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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
il tempo. ¶ Anna finge di svegliarsi al richiamo di
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1934
di svegliarsi al richiamo di Teodoro, che le dice
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1934
deboli e hanno paura di scuoterlo: «ma perché, dico
4
1934
perché sarà l’aria di questa casa, sarete voi
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1934
la finestra; pensa forse di scappare. Non lo rivedrò
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1934
riflessioni vado facendo, invece di pensare seriamente a quello
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1934
che fa una strisciolina di fuoco nell’aria e
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1934
prova la stessa sensazione di stupore e di smarrimento
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1934
sensazione di stupore e di smarrimento che provò la
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1934
Anna; lo stesso sentimento di inferiorità e d’impotenza
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1934
cuore. ¶ Maria ora tenta di scendere dalla carrozza, ma
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1934
saranno quei due? Uno di essi ha un cappotto
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1934
sul viso una mano di Maria. La carrozzella riparte
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1934
zona scura della via di fronte: solo i due
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1934
immagine che gli attraversa di tanto in tanto la
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1934
tanto la mente piena di lusinghe e di promesse
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1934
piena di lusinghe e di promesse. Non è la
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1934
ci fosse Maria tra di noi... forse. Ma si
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1934
Ma si è proposta di non essere gelosa, e
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1934
che propose a Maria di accogliere in casa Teodoro
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1934
Teodoro è cambiato, invece di mostrarsi riconoscente, la rimprovera
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1934
sue attenzioni... Anna guarda di nuovo il suo seno
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1934
gli occhi e cerca di allontanarsi da sé, fino
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1934
non ha il tempo di fermarlo sulla porta. ¶ «Che
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1934
risponde lei. ¶ «A rischio di buscarti un malanno!» la
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1934
lui, dopo tanti giorni di lontananza! Tacciono assorbiti tutti
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1934
pensa: siedile vicino, cerca di essere gentile, vedrai che
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1934
profondo sospiro, al fianco di lei che ancora s
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1934
la camicia. Egli finge di non guardarla, ma intanto
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1934
Le ho sempre consigliato di prendere gli uomini alla
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1934
meglio non le parli di Maria. E non osando
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1934
le si accosta, cerca di attrarla per un braccio
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1934
disfatto. Una sensazione come di umido e di freddo
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1934
come di umido e di freddo le pervade il
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1934
il capo nella spalla di lui e si lascia
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1934
naufragare in un groviglio di panni che pungono il
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1934
la seta della cravatta di lui scivolarle fredda sul
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1934
collo: e le sembra di soffocare in un pianto
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1934
non sa far nulla di buono: e tanto meno
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1934
si ribella, inveendo contro di lei con ogni pretesto
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1934
sono scambiati ogni sorta di parole. È domenica, piena
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1934
parole. È domenica, piena di sole: nel palazzo si
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1934
aria circola un odore di sapone da barba. Escono
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1934
sapone da barba. Escono di casa ancora litigando. Per
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1934
si spande sui gradini di marmo. Il cortile è
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1934
finestre, illumina gli specchi di acqua. Operai stanno sotto
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1934
più punti. I barattoli di caramelle sono ombrati; e
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1934
i dolci hanno impronte di dita grasse. Sul banco
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1934
per te.» Teodoro cercava di persuaderla prendendola per il
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1934
domenica. ¶ «Perché, che faccio di male se vado al
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1934
soffre se tu mostri di prendere troppo a cuore
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1934
a cuore le sorti di Maria. «... Ma, vedi, ogni
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1934
applicare le sue cognizioni di socialista a quella realtà
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1934
realtà. La ragazza chiedeva di andare al cinema, con
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1934
fosse stato in grado di pagarle il biglietto. Che
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1934
che diritto aveva lui di parlare a quel modo
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1934
suoi libri, nella speranza di riprendere le sue letture
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1934
circolante, né il prestito di libri che gli faceva
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1934
avvocato Messina; una serie di dispense del Socialismo e
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1934
Angiolini; Capitale e salario di Mara pubblicato dalla «Critica
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1934
un numero della «Lotta di Classe» del 1895, in cui
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1934
cui spiccava un articolo di Oddino Morgari. ¶ Ecco il
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1934
la relazione della Conferenza di Rimini in cui si
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1934
Italiana dei Lavoratori era di romperla con il Consiglio
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1934
letto. ¶ Spesso nei giorni di lavoro Teodoro andava incontro
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1934
a un assordante rumore di macchine e di cinghie
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1934
rumore di macchine e di cinghie di trasmissione. ¶ Sul
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1934
macchine e di cinghie di trasmissione. ¶ Sul fondo livido
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1934
torre scura della fabbrica di piombo con le sue
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1934
con le sue feritoie di raffreddamento strette e nere
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1934
passato anche questo periodo di buona stagione e io
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1934
si chiama sfortuna! Perché di tentativi ne ho fatti
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1934
che sale sulle gote di Teodoro. Sul marciapiede, ogni
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1934
appare una macchia gialla di luce proiettata dai forni
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1934
Sì, sì, verrò una di queste sere, arrivederci!» L
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1934
ombra del compagno scivola di traverso sul muro bianco
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1934
traverso sul muro bianco di una fabbrica di conserve
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1934
bianco di una fabbrica di conserve. ¶ Ecco Anna. Ha
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1934
Ha freddo e mal di testa. «Dovresti curarti!» le
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1934
fattorino; dice che è di tua madre.» Teodoro se
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1934
una lira cinque tavolette, di puro cacao e zucchero
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1934
vendiamo a solo scopo di lucro, ma per mostrare
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1934
sapone e un metro di elastico. ¶ A casa Teodoro
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1934
Caro Teodoro, ti scrivo di nascosto, perché se tuo
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1934
questa lettera per mezzo di Giacomo il fattorino e
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1934
del tuo avvenire. Cerca di tornare che nessuno ti
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1934
cortile viene un rumore di panni strofinati e il
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1934
e il lontano battito di una macchina da cucire
89
1934
si diffonde un odore di aglio fritto. La cena
90
1934
le mani e, fingendo di dormire, piange. Perché certe
91
1934
lui. Maria rincasa adesso di rado, e quelle poche
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1934
Teodoro, per non avvilirlo, di essere stata minacciata di
93
1934
di essere stata minacciata di licenziamento. Ed ecco che
94
1934
donne, senza preoccuparsi che di leggere; ma a quale
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1934
quale scopo? Gli sembrava di aver lasciato la casa
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1934
il disoccupato in cerca di lavoro, ma la figura
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1934
ma non osa dire di no: non osa dissuaderle
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1934
divano. ¶ Teodoro è sicuro di essere forte e di
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1934
di essere forte e di sapersi dominare: quello che
100
1934
questo, accetta. Altrimenti direbbe di no, con tutto il
101
1934
uscita, egli ha finto di essere stanco, di sentirsi
102
1934
finto di essere stanco, di sentirsi male, e si
103
1934
Ma le lenzuola odorano di erba e dal cuscino
104
1934
già conosce – forse cipria di Maria. Poi l’odore
105
1934
guanciale è il volto di Maria che egli bacia
106
1934
correre ai suoi ricordi di fanciullo; ad una sua
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1934
assolate, a quell’incendio di domenica: si ritrova ad
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1934
ritrova ad un angolo di strada dove i cartelli
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1934
pendono dai muri umidi di pioggia, tra le fiamme
110
1934
farà ora? che penserà di me? Si sente solo
111
1934
occhi gli si riempiono di lagrime; ma non vuol
112
1934
cuore. Sente il bisogno di essere confortato, di farsi
113
1934
bisogno di essere confortato, di farsi accarezzare sulla fronte
114
1934
sogna: si trova su di una banchina vuota, su
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1934
banchina s’allunga sempre di più sul mare, senza
116
1934
a bere. Il viso di Anna era pallido, e
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1934
quel gioco Teodoro cercava di sbarazzarsi di lei. ¶ Teodoro
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1934
Teodoro cercava di sbarazzarsi di lei. ¶ Teodoro non aveva
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1934
non posso vivere. Sentiva di essere diventato qualche cosa
120
1934
essere diventato qualche cosa di poco di buono. Che
121
1934
qualche cosa di poco di buono. Che cosa precisamente
122
1934
alla sua posizione: vie di uscita non ne vedeva
123
1934
cosa pensano queste donne di me? perché mi sopportano
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1934
suo isolamento avevano qualcosa di malvagio; e l’autore
125
1934
autore e la vittima di quella assurda situazione protestavano
126
1934
suo spirito. Se approfittando di quelle pause fra lunghi
127
1934
un uccello capriccioso saltava di riga in riga e
128
1934
assalite da ombre moleste di gelosia, che le eccitavano
129
1934
Teodoro sulle sue letture: di chi erano quei libri
130
1934
a Teodoro l’illusione di essere capito e apprezzato
131
1934
dei suoi libri e di chi glieli prestava; e
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1934
altri! Ma sempre pieno di debiti.» ¶ «Basta che sia
133
1934
siamo? Che diritto abbiamo di desiderare quello che non
134
1934
non aveva il coraggio di intervenire nel battibecco, che
135
1934
periodo leggeva un po’ di tutto e la mente
136
1934
dei comunardi nelle catacombe di Parigi. Tuttavia in questi
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1934
Tuttavia in questi miscugli di eroismo popolare sentiva che
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1934
pericolo la sua posizione di ospite. Era costretto quindi
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1934
costretto quindi ad intervenire di nuovo. Aveva bisogno di
140
1934
di nuovo. Aveva bisogno di calma, per concentrarsi sui
141
1934
i soldi. Mi piace di vestire bene, di comparire
142
1934
piace di vestire bene, di comparire e di non
143
1934
bene, di comparire e di non farmi mancar nulla
144
1934
si potesse guastare ancora di più con quelle idee
145
1934
ciminiera piena di fumo. Di qua la parte urbana
146
1934
dondolarsi fra i tetti; di là la periferia solcata
147
1934
da innumerevoli tram affollati di operai che vanno verso
148
1934
ove le alte ciminiere di mattoni rossi cominciano a
149
1934
palline grigie. Andarsene lontano di qui; potersi fare una
150
1934
aveva intravisto la possibilità di liberarsi di quell’essere
151
1934
la possibilità di liberarsi di quell’essere debole. E
152
1934
era ancora ottimista, innamorarsi di Maria gli era parso
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1934
cosa si sarebbe pensato di lui? E immaginò perfino
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1934
lui? E immaginò perfino di andar via con lei
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1934
vita nuova, una vita di pace. Poi, a mano
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1934
si considerò perfino indegno di riavvicinare Anna. Ecco, si
157
1934
vogliono. Basterebbe un po’ di danaro per prendersi Maria
158
1934
Maria mi devo accontentare di Anna, e se mi
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1934
a considerare Anna meglio di come aveva fatto fino
160
1934
ragazza che ha bisogno di conforto; e la vede
161
1934
peggiorate – un tantino al di sopra di lui: gli
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1934
tantino al di sopra di lui: gli appare come
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1934
acquistato, durante quei giorni di pessimismo, i caratteri più
164
1934
trovare lei la via di aiutarmi? In fondo un
165
1934
In fondo un po’ di bene gliene voglio. È
166
1934
È donna; ma cerca di non approfondire questo pensiero
167
1934
Pure, avverte l’assurdo di questa ipotesi; in quanto
168
1934
Maria: lei deve averne di buoni amici... Però non
169
1934
se lei si offre di aiutarmi debbo rifiutare. ¶ E
170
1934
nell’ambiente; gli spessori di grasso dei tegami e
171
1934
s’incontra nello sguardo di lei, e, per ritardare
172
1934
quasi per riparare, aggiunge: «Di te domandavo spesso ad
173
1934
sono dimagrita.» E tenta di stringersi la vestaglia addosso
174
1934
sua mente nell’atto di accarezzarla. ¶ «Come sei cambiato
175
1934
E Teodoro si ricorda di quella lontana sera in
176
1934
a ballare; si ricorda di quell’avvocato che le
177
1934
riconfortato. Se ne convince di più, ora che scorge
178
1934
che scorge nello sguardo di lei una certa timidezza
179
1934
loro sguardi s’incontrano di nuovo. ¶ «Ora» dice lei
180
1934
per riprendersi, «sarai gentile di aspettare che io mi
181
1934
stare così.» E mostra di nuovo il ginocchio nudo
182
1934
desiderio sempre più forte di Maria è stato sopraffatto
183
1934
sopraffatto dal proposito fermo di non tradire Anna. E
184
1934
Anna. E al pensiero di abbandonare l’assurda conquista
185
1934
abbandonare l’assurda conquista di Maria si è sovrapposto
186
1934
è sovrapposto il proposito di abbandonare anche Anna. E
187
1934
pettine sdentato, una lama di rasoio arrugginita, una limetta
188
1934
le unghie, una scatola di cipria di un colore
189
1934
una scatola di cipria di un colore giallo pallido
190
1934
il colore del volto di Maria... Maria è lì
191
1934
intuisce però il pericolo di questa soluzione: ma si
192
1934
Teodoro su un piano di coscienza si può... E
193
1934
fare di meglio e di più, ecco quel che
194
1934
questa situazione, rendersi padrone di sé: magari cominciando dal
195
1934
cose nuove, gli sembra di saper dominare, di sapersi
196
1934
sembra di saper dominare, di sapersi disimpegnare meglio da
197
1934
e allora si domanderà di lui: “cosa ne è
198
1934
pieghe che gli impediscono di stendersi. Accende il lume
199
1934
veste con lentezza. Al di là della finestra vi
200
1934
un muro bianco dipinto di fresco a calce che
201
1934
se il muro fosse di pasta malleabile. ¶ Quando è
202
1934
e discende le scale di casa. Non ha un
203
1934
quanto la fuga. Cerca di non pensare al padre
204
1934
ma principalmente si sforza di scacciare dalla mente l
205
1934
era stata una giornata di umido, di quelle che
206
1934
una giornata di umido, di quelle che danno il
207
1934
e le scarpe, coperte di fango e segatura, sembrano
208
1934
se le suole son di cartone, be’, tiriamo avanti
209
1934
Non è uscito mai di notte, nel cuore della
210
1934
notte, con quel tantino di mistero, da dover vivere
211
1934
più bianche, come verniciate di fresco. La strada è
212
1934
alle labbra la canzone di Maria: Ti ricordo, ti
213
1934
la tettoia: nell’interno di essa uno degli uomini
214
1934
mi sono mai occupato di queste cose» dice quello
215
1934
si conviene! Si crede di fare il gallo solo
216
1934
dei due uomini neri di carbone si ricorda di
217
1934
di carbone si ricorda di Marco: del suo orribile
218
1934
consiste nel buttar palate di carbone sotto la caldaia
219
1934
al giorno. Gli pare di riudire il battito della
220
1934
livello spruzza un filo di vapore che si dissolve
221
1934
che indica il massimo di atmosfere che la caldaia
222
1934
pensare. Assume l’aria di uno che ha qualche
223
1934
è sottosopra. Ha cessato di piovere, e ora s
224
1934
Teodoro sente un tinnire di chiavi; e si ferma
225
1934
Vede un uomo uscire di corsa dal piccolo padiglione
226
1934
Continua. Una donna vestita di scuro si tira su
227
1934
capisci. Quando lui è di turno, io vengo qua
228
1934
grosso, e allora pare di sentire delle voci che
229
1934
delle voci che vengono di lontano: Te-o-do
230
1934
batte contro le pareti di ferro. È curiosa la
231
1934
voce dopo un periodo di silenzio e di emozione
232
1934
periodo di silenzio e di emozione. Un rumore di
233
1934
di emozione. Un rumore di spiccioli ricontati; e Teodoro
234
1934
può più: ha bisogno di Maria; ma anche un
235
1934
ma anche un po’ di Anna ¶ Teodoro gira sulla
236
1934
vita sbandata: una settimana di prove e di tentativi
237
1934
settimana di prove e di tentativi andati a male
238
1934
proprio; e la tessera di navigazione come puoi averla
239
1934
personale conta ben poco di fronte alla fortuna. Ed
240
1934
la lunga ciminiera piena di fumo. Di qua la
241
1934
bruciato dal desiderio violento di baciare Maria e non
242
1934
non certo per amore di Anna vi rinunzia, ma
243
1934
tasca, tormentato dal pensiero di essere troppo indeciso, troppo
244
1934
non combinerò mai nulla di buono. ¶ Teodoro ha trascorso
245
1934
poche parole: l’immagine di Maria nella sua mente
246
1934
s’avveda della differenza di emozione che prova sostituendo
247
1934
prova sostituendo all’immagine di Maria quella più fioca
248
1934
Maria quella più fioca di Anna. Con Anna non
249
1934
senza dirle niente. Pensa di baciarla lì, all’oscuro
250
1934
puerile; lo metterebbe su di una falsa strada. Appena
251
1934
lo assale il rimorso di non essere stato abbastanza
252
1934
Anzi ha la sensazione di avere tenuto una condotta
253
1934
segnato da miseri alberi di cartapesta. Si ode il
254
1934
Si ode il rumore di un tram che si
255
1934
manifesto si ripete centinaia di volte, come una serie
256
1934
volte, come una serie di francobolli. Il quadro luminoso
257
1934
con chi ero? era di sera... ¶ Ritorna nel centro
258
1934
non abbia nessuna voglia di leggere. ¶ Appende in sala
259
1934
è fiorito un profilo di montagne. Della cena mangia
260
1934
un cassetto che puzza di pepe e di formaggio
261
1934
puzza di pepe e di formaggio, questi cassetti li
262
1934
mese. ¶ A letto tenta di leggere; ma la mano
263
1934
e gli si fa di ghiaccio; e l’occhio
264
1934
ma non sono armate di guerra, sono armate rivoluzionarie
265
1934
lenzuolo è una gamba di Maria, ha mille gambe
266
1934
le sue che cercano di trovare una positura comoda
267
1934
III ¶ Teodoro va via di casa perché in una
268
1934
perché in una famiglia di operai non si può
269
1934
che operai ¶ Gli sembrava di essersi accontentato di poco
270
1934
sembrava di essersi accontentato di poco, gli sembrava di
271
1934
di poco, gli sembrava di avere scelta una via
272
1934
propositi, i suoi progetti di un avvenire migliore? Non
273
1934
indipendenza. Da una famiglia di operai non può venir
274
1934
lui voleva essere qualcosa di più di un semplice
275
1934
essere qualcosa di più di un semplice operaio, perché
276
1934
vaga, che aveva molto di dilettantesco, ma contribuiva anch
277
1934
suo stato d’animo di scontento. E inoltre, ad
278
1934
sentimenti verso Anna, sopraffatti di continuo nella sua immaginazione
279
1934
immaginazione dal ricordo ossessionante di Maria. Ecco perché continuamente
280
1934
tempo questo suo desiderio di liberazione si acuì, fino
281
1934
la famiglia, l’affetto di Anna che aumentava a
282
1934
scemava sotto il vento di un’indifferenza mostruosa. La
283
1934
se stesso un momento di equilibrio, un attimo di
284
1934
di equilibrio, un attimo di riposo che gli consentisse
285
1934
riposo che gli consentisse di gustare quelle briciole di
286
1934
di gustare quelle briciole di felicità che la vita
287
1934
padre, che non sa di essere infelice. E allora
288
1934
solo avrebbe potuto fare di meglio e di più
289
1934
e lui si pente di essersi spinto tanto avanti
290
1934
giù. Né gli riesce di mangiare altro perché l
291
1934
altro perché l’ottimismo di Maria, in quell’ambiente
292
1934
cosce e dalle braccia di lei. E mentre si
293
1934
Eppure Teodoro si sforza di fissare i mobili, la
294
1934
più sulla sua compagna di lavoro. Dopo aver guardato
295
1934
giacchetto con il collo di pelliccia bionda, che fa
296
1934
già abbandonato Anna e di ricordarla come nella canzone
297
1934
come nella canzone e di esserne triste; e veramente
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ella dice: ¶ «Sai, uno di quelli che adesso frequento
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mi piacciono.» ¶ Teodoro ricorda di avere ancora qualche sigaretta
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cercava timidamente le labbra di Anna. Fuggirono alla ricerca
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Anna. Fuggirono alla ricerca di un riparo, lasciando la
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grigia, bucherellata dalle gocce di pioggia, era diventata una
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il mare argilloso, pieno di alghe e di rifiuti
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pieno di alghe e di rifiuti, assaliva la spiaggia
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ad abbracciarsi. La bocca di Anna odorava di pioggia
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bocca di Anna odorava di pioggia, e su quella
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Ma ora si accontenterebbe di un qualunque lavoro ¶ Appena
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sedie, fra le calze di lana del padre, grigie
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stanza e il capo di uno che lo guarda
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la strada del lavoro. Di questo passo so io
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guarda il paesaggio umido di terrazzi, di piante, le
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paesaggio umido di terrazzi, di piante, le piante gialline
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gialline che il signore di rimpetto mette fuori ogni
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occhi umidi e privi di espressione. «Dammi dieci lire
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teso, forse nella speranza di trattenerlo per il caffè
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operaio va in cerca di lavoro, piove sempre; e
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alle finestre del palazzo di fronte, panni d’un
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prima da Maria, poi di là stesso passerò da
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che ora mi disse di trovarsi in casa? Be
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ebreo questo, è padrone di mezza strada. Ma chi
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come in un corridoio di casa. Non c’è
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Non c’è aria di rivoluzione, ma di pace
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aria di rivoluzione, ma di pace. In questo porco
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ragazza ferma sulla porta di un dolciere e anche
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cui conobbe l’amarezza di sentirsi trascurato da lei
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l’emozione: un odore di carne al tegame, il
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al tegame, il rumore di una porta che si
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chiude, e il viso di uno che lo spia
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i vetri opachi. Prima di bussare Teodoro si aggiusta
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che mi faccia guadagnare di più.» ¶ «E perché non
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Maria e si compiace di trovarla più buona e
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ad Anna si conforta di vederla così modesta e
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debba essere più “facile” di Anna. ¶ «Dove vai tu
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domanda denuncia una differenza di vita tra lei e
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con Anna?» aggiunge, credendo di correggersi. ¶ «No, molte volte
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a Maria per amore di Anna. Parole, e se
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altra: la prima settimana di lavoro ¶ È domenica, di
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di lavoro ¶ È domenica, di marzo. Luigi Barrin e
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la Marsigliese. Vecchi cartelloni di propaganda elettorale pendono fradici
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dietro un muro dipinto di rosa, i due si
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ragazzo. ¶ «Non vi meravigliate di vederci di domenica» dice
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vi meravigliate di vederci di domenica» dice Barrin; e
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precede il figlio. Già di fuori si sente un
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si sente un puzzo di muffa e di sapone
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puzzo di muffa e di sapone marcito. Una scatola
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sapone marcito. Una scatola di latta brilla su un
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brilla su un mucchio di rifiuti. Dietro il tetto
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si preparano i bagni di soda e di sapone
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bagni di soda e di sapone, di acido solforico
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soda e di sapone, di acido solforico, di bisolfito
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sapone, di acido solforico, di bisolfito, di permanganato. In
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acido solforico, di bisolfito, di permanganato. In questa macchina
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cose svogliato. Si aspettava di entrare in una vera
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squadrano, se lo mangiano di occhiate. Che vogliono da
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crumiro. Dalle vasche gomitoli di denso vapore salgono verso
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o addirittura violacei schizzati di anilina. Sul ritmo cadenzato
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degli zoccoli tra rigagnoli di sapone sporco e di
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di sapone sporco e di acqua tinta che acquista
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si avvicina allo spiraglio di una porta chiusa, dove
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scontra con una lama di sole: fuori sarà bel
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bel tempo. ¶ Nell’ora di sosta Teodoro si avvicina
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studia, perché quel poco di intelligenza che ho non
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col padre. Che diranno di me? Forse si metteranno
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mentre aspira gli effluvi di vapore che si sollevano
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vasca, pensa al paio di scarpe nuove che potrà
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comperarsi dopo due settimane di lavoro. In tutta la
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a un bel paio di scarpe nuove da mettere
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la domenica, e credeva di tornare a casa con
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in uscita, al piano di sopra. È bella, ma
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dissolve in una nube di vapore, e preferisce Anna
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si combina mai nulla di buono nella vita. ¶ In
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incontrano i diversi rigagnoli di tinta e di acqua
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rigagnoli di tinta e di acqua saponata che rigurgitano
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cortile era rosso come di sangue. La lavanderia è
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un angolo che aspetta di vedere Teodoro. ¶ L’ipoclorito
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funzionano e molte perdite di vapore si spandono nell
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fa un lungo scolo di ruggine. ¶ Il giovedì si
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per approntare la biancheria di due vapori inglesi che
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stanchezza, dopo la giornata di lavoro, dà dei brividi
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cose; forse un paio di scarpe, e gli occorrerebbero
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e possibilmente un paio di calze di filo. Si
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un paio di calze di filo. Si sente felice
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Teodoro esce in compagnia di Marco De Martino. Questo
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operaio fa qualche cosa di diverso e Teodoro anche
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lieto sale le scale di casa. Abitava in via
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Croce presso una famiglia di piccoli impiegati, il cui
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ragazza, che non una di queste fraschettine moderne, che
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sua camera. Le accadeva di pensare a lui tutte
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ricordi più inquietanti, poiché di riflesso si sente più
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ed abbandonata. Quei mesi di vita dispersiva le hanno
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e sbattuta dalle persone di casa. Allora si distende
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aperti, mentre un velo di lagrime le offende la
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Ora sente il desiderio di rivederlo, magari di scrivergli
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desiderio di rivederlo, magari di scrivergli una lettera in
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le capita quel giorno di scorgere un uomo alla
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un uomo alla finestra di fronte. Sembrava così buono
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impacciata; è subito pentita di avergli risposto. È domenica
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la fa trasalire e di nuovo troppo facilmente un
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sorride e non smette di guardarla. La scoperta dell
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piace, e tuttavia teme di non attrarre più il
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sbirciandosi in un frammento di specchio, che appoggia sul
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per lei un compagno, di cui sente la mancanza
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bisogno che lo sguardo di lui di mattino o
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lo sguardo di lui di mattino o di pomeriggio
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lui di mattino o di pomeriggio la segua nei
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faccende. ¶ È per timore di perderlo che Anna accetta
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altro che una stretta di mano, un timido addio
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insieme a un sospiro di pentimento: doveva mostrarsi più
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quando è al fianco di lui ammutolisce, diventa triste
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intanto che le importa di piacere a quell’uomo
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s’è forse giurata di accettare la sua compagnia
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che lo sospingono verso di lei? ¶ Malgrado questi ragionamenti
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cose. Voi vi stancherete di me e mi pianterete
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lo abbandona sulla porta di casa, e con la
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da un banale desiderio di “provare” la costanza di
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di “provare” la costanza di lui, di far soffrire
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la costanza di lui, di far soffrire altri nell
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sofferto. Ma un sentimento di pietà, mista a curiosità
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cuore ad un soffio di speranza incerta, ma che
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in lei la schermaglia di promettergli e di mancare
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schermaglia di promettergli e di mancare, di giurargli e
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promettergli e di mancare, di giurargli e di venir
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mancare, di giurargli e di venir meno al giuramento
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l’aspetta Anna dice di sì. ¶ L’esperienza di
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di sì. ¶ L’esperienza di vita con l’operaio
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barca, con la paga di lui non si riusciva
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che si salvi, meglio di un essere sano. ¶ Giorgio
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con sé una bottiglia di caffè, che faceva lui
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ti porterà qualche cosa di buono.» ¶ Anna aspettava il
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le consegnava il pacchetto di biscotti. ¶ «Vi porto i
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Vi porto i saluti di Giorgio» le diceva, «il
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quale mi ha pregata di dirvi che verrà a
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vetrate riverberano minuscoli quadretti di luce. Teodoro è mal
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a tutti quelli incaricati di controllare il carico e
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cose. Lo accusano insomma di tutto quello che per
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ma cosa può fare di più? Gli tocca agire
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delle sue lontane letture, di quelle pagine ingiallite lasciate
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casa delle due ragazze, di quei caratteri minuscoli, poverissimi
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l’avversario per eccesso di zelo.» Tanto più quindi
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dei “compagni” sul punto di perdersi per il trionfo
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da quando ha scoperto di trovarsi in una posizione
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non solo la fine di ogni sua aspirazione, ma
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a questo mentre aspetta di essere introdotto dal capo
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perché, a questi pensieri di lotta. Il capo del
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personale rompe il filo di quei pensieri. ¶ «Oh, bene
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come una persona seria, di cui fidarsi... ma, non
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me lo sarei tolto di torno.» ¶ «Ma io credo
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sapete che c’è di nuovo? Poiché non avete
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e fatemi la cortesia di non farvi più vedere
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salutare. Attraversa i reparti di fusione, quelli degli elettrodi
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si risollevino al pari di un’onda sulla spiaggia
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calda e negli intervalli di silenzio si sente, sul
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qua e là cespugli di erba selvatica, che la
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elettrici che dalla centrale, di palo in palo, raggiungono
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paese; e il rumore di vecchi motori ad olio
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gli strilli si sollevano di nuovo aguzzi verticali e
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che osservano due guardie di finanza intente a misurare
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seguono rumorose. Infine una di esse protesta: ¶ «Ma com
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I bambini che alcune di esse portano in braccio
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che la buon’anima di tuo padre ci vuole
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lo avrebbero fatto licenziare di nuovo. Che mirabile armonia
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Catello d’interessarsi nuovamente di lui. Solo Catello può
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una. Non sono capace di guadagnarmi da vivere tranquillo
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fare. Usami la cortesia di dire a Catello che
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calunnie, perché i compagni di lavoro non mi possono
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sorella aveva sempre scritto di star bene, di non
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scritto di star bene, di non aver bisogno di
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di non aver bisogno di nulla, e che non
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il momento in cui di quei soldi sentiva la
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in un cinema, uno di quei bei cinematografi del
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cinematografi del centro, sfolgorante di luci, tiepidi d’inverno
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d’estate... Le riuscì di farsi ricevere dal direttore
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farsi ricevere dal direttore di uno di questi cinematografi
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dal direttore di uno di questi cinematografi di nuova
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uno di questi cinematografi di nuova costruzione, in una
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appartata ma nel centro di Roma. Al direttore piacevano
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mentre scriveva il nome di lei su di un
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nome di lei su di un registro: ¶ «Quanti anni
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precedente non l’assumerebbero di certo; una donnetta da
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buona impressione. Decise perciò di dire una bugia, che
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fare? Speriamo nella mano di Dio adesso, che per
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per la guerra. Spero di no per il fatto
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ma spero nella mano di Dio che tu non
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ci andrai. La mano di Dio invece lo ha
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parte! Sale nel treno; di sera, nella stazione deserta
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il treno è pieno di soldati. E ogni tanto
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non voglio. Invece parte; di nuovo solo, gettato chissà
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confortarla, come aveva sperato di fare, un giorno. Crede
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delle bugie; ho finto di star bene, di guadagnare
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finto di star bene, di guadagnare. Delle piccole occupazioni
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a fare qualche cosa di pratico, di concreto. Va
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qualche cosa di pratico, di concreto. Va ad uccidere
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idee sono il frutto di determinate condizioni d’ambiente
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d’ambiente ¶ Gli operai di Crotone sono in gran
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in gran parte ammalati di malaria. Il loro salario
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causa della grande richiesta di lavoro da parte di
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di lavoro da parte di quelli che non trovando
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famiglie in certe baracche di legno e di bandone
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baracche di legno e di bandone costruite sulla spiaggia
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si vede questo paesaggio di piccoli tetti, sotto la