parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1796
e il merto tolto ¶ di sostenerne con onor l
2
1796
stato. ¶ Che importa se di Cus prend’ei cognome
3
1796
come, ¶ se bastarda è di lui, serva o bagascia
4
1796
andrai, non puoi veder di peggio. ¶ E miste a
5
1796
se ogni atto esterno ¶ di questa gente esaminar si
6
1796
cortesie tu credi officiose, ¶ di schiavitù son tratti e
7
1796
europei ¶ e illustre esempio di galanteria ¶ in se stessa
8
1796
e al bel desir di lei ¶ il caratter mogol
9
1796
lei ¶ il caratter mogol, di rozze tempre, ¶ sempre s
10
1796
soave e gentilesco, ¶ né di donna europea le grazie
11
1796
gesto e il tuon di voce; ¶ pur essendo egli
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1796
egli qui, siccome altrove, ¶ di più mite e più
13
1796
ch’esser pur suol di schiavitù l’effetto ¶ o
14
1796
ti permetto ¶ nelle scuole di Cus o a corte
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1796
col ghignetto ¶ la voglia di piacer fa manifesta ¶ e
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1796
galanti ¶ che si piccan di vezzo e di maniere
17
1796
piccan di vezzo e di maniere ¶ e sempre attenti
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1796
che i petti ¶ empie di soavissima dolcezza; ¶ che qualor
19
1796
degni oggetti ¶ fonte è di cortesia, di gentilezza; ¶ che
20
1796
fonte è di cortesia, di gentilezza; ¶ che sublima i
21
1796
belve; ¶ se in seno di costor s’apprende e
22
1796
ritrosia e il pudore ¶ di donna imbelle e pervertirne
23
1796
le vittime infelici. ¶ Talor di ricchi don carcan le
24
1796
magnifici e pomposi; ¶ e di lor frenesia ne’ pazzi
25
1796
ebbri e gelosi, ¶ strappan di dosso a lor quei
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1796
ribrezzo, ¶ non usan sol di sì spietati modi ¶ con
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1796
occhi ¶ «E quella moltitudine di cocchi?» ¶ A cui Siven
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1796
cocchieri e i servitori ¶ di capitano han rango e
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1796
capitano han rango e di maggiori? ¶ Degli avi lo
30
1796
che sul trono seder di Costantino; ¶ non pertanto cred
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1796
dona e spende, ¶ ma di scelta e di gusto
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1796
ma di scelta e di gusto ognor mancanti, ¶ stranio
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1796
redini ha in man di vasto regno». ¶ «Basta» interruppe
34
1796
hai d’arcana e di sublime il seno ¶ filosofia
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1796
trasse. ¶ Ma non principio di commercio o sana ¶ economia
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1796
tasse, ¶ né provvidenza, onde di propria o strana ¶ merce
37
1796
ascolti i lagni tuoi. ¶ Di dogane, al dir lor
38
1796
del paese». ¶ «Se su di ciò, come uopo esige
39
1796
e artefici stranieri ¶ e di Persia e d’Arabia
40
1796
fra’ suoi, per via di pene e premi, ¶ sparse
41
1796
è il confino ¶ acciò di là da quello ei
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1796
se lo sciocco orgoglio di costoro ¶ mostra per lo
43
1796
eccellente opra o lavoro ¶ di meritati approvamenti degno, ¶ d
44
1796
parto non è, ma di straniero ingegno, ¶ cui il
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1796
condotti. ¶ Ma rido io di buon cuor entro al
46
1796
scemo ¶ d’ingegno e di destrezza, a un tratto
47
1796
bocca; ¶ e al dir di chi conosce questi lochi
48
1796
fede qui non sta di casa. ¶ Bada a chi
49
1796
vuolsi gli ordin raccor di Gengiscano ¶ e il codice
50
1796
d’ispide pelli ¶ e di stracci e di piume
51
1796
e di stracci e di piume hanno la toga
52
1796
codice, son quelli ¶ deputati di Goga e di Magoga
53
1796
deputati di Goga e di Magoga ¶ e di contrade
54
1796
e di Magoga ¶ e di contrade barbare e lontane
55
1796
cenno ¶ or convennero qui di Turachina. ¶ Dunque dotti e
56
1796
la mancina! ¶ Dotati almen di saviezza e senno... ¶ No
57
1796
senno... ¶ No; ma tutti di furto e di rapina
58
1796
tutti di furto e di rapina ¶ visser fra i
59
1796
fissar non vider mai ¶ di Temide e d’Astrea
60
1796
Ottai, ¶ ch’ella scarabocchiò di propria mano, ¶ sacro più
61
1796
Bagdad udii parlar sovente ¶ di codice, di leggi e
62
1796
parlar sovente ¶ di codice, di leggi e di riforma
63
1796
codice, di leggi e di riforma ¶ onde una gran
64
1796
ove l’error consiste. ¶ Di formarlo Catuna il pensier
65
1796
questa è la maggior di sue gran viste; ¶ né
66
1796
fatto la total mancanza ¶ di filosofi e di giureconsulti
67
1796
mancanza ¶ di filosofi e di giureconsulti, ¶ la natura de
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1796
barbarie e l’ignoranza ¶ di popoli selvaggi, erranti, inculti
69
1796
ch’ivi non già di stile ¶ scorgi la nobiltà
70
1796
sublimità e giustezza; ¶ ma di scriver prurito e femminile
71
1796
umani petti ¶ col tuon di filosofici precetti. ¶ Ma poiché
72
1796
pubblico e lo Stato ¶ di vanità vi pone una
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1796
ordinò il rispettabile consesso ¶ di quelli scimiotti che vedesti
74
1796
vi presiede, il qual di legge ¶ s’intende quanto
75
1796
intende quanto un guardian di gregge. ¶ Sulli diari poi
76
1796
è difforme, ¶ tutto cangia di titolo e d’aspetto
77
1796
titolo e d’aspetto; ¶ di leggi vi si parla
78
1796
vi si parla e di riforme, ¶ s’ingrandisce e
79
1796
si esagera ogni oggetto; ¶ di Turachina al zibaldone informe
80
1796
zibaldone informe ¶ dassi nome di codice perfetto ¶ e una
81
1796
e una ciurmaglia vil di mascalzoni ¶ è un’assemblea
82
1796
mascalzoni ¶ è un’assemblea di Stati e di nazioni
83
1796
assemblea di Stati e di nazioni. ¶ Or tu, che
84
1796
ogni oggetto il valor di ch’esso è degno
85
1796
gloria vostra ¶ la legislazion di Caracora. ¶ Sulla mia fè
86
1796
mia fè sicure riposate, ¶ di Solon, di Licurgo ombre
87
1796
sicure riposate, ¶ di Solon, di Licurgo ombre onorate. ¶ Quanto
88
1796
edificio; e dalla via ¶ di canti colà dentro e
89
1796
canti colà dentro e di strumenti ¶ interrotto talor suono
90
1796
Siven rispose «Alloggi sono ¶ di nobili fanciulle, ov’esse
91
1796
e sotto il peso di tanti precetti ¶ divien l
92
1796
è distratto ¶ a ciascuno di quelli è meno adatto
93
1796
suoi. ¶ Nubili poscia e di colà sortite ¶ – poche tranne
94
1796
bandite ¶ le leggi son di gentilezza e ignote ¶ di
95
1796
di gentilezza e ignote ¶ di civil società le costumanze
96
1796
e apprezza. ¶ Pur donzelle di qua sorton talora ¶ in
97
1796
ombra e un’apparenza di virtute ¶ non penetra al
98
1796
Vedi il Mogollo fuor di Mogollia: ¶ dirai che al
99
1796
asconde e obblia ¶ e di posticcia urbanità s’abbiglia
100
1796
che non era. ¶ Pur di quei pochi io parlo
101
1796
io parlo a cui di colti ¶ vanto e titolo
102
1796
a tentar sorte e di lor patria fuori ¶ espulse
103
1796
son l’eccezioni ¶ che di parlarne inver non val
104
1796
pena. ¶ Pur se talun di rette intenzioni ¶ talor montar
105
1796
osserva e interroga, e di tutto ¶ vien pienamente da
106
1796
passeggiar della città. ¶ Vider di bonzi e lama i
107
1796
Tommaso allor dicea ¶ «Oggetti di dispendio e di grandezza
108
1796
Oggetti di dispendio e di grandezza; ¶ ma non vegg
109
1796
allor costretto, ¶ a forza di bastone e di staffile
110
1796
forza di bastone e di staffile, ¶ a divenir scultore
111
1796
universale ¶ e tutti fer di tutto e tutto male
112
1796
servir villan barbuti; ¶ e di sì strano lusso odi
113
1796
vasta mole ¶ destinata è di Palla a esser dimora
114
1796
scuole ¶ rendano la città di Caracora ¶ per l’Asia
115
1796
e ammiranda ¶ non meno di Bocara e Samarcanda. ¶ Ma
116
1796
e sublimi ¶ gioventù piena di natio torpore, ¶ qui mai
117
1796
ch’esser ascritto infra di lor permettere ¶ si degna
118
1796
bidello accademico non manca ¶ di pregarlo a onorar la
119
1796
famiglia ¶ che, al suon di quelle insipide miscee, ¶ chi
120
1796
ch’ei disse alfin di quel consesso ¶ non lo
121
1796
Onde nella comun massa di prima ¶ ritorna, come intempestivo
122
1796
a proprie spese ¶ fuori di Mogollia, acciocché apprenda ¶ il
123
1796
diventa». ¶ Una gran moltitudine di gente ¶ videro intanto trapassar
124
1796
semivivo e grondante ancor di sangue ¶ su carretton s
125
1796
e code cavalline, ¶ monumenti di stragi e di rapine
126
1796
monumenti di stragi e di rapine. ¶ «Talor» Siven dicea
127
1796
o solenni a celebrar festi. ¶ E sollevar l
128
1796
sacerdote. ¶ Il popolo mogol, di cui non scerno ¶ più
129
1796
Regnante. ¶ Santa religion, qual di te scherno ¶ fa l
130
1796
che avea il ritratto di Catuna in petto. ¶ Era
131
1796
da Turachina amato, ¶ morì di consunzione e, mentre visse
132
1796
morti ancora ¶ i drudi di Catuna il volgo adora
133
1796
saper che Turachina ¶ ha di religion un culto misto
134
1796
sembra indifferente alla dottrina ¶ di Fo, di Tao, di
135
1796
alla dottrina ¶ di Fo, di Tao, di Maomet, di
136
1796
di Fo, di Tao, di Maomet, di Cristo ¶ e
137
1796
di Tao, di Maomet, di Cristo ¶ e perciò, della
138
1796
Catuna la fè siegue di Fo ¶ e un tempo
139
1796
e un tempo fa di Tao seguì la fè
140
1796
non può ¶ se pur di Fo seguace egli non
141
1796
se dovesse poi fruttar di più ¶ adorerebbe ancor l
142
1796
li credi un stuol di pazzi, ¶ che han piume
143
1796
ragion» Siven riprese ¶ «E di stupirti avrai qui sempre
144
1796
è d’ordini e di editti informe massa ¶ che
145
1796
degno. ¶ Quantunque ei sia di membra e di statura
146
1796
sia di membra e di statura ¶ inferiore a Toto
147
1796
corporatura ¶ rassembrano alla statua di Nabucco, ¶ pur piacque a
148
1796
Lunga è la storia di questo buratto, ¶ che di
149
1796
di questo buratto, ¶ che di sua nazion capo divenne
150
1796
troppo ci meneria fuor di sentiero. ¶ È questo il
151
1796
segnar può; ¶ e invece di dir: «Consule tali», ¶ dicasi
152
1796
puote un fondo ammassar di tal valore ¶ mentre di
153
1796
di tal valore ¶ mentre di favorito occupa il luogo
154
1796
mai non s’accorge. ¶ Di farti a lei veder
155
1796
cotal grado ascese ¶ men di te, che non merti
156
1796
più che fare. ¶ Quel Batù con altri primi
157
1796
tratto gentil, la cortesia ¶ – di nobil alma indizi manifesti
158
1796
fiducia mia. ¶ Nulla dunque di ciò che in queste
159
1796
abbagliar non ti farai, ¶ di chi la monarchia fondò
160
1796
inver con larga mano, ¶ di che stupidi son gli
161
1796
oltraggio ¶ e i primi di virtù semi nascenti ¶ dalle
162
1796
ognor contagioso influsso. ¶ Quindi di gemme e d’or
163
1796
gemme e d’or, di pompa insana ¶ s’orna
164
1796
attende. ¶ Qui la ragion di Stato è vaga e
165
1796
politiche massime sconcerta. ¶ Sotto di lui tutto ognor piega
166
1796
e cede: ¶ dal capriccio di quei che in auge
167
1796
trascura ¶ rendersi per virtù di premio degno. ¶ Quindi merto
168
1796
gli occhi gli appanna; ¶ di’ dunque tu, che sai
169
1796
inganna, ¶ ed il baglior di fortunosi eventi ¶ d’ignara
170
1796
Né il difficil mestier di capitano, ¶ né seppe o
171
1796
della patria amore, ¶ non di gloria il magnanimo desire
172
1796
sentir gli stimoli pungenti ¶ di quell’onor che gli
173
1796
parenti, ¶ né voce mai di precettor, né cura ¶ diede
174
1796
mestier s’insegna. ¶ Colpo di sorte o di favor
175
1796
Colpo di sorte o di favor gli estolle ¶ talor
176
1796
infamità pubblico ostello. ¶ Poiché di Gengiscan spento è il
177
1796
non è guari innalzò di questo Impero ¶ su i
178
1796
capriccio del caso e di fortuna ¶ par che s
179
1796
prosperar Catuna. ¶ Aggiungi anche di più, che la barbarie
180
1796
più, che la barbarie ¶ di questi inculti popoli feroci
181
1796
caso o amica ¶ serie di circostanze e di vicende
182
1796
serie di circostanze e di vicende ¶ dà vantaggio talor
183
1796
il duce, sullo stil di Roma antica, ¶ dal popol
184
1796
tentar puoi ¶ nelle marche di gloria entrare a parte
185
1796
e coi tremendi fulmini di Marte, ¶ che dall’ultima
186
1796
a i lidi eoi ¶ di valor sommo e di
187
1796
di valor sommo e di saper profondo ¶ sparser gli
188
1796
e s’io ben di costor l’anime squadro
189
1796
squadro, ¶ dando a ciascun di lor suo nome vero
190
1796
gli eroi dell’Asia? ¶ Di gentilezza poi se mi
191
1796
né lo straniero tuon di gentilezza, ¶ ma il costume
192
1796
molto ¶ non troverai, che di delicatezza ¶ un’ombra e
193
1796
la legge; ¶ gli altri di tirannia sotto le some
194
1796
sua ruina è certa. ¶ Di Caiucco, sebben non più
195
1796
può saper? Ma un ¶ le venne un certo
196
1796
venne un certo mal di cui morì. ¶ Voliamisa, d
197
1796
affar s’era occupata. ¶ Di concertate mire e turbolente
198
1796
voglie ¶ preferì il vanto di tranquilla moglie. ¶ Tal fu
199
1796
teme e onora, ¶ ebbe, di tutti i Grandi alla
200
1796
alla presenza; ¶ e quel s’adunò nella gran
201
1796
la corte in abito di gala. ¶ Sovra altissimo soglio
202
1796
alle piante ¶ porpora intesta di finissim’oro, ¶ e vinta
203
1796
personaggi più qualificati, ¶ e di lucide gemme ornate e
204
1796
le calmucche. ¶ Batù, che di persona era un colosso
205
1796
Turachina ¶ con un caftan di ceremonia addosso, ¶ e pettinato
206
1796
barba e le basette di pel rosso. ¶ Gran berettone
207
1796
cinto tutto brillantato. ¶ Giganteggia di membra e di statura
208
1796
Giganteggia di membra e di statura; ¶ nudo a metà
209
1796
boria ¶ fe’ il racconto di sua spedizione: ¶ magnificò de
210
1796
la gloria, ¶ diè nome di portento a ogni azione
211
1796
filastrocca. ¶ Poscia tutte esaltò di Turachina ¶ l’eccelse qualità
212
1796
dalla spezial grazia divina ¶ di Gengiscan al trono eletta
213
1796
eletta fu ¶ e istruita di Fo nella dottrina ¶ e
214
1796
dia ¶ per la felicità di Tartaria. ¶ Con formolari e
215
1796
alloggi imperiali ¶ il treno di Batù seguito avea ¶ con
216
1796
Trabisonda ¶ la fuggitiva stirpe di Comneno, ¶ me dell’Eussino
217
1796
in me s’accese ¶ di scorrer l’asiatico paese
218
1796
tutti omai divora, ¶ e di questa città, che ampia
219
1796
sì lontan paese?» ¶ «Me di là dai confini europei
220
1796
omai famoso Toto, ¶ che di Catuna ottien gli alti
221
1796
alti favori, ¶ che ancor di Toctabei col nome è
222
1796
nome è noto, ¶ sovra di cui tante ricchezze e
223
1796
e degli altri e di sé con trascuraggine ¶ s
224
1796
d’alcun, né alcun di lui. ¶ Gli dee Catuna
225
1796
prese un tuono ¶ alfin di noia e noncuranza, ond
226
1796
altro amore ¶ finché Toto di lei le grazie ottenne
227
1796
a screditar pervenne ¶ tacciandolo di stupido torpore, ¶ e lungi
228
1796
gentil lo credi, ¶ che di Catuna ai detti e
229
1796
e Scipio è men di lor famoso. ¶ Temon l
230
1796
il fiero, ¶ agli interessi di prence straniero. ¶ E quel
231
1796
alla parlata, ¶ con tuon di voce tal che pei
232
1796
negletti i gravi affar di regno, ¶ e il destino
233
1796
colonne del mogollo Impero ¶ di cui la fama consacrò
234
1796
Tu che sì ben di tutto ¶ ragioni e sei
235
1796
Pur stassi al fianco di Catuna anch’ei ¶ e
236
1796
goder sembra del favor di lei». ¶ «Sappi che ogn
237
1796
anno» allor Siven ripiglia ¶ «Di questa corte appar sull
238
1796
il qual s’abbiglia ¶ di luce al nascer suo
239
1796
insipido Narciso, il damerino ¶ di cui domandi è una
240
1796
vel: spossato o smunto ¶ di Catuna il favor l
241
1796
Germania ¶ d’officio e di cammin compagni tolga, ¶ frati
242
1796
chiestone l’ingresso, ¶ fu di quel duce all’udienza
243
1796
ammesso. ¶ Con aria allor di dignità ripiena ¶ come da
244
1796
breve. ¶ Batù si degna di guardarlo appena ¶ e con
245
1796
dei meglio al fatto, ¶ di grazia, senti un po
246
1796
catechista: ¶ parlogli dei mister di nostra fede ¶ e procurò
247
1796
nostra fede ¶ e procurò di porgli in buona vista
248
1796
e l’oro ¶ e di tutt’altre vanità profane
249
1796
ei concedea spiritual tesoro ¶ di ricchezze immortali e soprumane
250
1796
confessò ch’ei più di lui ¶ non era in
251
1796
Partir dunque ed armarsi di costanza ¶ fu d’uopo
252
1796
Caracora posesi in cammino. ¶ Di grazia, donne mie, lasciamlo
253
1796
un giorno in Mogollia, ¶ di nuovo non dobbiam di
254
1796
di nuovo non dobbiam di lui parlare. ¶ Or di
255
1796
di lui parlare. ¶ Or di Tommaso favellar vuo’ pria
256
1796
alle contrade eoe, ¶ poiché di questi carmi egli è
257
1796
te aspetta; ¶ vanne, o di Gengiscan degno germoglio, ¶ deh
258
1796
Asia il soglio». ¶ Tusco, di Gengiscan fìglio primiero, ¶ di
259
1796
di Gengiscan fìglio primiero, ¶ di Batù genitor, più non
260
1796
quell’animo guerriero ¶ vasta di regno ambizion rodea, ¶ e
261
1796
rodea, ¶ e a Mengo, di Tulai figliuol maggiore, ¶ infin
262
1796
indi discende ¶ ai regni di Bocara e Samarcanda. ¶ Fu
263
1796
e Samarcanda. ¶ Fu patria di filosofi Bocara; ¶ l’altra
264
1796
arso Gobi traversate omai, ¶ di là dal lago Ulano
265
1796
termine del lunghissimo cammino. ¶ Di Tommaso frattanto ogni andamento
266
1796
militar talento; ¶ onde presso di sé sempre lo tenne
267
1796
e a qual segno di lui fosse contento ¶ mostrollo
268
1796
un tratto ¶ ed aiutante di Batù fu fatto. ¶ Giunto
269
1796
Siven contezza intera ¶ dà di color che stansi al
270
1796
dimora ¶ e l’adornar di monumenti regi ¶ e l
271
1796
regi ¶ e l’arricchir di molti privilegi. ¶ Eran venuti
272
1796
colle colonne e corniccion di legno; ¶ e fin da
273
1796
alberga, ¶ un bravo intagliator di Norimberga. ¶ Quando il gran
274
1796
Circa la morte poi di questo Sire ¶ vari discorsi
275
1796
successore, ¶ pur per opra di Toto e di Cuslucco
276
1796
opra di Toto e di Cuslucco, ¶ essendo il figlio
277
1796
troppo esigea, ¶ forzandosi essi di mostrar bravura ¶ in brevissimo
278
1796
tempo li rendea ¶ grassi di borsa e magri di
279
1796
di borsa e magri di figura, ¶ onde amante cangiar
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1796
spesso solea ¶ senza ritegno di servil vergogna ¶ per supplir
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1796
testa alta, orgogliosa, ¶ carco di gioie di sommo valore
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1796
orgogliosa, ¶ carco di gioie di sommo valore, ¶ per mezzo
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1796
attenzione ¶ l’ampia platea di spettatori piena; ¶ ma quando
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si disapprova e piace – ¶ di contraffar coi lazzi ogni
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1796
stabil modo ¶ fissato avea di sua fortuna il chiodo
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1796
instabil corte ¶ teneasi ognor di Turachina allato ¶ e acciò
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1796
a corteggiar uom tale: ¶ di prenci e duci e
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1796
e in là, ¶ e di mercanti e d’operai
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1796
così dicea Tommaso ¶ bagnandole di lagrime la mano, ¶ e
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1796
Circassia, ¶ che in premio di valor sposò mia madre
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1796
figlia del Re defunto di Giorgia. ¶ Di masnadieri alcune
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Re defunto di Giorgia. ¶ Di masnadieri alcune erranti squadre
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ci darem la mano ¶ di legitimi sposi, e tanto
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padre è una specie di cristiano ¶ e crede un
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onde non troverà nulla di strano ¶ che colla figlia
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1796
universale erede. ¶ Ricco è di biade, ed ha mulini
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1796
incaparra. ¶ Promise ei provvederle di nascosto ¶ arco, frecce, carcasso
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ronzino ¶ ed a menar di spron non furon pigri
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1796
Armenia, e dritto dritto ¶ di là far poscia in
300
1796
del babilonico domino ¶ più di sei parasanghe oltre al
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1796
Anzi, nel far ricerche di Tommaso ¶ s’avvider che
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Soldan, che persuaso ¶ fu di ciò ch’era infatti
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la fera perduta abbian di traccia. ¶ Non potendo sfogar
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1796
fu dannato, in luogo di Tommaso, ¶ nelle parti virili
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ogni caso. ¶ Provvisti alfin di tutto il bisognevole ¶ cominciaro
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1796
Caspio mar s’avanza, ¶ di fere e augei grifagni
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1796
cupe ¶ vidersi incontro uscir di quando in quando ¶ orse
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1796
il brando. ¶ Videro ancor di Prometeo la rupe ¶ e
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1796
fiero pasto ¶ qualche pezzo di fegato rimasto. ¶ Allor Tommaso
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1796
tal memoria tetra, ¶ creature di carne e non di
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1796
di carne e non di pietra». ¶ Ragionavan costoro in
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1796
cannocchiale ¶ un infinito numero di tende, ¶ qua e là
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1796
piano, ¶ una banda incontrar di gente armata, ¶ di lingua
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incontrar di gente armata, ¶ di lingua ignota e vestimento
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1796
duci, e sopra altrui ¶ di corpo come di poter
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altrui ¶ di corpo come di poter sovrasta. ¶ Accampa la
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Oriente, ¶ il fier Batù, di Gengiscan nipote, ¶ impetuoso rapido
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nipote, ¶ impetuoso rapido torrente, ¶ di nazioni infino allora ignote
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ignote ¶ condusse alla conquista di Ponente. ¶ Piegar credette allor
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1796
l’Asia il vedrà di Gengiscan sul soglio. ¶ Or
321
1796
Or più a parlar di lui non m’intrattengo
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1796
espose, ¶ e il sesso di Zelmira e il suo
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1796
e il suo pensiero ¶ di sposarsi con lei non
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1796
e in ella ¶ pien di concupiscenza il guardo fisse
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Batù la passion novella ¶ di Mengo, e a Scardassal
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Per or non più di lei, che forse un
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Al campo giunse allor di Batucano ¶ in qualità d
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facoltà, secondo l’occorrenze, ¶ di sfoderar scomuniche e indulgenze
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1796
care, ¶ che nel corso di questo poemetto ¶ talor dobbiam
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1796
questo poemetto ¶ talor dobbiam di Piancarpin parlare, ¶ perciò su
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1796
favorito ¶ e amico diventò di San Francesco. ¶ E passò
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1796
erudito ¶ istorico, politico, geografico ¶ di tutto quanto l’ordine
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1796
fu spedito a trattar di grand’affari, ¶ e in
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ordine ¶ in quei tempi di briga e di disordine
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1796
tempi di briga e di disordine. ¶ D’Europa in
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che d’Italia e di Germania ¶ d’officio e
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1796
al campo tratto vien di Batucano. ¶ Giunge colà fra
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tutti prendon la via di Caracora. ¶ Donne, che a
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1796
strano ¶ non v’è di quel che nelle età
340
1796
impresa grande e memoranda ¶ di farsi un nome celebre
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1796
dalla tutela uscito era di poco: ¶ forte, complesso, capel
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1796
un paio ¶ d’occhi di nobiltà pieni e di
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di nobiltà pieni e di fuoco, ¶ un carattere franco
344
1796
il naso. ¶ Si provvide di scudo e di destriero
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1796
provvide di scudo e di destriero, ¶ s’armò di
346
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di destriero, ¶ s’armò di stocco, di spada e
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1796
s’armò di stocco, di spada e di lancia
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1796
stocco, di spada e di lancia, ¶ e con buona
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1796
era Monfort e Pietro di Brettagna ¶ ed i conti
350
1796
Brettagna ¶ ed i conti di Baar e di Vandomo
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1796
conti di Baar e di Vandomo ¶ ed altri di
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di Vandomo ¶ ed altri di Borgogna e d’Alemagna
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io non nomo. ¶ Re di Navarra e conte di
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di Navarra e conte di Sciampagna, ¶ Tibaldo, ch’era
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1796
poeta, amante e matto, ¶ di quelle squadre condottier fu
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1796
cortigian ribaldo ¶ l’ambizion di cui non fu mai
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1796
adunata. ¶ Parte, ad istanza di Gregorio nono, ¶ portossi alla
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nono, ¶ portossi alla città di Costantino ¶ per sostener sul
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sostener sul vacillante trono ¶ di Bisanzio il secondo Baldovino
360
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cui non parve buono ¶ di deviar dal primo lor
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solenne. ¶ Tommaso, nel calor di quel conflitto, ¶ essendogli il
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1796
in dono al Calif di Babilonia ¶ dodici de’ più
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domino, ¶ fu capo sol di sua religione ¶ e riguardato
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1796
Almansor sulle ruine ¶ edificò di Babilonia antica, ¶ della Mesopotamia
365
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e decidea gli articoli di fede. ¶ La qualità pontifical
366
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qualità pontifical gli dava ¶ di Macon su i seguaci
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corte e numeroso ¶ tren di mule e cavalli e
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cerimonia ¶ nella moschea maggior di Babilonia. ¶ Dal mento gli
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comanda. ¶ Da interprete fedel di Maometto ¶ rispondea sulla fede
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era assai religioso ¶ e di sua dignità molto geloso
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1796
fece far sul model di quei famosi ¶ che già
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quei famosi ¶ che già di Babilonia sulle mura, ¶ sì
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ringhiera ¶ con vasi attorno di fiori e d’agrume
374
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occhiate, ¶ che in cor di donna amor tant’è
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la fantasia ¶ prendea sovente di giacer con ella, ¶ un
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giacer con ella, ¶ un gli tolse, mentre egli
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in fretta un modellin di cera; ¶ poi destramente la
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scale e gallerie diverse ¶ di Zelmira alla camera pervenne
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la più distinta carica di corte. ¶ Il benigno Soldan
380
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Il benigno Soldan, che di Tommaso ¶ costantemente era a
381
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usanza porta, ¶ i viglietti di visita alla porta. ¶ E
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ordigno ¶ Sberlef, primo cerusico di corte, ¶ dicendo che, per
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ordine benigno ¶ del Soldan, di servirlo avria la sorte
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consecrar vuole a Zelmira ¶ di sua virilità gli ultimi
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lor fu dato ¶ titol di gloria e di ragion
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titol di gloria e di ragion di Stato. ¶ Non
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gloria e di ragion di Stato. ¶ Non già l
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ebbe o antagonista. ¶ Fu di consenso unanime risposto: ¶ «Toto
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giusto esser dovete ¶ e di ragion sostegni, e i
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primo istante ¶ mostrossi alquanto di parer contrario; ¶ ma fermezza
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empiendo un foglio intier di scarabocchi; ¶ e con sensi
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si rara, ¶ a forza di sofismi e di pretesti
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forza di sofismi e di pretesti, ¶ che quelle filastroccole
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onnipotente ¶ Turachina, Gran Can di Tartaria, ¶ più a lungo
395
1796
male ¶ che da’ moti di guerra ognor proviene, ¶ lusingarsi
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faccende. ¶ Già declinava il verso la sera ¶ e
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giunto quasi a metà di sua carriera; ¶ e con
398
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la mole a sostener di tanto Impero, ¶ e regoli
399
1796
arcane ¶ cose che orma di grande in sé non
400
1796
lo sregolato, intemperante ¶ tenor di vita che Cutsai traea
401
1796
bisogno d’ozio e di riposo avea. ¶ E perciò
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si dovea sostituire invece ¶ di quel che Tiribara in
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politico scrittore ¶ il pensier di Cutsai, sconnesso e storto
404
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editto. ¶ Poi d’ordin di Cutsai quella scrittura ¶ portò
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1796
fea sovente; ¶ e comecché di non gentil figura, ¶ l
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confidente ¶ in quello stesso col segretario ¶ Catuna ebbe
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favorito intruso. ¶ E come di ragion si mise in
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la mogolla Maestà suprema ¶ di Toto a un guardo
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cassieri e segretari subalterni, ¶ di furto e infedeltà complici
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peculato ¶ fra i Grandi di maggior distinzione ¶ che sottoman
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Turcan dei malcontenti ¶ e di quelle masnade vagabonde. ¶ Barbari
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miseria avean ridotto ¶ e di sorte miglior le vane
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1796
d’umanità privi e di fede ¶ tratti sol da
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tratti sol da desio di furti e prede. ¶ Alla
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prede. ¶ Alla testa Turcan di simil gente ¶ borghi e
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diarea. ¶ Benché ogni moto di ciascun s’osservi ¶ per
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inquietudin tale ¶ erano figli di sospetto vano, ¶ ma si
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consiglio suggerir vigliacco, indegno ¶ di raccorre il danar, l
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Catuna e dal pensiero ¶ di fuga la distrasse, il
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e la fiducia accrebbe ¶ di sostener la dignità d
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o impender falli o di sua man gl’impende
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e la sorpresa. ¶ Pieno di marzial nobile ardire ¶ Tommaso
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destin mi froda. ¶ Batù, di cui forse fidar potrei
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ei ¶ e non molto di me forse si loda
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E forse più sopra di ciò s’apria, ¶ ma
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fra gli intrepidi fu di Gengiscano; ¶ vinse molte battaglie
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ruvido e barbaro divenne. ¶ Di pel d’orso guarnita
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e bianco, ¶ i calzari di rustica vacchetta, ¶ ed ampia
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collo gli pendea tasca di pelle ¶ ove tenea diverse
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caccerò nel ventre ¶ e di quei ladri poi farò
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il solito alfin desio di fare ¶ cosa straordinaria e
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con animo divoto ¶ recate di sua man le offerte
433
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mattino ¶ Osmida, primo medico di corte: ¶ Osmida, al cui
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croniche segrete e scandalose ¶ di quei tempi parlaron di
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di quei tempi parlaron di costui ¶ come se avesse
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se avesse un pocolin di dose ¶ in certi fatti
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tale. ¶ «Signor, se non di vista almen per fama
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Conosci Osmida, ¶ alla cura di cui la tua gran
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brama ¶ ch’ebbi ognor di servirti a te mi
440
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credi. ¶ Né persona han di me più necessaria ¶ il
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e nobiltà primaria ¶ spesso di sua fiducia hammi onorato
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e schiamazzo ¶ uscir puoi di molestia e d’imbarazzo
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avverta ¶ a dubbia allusion di cose arcane, ¶ sviò il
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sviò il discorso e di risposta invece ¶ sovr’altri
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è chi si compiace ¶ di creder l’opra mia
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vie tentar gli giova: ¶ di finto accoramento angesi e
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geme, ¶ acciò il cuor di Catuna a pietà muova
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oggi il mercatante ardito. ¶ Di confortar lo stomaco digiuno
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fuggi l’infausta compagnia di lui ¶ o ch’io
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equivoco parlare ¶ coi detti di Siven combina allora ¶ e
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determinai ¶ alle contrade mie di far ritorno. ¶ Ma facile
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e ne’ diari; ¶ poi di partir segnaron la licenza
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volea prendere ¶ e ove di qua partendo io volev
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seccature strane ¶ passaron più di quattro settimane. ¶ Poi tutta
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astretto ognun che parte, ¶ di tor meco i cavalli
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il permesso ¶ con ordin di partir quel giorno stesso
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1796
stesso. ¶ Ma quello stesso partiva Ieco, ¶ duce mogol
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differir la partenza al seguente. ¶ Ma di partir
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al dì seguente. ¶ Ma di partir allor non fu
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per legge impreteribile ¶ andar di nuovo per la strada
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che il debitor, furtivamente ¶ di qua partendo, il creditor
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creditor non restin privi ¶ di ciò che lor si
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né la grata memoria di Tommaso ¶ mai si scancellerà
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in cui la gente ¶ di governo e dogana e
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presente. ¶ Siveno, nel partir, di tasca il trasse ¶ e
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governo e la dogana. ¶ Di contrabandi passin pur le
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aurora ¶ mercé Tommaso uscì di Caracora. ¶ E rivolgendo alla
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peste e fame allor di Gengiscano ¶ all’Impero minaccia
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tuon che romoreggia: ¶ globo di nere nubi insiem s
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sozzure ¶ par che orme di terror imprima e stampi
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1796
umane. ¶ E colei che di buoi, pecore e agnelli
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1796
lacera la veste, ¶ e di sordido lin fascia i
473
1796
Peste; ¶ né la falce di morte in altre mani
474
1796
d’arida cute e di scarnito ossame ¶ e collo
475
1796
più fiere ¶ ministre inesorabili di morte. ¶ Malor non v
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1796
percosse e il suol di tenebre coperse; ¶ egli punì
477
1796
tenebre coperse; ¶ egli punì di Sodoma il delitto ¶ e
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1796
dopo il memorabile tragitto ¶ di Faraon gli eserciti sommerse
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1796
poco mancò che fuori di sentiero ¶ i spaventati corridor
480
1796
servì nella nefanda ¶ mensa di detestabile vivanda. ¶ Ma già
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1796
chiostra e tonda ¶ resti di vecchie mura, e intorno
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1796
orrendo digrignar delle mascelle ¶ di tigri e di leon
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1796
mascelle ¶ di tigri e di leon le streghe e
484
1796
vien terribil forme ¶ o di grifagno augel o d
485
1796
dalli tartarei abissi ¶ mostri di spaventevole figura. ¶ L’alma
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1796
l’union nefande, ¶ lordi di sangue orribilmente e nudi
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1796
Mogolli ed Unni ¶ sian di commercio tal figli ed
488
1796
ravvisan non so che di diabolico, ¶ o che di
489
1796
di diabolico, ¶ o che di fatto si credesser veri
490
1796
la tartara genia ¶ ebbe di nobiltade il ticchio strano
491
1796
conosceano ancor le differenze ¶ di nobile o plebea condizione
492
1796
e tartare eccellenze, ¶ né di rango esigean distinzione ¶ solo
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1796
entre ¶ il puro sangue di Nino e di Belo
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1796
sangue di Nino e di Belo ¶ senza macchia contrar
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1796
Belo ¶ senza macchia contrar di ventre in ventre, ¶ come
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1796
guise ¶ capo talor divenne di tribù ¶ e al voler
497
1796
detto. ¶ Quando in man di costor venne il dominio
498
1796
venne il dominio, ¶ divenner di quel popolo i tiranni
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del Can de’ Cani. ¶ Di questa rispettabile genia ¶ cinto
500
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gli fomentò la frenesia ¶ di farsi al gran macedone