ ABATE (scosso) Che

vero!... Ma il marito di Rosalia, del quale ignoro

a vita nell'ergastolo di Napoli. ¶ CORRADO (alzatosi con

stato incerto, infelice, pericoloso di Rosalia mi aveva intenerito

coll'aiuto del confessore di Sua Maestà, mi disponevo

liberazione, ed ero certo di ottenerla. Ma questa fuga

vi troverete in caso di fare una dolce sorpresa

biblioteca, e prega monsignore di attenderlo un momento. ¶ FERNANDO

adesso, giacché ho bisogno di parlargli io, senza testimoni

io, senza testimoni; favorite di andarvene. ¶ FERNANDO Ma. ¶ ABATE

FERNANDO Vado. (Che demonio di un santo!) (esce). ¶ ABATE

grave e significante) Altro di nuovo? ¶ AGATA No. - Ma

io anzi che desidero di essere scusato per esservi

Qualunque sia, monsignore favorisca di accomodarsi. ¶ ABATE Tante grazie

ABATE Vengo a parlarvi di quella certa donna... ¶ PALMIERI

ABATE Non vorrei spiegarmi di piú. ¶ PALMIERI Allora il

onesta, vive nella casa di un uomo onesto - è

onesto - è l'aia di mia figlia e tanto

e tanto basta. ¶ ABATE Di vostra figlia!... ¶ PALMIERI Vi

io ebbi l'onore di battezzare. ¶ PALMIERI Come? ¶ ABATE

vera Emma - abbia cessato di vivere in Catania, alcuni

è data la premura di spedirmi l'attestato di

di spedirmi l'attestato di morte, che io gli

che ho l'onore di presentarvi (gli dà un

PALMIERI Quando si tratta di nuocere, lo vedo - vedo

ABATE Non dovrei interessarmi di ciò che potrebbe turbare

o no la madre di Emma poco importa, il

mi fa l'onore di credere, sono l'erede

credere, sono l'erede di Domenico Cirillo, martire della

è il legittimo erede di Torquemada, inquisitore e carnefice

marito. ¶ PALMIERI Nell'ergastolo di Napoli! ¶ ABATE Come? ¶ PALMIERI

e rinchiuso nella casa di forza. ¶ ABATE Condannato?... Ah

ed essa intanto, invece di piangere la disgrazia di

di piangere la disgrazia di suo marito?... ¶ PALMIERI E

so io. - La situazione di questa donna è falsa

la pena. ¶ ABATE È di chi dunque? ¶ PALMIERI Il

lo domanda? del concilio di Trento. ¶ ABATE Ah! vorreste

che nessuno ha facoltà di anatomizzare il mio cuore

tranquillo, per quella legge di carità, che imparai dal

non rinunzierò il mandato di benefattore che ho ricevuto

morire! ¶ ATTO SECONDO ¶ Sala di studio nell'appartamento dell

piú misteriosa la situazione di Rosalia, che ho bisogno

Rosalia, che ho bisogno di allontanare dal paese, per

facesse perdere quell'odore di santo, del quale ho

Inoltre, se la scomparsa di Rosalia farà un po

Rosalia farà un po' di rumore, tanto meglio. Lo

che vive in braccio di un altro... Ah! è

sconosciuto, giacché non ricordo di averlo mai scontrato in

giacché mi dirigevo verso di lui, l'uomo si

direi, con un senso di sbigottimento, per cui naturalmente

monti, e che desiderava di essere presentato a monsignore

per chiedere un poco di ricovero. ¶ ABATE Il ricovero

ordinare alla mia gente di stare sull'avviso. ¶ GAETANO

bandito? chi sa!... Ma di che dovrei temere? i

altro che un po' di ricovero per questa notte

curia romana... il conciliabolo di Trento... ¶ ROSALIA Non proseguite

famiglia, accettai questo uffizio di aia, che è la

ascetica, offende la santocchieria di questi poveri abitanti, che

potrebbe ledere i diritti di successione, quelli della Banca

chi si vanta seguace di una legge di amore

seguace di una legge di amore o di carità

legge di amore o di carità. ¶ FERNANDO Lo capisco

lapidatori, per lanciarla contro di me, che non sono

non sono la peccatrice di Maddalo. ¶ FERNANDO Egli? mio

il suo sordo ronzio di casa in casa? Da

luogo che non ardisco di nominare. ¶ FERNANDO (fra sé

quale ha somma premura di parlargli. ¶ ROSALIA (con isbigottimento

FERNANDO (vedendo l'imbarazzo di Rosalia) E cosí? ¶ AGATA

Se monsignore si degna di attenderlo, potete introdurlo in

giovinetta, che avete detto di credermi senza colpa. Assicuratelo

almeno non mi compromettete di piú, siate onesto, prudente

che monsignore, in luogo di far guerra al vizio

smarrita, si fosse ingegnato di tirarla all'ovile... per

dovete intendervi, per pratica, di certe arie sentimentali, rugiadose

suo mite dolore, è di una bellezza affascinante, e

venuto perfino nella determinazione di offrirle un sicuro asilo

asilo all'abbazia, presso di me. ¶ FERNANDO Da vero

il suo confessore? ¶ ABATE Di chi? di un ateo

confessore? ¶ ABATE Di chi? di un ateo? ¶ FERNANDO Arrigo

per lui il miracolo di San Gennaro? Una superstizione

non si prega. Fuori di un crocifisso, perché lo

lo si crede opera di Cellini, voi non trovereste

non trovereste l'immagine di una Madonna, di un

immagine di una Madonna, di un santo... Ma invece

stanno sospesi i ritratti di Sarpi, di Arnaldo, di

i ritratti di Sarpi, di Arnaldo, di Giordano Bruno

di Sarpi, di Arnaldo, di Giordano Bruno, di Campanella

Arnaldo, di Giordano Bruno, di Campanella, di Filangieri, di

Giordano Bruno, di Campanella, di Filangieri, di Francesco Conforti

di Campanella, di Filangieri, di Francesco Conforti, di Domenico

Filangieri, di Francesco Conforti, di Domenico Cirillo. ¶ FERNANDO Uomini

dove ella viene cosí di rado. ¶ ABATE Vedo attraverso

possono avere le trasgressioni di culto col carattere morale

morale, cogli amori supposti, di Arrigo e di Rosalia

supposti, di Arrigo e di Rosalia. ¶ ABATE Non capite

si fa una guerra di principî religiosi... lo comprendo

Rosalia è alla vigilia di andar molto lontano di

di andar molto lontano di qui. ¶ FERNANDO La farete

distinguere. ¶ ABATE In casi di matrimonio noi non facciamo

ABATE Frattanto vi ringrazio di avermi avvisato. ¶ FERNANDO (Credendo

avermi avvisato. ¶ FERNANDO (Credendo di far bene ho fatto

ricevere il solito mazzolino di fiori dalla... figlia: quindi

mi fa l'onore di riverirmi? ¶ AGATA È entrato

possono dimenticare le fattezze di un giovane, quando lo

mia buona nutrice sperava di rivedermi canonico, prelato - è

cristianamente, devotamente; che prima di adagiarvi nella culla, vi

con preghiere, con segni di croce... che vi coprivo

vi coprivo il petto di medaglie benedette, di reliquiari

petto di medaglie benedette, di reliquiari. Ah meschina me

me! figurarsi la collera di monsignore se vi sente

nulla, e un po' di santa impostura l'ho

a monsignore - un servigio di esplorazione; vedete che sono

un buon cattolico. ¶ AGATA Di esplorazione? ¶ FERNANDO Esplorazione, per

piacevolissima, giacché si tratta di esplorare una donna. ¶ AGATA

donna? Ah, forse... credo di coglier giusto, ma non

Catania, coll'intento, forse, di nasconderla in questo ultimo

giacché, nella sua qualità di abate, deve - egli dice

certi sospetti, certe trepidazioni di coscienza negli abitanti, che

mi conceda la grazia di uscire da questa casa

ancora avuto certi motivi di disgusto col medico... ¶ AGATA

FERNANDO E questi motivi di disgusto in che consistono

peccatrice, che ha bisogno di guadagnarsi il paradiso. ¶ FERNANDO

interrogazione... ma vi prego di non rispondermi con una

rispondermi con una stretta di spalle. ¶ AGATA Uhm!... ¶ FERNANDO

aspettate; esse vengono verso di noi. - Ritiriamoci un poco

era mosso lentamente verso di loro, le incontra). ¶ FERNANDO

chi è? ¶ ROSALIA (dopo di aver considerato don Fernando

considerato don Fernando) Credo di averlo veduto altra volta

ad Agata) Mi pare di conoscerla. ¶ AGATA (Da vero

chi?) ¶ FERNANDO Un momento, di grazia. Adesso che ho

mie rimembranze, sono certo di non ingannarmi. Noi ci

che praticava in casa di vostro padre, che fu

che fu poi amico di...? ¶ ROSALIA (subito per interromperlo

fra sé) (Però prima di farle certe domande assai

dunque siete la figlia di Palmieri? ¶ EMMA Lo sono

AGATA (Con quell'odore di zolfo!) ¶ FERNANDO Oh sí

Arrigo Palmieri è uno di quelli uomini rari, che

ROSALIA Cosa avete inteso di dire, mia cara Agata

abbastanza, e vi pregherei di andare pe' fatti vostri

non è la padrona di casa? ¶ ROSALIA Il padrone

Cosa vieni a raccontarci di occhi neri od azzurri

tu sii sempre piena di stizza verso questa buona

che mi tiene luogo di madre, che amo come

mi parlerete un poco di voi della vostra famiglia

voi della vostra famiglia, di... ¶ ROSALIA (facendogli cenno di

di... ¶ ROSALIA (facendogli cenno di tacere) Emma, io dovrei

mentre non vedendolo presso di voi, e la vostra

Egli era veramente una di quelle nature, le quali

sotto il nostro cielo di fuoco, presso i vulcani

non ammettono la via di mezzo, ma spingono l

che il piú legittimo di tutti fu quello celebrato

CORRADO Oh! in nome di Dio, tacete! ¶ PALMIERI Io

cuore. ¶ CORRADO Mi diceste di farlo tacere. ¶ PALMIERI Ma

distruggere la mia opera di redenzione? La legge vi

accorda anche il diritto di uccidere vostra figlia. - Guardate

vuoi farmi un po' di carezze? ¶ PALMIERI Dovevo dirti

tempo per salvarmi dalla di lui collera. ¶ CORRADO Ma

tremante e con grido di dolore misto a senso

dolore misto a senso di paura), lo sei, è

la mano sul capo di Emma, dice) Sempre! ¶ EMMA

va bene. - Dunque andiamo di là, quell'uomo mi

male al cuore... andiamo di là se devi parlarmi

ROSALIA (dopo un momento di silenzio) Corrado, hai tu

dirvi. - Mi si comanda di riflettere su ciò che

è un uomo vestito di carne, soggetto alle mie

quello che mi dice di riflettere, che ordina al

ordina al mio cuore di tacere quando ha bisogno

tacere quando ha bisogno di urlare, e vuole che

mia figlia, piú bella di un angiolo, mia figlia

che io respiro dentro di lei. Mia figlia, che

sono creduta in diritto di dare a quella infelice

incontra colla propria figlia, di starle davanti impassibile, freddo

come, forse la generosità di quell'uomo mi aveva

sí! io ho bisogno di una bianca mano che

E dopo che sarebbe di lei? di Ada?... Ah

che sarebbe di lei? di Ada?... Ah! Corrado, non

quando le ho detto di essere sua madre? io

de' miei diritti, e di quelle gioie, che tu

sono assunto l'uffizio di educatrice, di aia, di

l'uffizio di educatrice, di aia, di serva... e

di educatrice, di aia, di serva... e spesso, nel

per contemplarla con occhi di madre, senza essere veduta

frutto della patita vergogna, di un sacrifizio che non

una capanna, col rischio di essere inseguito, scoperto ad

no, Corrado, se ricusi di esaudire le preghiere della

serbi sempre il nome di Emma, e rimanga col

anche oggi. Non abbisogni di una mano che ti

io non sono degno di toccarla... ¶ ROSALIA Povero Corrado

resistere; la mia anima di bronzo si scioglie in

e frattanto mi permetta di ritirarmi (entra). ¶ ABATE Voi

strano legislatore! ¶ CORRADO Meno di tanti altri, mentre vi

che in tredici anni di lavori forzati: nel carcere

Nessuno ha il diritto di farvi piangere; la vostra

vi usurpò i diritti di padre, spera anche di

di padre, spera anche di proseguire ad usurparvi quelli

proseguire ad usurparvi quelli di marito? ¶ CORRADO (con forza

degradaste, fino al mestiere di spiatore, avreste anche dovuto

appartenete ad una setta di egoisti, non potete comprendere

potete comprendere la generosità di quell'uomo, i sublimi

uomo, i sublimi sacrifizi di quella donna. I cattivi

asserite - con quale scopo di carità lo ignoro - di

di carità lo ignoro - di chi sarebbe la colpa

la colpa, se non di que' strani legislatori appunto

che pervertirono il senso di sapienti parole, per imporre

conserva ancora un po' di moto, perché rimanga sulla

al vostro altare, certa di unire la sua esistenza

sua esistenza a quella di un uomo onesto. Ma

uomo si fa reo di un delitto; la legge

vedova del condannato, coperta di vergogna, mendica, spregiata, deve

al suo cuore deluso di non battere, al suo

battere, al suo sangue di non fremere, nell'età

delle passioni, sotto pena di essere tacciata d'adultera

essere tacciata d'adultera, di meretrice. Cosí, mentre senza

l'innocente in nome di Dio. - Ed è legge

sono sacrileghe; vi comando di non proseguire. ¶ CORRADO Io

denunzierete. ¶ ABATE Voi ardite di crederlo? ¶ CORRADO E voi

CORRADO E voi ardite di negarlo? - Andate, monsignore; dite

per essere piú pietoso di voi, piú grande della

ROSALIA Corrado, hai desiderato di parlarmi? eccomi; l'ora

ancora; prima ho bisogno di dirti alcune cose, di

di dirti alcune cose, di farti qualche interrogazione con

vieni a sedere presso di me; noi ci faremo

che tu avevi promesso di dividere la mia sorte

dividere la mia sorte, di seguirmi dovunque. ¶ ROSALIA Ed

quello che ho bisogno di conoscere, ecco la confidenza

figlia, non ti dorrà di lasciare un'altra persona

rivestito de' miei diritti di padre. - Ho io detto

per tanto tempo presso di lui, se lo hai

non ho il diritto di fartele, ho bisogno perché

a questo mondo, fuori di me - ed è giusto

mi bastava l'animo di lasciare mia figlia. La

e lottasse al pari di me; lo credo, giacché

trionfato, perché risoluti entrambi di non giustificare mai la

giustificare mai la calunnia, di non voler mai abbassare

in questi tredici anni di prova, di virtú sconosciuta

tredici anni di prova, di virtú sconosciuta, di calunnie

prova, di virtú sconosciuta, di calunnie, di sacrifizio. Ora

virtú sconosciuta, di calunnie, di sacrifizio. Ora che mi

a Dio, in premio di tanta virtú? ¶ ROSALIA Mai

divenuta volentieri la sposa di Arrigo? ¶ ROSALIA Corrado, questa

sii sincera al pari di lui. Egli mi ha

amo come prima, piú di prima. ¶ CORRADO Mi ami

ROSALIA Noi le gusteremo di nuovo, saremo ancora felici

nullameno morirò - ma dopo di aver fatta giustizia. Sventurata

madre sua; la coprii di miseria e di vergogna

coprii di miseria e di vergogna, l'ho esposta

seppellirò. - Oh! voi, rappresentanti di un diritto, che alcuni

un medaglione) Poche goccie di liquore nascosto in questo

sono creduti in diritto di rapirmi, cancelleranno il vostro

per continuare la tortura di due cuori?... no; io

perché ho gran bisogno di parlarvi. ¶ EMMA Parlarmi?... Sempre

ma non vi sembra di vedere in me qualche

in me qualche cosa di diverso? non sono tranquillo

profondamente colpito dal ribrezzo di sé medesimo, dopo di

di sé medesimo, dopo di aver cercato di coprire

dopo di aver cercato di coprire i polsi, barcollante

vostri occhi si gonfiano di lagrime... Ah! non mi

poco fa, sarebbe morta di dolore e di vergogna

morta di dolore e di vergogna. (Corrado non potendo

il medaglione). ¶ EMMA Abbisognate di aiuto? ¶ CORRADO Del vostro

lasciarvi una dolce memoria di me. ¶ EMMA Voi partite

Rosalia abbia in mente di partire, di abbandonarmi... ¶ CORRADO

in mente di partire, di abbandonarmi... ¶ CORRADO Ve lo

udii... ¶ PALMIERI Ah! temo di comprendere... ¶ CORRADO Suvvia dunque

l'altra sulla fronte di Corrado) Egli muore! ¶ ROSALIA

lo afferra e dopo di averlo aspirato) Veleno? si

cuori!... meritavano un po' di bene, un premio... e