Edoardo Nesi, Storia della mia gente, 2010

tanto fulgore, si immaginavano di poterla comprare davvero, la

Perché tutti abbiamo bisogno di bellezza, un bisogno disperato

e, accompagnato dalle note di Dylan, le chiedo se

cui tutti campassero solo di cultura, un mondo meraviglioso

bellissima, e mi consiglia di scriverci un libro, su

cosa del mondo fatto di cultura. ¶ Finisco anche le

poi quella storia formidabile di Hemingway che sta bevendo

contrae gli addominali, urla di essere pronto, e Tunney

ci rimane una decina di minuti, immobile, a occhi

applauso. È il momento di alzarci e pagare, poi

fino a casa. Spero di riuscire a camminare dignitosamente

adorata figlia Scottie raccomandava di continuare a studiare a

tanto che la notizia di quella sbornia colossale l

E quindici giorni prima di morire, Scott Fitzgerald, nell

a Francesco Giavazzi, economista di punta ed editorialista del

globalizzazione, colui che più di ogni altro nei suoi

morte sprezzava l’incapacità di grandissima parte dell’industria

parte dell’industria italiana di adattarsi alle nuove regole

adattarsi alle nuove regole di mercato imposte da quella

perché cantava le lodi di tutto ciò che a

a stroncare ogni giorno di più la schiena alla

piccola industria, alla fine di ogni suo editoriale mi

lui è un professore di economia, e io chi

peggiore: un orbo incapace di vedere e comprendere e

sfruttare quello che prometteva di essere un cambiamento epocale

della legione dei figli di papà che non voleva

voleva uscire dal guscio di cashmere in cui aveva

difendere l’antistorica posizione di protettore di un antico

antistorica posizione di protettore di un antico sistema di

di un antico sistema di produzione tessile che sarebbe

modernità globale; una specie di ridicolo luddista moderno, anzi

nome è ormai simbolo di tutte le rivolte irrazionali

Ludd, il mitico distruttore di telai meccanici che, tra

era solo il nome di battaglia usato dalle squadracce

battaglia usato dalle squadracce di tessitori disperati che si

Lasciai che l’atto di scrivere la lettera prosciugasse

ed esaurisse la necessità di rispondere, di farmi sentire

la necessità di rispondere, di farmi sentire a nome

farmi sentire a nome di tutti gli imprenditori tessili

infido, dovevano pure sopportare di venir sbertucciati un giorno

idea – ingenuissima, certo – era di tentare di usare la

certo – era di tentare di usare la mia seppur

sentire anche la voce di chi non era così

risultare letale, e sentiva di rappresentare non soltanto se

ma anche le migliaia di piccole imprese con le

con le loro decine di migliaia di dipendenti sparsi

loro decine di migliaia di dipendenti sparsi in tutto

fare l’equivalente letterario di quello che fecero gli

diventato il cantante preferito di suo fratello Ettore che

che delle vecchie canzoni di Neil Young (Harvest, Old

comunitario. Io le rispondo di no: A Horse with

e lei un frullato di pesca, e Angelica mi

è tinto del rosa di quello che dev’essere

locale in un frusciar di gonne, con le linee

algida vista delle Apuane di marmo rosa che guardiamo

perché nessuno all’infuori di sua madre lo chiamò

chiamò mai Francis) scriveva di Zelda: Mi sono innamorato

Zelda: Mi sono innamorato di un turbine di vento

innamorato di un turbine di vento, e devo tessere

testa piena del tintinnio di monete che sfuggono via

mio martini e, prima di berne il primo sorso

annuso il meraviglioso profumo di acqua di colonia che

meraviglioso profumo di acqua di colonia che emana per

con una presenza infinitesimale di vermouth e col Tanqueray

lo sguardo se è di Neil Young e le

Young e le rispondo di sì, questa sì, e

chiedo ai miei fantasmi di occupare tutti i tavoli

spettri fossimo noi. Vestiti di lini irlandesi e cotoni

sono il fior fiore di quella fortunatissima generazione di

di quella fortunatissima generazione di italiani senza qualifiche, entusiasta

aveva avuto la fortuna di affacciarsi sulla scena del

del mondo all’inizio di un periodo di furiosa

inizio di un periodo di furiosa espansione economica che

avrebbe creato un mercato di centinaia di milioni di

un mercato di centinaia di milioni di consumatori occidentali

di centinaia di milioni di consumatori occidentali – donne e

donne e uomini infervorati di vita, felici d’essere

guerra mondiale e impazienti di ricostruire dalle macerie e

si era all’inizio di un’era di progressi

inizio di un’era di progressi e l’uomo

loro ho sempre vissuto, di loro ho sempre parlato

giovani quattrini, miseramente felici di ciò che hanno, delle

e delle amanti clamorose, di tutto ciò che a

dir loro che invece di giocare a fare gli

uno sguardo all’epoca di straordinaria fioritura delle arti

in quell’irripetibile momento di commistione tra arte e

italiani alberghi una specie di geniale spirito artistico che

unici per la capacità di ispirarsi all’arte e

sulla terra sotto forma di artigianato sublime e ineguagliato

premuroso cameriere, una specie di sosia di Arrigo Sacchi

una specie di sosia di Arrigo Sacchi, e per

on Heaven’s Door di Bob Dylan, e anche

a frutto quell’idea di cultura che personalmente non

le sfilate in Piazza di Spagna cosicché la bellezza

Spagna cosicché la bellezza di secoli si trasferisse sui

venivano comprati dai disgraziati di tutto il mondo che

che non gli riuscì di finire perché il 21 dicembre

il mio. ¶ L’estate di Fitzgerald ¶ Da sempre dedico

Ci fu l’estate di Guerra e pace, l

e pace, l’estate di Infinite Jest, l’estate

Infinite Jest, l’estate di Dostoevskij, l’estate di

di Dostoevskij, l’estate di Pynchon e quella di

di Pynchon e quella di Salinger, l’estate della

della Bibbia, l’estate di Carver. Questa è stata

estate dei non-romanzi di Francis Scott Fitzgerald. Tutto

Babylon Revisited; il libro di storie hollywoodiane, The Stories

Crack-up, una raccolta di saggi e appunti e

tra cui molte stizzose di Hemingway e una glaciale

una glaciale e perfetta di Edith Wharton, che ringrazia

Great Gatsby con tanto di friendly dedication. ¶ Di queste

tanto di friendly dedication. ¶ Di queste letture mi sono

ricadere nelle abitudini goduriose di quando ancora non scrivevo

passione: fare gli orecchi di ciuco alle pagine, leggere

con la mente piena di bellezza dopo un passaggio

quella sublime magia fitzgeraldiana di riuscire a tradurre in

limpidi, quelli migliori, quelli di cui andiamo orgogliosi, quelli

e il Sacro Graal di ogni scrittore, perché la

vale poco, poco più di nulla, e tutto quello

vecchi successi degli America, di James Taylor, di Bob

America, di James Taylor, di Bob Dylan e di

di Bob Dylan e di Neil Young. ¶ Da quando

famosa per certi film di cassetta con Christian De

suo proprietario è orgoglioso di proclamarla uno dei locali

confuso e furbo desiderio di una città intera di

di una città intera di voler apparire esattamente uguale

più belli della giovinezza di chi ricorda. ¶ Accucciata sul

finestre e le porte di legno verniciato di verde

porte di legno verniciato di verde, il pergolato sulla

al bar, i pavimenti di marmo e le scale

marmo e le scale di cotto, il bancone rivestito

cotto, il bancone rivestito di corde d’ormeggio e

più tenace e potente di questa cittadina che di

di questa cittadina che di fantasmi campa, rivendendoti ogni

la Serata Anni Ottanta di Jerry Calà, che giganteggia

sere fa il pieno di ragazzini canticchiando entusiasta le

canticchiando entusiasta le canzoni di Battisti e di Edoardo

canzoni di Battisti e di Edoardo Vianello, di Gino

e di Edoardo Vianello, di Gino Paoli e dei

dei Ricchi e Poveri, di Morandi e dei Righeira

là, quello dei Gatti di Vicolo Miracoli. ¶ Non è

in acqua e ridevano di nulla, tra i bambini

quando i loro posti di lavoro si volatilizzeranno, come

tavolo, portando piatti carichi di tartine senza farne cadere

canzone appena cominciata è di Neil Young, sorprendentemente diventato

di Alvaro che fingeva di non accorgersene, nei momenti

accorgersene, nei momenti liberi di una giornata che iniziava

esausta fino alle sette di sera perché non era

perché mi è capitato di fare impresa nell’ultimo

degli omini dei film di Buster Keaton. ¶ Perché certi

Thomas, il titanico figlio di Dieter Maschkiwitz, e con

che caricavano lesti centinaia di pezze sui camion; o

si facevano le riunioni di campionario e si cercava

campionario e si cercava di scegliere gli articoli più

po’ Sergio Vari, stilista di tessuti e amico formidabile

e cominciava a parlare di quando andò a Goa

a favoleggiare dei maglioni di lana dei personaggi di

di lana dei personaggi di Fitzgerald, o del lino

del lino delle camicie di Hemingway quand’era in

e nero sulle quarte di copertina e si curvavano

senso del dovere, cercai di non decidere, o meglio

non decidere, o meglio di rimandare sine die la

l’uber-commercialista zen di Pesaro che ogni tanto

a sistemare i bilanci di mio suocero e a

fortune del loro distretto di mobilieri e poi mi

contro uno, sul terrazzo di casa mia – essa non

davanti nulla, e cercai di fare tutte e due

in una folle commistione di ruoli che riscuoteva l

quali convinti che dentro di loro si nascondesse un

che sarebbero stati capacissimi di dirigere un’azienda. ¶ Mi

avrei continuato a cercare di prendere il meglio dai

due mondi che frequentavo, di usare le nozioni che

mentre scrive è convinto di prendere il meglio dai

interrotta, parziale e priva di risultati, fatalmente infelice. ¶ Oggi

me perché è diventata di altri, sparendo ai miei

protendersi verso una moltitudine di traguardi vicini e lontani

posso fare a meno di inseguire con tutte le

dei fallimenti in serie di aziende di confezionisti tedeschi

in serie di aziende di confezionisti tedeschi un tempo

si rincorrono le voci di gravi difficoltà di molti

voci di gravi difficoltà di molti miei ex colleghi

industriali; mentre le centinaia di artigiani che fecero grande

filiera tessile chiedono solo di essere accompagnati a chiudere

avevano guadagnato in decenni di sforzi; mentre ogni anno

mentre ogni anno migliaia di persone perdono il posto

persone perdono il posto di lavoro nella mia città

nella mia città, che di abitanti non ne conta

a me per complimentarsi di aver venduto l’azienda

ogni giorno una specie di vuoto struggimento che mi

non mi consente mai di provare, se non l

orgoglio, almeno il sollievo di aver probabilmente evitato a

del lanificio, quell’annuncio di continuità che era un

suo agente mentre cercava di descrivere The Love of

famigliare che si occupano di una fase intermedia della

più volenterosi che decidono di mettersi in proprio e

con una certa possibilità di successo, compiendo così il

fantasmatico telex, una specie di macchina da scrivere gigante

come spinti dalle dita di un fantasma, a comporre

proveniva dalla GITA Handelsagentur di Geibelstrasse in Berlino, il

Berlino, il braccio armato di Dieter Maschkiwitz, il nostro

della nota, incredibile assenza di limiti di velocità autostradali

incredibile assenza di limiti di velocità autostradali. ¶ Era una

pensoso, aveva mille interessi di cui però si concedeva

cui però si concedeva di parlare solo quando la

solo quando la giornata di lavoro era finita, e

brillava dentro gli occhi di quell’uomo solitario, che

che non aveva bisogno di lavorare perché guadagnava giocando

parte su una specie di casa galleggiante nel Sud

teneva ormeggiato sul lago di Garda, del quale una

Nel mio primo viaggio di lavoro in Germania ebbi

Germania ebbi il compito di guidare la Mercedes 500 SE

guidare la Mercedes 500 SE di mio padre fino a

Assistetti a una trattativa di quattro ore filate, tutta

fatto che mi parve di non intendere nulla perché

sforzandomi in ogni modo di capire il loro tedesco

sapessi parlare la lingua di Sebald, ma a forza

Sebald, ma a forza di leggere i telex che

arrivavano in ditta credevo di aver acquisito una sorta

aver acquisito una sorta di piccolo vocabolario tessile, ed

tessile, ed ero sicuro di saper almeno riconoscere i

Monaco e delle manovre di Strauss, il ras democristiano

signor Frey: un loden di 550 grammi al metro lineare

pelo inalterabile e capace di sopportare l’assalto delle

e anni, al prezzo di 16,95 DM al metro. ¶ Solo

lungo le grandi tangenziali di Monaco sfiorando l’Olympiastadion

ma a dieci centesimi di marco in più. Maschkiwitz

tempo, del Bayern e di Strauss. ¶ Quella stessa sera

dopo le cinque ore di macchina e le quattro

macchina e le quattro di trattativa incomprensibile e il

e il gran boccale di weissbier con cui avevo

nemmeno quella sera mancai di leggere qualche pagina dolente

leggere qualche pagina dolente di Sotto il vulcano di

di Sotto il vulcano di Malcolm Lowry, che allora

dopo Dieter si ammalò di un tumore al cervello

rimise in piedi decise di venire a Prato per

e non mi riuscì di accoglierlo con il calore

accoglierlo con il calore di sempre. Rimasi imbambolato a

volle bere la vernaccia di San Gimignano, e sorrise

e sorrise e parlò di lavoro per tutto il

sempre desiderato – ardentemente desiderato – di poter fare solo lo

sotto l’occhio benevolo di Alvaro che fingeva di

capace, per cento dollari, di riuscire a portarlo in

proprio non voleva saperne di funzionare), e potrebbe esser

ultima inquadratura del passaggio di tempo: sto camminando lungo

a pied-de-poule di Versace, sto telefonando a

alla mia scrivania ingombra di tabulati e campioni di

di tabulati e campioni di tessuto grezzo, mentre racconto

un lento, sapiente distacco di Alvarado dalla gestione quotidiana

felice. Ho poco più di trent’anni, sono sposato

Fughe da fermo. Penso di nuovo che il mondo

d’accordo; la famiglia di Alvaro era d’accordo

diventato socio dell’azienda di famiglia che pure dirigevo

firmai nemmeno il contratto di vendita, che invece firmarono

in un caldo pomeriggio di settembre, nello studio del

splendenti nelle loro camicie di lino – blu per Alvaro

i loro sorrisi cercando di far diventare ilare quello

incontro irripetibile, scattavo foto di nascosto, col telefonino. ¶ Ogni

incarnarsi nelle azioni innominabili di quell’esercito comandato da

da fanatici e composto di poveracci accecati dall’ideologia

insana della Storia. Prima di andarsene dalla città distrussero

il capannone della ditta di Temistocle e Omero, facendolo

con la mano pesante di mio nonno appoggiata sulla

Furono radunati i cittadini di Narnali, gli vennero puntati

stato costruito in anni di lavoro durissimo, tutto ciò

dall’orizzonte quelle teste di cazzo dei nazisti, però

ugualmente devastata, a forza di sacrifici rinacque anche il

da rincorrere le aziende di quei pratesi che avevano

che si ha bisogno di raccontarli in poche righe

come se i successori di quei soldati si sentissero

si specializzarono nella produzione di due tipologie di tessuto

produzione di due tipologie di tessuto da cappotto che

ai bavaresi in dozzine di melangiature di verdi, e

in dozzine di melangiature di verdi, e agli altri

anni non ha bisogno di essere cambiato. Immaginate un

prodotto e, se soffre di un problema, è quello

un problema, è quello di non riuscire a produrne

impatto della concorrenza. Immaginate di poter rimettere gli orologi

pastello. Azzerate ogni costo di ricerca e sviluppo, di

di ricerca e sviluppo, di fiere, di pubblicità, di

e sviluppo, di fiere, di pubblicità, di consulenze stilistiche

di fiere, di pubblicità, di consulenze stilistiche. Cancellate il

stilistiche. Cancellate il concetto di rimanenza di magazzino. Ridete

il concetto di rimanenza di magazzino. Ridete a crepapelle

a crepapelle dell’idea di dover assumere un dirigente

sull’industria tessile, costellata di decine e decine di

di decine e decine di aziende come la nostra

interconnesse in un sistema di lavoro follemente frammentato ma

ma incredibilmente efficace, fatto di centinaia di microaziende spesso

efficace, fatto di centinaia di microaziende spesso a conduzione

testa appoggiata al Principe di Machiavelli, e cominciavo a

al Forte, dove favoleggiavo di poter andare anch’io

scontatissimi pubblicizzati dalle agenzie di viaggio che pullulavano intorno

al campus e promettevano di farmi sbarcare a Roma

mattina, darmi il tempo di arrivare a Forte dei

c’è davvero bisogno di dormire –, e ripartire da

ebbi mai il coraggio di provare ad arruolarmi per

esperienza fallimentare all’Università di Firenze, Facoltà di Giurisprudenza

Università di Firenze, Facoltà di Giurisprudenza, che abbracciai sconsideratamente

una grande aula stracolma di ragazzine e ragazzini come

Aldo Schiavone teneva lezione di Diritto Romano. Dovetti riparare

male Schiavone che parlava di Numa Pompilio da un

autorità che emanava – forse – di persona. C’era un

finito in un tipo di studio in cui avrei

memoria decine e decine di concetti d’uguale importanza

volte sulla prova scritta di Diritto Pubblico, e abbandonai

honorum ¶ Così mi ritrovai di colpo a essere un

avrà letto un centinaio di libri e non ha

comune a tanti figli di industriale, che in teoria

chiedervi d’immaginare uno di quei passaggi di tempo

uno di quei passaggi di tempo cinematografico che sanno

riescono a raccontare anni di vita. Fate partire una

bene un qualsiasi successo di discomusic di quegli anni

qualsiasi successo di discomusic di quegli anni, ma immaginiamo

sente anche nel Cacciatore di Cimino durante la scena

corrusco ma fintamente burbero di mio padre e di

di mio padre e di Alvaro (figlio di Alfiero

e di Alvaro (figlio di Alfiero, nipote di Omero

figlio di Alfiero, nipote di Omero e rappresentante dell

per accompagnarsi a quello di mio padre a formare

Alvarado, la versione pratese di una di quelle coppie

versione pratese di una di quelle coppie irresistibili tipo

tessile), e mi occupo di questioni d’azienda via

spedizionieri (sviluppai un programma di computer che le analizzasse

in piedi, in maniche di camicia, mostro qualcosa su

qualcosa su un tabulato di computer ad Alvaro – seduto

geniale contributo fu quello di introdurre valori differenti per

differenti per tipologie diverse di merce semilavorata, cioè valutai

bianchi, le materie prime di uso più comune da

poi Daniele Vicari scelse di filmare per il documentario

vivo e una sciarpa di qualche colore vivace, guardo

vivace, guardo una sfilata di balle di lana avvolte

una sfilata di balle di lana avvolte nella iuta

a trattare sui giorni di valuta degli assegni che

con un certo scandalo di mio padre, dovemmo iniziare

certi tutti e due di essere solo all’inizio

essere solo all’inizio di una grande carriera. ¶ 4. Iniziare

a parlare dei film di Nikita Michalkov con l

col nome piuttosto impegnativo di Lanificio T.O. Nesi

S.p.A. Dietro di me, mentre scrivo, è

è appeso l’ingrandimento di una foto in bianco

larghi, più vecchio almeno di una quindicina d’anni

Omero Nesi, fratello maggiore di Temistocle. Sono loro i

dai nomi piuttosto consueti di Adamo e Maria – avessero

e all’altro quello di un condottiero, l’ultimo

Seduto su una cassa di legno piena di filato

cassa di legno piena di filato del color bianco

c’è Alfiero, figlio di Omero. Avrà dieci, forse

ditta è proiettata verso di lui. È già previsto

che verranno. ¶ Alvarado, figlio di Temistocle, mio padre, sarebbe

anni dopo lo scatto di quella foto, di quasi

scatto di quella foto, di quasi sei chili, secondo

chili, secondo figlio maschio di Temistocle e Rosa, concepito

e morto in culla, di notte, e vegliato fino

è molto più usuale di quelli della mia famiglia

quelli della mia famiglia, di secondo nome porto quello

e Lorenzo faccio parte di quella che avrebbe dovuto

ad ascoltare le canzoni di Bob Dylan e Neil

l’inglese all’università di Berkeley. A San Francisco

solo. ¶ Il ricordo indelebile di quei giorni è il

invaso da un branco di ragazzi invecchiati sulle sedie

ardite e le risalite di San Francisco su quel

potessero campare gli abitanti di quella città, senza lavorare

destino già scritto, sforzandomi di frequentare le summer sessions

università. Mi sentivo orgoglioso di trovarmi per la prima

incontravo erano il risultato di una selezione – perché se

è nemmeno lontana parente di quella invernale, e in

del nord dello stato di New York, e la

finale vittoriosa dei mondiali di Spagna la vidi lì

Spagna la vidi lì, di mattina, trepidante, circondato e

sostenuto da un gruppo di figli di fuorusciti libanesi

un gruppo di figli di fuorusciti libanesi. Solo molti

vorticante dell’America meravigliosa di quegli anni e diventò

anni e diventò amico di Bob Dylan e si

Mimi Baez, la sorella di Joan Baez, e con

diventare un grande cantautore di protesta continuava a scrivere

giù che mi sembra di star su), e poi

libro, in un incidente di motocicletta vicino a Carmel

estati. Mentre mi imponevo di studiare e divertirmi con

prevedevano la mia cerimonia di laurea nello Harvard Yard

candele, e la riconoscereste di certo se la sentiste

La vita è meravigliosa di Frank Capra, e quel

film l’avete visto di sicuro), passavo le giornate

nostalgie da emigrante, e di notte io e qualche

parlando sempre e solo di quanto gli mancasse l

a sedere sui gradini di Widener, l’enorme biblioteca

e gli fa segno di aprire le braccia perché

stanzucce ricavate con pareti di cartongesso, a percorrere a

testa bassa i corridoi di questo formicaio. Stavano cucendo

esserne sicuro. Sono pezzi di tessuto piuttosto piccoli, di

di tessuto piuttosto piccoli, di cotone rosa. Potrebbero essere

mosso dal suo posto di lavoro davanti alla cucitrice

Una donna cerca vanamente di capire quello che le

cucitrici pedalando su tricicli di plastica colorata, ignorati da

se fosse il secondo di un pugile, e guarda

gli occhi ancora abbottonati di sonno. L’abbiamo svegliata

due aziende diverse – danno di buon grado le generalità

fuoco. Avranno poco più di vent’anni, i titolari

sorridendo. Danno l’idea di saper parlare l’italiano

l’italiano molto meglio di quanto sembri dalle loro

ha tutto il diritto di marchiare i propri cenci

mostra le otto bombole di gas vuote sparse per

sono quasi più pericolose di quelle piene, perché a

e sepolto dai ritagli di tessuto. Ti porta a

del fuoco. – Renditi conto di tutto. ¶ Ti sforzi di

di tutto. ¶ Ti sforzi di pensare che non è

non è la casa di qualcuno, questa: è un

sequestrato, è il corpo di un reato, e dunque

non c’è niente di male se entri nelle

se guardi l’imitazione di vita e di lavoro

imitazione di vita e di lavoro che si rappresenta

tua città in centinaia di capannoni come questo. ¶ Ti

cucitrici dagli stessi tramezzi di cartongesso c’è una

c’è una serie di cubicoli in cui evidentemente

intimità, un poverissimo simulacro di proprietà, di casa. ¶ È

poverissimo simulacro di proprietà, di casa. ¶ È incredibile quanti

lontani, e ti pare di vederli piangere davanti a

e-mail, i cinesi di Prato, il capo tra

risporcarsi, folle l’idea di considerare casa quel grandissimo

ridicolo il solo pensiero di abbellire ciò che non

questo è il momento di resistere, e basta. Resistere

e non smettere mai di sperare che grazie a

occhi spauriti. Sembra pieno di cibo in scatola, ma

una confezione piuttosto strana, di nylon bianco, sottovuoto. Il

poliziotto chiede all’interprete di domandare alla ragazza che

e lei sgrana ancor di più gli occhi e

perché lei soffre molto di infiammazioni. ¶ Poi il poliziotto

una manciata, dice qualcosa di biascicato e l’interprete

È ricavato dal corno di un animale. ¶ Il poliziotto

poi si volta verso di te, dubbioso, e ti

ha ragione. Sembrano striscioline di carta, quelle che la

svuotarsi d’ogni significato di fronte a questa orrenda

a questa orrenda storia di incomprensione e sfruttamento tra

i personaggi sono vittime di una catena di disonestà

e collocarli in uno di quegli immensi magazzini dell

con l’obbiettivo metafisico di farli viaggiare sempre, di

di farli viaggiare sempre, di giorno e di notte

sempre, di giorno e di notte, e dove sono

d’improvviso un raggio di sole sfuggito alla coltre

sole sfuggito alla coltre di nuvole color del piombo

in mente le parole di Booth Tarkington ne I

ultimo romanzo che decisi di pubblicare nel mio brevissimo

quella polvere d’oro di cui parla fosse solo

e sento scattare dentro di me quel meccanismo infernale

altra, in una catena di comprensioni che si sa

a dipingere lo splendore di un’epoca; la seconda

si illustra un mondo di gentilezze perdute, nel quale

per la cena prima di salire in vettura, e

passeggeri viene in mente di protestare. ¶ Ma sembra esser

sembra esser già tempo di ripartire nel mio viaggio

e della contemporanea distruzione di Welles: di come in

contemporanea distruzione di Welles: di come in assenza del

un altro sul carnevale di Rio e lì era

il montaggio a forza di chilometrici telegrammi al suo

davanti a una platea di ragazzacci, incaricarono un branco

ragazzacci, incaricarono un branco di mestieranti di tagliuzzare e

un branco di mestieranti di tagliuzzare e manipolare e

incontra in un bar di Los Angeles, a metà

metà pomeriggio, nel film di Tim Burton. ¶ Racconta Peter

Welles avesse sempre detto di non aver mai voluto

una volta lo vide di sicuro, alla televisione, in

perché non sopportava né di vederlo né di non

né di vederlo né di non vederlo, e pianse

tardi, trovò il coraggio di chiedergli che effetto gli

e la memoria piena di una canzone islandese e

fatto entrare negli anfratti di questo vecchio capannone lercio

intonaco bigio, il pavimento di linoleum graffiato e scrostato

rattoppato, l’aria viziata di fiato e di fumo

viziata di fiato e di fumo. Un capannone diviso

in due da paratie di cartongesso sudicie e mezzo

e corrono lungo impalcature di plastica che sovrastano sghembe

che sovrastano sghembe file di cucitrici nuove di zecca

file di cucitrici nuove di zecca eppure già sporche

scatoloni mezzo aperti, ritagli di tessuto di tutti i

aperti, ritagli di tessuto di tutti i colori, portacenere

i colori, portacenere pieni di mozziconi, lattine di Red

pieni di mozziconi, lattine di Red Bull spremute di

di Red Bull spremute di rabbia e bottiglie d

a te, l’ultimo di una fila di ventenni

ultimo di una fila di ventenni, un ragazzo immobile

minute dentro una camicia di maglia a maniche corte

fosforescenti. Ha un’ombra di baffi e capelli lisci

alla casa della mamma di Francesco Nuti, con il

film e mi chiese di trovare un modo per

feci arrivare tre camion di salgemma e gli imbiancai

che venivano i brividi di freddo; Francesco che da

mai avuto il coraggio di andare a trovare, vigliacco

dalla casa della mamma di Francesco, sulla stessa strada

venduto. Mi sforzo sempre di non guardare dentro il

macchina, ma ci riesco di rado. Un’occhiata la

pare, lavorano anche senza di me. ¶ Scendo dalla macchina

Abbiamo lavorato per più di quarant’anni in un

fondo a una strada di città, a soli trecento

trecento metri dalla chiesa di Narnali, e nessuno s

s’è mai preoccupato di chiedere che ci venisse

e, dopo una ventina di passi, arrivo davanti al

foglie, cartacce, una pagina di giornale, il volantino di

di giornale, il volantino di una pizzeria. Infilo la

possa fare. Il rumore di una tessitura è una

ti ingobbisce. Il rumore di una tessitura ti fa

mentre nevica. Il rumore di una tessitura ti fa

in faccia. Il rumore di una tessitura è continuo