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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
cielo, esse intonavano litanie di atrocissime offese, interminabili elenchi
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1947
atrocissime offese, interminabili elenchi di colpe e di oscenità
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1947
elenchi di colpe e di oscenità che facevano dire
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1947
i richiami dei venditori di ulive e con i
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1947
che annunziavano il ritorno di qualche sentenziosa mucca alle
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1947
in cui ero nato, di giorno mi sentivo talmente
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1947
i più sordidi strozzini di Napoli, ma la notte
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1947
mi piaceva la mano di lei nei capelli e
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1947
occhi, un remoto odore di culla che il mio
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1947
periodo essi erano padroni di Napoli. Esigevano un interesse
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1947
altissimo, criminoso; nei giorni di paga, uscendo dal palazzo
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1947
le cambiali?». In meno di un anno questi angeli
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1947
salario; l’indomani dovevo di nuovo ricorrere a loro
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1947
una risposta al conte di M., ci pensava ma
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1947
se mi sentivo capace di cavarmela da solo per
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1947
mese o due. «Invece di spendere senza metodo la
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1947
dissipai le ibride centinaia di lire che gli strozzini
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1947
sulla paglia. Le vie di Napoli sono insultanti per
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1947
falcati prosciutti, le dune di ricotta, i salami di
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1947
di ricotta, i salami di pasta larga, in cui
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1947
mozzi le tonde vene di grasso sembrano monetine d
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1947
argento, i canapi arrotolati di salsiccia e sovrattutto le
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1947
loro aroma sincero antico di forno e di padella
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1947
antico di forno e di padella, quell’odore che
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1947
frugato dovunque in cerca di qualche miracoloso cibo (avevo
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1947
erano finite le croste di formaggio nella grattugia e
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1947
a sentirmi dolorosamente figlio di mia madre. Non pensavo
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1947
e le davo ragione di tutto il mio corpo
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1947
te, ho solo pietà di te. Mia madre a
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1947
a Montecarlo! Un treno di lusso, un confine, stranieri
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1947
la riconoscono, il conte di M. con le tasche
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1947
con le tasche piene di gettoni o improvvisamente ripudiato
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1947
stira su un tavolo di Montecarlo mentre il vico
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1947
Le dicevo mi vergogno di non darti pane, di
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1947
di non darti pane, di mangiare io il tuo
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1947
mamma, e che sarà di te? Sì, stai tranquilla
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1947
Bisogna portare un panno di lino: lo stendono nella
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1947
nudo cemento. Bisogna munirsi di un frate che preghi
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1947
un frate che preghi, di qualche crisantemo che pianga
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1947
qualche crisantemo che pianga, di molto coraggio che sorregga
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1947
tutta l’educata flora di Musocco sfilò e mi
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1947
quasi raggiungere il muro di cinta, oltre il quale
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1947
già riaperta, sussultai temendo di aver tardato (ancora, per
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1947
lascia solo un velo di terra sulla bara. Un
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1947
gliele gettava, la cassetta di cemento nella quale avevo
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1947
avevo steso il panno di lino tuttora caldo delle
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1947
più lontano e difficile di Montecarlo, altrettanto straniero ad
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1947
mi conosci), ad occuparti di me. Il tempo precipita
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1947
nella casa del conte di M. I domestici vi
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1947
rispetteranno perché avrò cura di informarli che siete una
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1947
una signora, la vedova di un avvocato. Quanto al
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1947
soglia, mentre il conte di M. continuava a correre
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1947
ridere, agitando il fascio di giornali; io mi ero
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1947
berretto. Perché il pane di una giovane stiratrice sia
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1947
avevo sempre fame, fingevo di trovare capelli o mosche
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1947
alcova. Insomma il salario di mia madre aveva fatto
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1947
numero nei miei quaderni di scuola. Il conte di
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1947
di scuola. Il conte di M., richiesto di un
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1947
conte di M., richiesto di un giudizio su quei
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1947
laurea. Manifestò il desiderio di rivedermi; fissò il giorno
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1947
uscio chiuso, il Cavaliere di Malta e il cameriere
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1947
pontificio che in abito di gala illuminavano tanti solenni
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1947
così efficacemente uno strillone di giornali? ¶ Il conte di
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1947
di giornali? ¶ Il conte di M. giaceva sul letto
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1947
e bianco. Mi disse di accostargli il portacenere, volle
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1947
caffè freddo dal secchiello di ghiaccio che dovevano avergli
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1947
lembo del tragico scialle di mio padre. Mi feci
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1947
L’ho scritta stanotte». ¶ Di colpo egli mi attirò
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1947
scrittura acerba. Il conte di M. non si assunse
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1947
berretto; alla «Compagnia napoletana di illuminazione e di riscaldamento
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1947
napoletana di illuminazione e di riscaldamento col gas» si
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1947
mia divisa. Il conte di M. soggiacque pochi anni
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1947
Chiesa. Che ne è di lui, ora? In qualche
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1947
Il mondo è gremito di infelici; ciascuno parla soltanto
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1947
serviva ancora il conte di M., che da via
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1947
era trasferito al Monte di Dio; lavorava e stirava
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1947
quando non faceva niente di tutto questo guardava dalle
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1947
Calascione che dal Monte di Dio scende ridendo e
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1947
il Calascione, un groviglio di scalini e di aiuole
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1947
groviglio di scalini e di aiuole, un torrente di
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1947
di aiuole, un torrente di vialetti fiancheggiati da rocce
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1947
aguzze che sembravano denti di cremagliera: perciò scende ridendo
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1947
mezza strada, un soldo di pedaggio; dico nessuno che
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1947
Fantasticava, credo: l’aria di Pizzofalcone si riempiva di
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1947
di Pizzofalcone si riempiva di signori distintissimi che le
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1947
il cappello duro, e di altri gentiluomini che dichiarandosi
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1947
altri gentiluomini che dichiarandosi di opposto parere la prendevano
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1947
calci. Il meno irreale di questi ultimi, cioè l
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1947
cioè l’effettivo conte di M., un giorno domandò
90
1947
Montecarlo (dove si proponeva di svezzare al tavolo verde
91
1947
anzi una viuzza piena di sudici “bassi”, con bottegucce
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1947
sudici “bassi”, con bottegucce di ciabattini e di carbonai
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1947
bottegucce di ciabattini e di carbonai e sovrattutto dei
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1947
loro mostra si componeva di due sedie accostate sulle
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1947
arte essi disponevano gruppetti di frutta a un soldo
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1947
arancia e una ciocca di ciliege, tre mandorle e
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1947
casa e un po’ di denaro: tutto il rione
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1947
denaro: tutto il rione di Chiaia poteva testimoniare su
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1947
sempre qualche fosco episodio di marsine rivoltate e fatte
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1947
stanzone. Senza riflettere, vuotandosi di parole come se si
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1947
come se si vuotasse di un convulso pianto, strillò
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1947
Mi levo il pane di bocca per nutrirli... Lavoro
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1947
grasso si alzò. Rivoletti di sudore gli scorrevano sulle
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1947
scorrevano sulle guance violette di barba ben rasa. Disse
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1947
altri... vi date arie di superiorità! Ma con me
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1947
padre» supplicò, fra sintomi di asfissia, il cameriere grasso
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1947
si era chinata su di lui, parlava come se
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1947
perduto un’ottima occasione di sistemarti. E non so
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1947
tanta cura. ¶ Il Conte di M., presso il quale
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1947
pensare a un punto di confluenza, a un estuario
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1947
confluenza, a un estuario di illustri genealogie, reso peraltro
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1947
oltre a essere insignito di numerose contee minori, nonché
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1947
titoli e delle attribuzioni di Cavaliere di Malta e
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1947
delle attribuzioni di Cavaliere di Malta e di cameriere
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1947
Cavaliere di Malta e di cameriere segreto del Papa
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1947
invertito sessuale. ¶ Egli ingombrò di sé alcuni anni della
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1947
insocievole. ¶ (Non mi vergogno di riesumare queste cose; i
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1947
inizio con la morte di mio padre, causata da
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1947
meridionale, a decorso lento, di una perfidia domestica e
120
1947
era che una monaca, di quelle che il popolo
121
1947
bruciare lenzuola e coperte di mio padre, lasciandocene quasi
122
1947
ottenne che il conte di M. assumesse mia madre
123
1947
dei Mille, era sovraccarica di tappeti e di tende
124
1947
sovraccarica di tappeti e di tende e di soprammobili
125
1947
e di tende e di soprammobili: come tutte le
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1947
le dimore dei ricchi di quell’epoca era vessata
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1947
fra i candidi mucchi di biancheria. ¶ Curioso come ogni
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1947
straordinaria prontezza al sopraggiungere di qualcuno, e del resto
129
1947
che non mi riuscì di evitarlo, a impartirmi una
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1947
La pelle si rigò di sangue: «Caro... piccolo» gemette
131
1947
I rapporti del conte di M. con la servitù
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1947
il maggiordomo – erano strani. Di solito egli usufruiva di
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1947
Di solito egli usufruiva di tutto il loro rispetto
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1947
alle spalle il conte di colpo si indeboliva diventando
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1947
gaudiosa ilarità, i grumi di sapone sulle sue guance
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1947
a colpire un lembo di toga nel ritratto di
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1947
di toga nel ritratto di un antenato. Poi, a
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1947
affaccendarglisi intorno. ¶ Il conte di M. poteva avere, in
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1947
non aveva voluto saperne di crescere con lui. Ciò
140
1947
fretta, deliziò il conte di M. fino al deliquio
141
1947
la porta. Il conte di M. trotterellava nel corridoio
142
1947
era messo un fascio di giornali sotto il braccio
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1947
ceri intorno al letto di mio padre; nessuno aveva
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1947
fumo e nell’odore di quei ceri suor Elena
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1947
essa fa il nome di un preziosissimo signorotto irpino
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1947
un romanzo, nella vita di questa giovane moglie, che
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1947
non vale la pena di mentirgli». ¶ Ma l’abito
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1947
massicci e gravi, titolari di redditizie professioni, evocativi di
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1947
di redditizie professioni, evocativi di targhe smaltate all’uscio
150
1947
smaltate all’uscio e di clienti che dopo aver
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1947
febbraio 1911. ¶ Mia madre tinse di nero, rivoltandoli interminabilmente in
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1947
nonna, nel corridoio, duelli di agilità e di astuzia
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1947
duelli di agilità e di astuzia, e si capisce
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1947
casa per una stamberga di cui sto per parlarvi
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1947
madre trovò un posto di guardarobiera e stiratrice; lo
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1947
Ho dunque molte ragioni di supporre che il preziosissimo
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1947
il preziosissimo signorotto irpino di cui aveva parlato al
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1947
che un ingegnoso espediente di infermiera. Non se ne
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1947
alla base del campanile di Sant’Agostino degli Scalzi
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1947
in una esigua striscia di terreno sassoso come il
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1947
sassoso come il letto di un torrente, che noi
162
1947
e stiratrice del Conte di M. la vedova Marotta
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1947
la confidenziale, perentoria maniera di parlare dei miei guai
164
1947
santi) percepiva un salario di dieci lire settimanali. Chiusasi
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1947
mio padre la porta di questo mondo, essa parlò
166
1947
che possedete una tomba di famiglia a Poggioreale, non
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1947
sua vanità, le raccomandò di adeguarsi al nostro nuovo
168
1947
dichiarò che il collocamento di suo fratello nella tomba
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1947
ricordo, dolci come stecche di ventaglio. ¶ Nel pentolino la
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1947
insalata e magari croste di “sfogliatelle”; ma la fame
171
1947
maturo cameriere del Conte di M., dopo un po
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1947
ebbe una autentica proposta di matrimonio. ¶ Pensate a una
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1947
Pensate a una casa di poveri, posta al pianterreno
174
1947
poveri, posta al pianterreno di un campanile, nel giorno
175
1947
corde tese, per separare di notte il figlio maschio
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1947
mi aveva vagamente informato di ciò che stava per
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1947
non ebbi il coraggio di guardare mia madre; d
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1947
Era una nuvolosa domenica di marzo; mia madre cominciò
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1947
alito il grande ritratto di mio padre, fece altrettanto
180
1947
hanno sempre l’aria di saper tutto sul matrimonio
181
1947
quanto a me sentivo di essermi irreparabilmente smarrito, suppongo
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1947
petrolio o la campana di vetro su Gesù Bambino
183
1947
salite del Museo o di Santa Teresa io camminando
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1947
fiducia e il tepore di quella cara mano nelle
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1947
entrò in una folata di pioggia l’eventuale sposo
186
1947
eravamo là, al centro di una radura. Mia madre
187
1947
questo è don Salvatore di cui vi ho parlato
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1947
al servizio del Conte di M., rivelò che possedeva
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1947
confermò la sua intenzione di sposare al più presto
190
1947
bocca. Se una vedova di avvocato, successivamente diventata guardarobiera
191
1947
senza sposarvi, e poi di colpo, vedete me...» ¶ «Signora
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1947
giustificava l’evidente ostilità di mia madre. Che c
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1947
sua professione. Anzi suppongo di aver ostentato, coi compagni
194
1947
compagni del secondo anno di scuola, la mia qualità
195
1947
scuola, la mia qualità di orfano: fu insomma una
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1947
fu insomma una disgrazia di cui sentivo soltanto la
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1947
ebbe tutta l’aria di non partecipare, finché diventa
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1947
fluttua intorno un odore di ceri e di ghirlande
199
1947
odore di ceri e di ghirlande: in casa apro
200
1947
sorridere, se le va di farlo, perché non abbiamo
201
1947
che ciascuno, in caso di necessaria separazione (un lungo
202
1947
soggiacque alle estreme conseguenze di una malattia che lo
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1947
col ricavato della vendita di un nostro ultimo poderetto
204
1947
sempre lo stesso riquadro di pavimento, l’avvocato si
205
1947
parenti napoletani e decise di morire con le loro
206
1947
un qualsiasi vecchio edificio di quella che doveva diventare
207
1947
stipò quella anonima casa di novene, di tridui e
208
1947
anonima casa di novene, di tridui e di vecchiette
209
1947
novene, di tridui e di vecchiette reclutate non so
210
1947
ma che risultavano capaci di recitare con lei fino
211
1947
con improvvise recrudescenze individuali di religiosi bisbigli, finché il
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1947
seconde nozze una sartina di quasi trent’anni più
213
1947
trent’anni più giovane di lui; inoltre, nell’epoca
214
1947
autorità che la madre di sua moglie, le cui
215
1947
avevano levigato il marmo di tutte le navate irpine
216
1947
bisogno umano. L’ateismo di mio padre, basandosi quasi
217
1947
egli si fosse rifiutato di credere al Tempo solo
218
1947
aveva visto la Madonna di Pompei al suo capezzale
219
1947
con la nonna. Umida di acquasanta, la vecchia ci
220
1947
mi portavano nel paese di Sandokan. ¶ In casa, mia
221
1947
sulla terrazza, potrei curarmi di tutti i mali per
222
1947
meno astrusa e inefficace di qualsiasi altra ufficiale e
223
1947
avvocato Marotta si rifiutava di morire. ¶ Ci eravamo appena
224
1947
gli innumerevoli importanti figli di lei avrebbero formato intorno
225
1947
intorno a noi baluardi di tenerezza. ¶ Diceva: «Del resto
226
1947
non è il caso di parlarne; si tratta o
227
1947
o non si tratta di gente del mio sangue
228
1947
faceva vivo. Le condizioni di mio padre peggioravano ora
229
1947
si sentivano in grado di obbligarsi a ciò che
230
1947
e solenni, l’impegno di nutrire tre bambini e
231
1947
che non si trattava di mantenere, ma soltanto di
232
1947
di mantenere, ma soltanto di promettere. L’indispensabile era
233
1947
che l’avvocato finisse di soffrire. Bisognava dargli l
234
1947
Bisognava dargli l’illusione di vincere la sua ultima
235
1947
aveva ormai il diritto di morire: non era più
236
1947
era più il miscuglio di guaiacolo e di lacrime
237
1947
miscuglio di guaiacolo e di lacrime che lo teneva
238
1947
abito?» ¶ Sciogliete le mani di mia madre, scioglietele. Cantava
239
1947
la vide e deliberò di farne una signora. Era
240
1947
bella barba appena spruzzata di grigio, e gli occhiali
241
1947
faceva tremare le campane di vetro sulle statuette sacre
242
1947
mensole; che non mancava di una sua atroce suadenza
243
1947
il colore – Agli occhi di questa ragazza», il pianino
244
1947
sedeva su una specie di predellino dell’armonico carretto
245
1947
professore, verificate.» ¶ Per impedirgli di dare in escandescenze, i
246
1947
i medici dovettero fingere di esaminare attentamente il corpicino
247
1947
preoccupò i suoi vicini di casa. Nelle due stanzette
248
1947
così repentinamente erano diventate di un’allucinante vastità, Ziviello
249
1947
come me, o fuori di qui.» ¶ I vicini si
250
1947
dava sul ballatoio; uno di essi riferì che gli
251
1947
che gli ossessionanti andirivieni di don Ignazio erano agevolati
252
1947
si distinse come fabbricante di fuochi artificiali. Nelle feste
253
1947
sotto i loro baldacchini di seta escono dalle chiese
254
1947
al popolo, ricevendone suppliche di assumersi i più difficili
255
1947
fuoco alla sterminata fila di petardi, che si dondola
256
1947
grossi una gelatinosa rilassatezza di mollusco, scavalcando gli imprevedibili
257
1947
finte e i ritorni di un torero. Se mai
258
1947
dimenticati, fu sul contrappunto di quegli assordanti scoppi, che
259
1947
malconcio. Dovette diventare portinaio di un vetusto palazzetto all
260
1947
si appoggiava era morbido di fiori gialli; «sì, sì
261
1947
sì» dicevano i ciuffi di parietaria agli accordi dello
262
1947
nel vicino chioschetto tappezzato di limoni, acconsentivano a quella
263
1947
musica un po’ aspra, di puntiglioso esordiente. ¶ Per arrotondare
264
1947
portone chiuso. Nell’imminenza di quest’ora, gli inquilini
265
1947
arrancavano sulla salita non di rado si imbattevano in
266
1947
ingegnosi e divertenti spunti di conversazione ritardava la loro
267
1947
indovinare un solerte complice di don Ignazio. ¶ Fu un
268
1947
Ignazio. ¶ Fu un periodo di pace; pareva che l
269
1947
si alternavano a intervalli di ore, minacciosi come ultimatum
270
1947
e vivi rumori, come di schiaffi, finché le nuvole
271
1947
spaccarono. Vi furono centinaia di allagamenti e un solo
272
1947
decretò che Ziviello disponeva di «sette spiriti, come i
273
1947
verso il nord, perdendo di vista don Ignazio. L
274
1947
esser visto interi vassoi di pasticcini; escogita bizzarri modi
275
1947
pasticcini; escogita bizzarri modi di dire, frasi canzonatorie e
276
1947
improvvisamente in una lettera di mia sorella Ada. ¶ Posso
277
1947
hai scoperto una buca di bomba e un pezzo
278
1947
bomba e un pezzo di lamiera. Sapevi dove trovare
279
1947
mia sorella ha dimenticato di menzionare una stuoia, sulla
280
1947
quale i tuoi allievi di chitarra scuotono il terriccio
281
1947
terriccio dalle scarpe, prima di uscire. Questo è soltanto
282
1947
effetti umani, dalle caratteristiche di un qualsiasi don Ignazio
283
1947
don Ignazio. ¶ La possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta
284
1947
del suolo, negli sbuffi di mortifero vapore che erompevano
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umana; è l’oro di Napoli questa pazienza. ¶ Sono
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antichi i “sette spiriti” di don Ignazio; perciò egli
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risiedono i suoi allievi di chitarra. ¶ Il mare è
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il cielo sarà sgombro di minacce — pensavo nel maggio
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dei fiori d’arancio di un vicino giardinetto. Ma
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sono città e villaggi di tombe, non esistono che
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in superficie, il cimitero di Poggioreale e quello di
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di Poggioreale e quello di Musocco. I morti stanno
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soltanto nel nostro cuore di vivi: riunitissimi, omogenei se
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omogenei se noi gente di qualsiasi ceppo riusciamo a
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che perduta materia, schegge di legno sotto il banco
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del viale principale, gremiti di elogi. “Suvvia” penso. “Dovreste
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riempiono il cielo prima di tutto perché nessuno la
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sui suoi venti centimetri di rozza e gratuita pietra
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che il suo nome di ragazza e una data
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una data, presentemente incrostata di ghiaccio e di rimorsi
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incrostata di ghiaccio e di rimorsi ma che non
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non guarderò le gambe di quella formosa giovinetta, non
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portafiori della estrema periferia di Musocco, comincia a gelare
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a gelare. ¶ L’oro di Napoli ¶ Nel maggio del
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Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino
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bomba, improvvisandovi un tetto di lamiera. Ha trovato uno
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musica e dando lezioni di chitarra. Insomma, due giorni
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che non gli permetteranno di rimanervi. Egli obietta che
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il suo ufficio, perché di notte trova ospitalità in
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trova ospitalità in casa di un suo allievo. Che
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Che tipo. Nella domanda di risarcimento di danni ha
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Nella domanda di risarcimento di danni ha scritto: pregovi
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aitante e massiccio gobbo, di statura superiore alla media
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deformità un attimo prima di licenziarlo come il più
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praticò scherzosamente una specie di ricciolo alla spina dorsale
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forma e la consistenza di uno zaino pieno di
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di uno zaino pieno di sassi. ¶ Don Ignazio se
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della sua gobba; ebbro di cattivo spumante nei conviti
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certi anelli e orecchini di sua madre, legati nello
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attraversava fra due siepi di stupefatto popolino il vicolo
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era stato sul punto di farlo; ma gli venne
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ore dopo, al Tondo di Capodimonte, attaccò discorso con
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discorso con un venditore di lupini. ¶ «Con permesso? Vorrei
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Apparve un sudicio mano di carte, sul fresco sedile
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carte, sul fresco sedile di pietra si misero a
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materni. Il vincitore, gonfio di ambiziosi progetti, si allontanò
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allontanò lasciandogli il catino di legno in cui ammiccavano
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poi cominciò a mangiarli di gusto, e supino sul
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supino sul levigato divano di basalto conversò con le
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deciso sovrattutto a privarsi di Grazia. ¶ Trattavasi di una
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privarsi di Grazia. ¶ Trattavasi di una ragazza della Sanità
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dei lupini col noleggio di un pianino automatico. La
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succhiavano latte e note di Funiculì Funiculà, succhiavano umori
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piattello sulla gobba; mani di operai e di sartine
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mani di operai e di sartine vi s’indugiavano
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baritonale nei toni gravi, di contralto negli acuti; era
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questo libro. ¶ Nella vita di ogni uomo di penna
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vita di ogni uomo di penna, narratore, poeta, giullare
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la sua materia decide di somigliargli, rivelandosi esclusivamente composta
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somigliargli, rivelandosi esclusivamente composta di fatti e di volti
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composta di fatti e di volti che gli appartennero
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e tiene sulla sabbia di San Giovanni di Bagnoli
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sabbia di San Giovanni di Bagnoli di Pozzuoli; la
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San Giovanni di Bagnoli di Pozzuoli; la spiaggia abbuia
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per questo alterno afflusso di umidità, come una fronte
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acqua appaiono egualmente meditabonde, di un denso azzurro, mentre
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i “taralli”. Si tratta di ciambellette con strutto e
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per esempio le case di Margellina che fremono e
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giorni basta uno scroscio di fontana, una fuga di
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di fontana, una fuga di nuvole, un soffio di
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di nuvole, un soffio di scirocco, a far battere
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incurvano come sulla impugnatura di un remo. Lo sappiamo
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bisbigliare, dietro il vaporino di Capri si srotolava e
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ferveva come lo strascico di una sposa; era domestico
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e cordiale come acqua di cisterna, lo portiamo con
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è un’altra paroletta di cui forse si abusa
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posso trascurare nessuna occasione di riaccostarmi a lei. Quando
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me; ma lei sopravvisse di poco a quel giorno
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le scarpe, si pensa di averne i piedi feriti
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aver calpestato i frammenti di vetro su un muro
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vetro su un muro di cinta; d’estate il
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Musocco dall’altro capo di Milano; piansi a Porta
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quella mia seria faccia di invitato che lei forse
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del mio primo giorno di scuola, che mai mi
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da un tragico sole di gesso. Ora sei tu
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il campo 71; il sole di maggio mi batteva sulla
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sulla spalla ed era di nuovo quel sole bianco
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ad accogliere qualsiasi elenco di virtù, e sculture raffiguranti
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i morti che aspettano, di mia madre so che
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tutto il cimitero prima di trovare mia madre, è
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è nella estrema periferia di Musocco la sua tomba
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ma io spesso fingevo di non accorgermene; ora sono
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libro delle elementari: diceva di un bambino morto che
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vestitino inzuppato delle lacrime di lei, e la supplicava
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lei, e la supplicava di non piangere più. ¶ Come
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cucivi nell’oscillante cerchio di luce del lume a
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e vergognandomi della presunzione di farti giungere un po
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dove arriveranno le radici? Di solito stacco un rametto
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la aspettavano nel cimitero di Poggioreale. Questo Brambilla viveva
380
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Fu probabilmente un operaio di Borletti o di De
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operaio di Borletti o di De Angeli-Frua, la
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bocce in un’osteria di Porta Volta o sonnecchiava
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scialle nella nostra cucinetta di Materdei, a Napoli, e
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il richiamo del venditore di ulivo o l’odore
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nella barca, ma invece di gettarsi su di me
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invece di gettarsi su di me scoppiò a ridere
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contorcendosi. Mentre la luna di giugno gli asciugava i
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portandoci uno squisito desiderio di morire tutti insieme. ¶ Napoli
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conseguire l’indivisibile premio di una lira? Rammenti, De
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ma ecco il vento di allora che mi fischia
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lira, sbirciavo le colonne di Sin Francesco di Paola
392
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colonne di Sin Francesco di Paola e correvo con
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monte Echia un soffio di grotta scendeva ad asciugarci
394
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qualche altra voce al di là della parete o
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cosa è una giornata di sole – l’aria serena
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e subito la sorella di lei si affacciava per
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seppellita. Sono il nipote di canzonette napoletane anche più
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domandavano al venditore ambulante di spille di sicurezza: «Quante
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venditore ambulante di spille di sicurezza: «Quante me ne
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alzo e vado via di qua» che lei indumento
401
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tua madre». Sarò nonno di canzonette egualmente capaci di
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di canzonette egualmente capaci di riconoscenza, quando metta conto
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è dura l’attesa di questo momento. Anni di
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di questo momento. Anni di incertezza, di gelosia, di
405
1947
momento. Anni di incertezza, di gelosia, di lodi e
406
1947
di incertezza, di gelosia, di lodi e di insulti
407
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gelosia, di lodi e di insulti, di baci e
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lodi e di insulti, di baci e di schiaffi
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insulti, di baci e di schiaffi, si consumano mentre
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per un voto – insegnami di nuovo il rosario». Ahi
411
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la ricordo questa civetteria di farsi, dalla donna che
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che sembrano un desiderio di rompersi le ossa, niente
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1947
momento simile. Bisogna fingere di aver dimenticato quasi tutto
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1947
tutto; ave, Maria, piena di grazia... e poi? Liberaci
415
1947
o come? Gli occhi di lei si riempiono di
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di lei si riempiono di lacrime sotto il velo
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1947
mano d’uomo. Non di rado Carmela piglia e
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e disgrazie si occupino di lei. Le mogli di
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di lei. Le mogli di quindici anni con una
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a Napoli: si tratta di uno straordinario espediente per
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1947
Carmela attempata, stanca, madre di molti figli? «La mia
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1947
dolori ci dice: fidatevi di me, tutto si aggiusterà
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specchio mescolò un pizzico di farina e un cucchiaio
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nel “basso”, una striscia di carta abbastanza simile, per
425
1947
dire: «La vostra domanda di grazia è stata accolta
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una vita. Formidabili atti di accusa all’amicizia, all
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credo, il solo caso di canzonette a puntate. Sfogliando
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1947
Sfogliando un recente fascicolo di Piedigrotta, ho visto che
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Caio per esempio dice di essere «un operaio che
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voluto diventare una donna di teatro; sono due mondi
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morte», annunzia: «Stasera, ubbriaco di vino e d’amore
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1947
tirata dai primi fili di luce. Ma Sempronio? Eccone
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La mistica dannata notte di Piedigrotta si compone, appunto
434
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Piedigrotta si compone, appunto, di percosse e di carezze
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appunto, di percosse e di carezze ingiustificabili: chi più
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1947
soffrire. Questo della Riviera di Chiaia è il palcoscenico
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ultimo atto del dramma di Piedigrotta; spunta il giorno
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con il sangue nero di sonno e con i
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spalla come la mano di un caro parente ma
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schiena – è neutra invenzione di Dio. ¶ Napoli, Castel dell
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forse da una finestra di qualche albergo di via
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finestra di qualche albergo di via Partenope; perciò sono
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primo piano le toppe di asfalto delle terrazze dei
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un sudicio giornale pieno di brutte notizie per la
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1947
sole e alle guardie di identificarlo. Così, e sullo
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sua storia, si nutriva di pesciolini o di molluschi
447
1947
nutriva di pesciolini o di molluschi sfuggiti dalle ceste
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1947
malattie? Debiti, corna, pene di qualsiasi genere? Per carità
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1947
luciano” dopo cinquant’anni di zappa. Disse: «Coltivavo un
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a Casoria in grazia di Dio. Nel ’18 mia moglie
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1947
sentirla. Mi restò Giovannino, di otto anni. Decisi di
452
1947
di otto anni. Decisi di badare esclusivamente a lui
453
1947
Un giorno una gamba di Giovannino si incanta, i
454
1947
si incanta, i dottori di Casoria non ci capivano
455
1947
carretto qui, all’ospedale di Gesù e Maria. Risultato
456
1947
cosa». Qui il racconto di don Saverio precipitava. La
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1947
Saverio precipitava. La strada di Casoria, a mezzanotte, che
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1947
carro li raggiunge, sovraccarico di legna. La reciproca ombra
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1947
corse fra le travature di ferro che reggevano i
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1947
traverse e a forza di spinte davamo al canotto
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1947
lasciava sfuggire la barca di sotto e rimaneva sospeso
462
1947
dar modo ai “luciani” di ridarmeli come a un
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1947
sbottonato, unto, scosso, spruzzato di aceto; dieci bicchierini di
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1947
di aceto; dieci bicchierini di cognac aspettavano che io
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1947
io fossi in grado di bere; una vecchia baciava
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1947
gridando: svegliati... su, bello di Assunta, svegliati. Quando guarii
467
1947
domenica, con un cartoccio di alici nel lembo dello
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1947
dalla cupola della chiesa di San Vincenzo. Gli edifici
469
1947
sembrano alzarsi in punta di piedi per raggiungere via
470
1947
certa ora le ombre di chi percorre il ponte
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1947
San Vincenzo era stufo di collocare sempre nel punto
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1947
o almeno un carretto di lattuga. Via Nuova Capodimonte
473
1947
po’ malinconica. Le dispiace di andare verso il nord
474
1947
estremo riguardo, si foderano di raso per non consumarla
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1947
morì dietro le colline di Baia dettandoci un testamento
476
1947
sul golfo» ci suggerì di cantare e di bere
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1947
suggerì di cantare e di bere illimitatamente, noi gli
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1947
per un futile sgarbo di cui si offese il
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1947
Finizio manifestò il proposito di rompermi le ossa. Era
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1947
Era molto più abile di me in queste cose
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1947
in tutto ciò che di più soave e prensile
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1947
con la saliva, prima di offrire la decima parte
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1947
agganciante lo recuperava; non di rado ciascuno dei contraenti
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1947
esilarato dall’eccitante odore di steccati e di granaio
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1947
odore di steccati e di granaio, di erbe appassite
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1947
steccati e di granaio, di erbe appassite e di
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1947
di erbe appassite e di calcio di fucile che
488
1947
appassite e di calcio di fucile che l’irreducibile
489
1947
Non ho mai tentato di immaginare mediante quali argomenti
490
1947
a suscitare nel proprietario di una piccola tipografia l
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1947
allestì, figurava una ringhiera di balconcino percorsa in ogni
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1947
florida giovinetta che tentava di fissare languidamente un sottostante
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1947
creatura una notevole dose di strabismo. ¶ Che importa? Noi
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1947
un sonetto. ¶ Una mattina di sabato il bel quindicinale
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1947
noi stessi, leggermente ebbri di fumi d’inchiostro, lo
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1947
favorevole a una novella di Ferrante; su tutti gli
497
1947
Ma era in corso di stampa il secondo numero
498
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mio conto, mi sforzavo di riuscirci. La notte, nella
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1947
dal tipografo. Costui rifiutò di consegnarci il secondo numero
500
1947
come in un quadro di Tranquillo Cremona, tentava di