parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1911
ritentare la prova. Piena di speranza e di fiducia
2
1911
Piena di speranza e di fiducia, e tremante di
3
1911
di fiducia, e tremante di dubbio, m’avvicinai a
4
1911
usare, al tempo stesso, di quella ricchezza che in
5
1911
nulla scorgere nel significato di questo nome, ma solo
6
1911
ridendo arrossita e piena di vergogna, mentre mia madre
7
1911
donna, divenuta coraggiosa, cercava di placarla: “è un infelice
8
1911
del paese si burlano di lui, tutte si sono
9
1911
insaputa, e ad insaputa di Carlomignolo, mia madre combinò
10
1911
e nel contegno alcunché di sospetto e misterioso che
11
1911
sopra un morbido letto di foglie mi distesi aspettando
12
1911
bosco, simile alla portiera di un palcoscenico due grandi
13
1911
con una faccia rosea di bambino, senza un pelo
14
1911
poteva avere poco più di vent’anni, e poteva
15
1911
chiese con un filo di voce così tenue come
16
1911
la sua: un filo di seta. Quante volte avevo
17
1911
La Provvidenza per mezzo di mia madre aveva agito
18
1911
angioli del Signore, angioli di vostra madre! angioli del
19
1911
e il suo fisico di un assieme tanto originale
20
1911
d’un piccolo albergatore di quel villaggio. Sul principio
21
1911
Sì, ma un colosso di burro, è tutto grasso
22
1911
quattro. ¶ – Quel po’ po’ di stallone, è troppo giusto
23
1911
se non fossi così di buon appetito, l’affare
24
1911
buon appetito, l’affare di quel Carlomignolo basterebbe a
25
1911
Bonsembiante. ¶ – Nella mia qualità di vedova, signor Perelà, vi
26
1911
ucciso in un incidente di caccia. Non appena riavuta
27
1911
sollievo da uno stato di sazietà e di monotonia
28
1911
stato di sazietà e di monotonia di cui mi
29
1911
sazietà e di monotonia di cui mi rendevo edotta
30
1911
sa mai, un giramento di testa... ¶ – Nuota che pare
31
1911
modestia, van troppo avanti, di questo passo se non
32
1911
tresca. Hanno il luogo di ritrovo, l’hanno vista
33
1911
ci scappa il colpo di pistola, quando arriva a
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1911
che capita...». E fan di tutto perché lo sappia
35
1911
ogni qualvolta sulla testa di un marito cresce qualche
36
1911
per tutte. L’intervento di Gesù serve quale esempio
37
1911
raccattar pietre. ¶ – I fatti di una vedova poco interessano
38
1911
non lo piglia? Pare di sì, pare di no
39
1911
Pare di sì, pare di no. Questa volta è
40
1911
ma non ne fa di nulla. Non ha importanza
41
1911
cui dopo vent’anni di vedovanza non mi sono
42
1911
Conoscete il senso misterioso di questa parola maliarda: pudore
43
1911
pensare a qualche cosa di tanto mai celato e
44
1911
al monastero in qualità di educanda venivo assalita da
45
1911
e propria, e crisi di pianto violentissime al solo
46
1911
naso o il polpastrello di un dito, il pezzettino
47
1911
un dito, il pezzettino di un polso o del
48
1911
non quelli, pure riservatissimi di tutte le altre educande
49
1911
giornate si seguono piene di lavoro e d’interesse
50
1911
star male: il signor Di Cartella, in certi periodi
51
1911
delle stagioni... si sente di ritentare la dura prova
52
1911
un nuovo sistema... credendo di aver trovato, finalmente, la
53
1911
Nulla è in me di quella grazia e apparente
54
1911
una promessa, una speranza di finire tale martirio. Non
55
1911
mie guance si facevano di un orribile colore acceso
56
1911
come quelle dei giovanottoni di campagna, e certe chiose
57
1911
si occupassero meno ancora di me, non esistevo per
58
1911
vedendomi, avrebbe potuto interessarsi di me. Bisognava passare cinque
59
1911
e così tutta vestita di nero sembravo una grossa
60
1911
nel giardino, uscii risoluta di stendermi col primo uomo
61
1911
le caserme dove migliaia di uomini erano immersi nel
62
1911
e fui sul punto di gridare per svegliarli tutti
63
1911
incontrammo, e in meno di tre mesi venne celebrato
64
1911
celebrato il nostro matrimonio di pura convenienza. ¶ «Il Conte
65
1911
angoscia e avvilimento ottenni di rimanere inerte e di
66
1911
di rimanere inerte e di lasciarlo agire sopra di
67
1911
di lasciarlo agire sopra di me. Per il dolore
68
1911
me. Per il dolore di non poterlo respingere sentivo
69
1911
stesso. Un’aspettativa lacerante di dieci anni che si
70
1911
chiuse in un grido di disgusto e di dolore
71
1911
grido di disgusto e di dolore al contatto della
72
1911
Ella è almeno sicura di confarsi secolui nel carattere
73
1911
sia questo, né aura di mistero, e non vale
74
1911
dichiararvi però che mangio di ottimo appetito tre volte
75
1911
cara, mi permetto soltanto di esprimere certe riserve in
76
1911
arrosto. ¶ La Marchesa Oliva di Bellonda. ¶ – V’è dinanzi
77
1911
in sé il cuore di un’altra creatura? Una
78
1911
Una fanciulla il cuore di un giovane, e il
79
1911
mendico cerca un pezzo di pane. Vagando a questo
80
1911
questo modo col cuore di cui cerchiamo il legittimo
81
1911
e custodisco invano quello di colui che non troverò
82
1911
all’esaurimento in cerca di costui. Dov’è? È
83
1911
già mi vedo raminga di porta in porta col
84
1911
mia cara, hai bisogno di chi abbia tempo da
85
1911
ogni sodisfazione legittima. ¶ – Impossibilità di comprendere. Dalla salute di
86
1911
di comprendere. Dalla salute di mio marito io m
87
1911
mia, o come quello di Donna Gioconda, che non
88
1911
in gamba. ¶ – Insensate. Chi di voi conobbe l’amore
89
1911
va a cascare. ¶ – È di un romanticismo asfissiante. ¶ – Sempre
90
1911
Giacomina. ¶ Donna Giacomina Bàrbero di Ca’ Mucchio. ¶ – E ora
91
1911
ciambelle. ¶ – E l’apoteosi di Re Carlomignolo. ¶ – Sentirete, signor
92
1911
per noi ha tanto di barba. ¶ – Meglio di Oliva
93
1911
tanto di barba. ¶ – Meglio di Oliva certamente, con la
94
1911
tutti lodano quale maestra di perfezione, mio caro amico
95
1911
sulle corna quella faccenda di Carlomignolo. ¶ – Insomma, volete stare
96
1911
più decisa per parte di ogni autorità. Fui su
97
1911
han lo stesso sapore di quelli d’ogni altra
98
1911
buone amiche nella foga di concedersi a questo e
99
1911
felicità. ¶ – Lo sai meglio di noi quello che vogliono
100
1911
vengono davanti sono esperti di politica o di scienza
101
1911
esperti di politica o di scienza, provetti nell’arte
102
1911
loro, l’atto capace di neutralizzarlo, lo assorbono ad
103
1911
groppa una buona quantità di benzina o di petrolio
104
1911
quantità di benzina o di petrolio, e poi con
105
1911
davo fuoco, lasciandoli liberi di correre e saltare. Le
106
1911
negligenza, quasi vivessi sicura di non essere osservata da
107
1911
mia veste, che sarà di un raso molto lucido
108
1911
movimento, come la pelle di un cetaceo. Ma più
109
1911
narici spalancate nell’atto di odorare con avidità, e
110
1911
per la incontenibile gioia di rivederla, e per la
111
1911
per la voglia incontenibile di darle un bacio, è
112
1911
ad introdurvisi, mi soffocherà di fiori e di biglietti
113
1911
soffocherà di fiori e di biglietti ardenti, in cento
114
1911
nel modo più deciso di dire alcunché della mia
115
1911
vita, non solo, ma di rivolgere una parola o
116
1911
rivolgere una parola o di dare la mano a
117
1911
più grande villanìa verso di lui e verso di
118
1911
di lui e verso di noi tutte. ¶ – E tradisci
119
1911
il Re, ha deciso di offrire degna ospitalità a
120
1911
per lei, si metterà di malumore con la Corte
121
1911
in questo modo. Nessuna di noi rifiuta al signor
122
1911
Insensate! Costui afferma impunemente di essere di fumo, non
123
1911
afferma impunemente di essere di fumo, non è vero
124
1911
morbidezza? ¶ – Sparisce al tatto. ¶ – Di fumo. Si può immaginare
125
1911
assai bene educato, più di chi m’intendo io
126
1911
vezzoso messère si riderà di voi e delle vostre
127
1911
È vero che riderete di noi? ¶ – No, vero? ¶ – E
128
1911
cosa? ¶ Donna Maria Gioconda Di Cartella. ¶ – Di tutte queste
129
1911
Maria Gioconda Di Cartella. ¶ – Di tutte queste signore, gentile
130
1911
mia vita fu solo di raccoglimento e di rassegnazione
131
1911
solo di raccoglimento e di rassegnazione: di preghiera. Venticinque
132
1911
raccoglimento e di rassegnazione: di preghiera. Venticinque anni or
133
1911
andai sposa al signore Di Cartella, ma egli non
134
1911
consegnò sedicenne nelle braccia di mia madre. Giovane, ignara
135
1911
ferita, fui sul punto di meditare una vendetta, cercando
136
1911
vita è fatta anche di pazienza. ¶ – Sì, ma qualche
137
1911
in dote al signor Di Cartella tutti i debiti
138
1911
Cartella tutti i debiti di mia madre, e che
139
1911
madre non cessa tuttora di scrivergli lettere zeppe di
140
1911
di scrivergli lettere zeppe di amari rimproveri, e d
141
1911
e al solo scopo di sottrargli del denaro. M
142
1911
del denaro. M’occupai di lavori femminili e sono
143
1911
femminili e sono presidente di molti istituti di beneficenza
144
1911
presidente di molti istituti di beneficenza: le fanciulle pericolanti
145
1911
calma e un po’ di silenzio, il gran Cerimoniere
146
1911
perché la festa riesca di una particolare intimità, intima
147
1911
suoi sobborghi, nelle vetture di Corte accompagnato e seguìto
148
1911
fuochi d’artifizio e di bengala, mortaretti e scoppi
149
1911
Evviva! ¶ – Evviva il Codice di Perelà! ¶ Il Thè ¶ – Noi
150
1911
come. ¶ – Siamo tanto lusingate di conoscere, signor Perelà... ¶ – Un
151
1911
Re ci ha ordinato di ricevervi con tutto l
152
1911
sia, non potremo rispondervi di no. ¶ – Questa te la
153
1911
potevi anche tenere, è di carattere confidenziale. ¶ – Hai fatto
154
1911
affetto? ¶ – Noi sappiamo tutto di voi, voi dovete sapere
155
1911
voi, voi dovete sapere di noi qualche cosa, se
156
1911
signor Perelà, hanno bisogno di innovazioni radicalissime, con la
157
1911
radicalissime, con la faccenda di questo benedetto Codice che
158
1911
fa mai, siamo arretrati di almeno un secolo. Poco
159
1911
Niente affatto. ¶ – E fingono di capire ogni cosa. ¶ – Per
160
1911
loro. ¶ – Volete una tazza di thè? ¶ – Il thè. ¶ – Ecco
161
1911
Non avrei mai creduto di conoscere un uomo di
162
1911
di conoscere un uomo di fumo. ¶ – E di offrirgli
163
1911
uomo di fumo. ¶ – E di offrirgli il thè. ¶ – E
164
1911
villa quando sono ospite di mia suocera nel mese
165
1911
mia suocera nel mese di Luglio, si vede la
166
1911
vede la grande ciminiera di un’officina, ho passato
167
1911
uscire una lunga fila di fanciulle che si tenevano
168
1911
siamo bambine? ¶ – Le spose di Perelà. ¶ – E non appena
169
1911
nostra città un uomo di fumo non stupii affatto
170
1911
centomila volte dalla finestra di mia suocera, nel mese
171
1911
mia suocera, nel mese di Luglio». Permettete signor Perelà
172
1911
modo? ¶ – Un gatto. ¶ – Molto di più. ¶ – Un cigno. ¶ – Molto
173
1911
più. ¶ – Un cigno. ¶ – Molto di più. ¶ – Un marabù. ¶ – Cento
174
1911
mansueta. ¶ – Ecco. ¶ – O uno di quei pennacchioni che saltano
175
1911
punto. ¶ – Ehi, sfacciata. ¶ – Prima di bruciare, signor Perelà, il
176
1911
vostro abito doveva essere di un magnifico velluto. ¶ – Rosso
177
1911
notte. ¶ – Fate il favore di non risponderle. Vedete, la
178
1911
nostra cara amica, Marchesa di Bellonda, è una dolce
179
1911
un racconto leggero... ¶ – Leggerissimo... ¶ – Di quelli che piacciono a
180
1911
parleremo più. ¶ – Avete bisogno di qualche cosa? ¶ – Volete ancora
181
1911
che ne sai? ¶ – Ognuna di noi cercherà nel fondo
182
1911
sorte troppo dura quella di ascoltare. ¶ – Ascoltare sempre, ascoltare
183
1911
ci supera tutte e di gran lunga in bellezza
184
1911
ultimo. ¶ – S’è risa di tutti quanti. ¶ – E non
185
1911
a suo marito. ¶ – È di una freddezza che incute
186
1911
dozzina. ¶ – Ha fatto morir di crepacuore un barone di
187
1911
di crepacuore un barone di settant’anni! ¶ – Milionario. ¶ – Scapolo
188
1911
anni! ¶ – Milionario. ¶ – Scapolo. ¶ – Pieno di nipoti. ¶ – Uno di quegli
189
1911
Pieno di nipoti. ¶ – Uno di quegli uomini, signor Perelà
190
1911
venerato Signore è capace di toglierci dai piedi. ¶ – Ha
191
1911
che muore per noi di morire col nostro bacio
192
1911
E tu sei malata di romanticheria. Il marchesino dopo
193
1911
offrirvi un’apertura illimitata di credito presso la mia
194
1911
altro. ¶ – Ma io sono di fumo. ¶ – Proprio per questo
195
1911
questo. ¶ – E come posso, di così umile natura, essere
196
1911
umile natura, essere fonte di ricchezza? ¶ – Amico mio, voi
197
1911
Amico mio, voi siete di fumo e io, in
198
1911
io, in fondo, sono di carta, ogni mia azione
199
1911
c’è uomo capace di superarmi in tale industria
200
1911
tale industria. Voi siete di fumo, io so il
201
1911
non appena ho sentito di poterne avere in natura
202
1911
che un grosso biglietto di banca, che se riuscirete
203
1911
vero, perché se fosse di moneta metallica peserebbe troppo
204
1911
invece, essendo un pezzo di carta, leggerissimo, rimane sempre
205
1911
sommi capi le basi di una nuova società, voi
206
1911
indifferente, assunse su quelle di lei il vero significato
207
1911
come ogni sera prima di spengere il lume le
208
1911
Sentite tutto il fascino di questa parola maliarda? Che
209
1911
sia una s che di sotto la sostiene e
210
1911
oro, d’oro soltanto, di quello che non fa
211
1911
vostro onore un inno di tredicimila versi endecasillabi e
212
1911
il mio ultimo libro di versi: Ballate... malate. ¶ – Peccato
213
1911
Non vi prendete pena di ciò. ¶ – Di che male
214
1911
prendete pena di ciò. ¶ – Di che male soffrono? ¶ – Stanno
215
1911
esse, viviamo in tempi di materialismo, senza poesia e
216
1911
piena fede. Verrà dopo di me Cristoforo Soffiato, il
217
1911
farmi disperare. Vi supplico di non credere a una
218
1911
entrare, viene sempre dopo di me, è la sua
219
1911
mia dannazione. Vi parlerà di me senza dubbio. E
220
1911
me senza dubbio. E di che vi potrebbe parlare
221
1911
io non mi sposto di un millimetro, ho il
222
1911
È il più lungo di tutti, ma è quello
223
1911
L’uomo, ha bisogno di sparlare del prossimo, è
224
1911
La terra non chiederebbe di meglio che liberarsene rovesciandoli
225
1911
qualcuno, poi fa finta di non vedere e li
226
1911
a creare sulla terra, di questa bisogna riconoscergliene il
227
1911
percorse strascicando ogni specie di mezzi affinché il suolo
228
1911
polvere può. Si servono di macigni per fabbricare oggetti
229
1911
vedete oggi una montagna di rocce che vi appaiono
230
1911
colpo. ¶ – Ma io sono di fumo. ¶ – Già, è vero
231
1911
amico: ciao. ¶ – Il medico di Corte Sebastiano Pipper. ¶ – Sono
232
1911
medico è una fila di cose complicatissime e assurde
233
1911
più perfetto ed è di una grossolana, scandalosa, vergognosa
234
1911
scandalosa, vergognosa irregolarità. E di una spudoratezza e trivialità
235
1911
dura prova lo stomaco di chi esercita la mia
236
1911
quanta cautela un uomo di scienza deve manovrare la
237
1911
signor Perelà sono arcisicuro di potervi annoverare fra le
238
1911
Re, anzi, essi prima di tutti. ¶ – Di che cosa
239
1911
essi prima di tutti. ¶ – Di che cosa è fatta
240
1911
si raccomanda un po’ di calma e un po
241
1911
spiega assai più facilmente di quanto a prima vista
242
1911
punto. Abbiate la compiacenza di girarvi. Uhm... probabilmente siete
243
1911
ha trovati stamattina prima di venir fuori dal suo
244
1911
lui, non sono mica di fumo. ¶ – Sono scarpe uguali
245
1911
alle nostre, e per di più eseguite da un
246
1911
mi sembrano del calzolaio di mio fratello. ¶ – Vedete che
247
1911
ne facevano tre vecchie di un paio di stivali
248
1911
vecchie di un paio di stivali? ¶ – È olandese senza
249
1911
torcevo in uno spasimo di febbre, l’angustia del
250
1911
il piede, un paio di stivali lucidi e bellissimi
251
1911
in terra e capace di potervi restare. Lasciai la
252
1911
deserte. Non un segno di vita, né una persona
253
1911
veduto niente. Le storie di tutti gli uomini nelle
254
1911
fossero fatti, i nomi di tutte le cose senza
255
1911
La reggia è circondata di popolo, tutti vogliono sapere
256
1911
si sente parlare che di voi, dell’uomo di
257
1911
di voi, dell’uomo di fumo, del vostro castello
258
1911
scarpe... Perelà! Perelà! Perelà di qua, Perelà di là
259
1911
Perelà di qua, Perelà di là... Ce ne vorrebbero
260
1911
Ce ne vorrebbero cinquanta di uomini di fumo per
261
1911
vorrebbero cinquanta di uomini di fumo per contentare tanta
262
1911
delle udienze, il gentiluomo di servizio introdurrà i primi
263
1911
leggere? Le chiome fluttuanti di Venere appena sbocciata dalle
264
1911
dalle onde? I veli di tutte le danzatrici d
265
1911
danzatrici d’Ellade e di Ninive? La garrula armonia
266
1911
dallo zufoletto sulle labbra di Narciso, mentre si ammira
267
1911
ne sfiora le guance di velluto? Ma sapete che
268
1911
Eccellentissimo signor Perelà, permettetemi di presentarvi i miei omaggi
269
1911
Anche perché un uomo di sì alto rango non
270
1911
alto rango non mancherà di formare nella propria casa
271
1911
s’è appena levato di ginocchio dov’egli si
272
1911
sporgere la sua dichiarazione di folle amore. La nobile
273
1911
miracolo in una notte di attesa? La vedete? Ecco
274
1911
può dire un pezzo di tela. Questo quadro si
275
1911
le labbra sono avide di tenerezza e di baci
276
1911
avide di tenerezza e di baci? ¶ – Non si può
277
1911
No, no, v’assicuro di no, è come se
278
1911
uscirebbe capovolto. Vi scongiuro di non parlarne con chicchessia
279
1911
tutti. ¶ – Abbiate la compiacenza di voltarvi, signore. ¶ – Io, intanto
280
1911
sedervi? ¶ – E far finta di leggere il giornale? Così
281
1911
posa: maravigliosa. ¶ – Vogliate compiacervi di accavallare le gambe in
282
1911
tanto. ¶ – Non c’è di che. ¶ – Prego. ¶ – Ecco. ¶ – Grazie
283
1911
Obbligatissimo. ¶ – Blgtssm... ¶ – Il banchiere di stato Teodoro Di Sostegno
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banchiere di stato Teodoro Di Sostegno. ¶ – Appena giunto a
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pregarvi al tempo stesso di ascoltare quanto in poche
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che siete giunto sprovvisto di tutto e solo in
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e solo in possesso di un paio di scarpe
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possesso di un paio di scarpe. ¶ – Queste. ¶ – Non si
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una visione, un ricordo di quel tempo. ¶ – Non una
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che cosa c’è di strano? ¶ – Diteci un poco
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madri, cosa c’è di strano? Quando uno è
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capisce, cosa c’è di strano? ¶ – Pena! Rete! Lama
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madre, ma la sommità di un camino. ¶ – Ahaaaaa! ¶ – Uhuuuuu
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focherello, e una spira di fumo saliva senza interruzione
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la ragione, la facoltà di conoscere e di capire
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facoltà di conoscere e di capire, incominciai ad esistere
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indistinta cantilena, confuso mormorio di voci che mi sembravano
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Rete, Lama, non trascurarono di prepararmi ed informarmi sopra
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amore e d’odio, di vita e di morte
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odio, di vita e di morte, di pace e
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vita e di morte, di pace e di guerra
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morte, di pace e di guerra, di lavoro, di
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pace e di guerra, di lavoro, di gioia e
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di guerra, di lavoro, di gioia e di dolore
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lavoro, di gioia e di dolore, di saggezza e
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gioia e di dolore, di saggezza e di follia
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dolore, di saggezza e di follia, salii con esse
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sapere. ¶ – Che uomo colto. ¶ – Di poesia e di filosofia
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colto. ¶ – Di poesia e di filosofia... ¶ – Anche di filosofia
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e di filosofia... ¶ – Anche di filosofia? ¶ – Sì, una filosofia
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altrimenti. Avevano una ragione di nascondersi a me nel
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stamani mi sono accorto di poter parlare, quando non
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e erano d’intesa di non parlarne. E voi
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spira calda che saliva di continuo? Cellula su cellula
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modo che il prodotto di quel fuoco venisse usato
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come sono adesso, ma di carni e con vesti
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vesti uguali a quelle di tutti gli altri uomini
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del sole. ¶ – Un segreto di fumo. ¶ – Chi lo sa
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Chi lo sa. ¶ – Quella di non voler far sapere
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il loro nome... ¶ – E di non volerne parlare con
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degli anni... Ma io di quel giorno né prima
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quel giorno né prima di quel giorno non posso
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nella forma intatto ma di compattissimo fumo. Solo oggi
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oggi ho potuto accorgermi di essere d’una materia
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materia diversa da quella di tutti gli altri uomini
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stato un loro amante, di quelle vecchie, e loro
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dovevano essere delle poco di buono. ¶ – Delle cialtrone. ¶ – Qualche
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voi siete: a furia di star sul fuoco siete
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sul fuoco siete diventato di fumo, un fenomeno naturalissimo
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bianco, ha sempre bisogno di un seme per generare
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Mi pare che dimostri di più. ¶ – Li porta male
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purificarsi. ¶ – Infatti, trentatré anni di peccato ne vogliono trentatré
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peccato ne vogliono trentatré di penitenza, è sempre stato
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essere d’eccezione e di privilegio: eccelso. ¶ – Chi sa
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impazzirà dalla gioia. ¶ – Due di voi corrano da Sua
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fra noi, è veramente di fumo, un gentiluomo perfetto
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d’un giardino, circondata di altissime cancellate e bene
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sarete fra poco. E di dove venite? ¶ – Di lassù
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E di dove venite? ¶ – Di lassù. ¶ – Non vi hanno
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Guardate, guardate quella nuvola di polvere che avanza verso
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polvere che avanza verso di noi, sono i vigili
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vicini m’è parso di vederlo scomparire. ¶ – È vero
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forza, lo abbiamo ricoperto di polvere. ¶ – Una nuvola sembriamo
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polvere, è un uomo di fumo. ¶ – Salame! ¶ – Idiota. ¶ – Va
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Idiota. ¶ – Va’ là, uomo di fumo, sarà un arrosto
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che volete. ¶ – Un paio di stivali come quelli del
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tuo asino antico, asino di ultimo modello. ¶ Pena! Rete
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siete poco un uomo, di uomo mi sembra non
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abbiate che le scarpe. ¶ – Di dove venite? ¶ – Di lassù
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scarpe. ¶ – Di dove venite? ¶ – Di lassù. ¶ – Buona anche questa
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pericolose le facezie. ¶ – Domandagli di che cos’è. ¶ – Domandaglielo
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è. ¶ – Domandaglielo te, imbecille. ¶ – Di che cosa siete, signore
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tanto leggero. ¶ – Intendevo dire: di quale materia è formato
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detto. È un uomo di fumo, un uomo di
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di fumo, un uomo di fumo. Fumo! Fumo! Fumo
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Certo, può aver piacere di vederlo. ¶ – Chi sa che
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cosa dice. ¶ – Un uomo di fumo. ¶ – Fumo! Fumo! Fumo
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capito. ¶ – Che cosa? ¶ – È di fumo. ¶ – Ah! Ah! Ah
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Ah! Ah! ¶ – Sì, è di fumo. ¶ – Sentite un po
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visto passare un uomo di fumo. ¶ – Senz’altro. ¶ – Ah
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gli hai fatto pagare di dazio? Non è contemplato
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egli stesso ha dichiarato di sentirsi tanto leggero, l
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è carico d’acciaio, di ferro e piombo? È
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Rete, Lama, parlavano sempre di guerre, e io mi
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vedevo dei campi bollati di sangue vermiglio, quasi che
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le bocche sembravano cofani di corallo ricolmi di perle
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cofani di corallo ricolmi di perle. ¶ – Parevano nate per
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dev’essere? ¶ – Un poco di buono, ecco che cos
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Macché! Ha la cappa di piombo. ¶ – Sì, è un
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posto, l’ha rubate di sicuro. ¶ «Amore! Quante volte
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chioma d’oro, coperte di vesti impalpabili, leggerissime, rosee
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e in un’aureola di ali bianche salire per
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portate da una nube di fiori. Laggiù... nel fondo
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fiori. Laggiù... nel fondo di quel pozzo oscuro... egli
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nella mano un pentolo di terra rossa: torva, guardinga
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Re, della Regina e di tutta la Corte io
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sotto tutti i regni di questo mondo. Voi venite
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mondo. Voi venite, dunque? ¶ – Di lassù. ¶ – Dove, lassù? ¶ – Lassù
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fino ad oggi, prima di scendere alla luce. ¶ – Avete
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aspettato molto tempo prima di venire alla luce? ¶ – Avrà
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giro. ¶ – Non ha aria di canzonare, state zitto. ¶ – Domandagli
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e grosso? ¶ – Ma è di fumo, è di fumo
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è di fumo, è di fumo, non c’è
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hai ancora capito, testa di legno? ¶ – Avendo vissuto trent
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nella più tragica angoscia di trovarsi davanti a lui
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altro, almeno come punto di partenza o sarà il
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o sarà il prodotto di un equivoco, e può
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stato d’angoscia cresceva di grado ogni giorno e
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Nel cimitero, in uno di quei ritratti che si
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in lei ogni ragione di esistere, il vuoto le
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è il più furioso di tutti e la notte
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potete non aderire. Tentò di uccidersi parecchie volte con
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contro il muro, rifiutando di mangiare e di respirare
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rifiutando di mangiare e di respirare, occorrono tre uomini
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metri.» ¶ – Ho il piacere di salutarvi, mio caro signore
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caro signore, leggevo appunto di voi stamattina sul nostro
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giornale. Siete un uomo di fumo, non è vero
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interesse è il vostro di tornarvene in qua mezzo
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un uomo. Quel pazzo di mio padre m’agguantò
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gli uomini. Hanno bisogno di dare un corpo al
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per dirvi un sacco di fesserie, tutto quello che
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un altro, e chiederebbero di restare con lui in
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mai, non finiscono mai di trasportarlo con tutti i
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visto tutti non smettono di cantare. La verità è
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a Dio gran quantità di torri per avvicinarsi a
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Dovrebbero essere le stazioni di partenza per giungere fino
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ohilà! E uomini imbevuti di alcool, imbottiti di dinamite
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imbevuti di alcool, imbottiti di dinamite dovrebbero nei pubblici
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crisi, quando vede qualcuno di nuovo si eccita sempre
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male. Abbiate la bontà di sentire se Sua Eccellenza
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per giustificarla. Non soffre di alcuna manìa particolare, è
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suoi ordini una ventina di tecnici che lo secondano
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ogni sua creazione. Molti di questi vengono sovvenzionati da
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ed amico, li copre di cure, gentilezze, affettuosità. Asseconda
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visita e permettetemi prima di tutto che vi osservi
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interesse. Mi sono informato di voi con meticolosa cura
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carattere, anelavo il momento di conoscervi e potervi parlare
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non hanno la fortuna di vivere dentro un manicomio
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loro emettere una serie di Oh! e di Ah
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serie di Oh! e di Ah! che non ha
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parole. Ho già parlato di voi con molti ricoverati
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con molti ricoverati cercando di farvi comprendere nel vero
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valore. Sono rimasto addoloratissimo di non aver trovato alcune
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a rendervi convinto meglio di centomila parole, uno vi
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sguardo afflitto e riboccante di fraterna pietà, povera gente
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la massima importanza, frutto di tanta ponderatezza, dire qualche
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loro pazzia sarebbe minima, di nessuna entità, impercettibile, nessuno
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onore e alla gioia di entrare qua dentro. ¶ «Signor
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Re, vi avranno informato di quella benefica bancarotta, ma
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E dicendo così credono di dispiacermi, lo dicono apposta
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più intima sodisfazione. Io di qui posso uscire quando
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ascoltarle, sfondare il timpano di quelle povere orecchie. Un
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La Reggia si vuotò di tutti i gentiluomini addetti
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gentiluomini addetti e dignitari, di tutti i militi e
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le vesti stracciate ricoperte di polvere e fanghiglia. ¶ La
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d’oro, è foderata di porpora e vi sono
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d’ingiurie né grida di protesta o di gioia
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grida di protesta o di gioia, la città è
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e sulla sua corona di gemme: merda. ¶ Dopo di
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di gemme: merda. ¶ Dopo di che, da tutte le
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da tutte le finestre di tutte le case di
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di tutte le case di tutta la città, piove
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la città, piove sopra di lui la stessa cosa
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nella mano, ne trabocca di continuo. ¶ Signor Perelà, non
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della città vollero lanciare di propria mano il loro
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un ben confezionato fagottino di detta mercanzia. Dai tetti
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servito a tante incoronazioni di Re, tutto fu dovuto
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una settimana nessuno osò di aprire una finestra. ¶ Il
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si studiava il modo di risolvere una situazione insostenibile
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vennero rinvenuti due sacchi di denaro e gemme uguali
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crimine non aveva bisogno di procedura: «fino all’ultima
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sua morte in possesso di un quattrino. Avrebbe egli
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modo rendere al bene di tutti una ricchezza che
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oriente è pura fantasia di popolo, non essendo mai
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piedi un orciuolo colmo di vino, lo stato glie
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propri sudditi. La Regina di Saba si veste di
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di Saba si veste di tutti i suoi monili
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terra è più grande di lui. Osservate con quale
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furie per rendergliene una di seconda mano. Il Re
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riesce a darsi pace di non poter vedere la
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questo ha la manìa di mordere e dove può
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un orecchio al vicino di letto. Cristoforo Colombo pone
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barchetta nel bicchiere sicuro di attraversare l’oceano. Vedete
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che trafora un pezzo di legno? È la testa
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costui spiega il congegno di un nuovo partito del
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il più squisitamente gentile di tutti i ricoverati. Soltanto
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Osservate con quale espressione di dolcezza e serenità egli
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è bagnato. È capace di mantenerlo teso per dodici
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ore consecutive in giorno di venerdì, rimanendo nella più
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più assoluta immobilità: sembra di sale. ¶ «San Francesco d
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una volta con una di esse ruppe la testa
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Crocifissa. Osservate la bellezza di queste croci di cui
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bellezza di queste croci di cui si adorna il
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Non vide più sopra di sé la beata pergola
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Perelà, vige il sistema di legare non in piena
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sacra. ¶ «Questo, vedete, assicura di non essere un uomo
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davanti ha una smorfia di dileggio e di pietà
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smorfia di dileggio e di pietà: “Ah! Tu credi
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pietà: “Ah! Tu credi di essere un uomo. Senti
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attenzione agli occhi dilatati di questo giovane. Egli ha
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dentro l’acqua. Dopo di che rimaneva nel fondo
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minuti senza dar segno di vita. E ritornava a
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più fresca e vispa di prima. Tutti volevano provarla
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passo celerissimo, impercettibile salto di gioia, per modo che
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S’amano o credono di amarsi, tutti credono nell
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uno si lascia amare di tanti cuori a picce
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che ama è sicuro di essere amato tanto è
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nelle pupille per bramosia di potersi penetrare, possedere. Nessuno
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giuocano distrattamente con rami di rose, fanciulle appena in
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senza saperlo quel ramo di rose. Donne mature, quasi
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compone la propria eloquenza di lunghissimi silenzi rotti da
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amore non ha bisogno di parole, quelle cose che
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parte il viale erboso di un verde abbagliante, fiancheggiato
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riflettono le loro ombre di vecchi lunghi e storti
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e storti, scheletriti: sembra di cavalcare sulla schiena di
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di cavalcare sulla schiena di una zebra. ¶ Gli amanti
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sulle ombre magre: sembra di cavalcare sulla schiena d
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si giunge nel brulicare di tante coppie. ¶ – Pensano, costoro
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l’abbandono totale, senza di che non esiste felicità
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In un soave ondeggiamento di culla si muovono le