Alessandro Baricco, City, 1999

dalle quali, peraltro, cadeva di frequente a causa di

di frequente a causa di una labirintite curata male

aveva combattuto nella battaglia di Charlottenburg, e lui ne

tutto un gran putiferio di cose, voci, rumori, colori

mente? Finché non giuravi di avere in mente non

è, una nuova marca di whiskey? ¶ – È una domanda

domanda. ¶ – Ne ho sentite di più originali. ¶ – Quelle buone

la storia del fante di cuori? ¶ – No. ¶ – Sono famose

in aria un mazzo di carte, loro sparano, tu

in mezzo. ¶ – Il fante di cuori. ¶ – Già. ¶ – Tutte le

le volte il fante di cuori? ¶ – Gli piace quella

la storia del fante di cuori e lui non

da matti, quella storia di arrotolare la carta e

due zitelle. Sembrava sicuro di sé. Loro arrivarono, coi

passi, prese il mazzo di carte e lo tirò

ne stavamo tutti lì, di sasso, che non sapevamo

Poi si girò verso di noi: scuoteva la testa

e sorrideva. ¶ Carver smise di asciugare il bicchiere. Sorrideva

il furbo. Il fante di cuori l’aveva tolto

quella carta. Tutta sporca di sangue. E in mezzo

libri qualcosa che permettesse di uccidere un baro disarmato

bicchiere. C’è odore di sudore, alcool, cavallo, denti

Shatzy salì al piano di sopra per andare a

Se non la smetti di fare il signorino quello

casa con la faccia di un altro. ¶ – Sì. ¶ – Ti

Ti piacerebbe la faccia di un altro? ¶ – No. ¶ – Respira

pugni, hai capito, smettila di scappare, non sei qui

riprese feroci... jab sinistro di Sobilo, ancora un jab

angolo... ¶ ADESSO, LARRY! ¶ MONTANTE DI GORMAN, GANCIO DESTRO, SINISTRO

la guardia abbassata... jab di Sobilo, Gorman schiva, ED

ED ENTRA NELLA GUARDIA DI SOBILO, ¶ DESTRO ¶ DIRETTO DESTRO

È BASTATO UN LAMPO DI CLASSE A LARRY GORMAN

hai imparato quel passo di tango? ¶ – Al college, Maestro

La tua. ¶ – Okay. ¶ Rumore di sciacquone. Poi di rubinetto

Rumore di sciacquone. Poi di rubinetto, e spazzolino da

i capelli. Era pieno di gente, c’era la

peli capelli vecchie pubblicità di brillantina e profumo di

di brillantina e profumo di acqua di colonia. Muri

e profumo di acqua di colonia. Muri gialli, specchi

mai invecchiata nel cuore di Wizwondk, qualcuno dice di

di Wizwondk, qualcuno dice di lui che era prete

sua, poi una storia di bambine, qualcosa del genere

in coda, nel caldo di fuori, ad aspettare. ¶ – K

Mondini era l’allenatore di Larry. Il Maestro, come

faceva. Riparò la latrina di una palestra e si

e andò a sedersi di fianco al russo. Aspettò

quando non li presero di forza e li cacciarono

hai fame. Non importa di cosa. Al mattino erano

qualcosa di più piccolo di quel ragazzino e la

permettere a un bambino di essere così solo, e

alle calcagna un drappello di ussari, o qualcosa del

nelle aule, una ventina di ussari, anche qualcuno di

di ussari, anche qualcuno di più. Ma così, era

Quello non è compagno di nessuno. ¶ – Cosa vuol dire

dire? ¶ – Non è compagno di nessuno, ecco cosa vuol

tu. ¶ – Tu sei fuori di testa. ¶ – Fottiti. ¶ – Ehi. ¶ – Lasciala

e lo fece tutto di corsa, fino alla scalinata

entrò in una specie di mensa, uscì dall’altra

dall’altra parte, ridiscese di un piano, aprì tutte

porte che trovò, finì di nuovo fuori dalla scuola

infilò un corridoio dipinto di verde, aprì la prima

fila, con una lattina di Coca in mano. ¶ – Shatzy

appare questo il cuore di tale singolare esperienza, per

Si prenda l’esempio di un passante che ordinatamente

delimitata e non equivocabile di una strada cittadina. E

E si supponga che di colpo egli si trovi

trascurabile presenza, sul selciato, di un tacco a spillo

nell’utile corsia marginale di oggetti curiosi sostanzialmente non

canto capace all’apparenza di riverberare all’infinito. ¶ Questo

n. 14. ¶ Quando, nell’orda di materiale che la percezione

la percezione si incarica di transitare dall’esperienza a

nostra automatica non attenzione. Di solito non c’è

come promesse. Come bagliori di promesse. ¶ Promettono mondi. ¶ Si

n. 14 – che certe epifanie di oggetti sfuggiti all’equivalente

forse raggiungere – la pienezza di mondi. Di mondi. Nella

la pienezza di mondi. Di mondi. Nella nullità di

Di mondi. Nella nullità di un tacco a spillo

per strada, filtra luce di donna, la luce di

di donna, la luce di donna, di un mondo

la luce di donna, di un mondo – disarticolò il

c’è a portata di mano qualcosa che assomiglia

giacente sotto il nome di donna / diciamo la sua

percepibile per il bagliore di feritoie minuscole che la

a parlare della madeleine di Proust. Ci si è

fenomeni in sé insignificanti di memoria involontaria e chissà

sottosuolo come rigurgiti deprimenti di personali e individuali subconsci

bagliori sono terminali irripetibili di mondo. Sono combinazioni di

di mondo. Sono combinazioni di cose accadute, oggettive costellazioni

cose accadute, oggettive costellazioni di eventualità confluite in un

Non c’è niente di soggettivo. Ogni bagliore è

bagliore è un accadimento di oggettività. È l’autentico

pensa che occhi, capaci di essere ¶ solo reali, e

è storia ¶ nella ambizione ¶ di rendere eterno quel bagliore

addolcito nella linea curva di una storia, nella linea

storia, nella linea retta di una storia affilato ¶ puoi

Martens era il docente di Gould per la materia

di una certa dose di impostura, di deliberata impostura

certa dose di impostura, di deliberata impostura, per ottenere

se tutto avesse bisogno di essere falso, almeno per

stessa cosa. Più fasulli di così si muore, e

troverà solo solenni figli di puttana, ma intanto ci

che non la smettevo di piagnucolare, mi trascinò fin

ti sembrava che sapesse di margarina schiacciavi quello blu

divertente. E io smisi di piangere. Questo è indubbio

è indubbio. La piantai di piangere. Non che fosse

lancinante meraviglia dolorosa, e di fatto non me ne

Casa, e il senso di una Casa, e soprattutto

specifico, comunque, io smisi di piangere. Funzionò. Mangiavo biscotti

quella sensazione... Mi pare di non avere fatto altro

blu o rossi, cercando di indovinare. Un gioco d

la mia stessa percentuale di successo. Voglio dire che

sono messa, a cercare di indovinare, schiacciando i tasti

tasti blu e rossi di ’sta vita qui, devo

non avrò più bisogno di una governante. ¶ – Questo è

sei anni e conto di non schiattare prima di

di non schiattare prima di averlo finito. ¶ – Voilà. ¶ Da

lì dentro. Aveva centinaia di cassette registrate. Lei diceva

Mami Jane nel numero di gennaio, in una storia

Iniziava con una nuvola di sabbia e tramonto. ¶ La

tramonto. ¶ La solita nuvola di sabbia e tramonto, come

e gratitudine. Sorella gemella di Julie Dolphin, che ora

e vede la figura di un uomo, sfocata nella

uomo, sfocata nella nuvola di sabbia e tramonto, lentamente

fa scivolare il calcio di legno contro la spalla

così iniziava il western di Shatzy Shell. ¶ 6. ¶ – Ti accompagno

Si capiscono un sacco di cose, dalla voce. ¶ – Ad

grande esperienza in fatto di mani. ¶ – Non ti piace

idiota anche solo pensare di farlo, non può uscirne

è che hanno deciso di fartelo vincere? ¶ – Non hanno

vincere? ¶ – Non hanno deciso di farmelo vincere. ¶ – L’hai

che sia un modo di dire. ¶ – Strano modo di

di dire. ¶ – Strano modo di dire. ¶ – Non ti piace

Gould fece un salto di fianco e si allontanò

allontanò camminando piano, cercando di non lasciare tracce. Guardò

strisce che si interrompevano, di colpo. Le avventure dell

ancora, per un sacco di tempo. ¶ – Bella. ¶ Se ne

ne stettero lì, uno di fianco all’altra, a

sentierini e un paio di alberi enormi, un po

aria, o fanno finta di palleggiare. Magari ci danno

palleggiare. Magari ci danno di testa, ma non c

cosa... non smetto mai di... non smetto mai. Hai

piace. Non smetto mai di pensarci. ¶ – Buffo. ¶ – Capisci? ¶ – Sì

Gould aveva un cappello di lana, un po’ storto

la sua vita, qualcosa di più piccolo di quel

retribuito e non privo di incognite?). Shatzy Shell sistemò

sul tavolo le foto di Eva Braun e di

di Eva Braun e di Walt Disney, infilò un

in grado la candidata di ricordare la cosa più

che le è occorso di fare quando era bambina

incredula “le è occorso di fare”. Poi si mise

pensare che era tutto di cartone e invece lo

testa, come una sorta di meraviglia dolorosa. Voglio dire

uguali e una scala di marmo, con dei piccoli

piano, e un odore di disinfettante dappertutto. Era una

che ne sapevi, allora, di cos’era ideale e

l’avevi il concetto di ideale. Così ti prendeva

ideale. Così ti prendeva di sorpresa, alle spalle, per

dentro a far finta di vivere lì, che ne

per ottenere quell’effetto di ideale, capisce? Anche loro

posto aprendo gli sportelli di una cucina americana, li

avevi la testa piena di cose che non avevi

all’ingresso un paesino di montagna ricostruito, tale e

c’era un sacco di gente a guardare, era

guardare, era una specie di scena, a destra vedevi

tutte le cose moderne, di oggi. La cosa incredibile

una in una tinozza di rame e l’altra

proprio vedere, una via di mezzo, e tutti commentavano

strane che uno finisce di ricordare, si chiamavano gemelle

era tutto un insieme di cose che ti sconcertava

dire, a qualche cosa di speciale. Comunque, andammo via

e dei lunghi comignoli di mattoni rossi. Non aveva

rossi. Non aveva niente di straordinario, era ideale in

al lavandino per riempirlo di acqua. Faceva tutto come

a prendere una bottiglia di latte e qualcos’altro

mai più sentito nulla di così esatto, e definitivo

non la smetteva più di chiedermelo, una tortura, perché

vero. ¶ Era una specie di lancinante, dolorosa meraviglia. Non

e i lampioncini accesi di fianco ai passaggi a

topolini, con le scatole di fiammiferi al posto dei

Ti senti una specie di consolazione, dentro, quasi una

contemporaneamente senti una specie di fitta, come la sensazione

fitta, come la sensazione di una perdita irrimediabile, e

c’entri il fatto di essere sempre fuori, in

volevi, facevi un po’ di coda e poi potevi

C’era un mucchio di roba interessante, era curioso

era più quella meraviglia di quando l’avevi vista

strana. Quando ti accade di vedere il posto dove

tipo la devastante esperienza di averla vista, di colpo

esperienza di averla vista, di colpo, e in quella

grande e idiota business di geometri e muratori, era

scatena tutto quel ben di dio. Non ha senso

se ci fosse bisogno di una certa dose di

in quanto terzino dispone di una dotazione psicologica di

di una dotazione psicologica di base piuttosto votata all

un soccombente. La necessità di riaggiornare continuamente le sue

della croce al fischio di inizio. Detto questo, distinguerlo

gli piacevano i colpi di testa. Provava un piacere

ragazzino, là sotto, colpì di testa, la palla fu

il ragazzino la ricolpì di testa, centrò il palo

a raccogliere la palla di testa prima che toccasse

lì, su quel campo di ragazzini. Si era informato

era informato sul numero di campi da pallone che

consapevole che le possibilità di vederla transitare proprio da

erano comunque molto minori di quelle che ci sono

Dunque, Poomerang la aspettava. Di preciso, l’azione era

e allunga il pallone di testa, il portiere avversario

si insacca a fil di palo. Da un punto

palo. Da un punto di vista squisitamente calcistico, si

squisitamente calcistico, si trattava di una bizzarria deplorevole. Ma

visto poche volte qualcosa di più armonico, ed elegante

un acquario – nondiceva, cercando di spiegare –, come se tutto

alla fine la rete di un pescatore furbo, a

palla e gli occhi di tutti, pesca miracolosa nel

marino su una distesa di alghe verdi rigate in

campo, dietro la porta di destra, di fianco al

la porta di destra, di fianco al prof. Taltomar

prof. Taltomar. Passavano decine di minuti senza dirsi niente

dietro le spalle, migliaia di ore di calcio guardato

spalle, migliaia di ore di calcio guardato. Del gioco

espulsione o la ripetizione di un rigore. Aveva alcune

aveva ammesso in pubblico di aver fatto l’arbitro

che non gli riusciva di trovare negli insigni accademici

nemmeno e si metteva di fianco al professore, fissando

il campo. ¶ 2. Per decine di minuti non scambiavano né

centravanti colpisce al volo di interno destro, centra in

dell’ala destra che di piano destro tira a

destro tira a fil di palo dove un terzino

per terra qualche briciola di tabacco e mormorava piano

il terzino. Una giornata di squalifica, se non è

I bambini hanno bisogno di certezze. ¶ Un’ultima cosa

il fondo, proprio verso di loro. Alle volte gli

faceva qualche passo verso di loro e gridava: “Palla

un quarto, il padre di Gould telefonò per sapere

andata con un rappresentante di orologi conosciuto a Messa

a fare i colloqui di selezione, il padre di

di selezione, il padre di Gould faceva compilare alle

mandare per posta, riservandosi di scegliere la nuova governante

scegliere la nuova governante di Gould in base alle

candidata ricostruire la serie di fallimenti che l’hanno

età, e in stato di disoccupazione, a concorrere per

e stava a cavalcioni di un trenino, sorridente. Era

il più grande noleggiatore di felicità che si sia

con le sue storie di paperi e nani e

non c’è modo di...” ¶ “Finito.” ¶ “Finito?” ¶ “Sì.” ¶ “Com

era stata una commissione di cinque professori che l

aveva esaminato, all’età di sei anni, sottoponendolo a

sottoponendolo a tre giorni di test. In base ai

è una macchina ipertrofica di cui è difficile intuire

gli assegnarono un QI di 108, cifra abbastanza mostruosa. L

sei giorni aveva cercato di sembrare normale, e l

affidato a un’équipe di ricercatori universitari. A undici

sulla soluzione del modello di Hubbard in due dimensioni

muffa è una faccenda di batteri? ¶ – Pollo? ¶ La casa

batteri? ¶ – Pollo? ¶ La casa di Gould era su due

che imitava delle piastrelle di cotto toscano ma dato

impressione generale era quella di una casa signorile dove

senso, Gould? ¶ Il padre di Gould era convinto che

imitava benissimo la voce di Lucy. ¶ – Ma Poomerang non

Il giorno della laurea di Gould, suo padre era

volato dalla base militare di Arpaka fino a lì

C’era un sacco di gente. Il rettore aveva

sapiente che l’intelligenza di un braccio divino ha

si chiama Premio Nobel.” Di tutto il discorso, a

anni, poi, si sforzò di sentire sotto la pelle

giorni la soffice carezza di un panno verde: e

un panno verde: e di riconoscere nell’incursione di

di riconoscere nell’incursione di certi imprevedibili dolori il

dolori il geometrico trauma di sponde esatte, scientificamente infallibili

impedì troppo a lungo di verificare come, nella realtà

realtà, la dorata immagine di un biliardo possa convertirsi

su panni verdi macchiati di unto avrebbe visto facce

in geroglifici, la disfatta di un’illusione, quella che

quella, solenne e rassicurante, di Dio. Ma, come detto

bella metafora del rettore di rimanere per anni illogicamente

illogicamente intatta nella fantasia di Gould, come un’icona

la ritrovò intonsa, dentro di sé, anni dopo, il

cui d’improvviso scelse di devastare la sua vita

Perfino ebbe il tempo di rimirarla, in quel momento

e disperata cura, prima di dedicarle il commiato più

feroce che gli riuscì di immaginare. ¶ – Tu ce l

Sì. ¶ 2. ¶ Dietro alla casa di Gould c’era un

nove. Il suo pezzo di bravura era la lettura

destra. Aveva una percentuale di errore del 28 per cento

presentava delle significative difficoltà. Di solito il terzino destro

deduzioni logiche, generalmente prive di varianti fantasiose. Si tirava

quando gli cadevano, e di rado sputava per terra

tempo ad assumere su di sé tratti del suo

linea laterale, una striscia di gesso bianco che egli

camminare, giusto col vezzo di dire ¶ – Merda ¶ nel momento

stesso in cui, escludendo di stropicciare la propria bellezza

propria bellezza nel controtempo di una zoppia obbligata, si

gesto leggero, senza smettere di camminare, e diventa poi

balenare la tiepida prospettiva di un pizzo da autoreggente

scompare per qualche centimetro di coscia – bianca – e poi

poi riappare nell’orlo di uno slip, poco più

uno slip, poco più di un lampo che però

si infila negli occhi di un signore in abito

scuro che non smette di camminare ma si trascina

sposato, con gran rumore di lamiere e lamenti. ¶ Quel

per sé la bottiglia di acqua minerale, tiepida e

da anni il ricordo di quattro remote coliche renali

suo scrittoio settantadue pagine di un romanzo, incompiuto, che

sul retro due labbra di rossetto viola. La radiosveglia

un opuscolo dei Bambini di Dio che teorizzava l

che teorizzava l’immoralità di caccia e pesca: il

recitava: Vi farò pescatori di uomini. ¶ Stavano rovistando tra

banale e volgare associazione di idee, gli risalì nel

tutto il viale pieno di macchine, ma vuoto di

di macchine, ma vuoto di taxi gialli e leggende

un’intera città, migliaia di strade, centinaia di auto

migliaia di strade, centinaia di auto gialle, cieche. ¶ – Persa

gialla. ¶ – Scarpe. Un negozio di scarpe. ¶ – Dove lei ha

voleva andare. ¶ – Un negozio di scarpe. Il più vicino

Il più vicino negozio di scarpe. ¶ – Ha guardato il

Il più vicino negozio di scarpe. Scarpe con tacco

il più bel negozio di scarpe, qui vicino. ¶ – Toxon

Per un numero imprecisabile di ore catalogarono i suoi

seguirono fin nel letto di un uomo che sapeva

un uomo che sapeva di acqua di colonia, e

che sapeva di acqua di colonia, e con il

non la smetteva più di far ripartire il Bolero

far ripartire il Bolero di Ravel. Davanti al letto

d’oro sul comodino, di fianco a una confezione

una confezione da cinque di profilattici di marca. Lei

da cinque di profilattici di marca. Lei gli premeva

ultima cosa che videro di lei, fu una porta

grigia, poca gente, rumore di pneumatici e pozzanghere. Scarpe

una stanchezza da maratona di tango. ¶ L’uno e

e poi pezzi marci di città sulla strada di

di città sulla strada di casa, luci liquide di

di casa, luci liquide di semafori, auto in terza

terza a far rumore di sciacquone, un tacco per

occhio finito. ¶ La foto di Walt Disney era un

un po’ più grande di quella di Eva Braun

più grande di quella di Eva Braun. Aveva una

Braun. Aveva una cornice di legno chiaro, e un

mitico Ballon Mac – decise di indire un referendum tra

se fosse il caso di far morire Mami Jane

un supereroe cieco che di giorno faceva il dentista

faceva il dentista e di notte combatteva il Male

era bianca. L’idea di farla schiattare era venuta

morto e aveva bisogno di nuove motivazioni. La morte

in una miscela letale di rabbia e dolore, cioè

anche il lettore medio di Ballon Mac era idiota

otto signorine col compito di rispondere al telefono e

rispondere al telefono e di raccogliere i pareri dei

che Ballon Mac odia di più al mondo?” “Fare

e 45 del dodicesimo giorno di referendum – quando la morte

referendum – quando la morte di Mami Jane la stava

veramente grande, una specie di gigante, con delle scarpe

sia così... non so di preciso, immagino che sia

per lei? ¶ – Sì... credo di sì. ¶ – Splendido. ¶ – Cioè... mi

era il primo giorno di lavoro, non so, così

e ognuno con qualcosa di diverso davanti, la cotoletta

stava lì, e ognuno di loro aveva una vita

sul salino a forma di pompa di benzina, c

a forma di pompa di benzina, c’era uno

addosso perfino un po’ di voglia di ridere, accidenti

un po’ di voglia di ridere, accidenti com’è

fino all’ultima briciola di roba schiacciata per terra

gente non la racconta, di solito, una cosa del

po’... ¶ – Già. ¶ – Tutto vestito di grigio. ¶ – Buffo. ¶ – Così. ¶ – Così

fosse il tuo ideale di madre. ¶ – È solo un

dei piedi. ¶ – Veramente? ¶ – Però di mestiere strappava i biglietti

Si chiamava Bellerbaumer. Era di quelli che succhiano la

Signorina, lei sta parlando di giganti. ¶ – Esatto. ¶ – Lei sta

minuti e sta parlando di giganti. ¶ – Dodici minuti? ¶ – Ieri

minuti con un agente di Borsa che alla fine

fine le ha proposto di sposarla. ¶ – Non sapeva chi

morire Mami Jane? ¶ – Cerco di fare del mio meglio

ancora quei due vestiti di grigio, quelli del ketchup

anche le foto incorniciate di Walt Disney e di

di Walt Disney e di Eva Braun. E il

preziose indicazioni sul futuro di Mami Jane. Quel che

sono cattivi. ¶ La foto di Eva Braun aveva una

il tacco a spillo di una scarpa nera, rotolato

dopo l’inevitabile flash di una caviglia in nylon

prima nel pendolo danzante di due gambe sottili, e

increspò sul minuscolo controtempo di un tacco che si

da quel ritmo tutto – di femmina umanità e storia

dove ritrovare l’equilibrio di una immobilità – il silenzio

alla tasca dei pantaloni di Diesel, come sempre. Guardavano

per un istante pensare di fermarsi, come avrebbe fatto

senso vietato – neanche pensando di fare una cosa così

problema. Neanche si sognano di andarci con me. È

Gould? ¶ – Se vuole. ¶ – Dimmi di tuo padre. ¶ – Cosa vuole

nell’esercito. ¶ – Sei fiero di lui? ¶ – Fiero? ¶ – Sì, voglio

dire, sei... fiero... fiero di lui? ¶ – ... ¶ – E tua madre

tua madre? ¶ – ... ¶ – Vuoi raccontarci di tua madre? ¶ – ... ¶ – ... ¶ – ... ¶ – Preferisci che

nel mio quartiere, uno di fuori, mi incrocia per

ha scaricato un camion di merda davanti alla CRB

alla CRB, per via di quella storia di Mami

via di quella storia di Mami Jane, dài, uno

dài, uno sempre vestito di nero, lo conoscono tutti

giro con una specie di gigante, un suo amico

io ero lì. Vestito di nero. Zitto. Alla fine

se non mi andava di parlare potevo andare al

a capire? Le riesce di capire che è una

capire? ¶ – Non ti va di parlare, Gould? ¶ – Perché? ¶ – Possiamo

passare dietro ai vetri di qualcosa abbastanza grande da

dire, io sono contento di esser così come sono

altri, mi sta bene di essere così. L’unica

qui. ¶ – Bene. ¶ – Sei sicuro di non voler dire niente

sta sempre sul bordo di un campo da pallone

là. Allora il portiere, di solito, fa qualche passo

fosse successo niente. Decine di volte, è successo, e

per terra un po’ di tabacco e poi ha

Che ce ne facciamo di questa roba?, disse Vack

a intervistare il padre di Gould, ma lui aveva

televisivi erano una banda di pervertiti con cui non

rimaste giusto un po’ di riprese alla scuola di

di riprese alla scuola di Gould e una serie

una serie discretamente noiosa di dichiarazioni rilasciate dai suoi

salvaguardato” o “l’intelligenza di quel ragazzino è un

crede che le difficoltà di un bambino prodigio nascano

prodigio nascano dalle pressioni di quelli che gli stanno

il più grande giocatore di bowling del mondo, ma

in mezzo alla casa di un ragazzino? Anche solo

a far la spesa di sera, sosteneva che la

vendeva piatti giapponesi fatti di cera. Disse che erano

facile fare una minestra di cera, bisognava saperci fare

nondetto che era stufo di aspettare, aveva preso il

aveva preso il televisore di finto legno e se

stai in un negozio di roba da mangiare fatta

roba da mangiare fatta di cera, perfettamente uguale a

non ti riesce più di fare distinzioni precise. Allora

Shatzy disse che credeva di averne visti alcuni, sì

dipendeva da che razza di pazzo era. Uno qualunque

non c’è verso di annullarli. Così va tutto

malora, è una specie di anarchia organizzata, tu apri

pur trovare un modo di viverci. Loro lo fanno

forno. ¶ – Ha l’aria di essere divertente – disse Gould

c’è una pallina di zucchero, se la pallina

io prenda questo cavolo di chewingum, no? ¶ – Sì. ¶ – Mettiamo

Non so cosa farmene di tre pezzi di pollo

farmene di tre pezzi di pollo fritto più una

SO COSA DIAVOLO FARMENE. ¶ – Di solito li mangiano. ¶ – Chi

per il prossimo obeso di passaggio, eh? ¶ – Non posso

Papaia. ¶ – È la moda di quest’anno. ¶ – Okay, okay

apposito spazio sulla tovaglietta di carta e la consegnavi

un’altra frase, scritta di sbieco, ma Shatzy non

con calma la confezione di plastica, lasciandoci il cheeseburger

lo attaccate alla porta di casa potete partecipare al

alla porta 500 cheesebaconburger. ¶ – Ricordati di liberare il vialetto davanti

Scherzi? ¶ – Ho la faccia di una che scherza? ¶ – No

Lei ha vinto 500 litri di palloncini, le saranno consegnati

da dirci? ¶ – Scusi? ¶ – Pare di no. Arrivederci. ¶ – In bocca

da inverno pulito. ¶ – Pianeta di merda – disse piano Shatzy

il ring è pieno di gente... LARRY!... non è

io, Larry... senti... pensavi di chiudere così velocemente o

lei fa l’imitazione di Marilyn Monroe, canta che

un microfono... ¶ – Senti Larry... ¶ – Di solito se la cava

La voce era quella di Shatzy. Veniva da fuori

bagno. ¶ – Arrivo, arrivo. ¶ Musica di sciacquone. Rubinetto del lavabo

aspettano. ¶ – Arrivo. ¶ A casa di Gould erano arrivati quelli

venerdì sera. Titolo: “Ritratto di un genio bambino”. Avevano

mente era un’intervista di una mezz’ora. Contavano

una mezz’ora. Contavano di tirarci fuori la storia

fuori la storia tristissima di un ragazzino condannato dalla

telecamera. Poomerang si mise di fianco, seduto anche lui

gli prese un po’ di tempo. E poi non

microfoni. ¶ – Sì. ¶ – Hai voglia di dirci qualcosa dentro, qualsiasi

No, non ho voglia di dire qualcosa dentro questi

mi pagate un birillione di... ¶ – Va bene così, tutto

pronto? ¶ – Sì. ¶ – Guarda verso di me, okay? Lascia perdere

quando si è accorta di essere cretina?, è successo

ricordi, quando eri piccolo, di un aneddoto, qualcosa, per

tutta ma quel bastardo di sedere non ne voleva

non ne voleva saper di entrare... era idiota ma

C’è un sacco di gente, in giro che

C’è un sacco di gente a cui è

nessuno, a cui parlare, di solito, non ci trovi

Sì. ¶ – C’è qualcosa di cui vuoi parlare? ¶ – No

senti... ¶ – ... ¶ – Senti... il fatto di essere un ragazzino... speciale

mi ricordi proprio sempre di essere fatto così, me

avessero un po’ paura di farsi del male, o

giusto. Sono capaci magari di farsi un sacco di

di farsi un sacco di storie in testa, su

solo hai uno straccio di amico con cui andarci

cinema, neanche ti sogni di andarci con un problema

retinei kamikaze contro flotte di ninfee sfuggenti. Neanche il

oscura. I più commoventi – di tutti, i più commoventi

la mortificante presenza corporale di un parente, in genere

come per simbolico gesto di resa, di spalle alle

simbolico gesto di resa, di spalle alle ninfee. Per

un sorriso spento come di cugino naufragato, anni prima

prima, in uno stagno di nymphéas, hélas, hélas. Se

si perdonano i profeti di profezie illeggibili, e a

pensato che lui fosse di quella genìa, la peggiore

quella genìa, la peggiore di tutte, i cattivi maestri

escursione oltre qualsiasi punto di vista, alla ricerca di

di vista, alla ricerca di un qualche infinito – tolta

sensibilità restava un mare di ninfee sfocate, un ipertrofico

sfocate, un ipertrofico saggio di impressionismo, questa deleteria tecnica

quasi commossa all’idea di poterla amare, benché rivoluzione

espressamente per le signorine di buona famiglia, in omaggio

odierei oggi – inutile profanatore di superfici curve – se non

nel pomeriggio del 14 giugno 1983, di vedere qualcuno – una donna

con il suo gruppo di turiste orientali, tutte donne

ora una singolare forza di gravità la attirasse a