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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
come io lo sono di fronte alle forze maggiori
2
1932
alle quali la presenza di qualche animale del buon
3
1932
stanza terrena del palazzotto di Lodi, le pareti nude
4
1932
pareti nude con chiazze di umidità, il focolare in
5
1932
in un canto, nero di fuliggine, grigio di cenere
6
1932
nero di fuliggine, grigio di cenere, e la nonna
7
1932
Si direbbe una statua, di quelle di cera, dei
8
1932
una statua, di quelle di cera, dei baracconi. Di
9
1932
di cera, dei baracconi. Di là da una grande
10
1932
lato opposto, l'uscio di strada, a due battenti
11
1932
chiudeva a catenaccio, e di giorno veniva accostato. Il
12
1932
raccontavo niente delle cose di scuola, tutte noiose: mi
13
1932
terra, dietro la porta di strada, socchiusa: dall'apertura
14
1932
un'obliqua, accecante striscia di sole. Passava un fruttivendolo
15
1932
mi parevano poesie. Schiusi di piú il battente, per
16
1932
meglio ascoltare: la striscia di sole s'allargò, divenne
17
1932
allargò, divenne un rettangolo di fuoco. Quando mi volsi
18
1932
ogni angolo m'illudevo di vederlo ricomparire. Forse un
19
1932
nonna? Inutile: un cenno di rassegnazione, e avrebbe continuato
20
1932
rada: le risollevo ricolme di terra. La lascio ricadere
21
1932
bruni, umidicci, friabili, frammisti di fili d'erba, d
22
1932
d'insetti, d'ovuncoli, di germi, e d'un
23
1932
e su qualunque ciglione di prato mi fermassi, sarebbe
24
1932
tormentosi ricordi un male di nostalgia, sofferto a Zurigo
25
1932
e col duro proposito di non rimettervi il piede
26
1932
confronti, in una distensione di nervi e spirito che
27
1932
terra d'un campo di Lombardia, sbriciolarmela fra le
28
1932
dell'Huitliberg, ai prati di Belvoir-Park. Altra sostanza
29
1932
da togliermi la volontà di vivere, io dovetti riprendere
30
1932
difendere il loro pezzo di terra, l'abbiano intriso
31
1932
nessun'altra: ci comanda di tornare a premerla con
32
1932
assai minore, avevano costume di rifugiarsi, per la notte
33
1932
nei due impenetrabili boschetti di bambú: a nord, presso
34
1932
sia pieno e palpitante di quell'incontenibile vita canora
35
1932
pure dell'ultime cove di primavera, con le alucce
36
1932
si fondono in accenti di felicità aerea che vanno
37
1932
diversa. Rauca, brutale: voce di macchina. L'orchestra degli
38
1932
tratti in strani sbandamenti di tono. I due linguaggi
39
1932
ala d'uccello: ala di carne, di penne, d
40
1932
uccello: ala di carne, di penne, d'amore, che
41
1932
miei fiori che sembrano di carne ora non fioriscono
42
1932
fiori sono appena socchiusi. Di qui, al disopra del
43
1932
denti. Era capricciosa e di gran brio, amava i
44
1932
e aveva una voce di flauto, melodiosa e soave
45
1932
sarebbe detta la voce di una bambina. ¶ L'òlea
46
1932
piatti, deformi, nelle pantofole di panno: miseri a guardarsi
47
1932
suo sorriso pareva fatto di petali di gelsomino. ¶ Il
48
1932
pareva fatto di petali di gelsomino. ¶ Il deodàra piú
49
1932
il sole calante traversa di frecce rosse. Fra la
50
1932
si snoda la strada. Di là dalla prateria e
51
1932
boschetto, un rombo, sordo, di fiume: il Lambro: che
52
1932
tra rive profonde, e di qui non si vede
53
1932
chiuse, come un fondale di palcoscenico in mezzo a
54
1932
alberi, ugualissime d'altezza, di lunghezza, di densità, di
55
1932
d'altezza, di lunghezza, di densità, di colore, che
56
1932
di lunghezza, di densità, di colore, che è d
57
1932
Virgini ad nives». Fronteggia, di qui, la solitaria villa
58
1932
un'altra casa padronale, di fianco alla chiesa e
59
1932
quadro, nel quale cerco di rilevare, di comprendere i
60
1932
quale cerco di rilevare, di comprendere i rapporti di
61
1932
di comprendere i rapporti di colore, le rispondenze d
62
1932
I suoi tre corpi di fabbrica, formanti tre lati
63
1932
il tramonto accende. Manti di caprifoglio in fiore rivestono
64
1932
a una qualche «amica di Nonna Speranza», che s
65
1932
e boccoloni al cancello di ferro battuto. Certo appartiene
66
1932
cima a una fila di scalini erbosi, simili a
67
1932
poco cielo: senza vastità di respiro; ma il respiro
68
1932
sormontato da bei tralci di vite che ne seguono
69
1932
ritrova su una specie di terrapieno con tavole e
70
1932
vòlta naturale. Con uno di questi olmi faccio súbito
71
1932
da muraglia al terrapieno, di là da una siepe
72
1932
là da una siepe di sambuchi. È bello ascoltare
73
1932
acute dall'inconscio bisogno di soverchiarlo. ¶ La cena è
74
1932
Sono le dieci: ora di ripartire. Addio, caro olmo
75
1932
chiesa e dalla ghirlanda di lampadine che sormonta il
76
1932
del Lambro: non so di dove, giunge un suono
77
1932
un suono incerto, ondeggiante, di fisarmonica. ¶ Tre o quattro
78
1932
boccata e l'altra di pipa. Dove sarà adesso
79
1932
dal viso già solcato di rughe, il capo coperto
80
1932
puro come le linee di questo paese. Domattina, svegliandosi
81
1932
del gallo in una di queste casucce, la donna
82
1932
lei – vedere che gioia di luci metta l'aurora
83
1932
cappella, sulla villa vestita di caprifoglio e la misteriosa
84
1932
fra le due boscaglie di guardia. Ma no: non
85
1932
un cosí buon odore di terra, qui. ¶ Mentre si
86
1932
d'una filastrocca priva di senso, che tutti i
87
1932
una lampada elettrica illumina di sotto in su d
88
1932
la balaustra i rami di filigrana d'argento, entra
89
1932
d'agosto: il mese di San Lorenzo. Una, una
90
1932
Ma quei due punti di fuoco, dove l'estremo
91
1932
quasi non si avverte di qui: nelle tenebre, e
92
1932
il cielo è rigato di lagrime. ¶ IL BRUCO ¶ Il
93
1932
madreperlacea quasi trasparente, incrostati di piccoli zaffiri a regolari
94
1932
con l'intenzione difensiva di nascondersi fra l'erba
95
1932
s'ammira un capolavoro di gioielleria animata, opera d
96
1932
libri, ascoltato la parola di tanti maestri, per rimanere
97
1932
colma di piccoli moti, di sommesse parole indecifrabili. Basta
98
1932
alcuno la guarda, finge di non accorgersi d'essere
99
1932
scompaiono. A quello sfarfallare di movimenti e di luci
100
1932
sfarfallare di movimenti e di luci riflesse rispondono intanto
101
1932
a gruppi: gioielli alati, di due preziosi colori: verde
102
1932
acqua. Le diresti boccioli di fiori, prossimi ad aprirsi
103
1932
le ali incorporee, polvere di gemma; e si mettono
104
1932
su, giú. Quante! Regno di libellule, regno di fate
105
1932
Regno di libellule, regno di fate, quest'umile roggia
106
1932
s'accende, un fiato di vento muove il fogliame
107
1932
acqua è uno scapricciarsi di guizzi e brividi luminosi
108
1932
Potessi rubarne uno, vedere di che è fatto, tenerlo
109
1932
voleva prendere un filo di sole entrante di tra
110
1932
filo di sole entrante di tra le stecche d
111
1932
una persiana; e miaulava di dispetto, perché non ci
112
1932
rive erbose e schiere di giovani salici. Perde, per
113
1932
piú ricco il pennacchio di pallido oro in cima
114
1932
delle acacie, dei pioppi, di qualche gruppo d'olmi
115
1932
me; e mi riempie di stupore, di gioia la
116
1932
mi riempie di stupore, di gioia la somiglianza fra
117
1932
esistere piú in ricchezza di beni interni che in
118
1932
interni che in vanità di grazie esteriori. ¶ Le roggie
119
1932
attraversano come arterie, e di sé la dissetano, la
120
1932
sono quasi terra, e di rado hanno un nome
121
1932
Altre, torbide, oleose, coperte di sciami d'insetti: di
122
1932
di sciami d'insetti: di giorno impigriscono al sole
123
1932
dal corso rapido, piene di grazia, allegre a fianco
124
1932
grazia, allegre a fianco di betulle e pioppi che
125
1932
foglia: altre, segnanti linee di geometrica regolarità fra marcita
126
1932
scoperte e campi bianchi di neve: quel nero e
127
1932
le amavo senza cercar di spiegarmene la ragione. M
128
1932
le mani, il nome di battesimo, che non potevo
129
1932
nascondere i rugginosi barattoli di latta giacenti nel fondo
130
1932
libellule. ¶ PAESAGGIO LOMBARDO ¶ Vialone di Monza: automobili, automobili, automobili
131
1932
un pensiero al mondo di venir travolti. Il trenino
132
1932
indietro col suo puzzo di metallo sfregato e d
133
1932
s'è neppur degnato di levar la polvere dai
134
1932
Ma ecco il Parco di Monza, e finalmente il
135
1932
finalmente il silenzio. Gioia di boschi cedui, di praterie
136
1932
Gioia di boschi cedui, di praterie intatte, di lontananze
137
1932
cedui, di praterie intatte, di lontananze ombrose, di magnifiche
138
1932
intatte, di lontananze ombrose, di magnifiche architetture vegetali. Ci
139
1932
carezzevoli. Dolce Brianza. Cancelli di ville antiche ci s
140
1932
salendo tortuosamente fra muraglie di verzura: a pena apparsi
141
1932
libera da ogni senso di stanchezza. E m'abbandono
142
1932
forse ho mai veduto di cosí raccolto, di cosí
143
1932
veduto di cosí raccolto, di cosí casto. ¶ Davanti a
144
1932
da un boschetto rettangolare di robinie, betulle, tigli, che
145
1932
trovo in una navata di cattedrale, tutta slancio di
146
1932
di cattedrale, tutta slancio di colonne e maestà di
147
1932
di colonne e maestà di vòlte. Il sole calante
148
1932
Il sole calante, investendo di sbieco il fogliame, l
149
1932
la navata s'illumina di fiammelle. Gli aghi che
150
1932
dell'abete – divengono filigrane di vetro, a ornamento di
151
1932
di vetro, a ornamento di candelabri che vi rifrangono
152
1932
vespro. La pioggia estiva, di breve violenza, parentesi di
153
1932
di breve violenza, parentesi di refrigerio, apporta una tal
154
1932
un brusire, un lagrimare di consolazione, un distendersi. Le
155
1932
Le conifere son veli di perle; le metalliche foglione
156
1932
il piombo delle nubi di temporale; e i loro
157
1932
attaccaticcio, son vere coppe di perdizione. Cessata la musica
158
1932
e grondanti. Il coro di grazie sgorga dai pori
159
1932
sia, fra i colossi di questo antico parco, quello
160
1932
io mi appoggi, sento di trovarmi sotto la protezione
161
1932
piú vasto alla base: di lí, con esso, m
162
1932
nelle prolisse barbe avide di succhi: riesco a carpire
163
1932
meandri sotterranei, col desiderio di scoprire una fonte segreta
164
1932
perenne rinnovazione. ¶ Soave, sopra di me, l'ombra dell
165
1932
rende verde, e striata di sole. Pispigli di passeri
166
1932
striata di sole. Pispigli di passeri, ronzii di mosconi
167
1932
Pispigli di passeri, ronzii di mosconi, pigro snodarsi e
168
1932
pigro snodarsi e inanellarsi di bruchi, pullular di formiche
169
1932
inanellarsi di bruchi, pullular di formiche, aliare di farfalle
170
1932
pullular di formiche, aliare di farfalle, cenni e sospiri
171
1932
farfalle, cenni e sospiri di fronde sono elementi naturali
172
1932
la pietà. ¶ Deve esistere, di certo, una ragione, in
173
1932
l'infallibilità del giudizio di Dio. ¶ Quanto piú vivo
174
1932
e la vita occulta di tutte le cose, sospesa
175
1932
ripetere piú. E cercar di capire. Capire: ch'è
176
1932
fiori, resta quell'odor di corteccia, di fronde, di
177
1932
quell'odor di corteccia, di fronde, di terra e
178
1932
di corteccia, di fronde, di terra e di fermenti
179
1932
fronde, di terra e di fermenti, che è proprio
180
1932
e a una ruota di mulino, immobile da un
181
1932
orticelli, soverchiati da ciuffi di vitevergine, di caprifoglio, che
182
1932
da ciuffi di vitevergine, di caprifoglio, che in certi
183
1932
a toccar l'acqua. Di là dai muretti scorgo
184
1932
scorgo la chioma robusta di qualche fico d'angolo
185
1932
ad asciugare su ballatoi di legno: odo strillare di
186
1932
di legno: odo strillare di bimbi e coccodè di
187
1932
di bimbi e coccodè di galline. ¶ Il sentiero è
188
1932
Come corre, l'acqua di questa roggia! Limpida, viva
189
1932
pietre corrose, e barattoli di latta, rossi di ruggine
190
1932
barattoli di latta, rossi di ruggine, buttati là dai
191
1932
una vita intima, gelosa di se stessa, colma di
192
1932
di se stessa, colma di piccoli moti, di sommesse
193
1932
veri tappeti, quasi neri, di velluto. Se mi curvo
194
1932
Se mi curvo su di loro, le distinguo una
195
1932
quasi senza stelo, odoranti di zolla; e quei piccolissimi
196
1932
piccolissimi nontiscordardimè, che stellano di celeste persino la ghiaia
197
1932
ghiaia delle rèdole: goccioline di cielo. ¶ Nel brolo, i
198
1932
tatto: stupiti in verità di veder la luce, e
199
1932
hanno bianchezza e leggerezza di ali, il cielo appare
200
1932
fiore? ¶ È uno sciame di api. Di dove vengono
201
1932
uno sciame di api. Di dove vengono? Forse dagli
202
1932
del curato, poco discosto di qui. Le ha chiamate
203
1932
Le ha chiamate odore di cibo dolce, odor d
204
1932
guida, le rende strumenti di perfetta orchestra. M'avvenne
205
1932
mi riportava alle origini. ¶ Di meraviglia in meraviglia. I
206
1932
in meraviglia. I susini di spalliera che, invidiosi del
207
1932
rosai, d'un purpureo di ramificazioni coralline: i nuovi
208
1932
o lattuga: il fiorire di certe conifere in grappoli
209
1932
certe conifere in grappoli di palline fulve, che a
210
1932
polvere d'oro! ¶ Stanca di tante care novità, stordita
211
1932
non hanno piú sapore di terra. ¶ Pensare che tante
212
1932
su me, per dolori di vanità, d'egoismo, di
213
1932
di vanità, d'egoismo, di orgoglio. E ho sottoposto
214
1932
mia esistenza a scopo di fama, e l'ho
215
1932
e l'ho riempita di misere cose inutili, credendole
216
1932
prealba un lontano rimbombar di tuoni, come di massi
217
1932
rimbombar di tuoni, come di massi rotolanti fra gole
218
1932
massi rotolanti fra gole di monti. S'avvicina, or
219
1932
fa piú complesso: clangori di trombe, rulli di tamburi
220
1932
clangori di trombe, rulli di tamburi, brontolii di contrabbassi
221
1932
rulli di tamburi, brontolii di contrabbassi, uniti a gravi
222
1932
gravi e dogliose note di violoncelli. Durante le pause
223
1932
sbriciola in brevi singulti di struggente malinconia. È l
224
1932
l'usignolo, che tenta di placare gli spiriti dell
225
1932
soffocato da nuovo irrompere di tuoni. Similmente, divini fili
226
1932
tuoni. Similmente, divini fili di melodia, che ci legano
227
1932
polle, vivifica ogni atomo di terra e d'aria
228
1932
della sonorità, diversità, potenza di questi accordi. ¶ Ripenso alla
229
1932
sinfoniche, fatte dai creatori di musica dopo la scoperta
230
1932
dolore. E la certezza di trovarmi ora immersa, come
231
1932
ALBERI ¶ Con gli alberi di questo parco io vivo
232
1932
vivo in serena rispondenza di respiro: rendo loro in
233
1932
masse d'ombra, sparse di cuori di sole. ¶ Odor
234
1932
ombra, sparse di cuori di sole. ¶ Odor di salute
235
1932
cuori di sole. ¶ Odor di salute, dei resinosi pini
236
1932
glicini e passiflore. Mormorio di frasche, mosse dalla brezza
237
1932
il modo degli alberi di discorrere con me: io
238
1932
dei volastri, quanta intimità di gioia, quanti pispigli e
239
1932
e ogni tanto, gazzarre di pigolii e chiacchiericci e
240
1932
interno d'un gruppo di quattro giganti che chiamo
241
1932
gorgheggio. Davanti all'altare di Maria Vergine il grande
242
1932
Vergine il grande ramo di pèsco in fiore sarà
243
1932
giunta la sua ora di morire. ¶ PRIMAVERA URBANA ¶ Marzo
244
1932
l'aria, e pesante: di che? La gente che
245
1932
e che ha odore di sobborgo, son tutti sulle
246
1932
tepore. C'è qualcosa di nuovo: non si sa
247
1932
Ho lasciato sull'angolo di via Castel Morrone il
248
1932
seder dinanzi ai carretti di verdura e frutta, formanti
249
1932
in cosí ricca armonia di giallobruno fra le ceste
250
1932
E chi sa quale di noi è piú contento
251
1932
piú contento, se tu di nulla vedere, se io
252
1932
nulla vedere, se io di voler tutto vedere? ¶ M
253
1932
formazione: alti e bassi di terreno, monticoli di mattoni
254
1932
bassi di terreno, monticoli di mattoni, masse di blocchi
255
1932
monticoli di mattoni, masse di blocchi di cemento, scheletriche
256
1932
mattoni, masse di blocchi di cemento, scheletriche armature di
257
1932
di cemento, scheletriche armature di palazzi, carrucole stridenti e
258
1932
e vociare e faticar di muratori. Piú in, là
259
1932
tronconi delle pareti verdastre di lebbra. Tristi a vedersi
260
1932
sia piú nulla, e di lí cominci una novella
261
1932
cominci una novella vita. Di su un balconcino rimasto
262
1932
l'erba ha paura di crescere fra quel disordine
263
1932
crescere fra quel disordine di calce e mattoni. Ha
264
1932
paura della polvere, e di quel dannato picchiare e
265
1932
e scarrucolare. Una rete di novissime vie, che solo
266
1932
sfocianti nelle praterie brulle: di qui baracche pei muratori
267
1932
qui baracche pei muratori, di là caldaioni per il
268
1932
mi vengono vibrazioni sonore di verghe battute da magli
269
1932
da magli: sembrano rintocchi di campana. ¶ Terra, buona terra
270
1932
non le intenda: nomi di lubrificanti, benzine, pneumatici, motori
271
1932
passi. Sole e biancor di calce m'entrano negli
272
1932
la gola, solleva nembi di polvere. Non pòlline di
273
1932
di polvere. Non pòlline di fiori, nella polvere del
274
1932
patisco d'un desiderio di fragranti mammole, di stellate
275
1932
desiderio di fragranti mammole, di stellate giunchiglie, le troverò
276
1932
troverò: fra dieci minuti di cammino, sulle bancarelle di
277
1932
di cammino, sulle bancarelle di via Castel Morrone, nelle
278
1932
Le pagherò con fior di denari, mammole e giunchiglie
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1932
riconosce la mia voce) di suonarmi l'aria della
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1932
canarini. Aveva due vasi di gerani, mia madre, che
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1932
ha abbattuto i muri di quel giardino: alla finestra
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1932
è sempre l'ombra di mia madre che inaffia
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1932
suo buio cuore: gomitoli di melodia, che donano filo
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1932
mi tingo le mani di verde: non v'è
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1932
gli occhi con miriadi di spilli. ¶ Dappertutto mammole: nella
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1932
edera, la sua corona di mammole. Brune d'un
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1932
un bruno intenso, voluttuoso, di ciglia abbassate: timide, e
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1932
occhio le scopra. ¶ Sono di carne viva: che ha
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1932
sui tetti delle case di faccia, quasi rosea a
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1932
dell'azzurro, con spolverature di brillanti, e trine e
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1932
e trine e rabeschi di ghiaccio all'altezza delle
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1932
sonnecchiava: a cauti passi di velluto bianco s'incamminò
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1932
in rametti minori, vestiti di fiorellini rosei che non
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1932
e formava una specie di palma tutta color d
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1932
Era, certo, un ramo di pèsco olandese: di quelli
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1932
ramo di pèsco olandese: di quelli coltivati ad arte
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1932
dei nostri soliti fiori di pèsco, erano fitti, compatti
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1932
sarebbero potuti credere roselline di spalliera, a grappoli. ¶ Ciò
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1932
colpiva era la sicurezza di quel fiorire. Sicurezza inconsapevole
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1932
Sicurezza inconsapevole, spontaneo impeto di vita che si esprimeva
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1932
si esprimeva in armonie di colore, di respiro, di
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1932
in armonie di colore, di respiro, di forme, alle
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1932
di colore, di respiro, di forme, alle quali non
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1932
quanto lo sentissero superiore, di razza principesca. Da un
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1932
svettante contro un cielo di tempesta lo guardava, per
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1932
allegro, tu. – Il ritrattino di mia madre gli sorrideva
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1932
scrivania avevan l'aria di raccomandarglisi: – Ci piacerebbe toccare
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1932
fiorellini: lascialo cadere sopra di noi, che ci rinfreschi
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1932
dei fossi son brune di mammole sotto la neve
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1932
lo splendore del ramo di pèsco: nel cervello, che
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1932
modo assoluto. La gioia di quella fioritura diveniva, in
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1932
diveniva, in me, gioia di sentirmi al mondo. ¶ Non
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1932
troppo: nessuno dei vasetti di cristallo, di terraglia, sparsi
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1932
dei vasetti di cristallo, di terraglia, sparsi nella mia
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1932
piccola casa, era capace di contenerlo e di reggerlo
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1932
capace di contenerlo e di reggerlo. ¶ Avrei forse potuto
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1932
Come fare? Lasciarlo morire di sete? Cosí avrei accolto
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1932
mai avessero avuto cuore di recidere un tale stupendo
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1932
dai muri sottili, castelletti di carte ch'esso intimidiva
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1932
sua statura. ¶ Il riconoscimento di quell'angustia, che non
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1932
senso della mia vita di tutt'i giorni, ingombra
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1932
tutt'i giorni, ingombra di fatiche e di crucci
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1932
ingombra di fatiche e di crucci, togliendomi ogni gioia
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1932
Ma non era esso di passaggio? Non bastava la
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1932
aveva inviato nella speranza di rallegrarmi con una primizia
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1932
rallegrarmi con una primizia di primavera, senza saperlo si
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1932
senza saperlo si serviva di me per offerirlo a
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1932
Chi solo era degno di riceverlo: ch'era piú
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1932
era piú in alto di me, piú in alto
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1932
me, piú in alto di tutti, posseditore di case
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1932
alto di tutti, posseditore di case dove i piú
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1932
perfetto nella propria forma di minuscolo calice d'un
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1932
d'un roseo cangiante di madreperla. ¶ Contemplai il ramo
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1932
col quale le cose di questa terra divengono nostre
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1932
l'immagine, e sicura di conservarne intatta la memoria
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1932
monastero a due passi di qui. ¶ Là dentro c
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1932
centro. Giunte al largo di palazzo Sormani, di dove
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1932
largo di palazzo Sormani, di dove il corso Vittoria
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1932
Dicevo a Libellula parole di tenerezza, e lei stava
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1932
crepuscolo. ¶ Diedi un grido di meraviglia. In quel momento
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1932
momento fui piú bimba di Libellula: che, dopo aver
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1932
ridevo; ma nel riso di Libellula, e nella piccola
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1932
era un'aria incredula, di compatimento. In questo tempo
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1932
tempo d'eliche e di motori, le bambine di
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1932
di motori, le bambine di sette anni non si
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1932
incontro; ma nell'idea di accompagnarmi con essa lungo
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1932
cuore leggero leggero, libero di preoccupazioni, di ricordi, d
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1932
leggero, libero di preoccupazioni, di ricordi, d'affanni, come
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1932
ma solo a tratti, di vista, dietro la cimasa
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1932
gran folla sui marciapiedi, di gente che tornava dagli
351
1932
laboratòri, con quel senso di respiro, di liberazione, ch
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1932
quel senso di respiro, di liberazione, ch'è della
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1932
ch'è della giornata di lavoro finita: i tranvai
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1932
altra: risplendenti, a tergo, di rossobragia. L'andirivieni, la
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1932
incessante d'uomini e di veicoli, che altre volte
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1932
quella sera agivano su di me in modo ben
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1932
dall'alto sulla città di minuto in minuto piú
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1932
fretta, con un fiore di seta all'occhiello del
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1932
medesima che nell'isola di Capri mi faceva l
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1932
a nascondarello nel parco di Villa delle Sirene che
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1932
medesima, che sulle pianure di Motta Visconti, piú candida
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1932
distese come regolari sbarre di cancellate lungo i campi
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1932
nitido squillare delle campanelle di messa prima: sul bianco
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1932
mio cielo, a testimonio di me? E ogni volta
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1932
n'ebbi un'impressione di smarrimento: come un cieco
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1932
Ma il lungo nastro di cielo sul mio capo
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1932
mia luna, viva, lucente. Di corsa, entrata nell'appartamento
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1932
e lontane s'animavano di fatui luccicori: si sarebbero
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1932
sarebbero detti campi sparsi di lucciole. Nel mio terrazzo
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1932
Nel mio terrazzo pieno di luna mi trovavo come
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1932
mi fissava; e, invece di salire l'arco dell
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1932
stranamente sembrava scendere verso di me. S'iniziava il
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1932
Precisamente in quell'abbandono di me nella luna e
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1932
ma per una rivelazione di Dio: come se il
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1932
come se il volto di Dio splendesse nel disco
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1932
quanto è in me di caduco. La scoperta che
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1932
legami della terra. ¶ RAMO DI PÈSCO IN FIORE ¶ Entrò
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1932
stamattina, un grande ramo di pèsco carico di fiori
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1932
ramo di pèsco carico di fiori. Quando io lo
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1932
lo recava – un garzone di fioraio – se n'era
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1932
da sé. ¶ Mattina limpida, di domenica: ultima domenica di
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1932
di domenica: ultima domenica di febbraio. ¶ Le campane della
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1932
Frati suonavano l'ora di messa: dai vetri del
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1932
invadeva il mio studio: di là dai vetri scorgevo
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1932
cognome, giorno e ora di nascita, fatti e misfatti
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1932
presso le suore benedettine di San Giuseppe, a prepararsi
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1932
nobiliarmente). Portano la cocolla di cerimonia, a larghe maniche
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1932
le mani con grazia di bambina: «El mè car
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1932
non dovrebbe essere che di gioia, e noi non
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1932
fanciulli! Sentiamo il cuore di Maria pulsare nel nostro
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1932
un'ora unica: che di cosí belle, e pure
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1932
Maria solleva la testa di sotto il velo e
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1932
dolcissimo abbandono del rendimento di grazie. Ora è un
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1932
si butta, senza pensiero di gualcire il velo, fra
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1932
gran singhiozzi Certo, singhiozzi di felicità; ma le mute
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1932
vorremmo non ricordare. E di lei che avverrà? Di
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1932
di lei che avverrà? Di lei, ch'è intatta
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1932
a sé? ¶ Il pianto di Maria cessa presto: un
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1932
cessa presto: un piovasco di primavera. Negli occhi azzurri
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1932
a sorriderle con qualcosa di piú grave, di piú
401
1932
qualcosa di piú grave, di piú illuminato. ¶ Ed è
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1932
si svolge fra siepi di ginestre. Alte e dure
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1932
ginestre. Alte e dure di gambo, abbarbicate alla terra
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1932
avrebbero un brivido. Sono di ferro: grigiastra l'erba
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1932
all'allegrezza degli arbusti di cui ciascuno è un
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1932
può spegnere. Qualche discepolo di Francesco dubitò forse, qui
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1932
durezza impervia del cammino di santità, l'ingratitudine degli
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1932
virtú d'un miracolo di San Francesco, laggiú non
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1932
affondo lo sguardo – cercando di vincere il senso di
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1932
di vincere il senso di capogiro – fino all'estremità
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1932
un meraviglioso triangolo, tutto di cielo, chiuso fra i
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1932
tracciata con tale precisione di contorni, isolata in guisa
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1932
orrida maestà, un verso di Dante. Uno dei perfetti
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1932
So che, al tempo di San Francesco, non era
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1932
del Serafico, la grotta di Bernardo da Quintavalle. Poi
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1932
da Quintavalle. Poi, quella di Silvestro. Giú giú, dove
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1932
piú fonda, sta quella di Andrea da Spello. In
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1932
l'Eremo, la grotta di Rufino. In quel tempo
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1932
intatta, la grotta maggiore, di San Francesco. ¶ I gesti
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1932
hanno ripopolato la foresta di spiriti. Cento passi ancora
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1932
vergine d'infiltrazioni acquee, di macchie d'umidità, di
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1932
di macchie d'umidità, di parassitarie vegetazioni muscose: cosí
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1932
del convento è sotterranea, di sasso vivo – mi viene
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1932
fede, toccando queste pareti di macigno non può non
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1932
può non sentirle impregnate di tutto quel pregare adorare
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1932
ripetendo, riaffacciandomi al parapetto di cinta. E sento la
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1932
ritrovare il cielo, riempirlo di sé, del proprio spavento
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1932
mi lasciano piú misera di prima. ¶ Chi sono io
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1932
selci acuminate sono punte di coltelli ai piedi stanchissimi
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1932
ombra. Una suprema striscia di sole, fatta piú accesa
431
1932
avvolta la selva, benda di rosso la vetta del
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1932
vetta del Subasio. Echi di campanacci, lontani: di mandrie
433
1932
enorme negativa di fotografia. Di moltissime figure non rimangono
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1932
Nella loro fissità, vecchia di secoli, le figure son
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1932
croce abbandona la testa (di cui non si distingue
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1932
la crudeltà della corona di spine) sul costato ridotto
437
1932
ombra d'un lembo di fascia sbatte in giro
438
1932
faccia e con mani di scheletri, è composta di
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1932
di scheletri, è composta di forze divine e umane
440
1932
e umane, piú che di corpi animati. La pietà
441
1932
non abbia avuto coraggio di deturparla. Alta, ampia di
442
1932
di deturparla. Alta, ampia di forme, con le dure
443
1932
dell'assassinio del Figlio di Dio, commesso dagli uomini
444
1932
nel cuore. Anche via di qui, anche lontana, l
445
1932
l'avrò sempre dentro di me, non me ne
446
1932
prima volta, l'aria di questa piazzetta era intrisa
447
1932
Tutta Assisi, allora, odorava di tigli in fiore: dinanzi
448
1932
fiore: dinanzi alla chiesa di Santa Chiara le ondate
449
1932
portone spalancato, con cadenze di salmi e fremiti d
450
1932
belli, quelli che amavo di piú, me li andavo
451
1932
spesso sulla strada pietrosa di San Giuseppe: quattro in
452
1932
sotto. ¶ Ora, i tigli di piazza del Vescovado sono
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1932
sempre qualche lucente orcio di rame a riempirsi e
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1932
dà loro un'illusione di frescura. C'è ombra
455
1932
della corte vescovile chiazzano di rosso le muraglie, costruite
456
1932
rosso le muraglie, costruite di silenzio, a fianco di
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1932
di silenzio, a fianco di Santa Maria Maggiore. ¶ Millenaria
458
1932
suo rosone in forma di ruota, e il tozzo
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1932
al tempo della gioventú di Francesco e della crisi
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1932
sua condotta, si tolse di dosso fin l'ultimo
461
1932
mio spirito che sono di Dio; e da questo
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1932
suo piviale. ¶ La liberazione di Francesco ha principio da
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1932
dinanzi alla candida rosa di luce ch'è la
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1932
ch'è la coscienza di Francesco. Il fatto, unico
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1932
la scena della liberazione di Francesco. Intanto, da vicino
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1932
e peccato. ¶ LA COMUNICANDA ¶ Di buon mattino, nella chiesetta
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1932
chiesetta privata del monastero di San Giuseppe, per assistere
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1932
assistere alla prima comunione di Maria: ho l'anima
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1932
come un frutto bagnato di rugiada. ¶ Nei pochi banchi
470
1932
la mamma, i fratelli di Maria: le amiche di
471
1932
di Maria: le amiche di Maria. E Maria dov
472
1932
candida sull'inginocchiatoio parato di damasco rosso? Il babbo
473
1932
ma, per essere discendente di maestri, non si direbbe
474
1932
lunghe, snellissime gambe scavalcano, di solito, le siepi, e
475
1932
assisiana, sangue e cuore di assisiani, Maria: incapace di
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1932
di assisiani, Maria: incapace di menzogna o di bassezza
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1932
incapace di menzogna o di bassezza. Francescana, anche; e
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1932
si precipitò dalle scale di casa a far a
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1932
un ragazzaccio piú alto di lei, per difendere un
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1932
per difendere un nido di rondinini in pericolo. E
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1932
dalle violenze dei Saraceni di Federico II, assaltanti il
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1932
e le truppe imperiali di Vitale d'Anversa, ella
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1932
veglia, coperto il capo di cenere, in preghiera sino
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1932
ascolta, la vittoria è di Assisi. ¶ «Torre della povertà
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1932
soleva chiamare il convento di San Damiano. Per conservarlo
486
1932
Damiano. Per conservarlo degno di quel nome, scrupolosamente fedele
487
1932
oro fosco dei campi di grano s'è fatto
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1932
serpeggiando verso la strada di Rivotorto, alcune monache missionarie
489
1932
e lebbrosi, sfidare pericoli di prigionia e di martirio
490
1932
pericoli di prigionia e di martirio. Tornano, queste, dalle
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1932
per un breve periodo di riposo: poi riprenderanno il
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1932
le assomiglia agli ulivi di Chiara, nel bianco e
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1932
le assomiglia alle rondini di Chiara. Discorrono con fresche
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1932
voci. È l'immolazione di se stesse che le
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1932
pace. ¶ Mi umilio sopra di me, io che pace
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1932
fu, ed è, tutto, di Chiara: «veramente clara senza
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1932
SEMENTONE ¶ Ho lasciato dietro di me la chiesa di
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1932
di me la chiesa di San Pietro, cara nella
499
1932
alto dalla diritta fascia di coronamento, con i tre
500
1932
divorano la facciata. Pagina di messale che ti mette