Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

le sette un plotone di fanteria seguito da un

seguito da un centinaio di curiosi andò a nascondersi

nel cortile della Cassa di Risparmio che, come ho

nostra umile porta dipinta di verde dieci anni fa

festa col suo vestito di velluto nero, alle sette

alle sette, per consiglio di Nestore, s’era cambiata

e vestita più proletariamente di lana. Alle otto meno

ad annunciarci che, invece di salire direttamente in città

svoltato per la strada di San Marco. Fu un

cui Nestore per dovere di disciplina dava del tu

a San Marco prima di sposarsi. Non c’era

anni. Tanti, per modo di dire. Le hanno fatte

e, s’immagini, parente di don Sturzo, con lo

tolettina gialla e marrone di raso e velo. Non

frange come per constatare di volo d’avercele sempre

si trovasse a portata di mano con un ardore

d’una lunga serie di lezioni, intimazioni e minacce

quando gridò con voce di comando: ¶ — Si va o

appetito perchè i conduttori di anime devono essere tutti

essere tutti e sempre di stomaco buono. ¶ Fui tentato

stomaco buono. ¶ Fui tentato di chiedergli se quella frase

ospite si lamentasse almeno di quel signore e di

di quel signore e di quel servito. Niente: continuava

un tribuno sia capace di ben governare, che lo

governare, che lo stomaco di lui sia capace di

di lui sia capace di ben digerire; ed esemplificava

Chiesa ha sempre voluti di sicura salute e di

di sicura salute e di solido corpo. Si sedette

Si sedette alla sinistra di mia moglie, mentre io

mia moglie, mentre io di faccia a lui dovetti

occhi, dall’altro lato di Giacinta, il povero Filiberti

già intercalava due cucchiajate di minestra a due sorsi

minestra a due sorsi di vino, coprì la vociuccia

vino, coprì la vociuccia di Filiberti con la sua

stato Nestore a ordinargli di venire in giacca nera

Egli s’era proposto di lasciare al pranzo quel

al pranzo quel tanto di grasso e di borghese

tanto di grasso e di borghese che poteva lusingare

me, dopo tutto, padrone di casa; e nello stesso

e nello stesso tempo di togliergli quelle vane apparenze

bianco, còlto un attimo di silenzio, osai insinuare una

tavola? ¶ Nestore affermò, severo: ¶ — Di queste faccende si parlerà

Più che i fatti di Castelpiano, a lei importa

possibilità d’uno sciopero di protesta. Ah, borghese, borghese

Lo sciopero è prima di tutto la pena che

tra i sorrisi esperti di Nestore e degli altri

d’onore: il ritratto di Vittorio Emanuele secondo. Io

rispetto quei re, prima di tutto..» ¶ — Perchè è morto

d’Italia nella famiglia di lui, tentava di legare

famiglia di lui, tentava di legare alla meglio questa

questa famiglia alle sorti di quella corona. Non una

Trentacinque, anzi trentasei anni di faticata professione, tre anni

a malati e feriti di guerra: niente. Afferma Nestore

vale più del diploma di laurea”. ¶ Quando giunsi alla

Quando giunsi alla porta di casa, ero contento, anzi

ore non so se di riposo, turno, sciopero o

adesione alle idee politiche di Nestore. Questo poi no

quando nominarono quella bestia di Donnetti. Si vede che

moglie, nell’ufficiale riconoscimento di questo dovere. Qui intervenne

la fulminava con sguardi di rimprovero. Certo i soli

deserta piazza della Cassa di Risparmio dove di sera

Cassa di Risparmio dove di sera non cápita nemmeno

volle spiegarmi l’opera di Nestore in quella faccenda

politiche, un delegato chiese di avere un colloquio coi

ordine. Gli fu accordato, di sera. C’era Nestore

era stata capace nemmeno di farti cavaliere. Nestore assicura

Nestore non capì nemmeno di quale nomina parlasse. Si

farmacista. Ad ogni stretta di mano, ad ogni brindisi

me, nella sua cornicina di noce intarsiata con un

e il mio volto di ragazzo trasformarsi di giorno

volto di ragazzo trasformarsi di giorno in giorno in

quella faccia lì sbadigliare di noja anni e anni

prime file, col permesso di sgattajolare in palcoscenico tra

lui. E questo spettacolo di varietà ti capita proprio

niente. Scrivilo sulla porta di casa, stampalo sulle carte

da visita, “solo abitante di questa città che con

nello scegliersi il punto di vista. Stamattina, sarà stata

stata la dolce temperie di questo maggio che rimporpora

ero messo dal punto di vista buono. E con

E con quell’invettiva di Giacinta m’è tornata

sindaco dopo la presa di Gorizia (il nostro sindaco

diciamo pure la virtù di restare a casa nostra

impavidi al nostro lavoro, di rinunciare sereni alle glorie

per offrirci un po’ di carne nei pranzi delle

cogli occhi rossi, muovendo di continuo, quasi a parlarmi

cui pendeva un cencio di lattuga, io mi chiedevo

Una sera, per uno di quei ghiribizzi da monello

casa per sgozzarlo uno di quegli innocenti, io gli

che vivesse un giorno di più. Dovreste aver veduto

qui i miei ricordi, di colpo, perchè non volevo

fama e l’autorità di mio figlio. ¶ Fino all

sempre pronta una vampata di nostalgia) mancasse alla parola

atrocissima ferocità ma anche di cinico sangue freddo, perchè

tutto il volto rigati di sangue. L’onorevole Mastiotti

dei due deputati socialisti di questa città uno era

precedenza assoluta il passaggio, di borgo in borgo, al

poco accomodate, dalla bocca di Giacinta; e una m

assicurato prima uno straccio di laurea, magari in legge

se proprio gli seccava di studiare, e avendoglielo Giacinta

confidenze lusingavano la vanità di mia moglie. Udir Nestore

rimbombano piazze e parlamenti, di macchine, scioperi, serrate, occupazioni

come fossero suoi fratelli di latte, udirlo profetare con

del Lavoro, alle riunioni “di categoria”, nei comizii al

voltato la testa anche di donne più abituate al

Nestore non s’accontentava di parlarle di politica e

s’accontentava di parlarle di politica e di descriverle

parlarle di politica e di descriverle l’avvenire, riesciva

ora d’una pezza di buon panno da vestiti

panno da vestiti e di qualche chilo di sapone

e di qualche chilo di sapone, ora di calze

chilo di sapone, ora di calze fini e di

di calze fini e di carta da lettere con

con le iniziali, ora di due o tre bottiglie

due o tre bottiglie di vino spumante. Viaggiando su

Nestore godeva e gode, di molte e fidate conoscenze

nelle mie opinioni. E di questa sua delicatezza già

In questi sessant’anni di vita l’ho veduto

persiane della facciata verniciate di verde alla scrivania del

scrivania del sottoprefetto impiallacciata di palissandro, dal busto di

di palissandro, dal busto di Pio VI in gesso

tredici anni, pei ricevimenti di capodanno e di carnevale

ricevimenti di capodanno e di carnevale, e non pensavo

pensavo che alla tavolata di dolci e di bibite

tavolata di dolci e di bibite rosse verdi gialle

giovanotto innamorato col proposito di ballare tutta la notte

tutta la notte e di stancare tutte le dame

fanno i ginnasti prima di spiccare il salto. Vi

un’ora mangiarono più di quel che alle loro

settimana continuai ad arrossire di vergogna, anche di notte

arrossire di vergogna, anche di notte al bujo se

colonne fosse dalla parte di dentro e quella sulla

sedere sopra un divano di velluto rosso, mi tolse

velluto rosso, mi tolse di mano il cappello, lo

monarchico. Nè le opinioni di suo figlio che è

lei con la croce di cavaliere della Corona d

io mi sono permesso di chiedere a Sua Eccellenza

accetto. ¶ Meraviglia, dolore, preghiera di rifletterci, di dargli una

dolore, preghiera di rifletterci, di dargli una risposta tra

capivo nemmeno io. Dicevo di no perchè non capivo

capivo. ¶ Così uscii giurando di dargli una risposta sollecita

cavalli o le sirene di legno nelle giostre delle

giostre delle fiere, beati di girare e girare. È

due o tre ore di monotonissima strada seduto sul

la giostra fu fermata di colpo dal ricordo che

ogni uomo era padrone di sè. Nè il cervello

piedi che la schiavitù di questi non leghi e

lascia solo la libertà di dormire a digiuno. E

anche in quest’angolo di provincia stringere e soffocare

casa a salutarci prima di partire per Udine. E

davanti adesso. Era vestito di saja blu, con una

blu, con una camicia di lana nera e una

E prese dal vasetto di fiori che era in

ajutò; poi si tolse di sul seno una spilla

aveva questa condotta prima di me. Se c’era

operai manuali sognavano tutti di vedere i loro figli

professore d’università (facoltà di medicina, s’intende) e

devo ammettere che taluni di questi signori professori e

fatti onori, titoli maggiori di questo, autentico com’esso

sua attenzione sul seno di sua madre, gli si

poteva essere più borghesi di così? ¶ Ma a ripetere

fossi offeso dal socialismo di Nestore. Come presso a

per un presidente, mettiamo, di repubblica borghese, e un

occorrerà, per un presidente di repubblica sociale, e un

altro per un dittatore di repubblica comunista, e via

prima e molto meglio di quel che capiscano sè

italiano, sempre una voce di sirena perchè lo mette

lo mette in tentazione di voler capire come quell

quell’altro è fatto di fuori e di dentro

fatto di fuori e di dentro, e così, alla

e così, alla fine, di giustificarne parole ed atti

parole ed atti e di perdonarglieli. Non che l

e a letto, quelli di prima, tutt’al più

per questa nativa capacità di capire i peccatori e

capire i peccatori e di perdonare così i loro

e solatìa, l’orto di casa; e su gli

su gli arboscelli fioriti di questo nostro verziere, ci

si poggino gli augelli di passaggio e cantino, e

socialista, e nella persona di mio figlio, mi sarebbe

giornali e cinematografo, beato di vivere tra compagni senza

col risparmio un minimo di sicurezza e comodità di

di sicurezza e comodità di vita, a modo e

metodicamente, con la pensione di Stato. Ma Nestore era

veduto morire lavorando, che di notte, se un contadino

ore, papà, otto ore di lavoro, – allora mi rispondeva

ma nella sua biblioteca di Torino. ¶ — Così dev’essere

ad approvare quei propositi di nostro figlio, non solo

del suo amor proprio di borghese, ma soprattutto dalla

soprattutto dalla loro precisione, di grado in grado, di

di grado in grado, di scadenza in scadenza, di

di scadenza in scadenza, di cifra in cifra. Era

in cifra. Era contenta di vederlo procedere sopra una

cuocere nel mio brodo di vecchio borghese e non

due o tre cortine di mura antiche e nuove

antiche e nuove, grige di pietra o bianche di

di pietra o bianche di calce, era allora un

la sua davidica abilità di fromboliere Nestore riusciva, nascosto

nascosto dietro certi spuntoni di roccia, a scagliare di

di roccia, a scagliare di là dalla seconda e

severamente l’orrore morale di ajutare così ladri ed

non li conosceva nemmeno di vista, e i biglietti

un modo per salvare di Nestore almeno l’onore

pazientemente i grandi discutere di loro senza capirli. E

carabinieri o, peggio, preso di mira dal fucile di

di mira dal fucile di qualche sentinella. Glielo dissi

faccia i suoi occhietti di pepe, gli vidi balenare

prima volta quel sorriso di rispettosa compassione che poi

Ed era in età di anni dodici. ¶ Devo aggiungere

bell’abito alla marinara di panno turchino, in testa

d’accendere l’orgoglio di Nestore: – È possibile che

pronta a seguirlo: – Cerca di sapere chi è il

frequentava il Circolo Umberto di cui ero socio anche

dove andavo, e vado, di sera a leggere i

d’essere psicologo, scriveva di psicologia e narrava d

mi parlava degli errori di sua moglie e, presosi

sua moglie e, presosi di molta stima per me

anemia e della malattia di stomaco, ella certamente sarebbe

tocca l’uomo morale, di lui marito. Il preside

anemia e la dispepsia di sua moglie; sua moglie

tra esami ordinarii e di riparazione, estivi, autunnali e

nel bicchiere le gocce di noce vomica, e gliele

aveva procurato la clientela di quasi tutti gl’insegnanti

quasi tutti gl’insegnanti di ginnasio e di liceo

insegnanti di ginnasio e di liceo, così che, anche

sempre d’un professore di matematica che aveva bocciato

Nestore per due anni di séguito. Un giorno mi

La figlia del professore di matematica s’è slogato

io gli ho promesso di condurgli te dentro cinque

attribuire gran pregio perchè di fatto non ci procurava

In fondo, queste promozioni di Nestore costano meno a

la quale per amore di suo figlio fa da

alle mogli e figlie di tre insegnanti. – Ma aveva

Ma aveva la gentilezza di non fare questi commenti

questi commenti alla presenza di Nestore. ¶ Nestore, le ore

da quel suo po’ di scuola, le dava in

che puzza d’aceto, di vino e di mosto

aceto, di vino e di mosto secondo le stagioni

m’avvicinavo appunto perchè di meccanica io, con quasi

a Nestore altre occasioni di vantare la sua pratica

e da questa onnipotenza di essa nella nostra vita

un elettricista a portata di mano noi si resta

avesse sempre l’obbligo di pubblicarlo súbito a sue

una delle poche giunte di partito liberale rimaste in

coi “popolari” e dichiarava di non aver tempo da

è che il ricordo di quella mattina m’ha

curiosità che ormai prevedo di non potere purtroppo soddisfare

dotti, altolocati e potenti di me, potrà da vivo

con la bella speranza di spegnerlo súbito, tutti dal

ci renderà tutti migliori –. Di diventar migliori v’era

a gridare evviva. Ormai di vedere un’umanità migliore

gl’infermi più poveri di questa cittaduzza, avessi cercato

questa cittaduzza, avessi cercato di lavorare anche io nel

spenderanno miliardi e miliardi di lire, s’ammazzeranno e

come me, si contentavano di sospirare: – Se la guerra

tristezza e l’incomodo di tanti malanni e difetti

aveva acceso il cuore di tutti noi. C’era

tramutate in evidenti ragioni di nuove speranze. A ritrovare

ingrati smemorati ed egoisti di prima, il primo anno

E dopo la presa di Gorizia: – Pazienza. È la

E dopo il rovescio di Caporetto: – Pazienza. È la

pazienza e a stancarmi di questa fede che ha

Torneranno i bei tempi di prima della guerra? – E

domanda tristissima, ho vergogna di me stesso, nè ad

alla pineta gli scafi di due navi mercantili. E

vararle. Restano dei modelli di speranze: tanto grandi che

profeta, con qualche ora di dubbio, ma sempre un

tu avrai un po’ di compassione per me e

più tempo nella speranza di farla più savia e

mezzo, e t’accontenterai di tenere in ordine, alla

non c’è speranza di mettere in ordine il

il suo primo anno di medicina che la sua

è stato tanto sicuro di sè, tanto sagace e

essermi sempre occupato poco di lui. Forse ho fatto

ho fatto male, prima di tutto perchè in qualche

core un poco più di umanità, e poi perchè

a correre tutto il dì la città e il

Io, per dovere professionale di diagnosi, mi sono tutta

tant’è: l’occhio di mio figlio corre alle

tutti, egli si degnava di leggere solo le inutili

ragazzetto con gli occhi di pepe, sveglio, svelto e

domina questa città, e di tirare da lassù, con

perchè le due paja di calzoni che possedeva erano

arte. Purtroppo il disinteresse di Nestore durò poco, nè

per calmare le ire di sua madre tutta occupata

portarle delle grandi cartate di fiori di capperi ancóra

grandi cartate di fiori di capperi ancóra in boccio

e senza il pericolo di rompersi la testa, se

capperi sembravano un tesoro di bontà e d’economia

economia. Nè all’industria di Nestore bastò quel poco

di questi tempi accade di frequente. Ed anch’egli

in fondo questo stato di legale anarchia gli prometteva

più sorprese e novità di quelle che nelle nazioni

ai sudditi i governi di polso. Io gli risposi

credeva più all’arte di guarire. Per dirla ancóra

Almeno le sue memorie di questi anni. Tanti hanno

scritto i loro ricordi di guerra. Ella scriva quelli

guerra. Ella scriva quelli di pace: la pace in

aggiunse sottovoce: – I ricordi di suo figlio ferroviere. ¶ Quella

questo mio studiolo dove di giorno ricevo i clienti

tant’anni l’abitudine di ritrovare me stesso. E

stesso. Non è questo di me stesso un gran

dove tutto, dal soffitto di larice dipinto a noce

fino a questa scrivania di gattice dipinto ad ebano

avrebbe come me bisogno di molti restauri e dove

bianca, io m’illudo di riuscire a temperare le

scrivere pel suddetto gusto di ritrovarmi, di quando in

suddetto gusto di ritrovarmi, di quando in quando, in

e la tanta agitazione di questi mesi ed anni

cadere nell’orgoglioso desiderio di trovare altri lettori all

Quali non lo so di preciso; ma per le

il mio desiderio sarebbe di averne pochi, magari uno

suggellato alla biblioteca civica di questa città con l

licenze che gli obblighi) di romperne i solenni sigilli

intelligente perchè, dall’abitudine di guardare i libri solo

bibliotecarii prendono l’abitudine di guardare gli uomini dai

diplomi: l’abitudine cioè di capirne niente. Ma certo

le ho scritte, prima di tutto, per divertire e

mai un piccolo valore di documento, l’avranno solo

quasi sensato, al confronto di quello che loro cápita

a certe lunghe giornate di caccia: avanti e indietro

attenzione, convocò nella sala di lettura l’assessore all

Monsignore perchè l’Università di Roma non aveva mandato

professore Tempestini, in papalina di velluto amaranto col fiocco

rosee che nell’anno di penuria 1919 vi davano la

la busta con tanto di triregno e sante chiavi

Sapienza; estratto il quaderno di spessa carta palomba cucito

spessa carta palomba cucito di seta verde; sfogliate le

labbra con una pezzuola di batista, cominciò la lettura

per l’ira chiazzato di rosso e di bianco

chiazzato di rosso e di bianco, s’era strappato

a ciascun personaggio romano di quelli anni, anch’essi

nitidamente su quella carta di gran formato; imponente per

imponente per gli attributi di quei cento personaggi autorevoli

autorevoli; sonoro pel latino di tutti quei nomi di

di tutti quei nomi di bestie: aveva un che

Intanto monsignor Manassei voleva di furia lacerare il manoscritto

repubblicano e allora consigliere di minoranza, pretese che il

Queste pagine di ricordi e di cronaca

pagine di ricordi e di cronaca sono scritte, da

pur non avendo (dice) di sè stesso una stima

pace, e nella bufera di questa pace quando anche

guerra ci avevano predicato di assumere tutti, anche i

i più vecchi, qualità di giovani, anzi d’adolescenti

e rassegnazione. Un momento di respiro ci vuole, chè

mutarlo non bastano. ¶ Spettatore di professione e ottimista, come

ottimista, come ho detto, di natura, è anche, s

nuovi, ricorda, a conforto di questa sua opinione, che

è stata la filosofia di tutte le generazioni nane

gran guerra e milioni di morti e monti di

di morti e monti di rovine, cápita all’umanità

che cápita ad ognuno di noi dopo la morte

quelli che sono incapaci di rassegnarsi all’instabilità di

di rassegnarsi all’instabilità di tutto, che sono deboli

egli non voleva concedermi di affidarlo al mio editore

persone, cominciando da quello di lui. Quanto al titolo

libro dove il figlio di lui e le sue

cioè più attraente e di moda. E la copertina

un libro: deve essere di moda poichè il libro

ha risposto: – Il desiderio di sopravvivere è un segno

sopravvivere è un segno di modestia, non d’orgoglio

forse anche più breve di quella che resta a

DA NASCERE. ¶ L’idea di scrivere il racconto delle

due o tre anni di terremoto che gli storici

volta dopo trent’anni di matrimonio mi ritrovavo solo

davanti al gran ritratto di Vittorio Emanuele secondo, in

mia moglie Giacinta, seduta di fronte a me, m

gittata con romantici giuramenti di fede eterna. ¶ Mia moglie

ad assumere il posto di organizzatore nel “Sindacato Lavoratori

millecinquecento lire al mese di stipendio, più le spese

ero rimasto solo. Credevo di ritrovarmi, almeno i primi

senza avere l’incomodo di muovermi da casa. Cinquantanove

condotto in una città di provincia la quale, per

domanda: “Che posso fare di nuovo adesso che sono

i villeggianti; una diecina di famiglie romane che col

quassù dopo quindici giorni di sciacquamento nelle onde marine

per darsi l’illusione di salire in montagna (trecento

sono quasi tutti proprietarii di qualche podere o poderuccio

a fare i conti di quel poco che, sospirando

tra costoro uno scrittore di giornali, uomo equanime ed

equanime ed equidistante, curioso di tutto, magari, parlando con

magari, parlando con me, di medicina. Lo conosco da

aveva dieci o giù di li e io già

Per fortuna è solido di salute e non ha

era al caffè parlato di politica, come di questi

parlato di politica, come di questi tempi accade di

pelle, in una ferita di sfriso lungo la sesta

lo sapeva. I parenti di lui avevano rifiutato il

pel loro figliolo qualcosa di meglio d’un titolo

fondo, nemmeno i parenti di lei dovevano essere arcicontenti

arcicontenti, con quella corona, di dare la loro figliola

direttore d’una fabbrica di concimi, chimici quanto si

aveva supplicato la madre di lasciarla andare alla messa

agli uomini le ragazze di buona famiglia. Il padre

buona famiglia. Il padre di Giovanni tornò dopo cinque

stato rinvenuto il corpo di suo figlio. E appena

tornato, sospinto dall’onda di commozione che agitava il

che agitava il cuore di tutti, ricchi e poveri

nostra città l’attenzione di tutte le anime sensibili

del Giornale d’Italia di quei giorni e la

legge concesso il diritto di portare il nome del

ingegner Tocci un telegramma di suo figlio che annunciava

nostri in una casa di Nervesa che aveva ancóra

in piedi. Nel cortile di quella casa egli aveva

vestito con la divisa di lui; e nella ritirata

dei nostri projettili, incolume. Di là, nella confusione della

notte sotto il ponte di Vidòr crollato per metà

per metà era tornato di qua nelle nostre linee

buon commilitone. Giovanni era di quelli uomini sani e

a pensare sul serio di voler morire tu. Che

Come? Dopo tre anni di guerra una persona sensata

guardò con l’aria di chiederci che cosa stavamo

che può sembrare sconveniente, di trovarsi la sua innamorata

e banchetti e ricevimenti di quei giorni la signora

a generalizzare: il tradimento di Giovanni vivo e di

di Giovanni vivo e di Giovanni morto dovette indurla

suo compenso nell’amore di Nestore socialista, antimilitarista e

del libero amore, incapace di nascosti fidanzamenti da borghese

da dubitarne, il socialismo di Nestore come aveva elevato

lui fino alle braccia di donna Vincenza Pópoli. Ora

anni giudicare più facilmente di me, guardandoti attorno, e

la sua voce, rispondeva di non essere in casa

ultimo ad aver notizia di quelli amori, nell’ambito

scandalo il loro scorno. Di fatto (e lo ripeto

che almeno il cuore di Nestore restava borghese. Pure

anzi ne sapevo meno di chiunque perchè non leggevo

antico Barbanera o Pescatore di Chiaravalle. Egli mi faceva

mi faceva l’onore di non credermi, e ripeteva

che sa.... – Non sapeva di dire una gran verità

il depositario dei segreti di tutti i rivoluzionarii d

gli ascoltatori sorridevano più di me. ¶ Il sindaco Pópoli

ma aveva il torto di credersi intelligente. Alto e

accuratamente raso e ravviato di tutta la città, non

con sè lo stato di cassa, ogni sera. Per

ufficiale? Meglio: questa qualità di Nestore era stata una

ragione della sua scelta? Di bei ragazzi sui ventiquattro

meditato su quella qualità di socialista che era la

più notoria e vistosa di Nestore. Pian piano, ragionandoci

allora disinteressata che avevo di lei e delle sue

è sempre un brivido di più. Non si legge

non si parla che di socialisti. Tra gli uomini

uomini validi a portata di mano nessuno doveva essergli

Nestore che ella sapeva di famiglia borghese, bene educato

dame, sono state ghiotte di queste esperienze di gabinetto

ghiotte di queste esperienze di gabinetto. E spesso ripetendole

attentati, correre il rischio di perdere quel che possiede

e che gli piace di possedere. Più, essendo la

proprietà, egli súbito tenta di circondarla con quei tanti

erano; ma in caso di barricate, bombe e sóvieti

essere anche la salvezza di suo marito in un

marito in un giorno di fucilazioni o impiccagioni. – Sappiate

Babùc la bella dama di Persepoli nella favola di

di Persepoli nella favola di Voltaire. Intanto ai primi

anche il legittimo orgoglio di chi si sente superiore

certi musei v’è di peggio. ¶ Ma anche senza

ributtò e si trattenne di là dal Piave l

combattimento del tenente Tocci, di qui, figlio del direttore

direttore della nostra fabbrica di concimi, il più nero

suo padre, perchè bruno di natura, scurito dalle marce

bello quanto e più di tanti quadri e sculture

che ai primi approcci di lei egli non avesse

Mi preparo alla gara di salto in lunghezza. – Cencina

Cencina si sentì mancare di dolcezza. ¶ Basta: in un

prigionieri fatti, sulla costernazione, di Budapest e di Vienna

costernazione, di Budapest e di Vienna, per non pensare

pensare che alla morte di quell’uomo nostro tanto

lontano dalla fabbrica, fuori di porta, verso la stazione

morto gloriosamente nella battaglia di Nervesa”. E l’aveva

Cencina dopo tre anni di guerra pensasse ancóra al

e drappelli d’onore di fanti con l’elmetto

catafalco in un serto di quercia un ritratto di

di quercia un ritratto di lui in uniforme, a

ingrandimento, con la speranza di venderne molte copie, l

volsero verso la navata di destra: entrava la signora

Pareva una grande violetta di Parma. Quando giunse in

Desiderio d’un po’ di gloria per riflesso? Certo

era sparato un colpo di rivoltella. La donna rossa

raccomandava con voce soffocata di non dire nulla a

messaggeri, chi in cerca di me, chi in cerca

scelgono questo mezzo classico di suicidio, l’arma se

anche un’estrema forma di civetteria per offendere sì

è che la pallottola di minimo calibro, e aguzza

due dei pompieri iscritti di salire (vestiti in borghese

al capitano dei carabinieri di sottoporgli la lista delle

che voleva perquisire, prima di perquisirli. ¶ Il giorno dopo

dodici negozianti saccheggiati speravano di riavere un po’ del

rifarsi aumentando i prezzi di quel che avevano salvato

che avevano salvato e di quel che avrebbero recuperato

esosi poteva essere stata di pratico giovamento. E tutti

perchè ad ogni angolo di strada trovarono abbandonati furtivamente

adirarono a vedere pozze di vino e d’olio

perchè riguarda casa mia. ¶ Di giorno in giorno, tornata

vita, furono tanti che di capponi ne avemmo fino

A me, come premio di salvataggio, sarebbe bastato lo

ombra della filosofia ricordati di che è fatto uno

che, riconosciuta la vanità di tutto, s’accomoda al

al proprio destino cercando di trarne un partito ragionevole

e avventuroso interregno comunista di cui dirò poi, s

popolare con la speranza di risalire al trono. M

e l’ozio continuato di lui sarebbe di grave

continuato di lui sarebbe di grave impaccio agli svaghi

grave impaccio agli svaghi di sua moglie che sono