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Angelo Galli, Canzoniere, 1459

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1459
spectabile cavaliero mesere Agnolo di Galli da Urbino facti
2
1459
conte de Urbino etcetera di la Sanctità de nostro
3
1459
Giovanni Carugiani. Facto fora di Firenze ad un luogo
4
1459
Gallo in la festa di San Matheo nel 1428 et
5
1459
Que forza è questa di begli occhi, Amore, ¶ che
6
1459
al sole. ¶ In persona di meser Guido aciò havesse
7
1459
sua luce ¶ agli occhi di mortal scopria la terra
8
1459
per sé, ma diran di tal donna ¶ che mertan
9
1459
stava nel tempio ai piatosi et negri, ¶ quando
10
1459
et negri, ¶ quando col la nocte aguaglia el
11
1459
parlar li cresca ¶ piacer di core et che la
12
1459
la dolcezza del riso di costei. ¶ 22 ¶ Io so' già
13
1459
et a' sospiri, el come la nocte, ¶ et
14
1459
giorno ¶ son visti el volare, ¶ i corvi far
15
1459
portare, et sia nel d'ancoi; ¶ giù nel
16
1459
d'intorno al giro di begli occhi ¶ si fa
17
1459
sacre piante, ¶ poscia li di' tremante: ¶ «El servo tuo
18
1459
un me giova et di l'altro mi dole
19
1459
boschi, ¶ ignuda a mezo , quando 'l sol luce
20
1459
posta per le man di dei, ¶ come turbato celo
21
1459
et mille bianche. ¶ Ma di pacto torria esser anciso
22
1459
potrei? ¶ Parlami tosto et di' s'tu se' colei
23
1459
medesima in le feste di Pasqua. Pro eadem. ¶ 98 ¶ Quella
24
1459
d'essa l'un di capi ¶ et fariami a
25
1459
sua d'avorio et di neve. ¶ Oimè gli inchini
26
1459
et qua la spinge: ¶ di' che vegna a veder
27
1459
tue divine ¶ m'hanno di mortal foco l'alma
28
1459
lumi; ¶ non l'acque di torrenti et larghi fiumi
29
1459
al mio mal pien di cordoglio; ¶ et, s'io
30
1459
mille dolce morte el me mena ¶ secondo la
31
1459
vita? ¶ Ché, fino al che la fo partorita
32
1459
arme, ¶ ma el dir di quella che sì bella
33
1459
gli occhi chiudi, ¶ cruda di core et dura di
34
1459
di core et dura di costumi. ¶ Fusti sol bella
35
1459
belleza et pietà gisser di paro, ¶ ch'io seria
36
1459
gentile ¶ tocchi la terra di lui tanto indegna ¶ Piede
37
1459
saggia, ¶ col pensier ver di me duro et severo
38
1459
per natural costume ¶ torte di mezzo et me lasciar
39
1459
apresso del gran fiume ¶ di Pado et fo degli
40
1459
se fier le sore di Phetonte, ¶ dubito quivi in
41
1459
vorol sempre infine ai miei sceme. ¶ Deh, revolge
42
1459
quante volte voli el son morto, ¶ et ravivo
43
1459
tira ¶ al dolcissimo asenzo di begli occhi? ¶ Per lo
44
1459
Come al parir del fugge ogni stella, ¶ sì
45
1459
morosa in la festa di San Nicolò et poi
46
1459
già predisse la ruina ¶ di Troya et non fo
47
1459
mia sia troppo loda, ¶ di suoi begli occhi mire
48
1459
non porrà l'acume ¶ di raggi sufferir che non
49
1459
tersa ¶ c'hai forza di toccarmi sì da lunge
50
1459
innanze al dolce riso. ¶ Di' che di pianto el
51
1459
dolce riso. ¶ Di' che di pianto el viso ¶ per
52
1459
ché se la luce di begli occhi chiara ¶ te
53
1459
ciglio ¶ scorgendo la cagion di mei gran danni, ¶ pascendo
54
1459
longhi homai che i de maggio? ¶ Non basta
55
1459
viaggio. ¶ S'al lume di begli occhi corresponde ¶ poi
56
1459
ancora, ¶ che son più ch'io foi da
57
1459
se mostra. ¶ Tucto quel mio sguardo fo bresaglio
58
1459
lucente più che sol di maggio, ¶ et, perché n
59
1459
languire ¶ et la modestia di suoi dolci homei ¶ e
60
1459
or tanti basci el cum mille giochi ¶ voglio
61
1459
io havesse el bel di fori, ¶ et io me
62
1459
mia rauca favella, ¶ poi di' che goda et vivase
63
1459
non io, ¶ a dir di lei bisogna che m
64
1459
che abarbaglio ¶ nel lume di begli occhi ch'io
65
1459
presta ¶ a farse serva di suoi occhi gai, ¶ per
66
1459
ché ho visto a' mei ¶ la gente che
67
1459
strale ¶ et per questo sancto che nascesti ¶ el
68
1459
nostro ben fugiva: ¶ ella di ghiaccio et io de
69
1459
pianto cresciuto. ¶ Altro ben di costei non m'è
70
1459
ardore ¶ et le ferute di chiusi occhi gai. ¶ Et
71
1459
Amore, ¶ che t'ha di mano l'arme tolte
72
1459
et vedova la terra ¶ di più lucenti, vaghi et
73
1459
dicta che morì el di San Giovanni di
74
1459
che morì el dì di San Giovanni di giugno
75
1459
dì di San Giovanni di giugno ¶ 227 ¶ Piangemo, Amore, homai
76
1459
et via più luce ¶ di nocte che la luce
77
1459
luce ¶ del sole el . Inde ogne gratia piove
78
1459
ma per l'andar di frati in me ritorno
79
1459
et parme ch'ella ¶ di contro al sommo re
80
1459
illustrissimo Signiore. ¶ 236 ¶ Retorna al sacrato de Lucia, ¶ a
81
1459
la tua fortuna ria. ¶ «Di qui la viddi et
82
1459
Facti ben sonno i funesti et sevi». ¶ «Non
83
1459
lo infrascripto sonetto, 1432. ¶ 238 ¶ Questo consecrato al gran Giohanni
84
1459
che è el sacro del gran Baptista, ¶ se
85
1459
che fosse el primo del mio gran danno
86
1459
vaglio ¶ dal mondo losenghier di sviluparmi. ¶ A tua misericordia
87
1459
impia et tetra ¶ man di colei che non chiude
88
1459
ove era el Concilio 1442 di maggio. Contra le cinque
89
1459
scrivi ¶ cum mente sana, di' quello a te parne
90
1459
dove sete? ¶ Ah, cupidigia di mundan flagello! ¶ Per terra
91
1459
mi stesso ¶ «a dir di lui, et tanto ti
92
1459
se non levi pensier di dolci affanni ¶ et questo
93
1459
la pena dar conventi di suo' damni. ¶ Studia in
94
1459
degli electi. ¶ Ma io di tucta la scriptura pina
95
1459
la mente tua già di mei consigli, ¶ unde sperar
96
1459
che mi chiede et di che m'hai exorto
97
1459
che venisse al castel di Bethage ¶ verso Ierusalem, solo
98
1459
se preparava ¶ la domeneca, più benedecto, ¶ ché 'l
99
1459
adunque a l'orma di suo' passi, ¶ et come
100
1459
vetuperava. ¶ O superbia, vitio di gran pondo, ¶ o gloria
101
1459
pondo, ¶ o gloria vana di mundani elati, ¶ o pompa
102
1459
passione de Christo. Passione di Christo. Intentione del discorso
103
1459
spectabile cavallero meser Angelo di Galli da Urbino per
104
1459
Sentendoli parlar sì mal di rei, ¶ uscir de schera
105
1459
cum l'opre sancte. ¶ Di' che non pianga si
106
1459
morta foi come ello. ¶ Di' che s'alegre de
107
1459
mio infinito bene ¶ che di me al mondo el
108
1459
el mio perpetuo subgiorno. ¶ Di' dunque al signor mo
109
1459
initio tua casa Colonna; ¶ di famosi preavi tuoi, madonna
110
1459
de cotanta impresa, ¶ ma di' per tua diffesa: ¶ «Superchia
111
1459
A madonna Catherina contessa di Montefeltro. Comendando quella de
112
1459
et de l'afanno, ¶ di guai miei che m
113
1459
e 'l vivar torto ¶ di miseri mortal, l'ira
114
1459
in te la gelosia ¶ di me, sì falsa et
115
1459
cum voi, dal primo mio tristo ¶ che morte
116
1459
gli dirai quali, ¶ ma di' ch'io adimpirò ogne
117
1459
alora un altro sermo ¶ di secreti del cor mentre
118
1459
prefato Signore mesere Sigismondi di Malatesta per dicta cagione
119
1459
fior bianchi et vermelli, ¶ di labra l'ineffabile dolceza
120
1459
del prefato Signor Sigismondo. ¶ 266[Di Sigismondo Malatesta] ¶ Poi che
121
1459
ciascun segno ¶ a coglier di bei rami te destina
122
1459
Sigismondo a messer Angelo di Galli. Dal Signor Gismondo
123
1459
quel Signore in Lombardia. ¶ 267[Di Sigismondo Malatesta] ¶ Manca del
124
1459
primavera, ¶ real costumi, aspecto di signora, ¶ viso de dea
125
1459
de beltà, gentileza et di vertute. ¶ Quante grazie compiute
126
1459
madre. ¶ O felice quel , felice l'hora ¶ che
127
1459
giovenecto egli uscì fora ¶ di suoi paesi et curse
128
1459
et non trova el pace, ¶ se per tuo
129
1459
pio, ¶ dricta, ligiadra, alta di statura; ¶ sì poca in
130
1459
canto ¶ che m'empì di dolceza vene et polsi
131
1459
sì lontano, ¶ in questo ogni intellecto sano ¶ impito
132
1459
lui fece in kalende di genaro de la intrata
133
1459
genaro de la intrata di novi priori in lo
134
1459
lo palazo de Firenze. ¶ 274[Di Malatesta Pisauri] ¶ El tempo
135
1459
ch'io voria ogni esser defunto. ¶ O tu
136
1459
Signore Malatesta. Resposta a 1 d'agosto essendo io
137
1459
podere de Columbara fuor di Firenze. ¶ 275 ¶ Dove è l
138
1459
da Firenze nel 1430 a ultimo de febraro al
139
1459
de virtute in virtutem. ¶ 277[Di Felice Brancacci] ¶ Seria el
140
1459
una giovene bolognese. Nel 143. di magio in Ferara essendo
141
1459
infrascripto sonetto in persona di messer Guido da Valmontone
142
1459
la quale in quelli se era partita et
143
1459
le salse onde. ¶ Piango et nocte, ma non
144
1459
lontano da colei. ¶ 279a[Di Giusto da Valmontone] ¶ Quel
145
1459
Guido a sopradetto sonetto. ¶ 280[Di Giusto da Valmontone] ¶ Tal
146
1459
Resposta non stia lontano. ¶ 281[Di Piramo di Tiberti] ¶ La
147
1459
stia lontano. ¶ 281[Di Piramo di Tiberti] ¶ La nova età
148
1459
lisca. ¶ Mandato da Piramo di Tiberti da Cesena insiem
149
1459
io non era sforzesco. ¶ 283[Di Aloige degli Atti] ¶ Da
150
1459
duca de Milano, primo de genaro 1442, mandando per
151
1459
muglie tolta. A Piero di Cosmo da parte de
152
1459
parte de l'amorosa. ¶ 295[Di Giusto da Valmontone] ¶ Se
153
1459
per affondarla nocte et la investe ¶ fortuna, che
154
1459
se mille volte el gli deste el core
155
1459
Mandato a meser Rosello di Roselli d'Areço che
156
1459
amò una Loretta. ¶ 296a[Di Rosello di Roselli] ¶ Pensando
157
1459
Loretta. ¶ 296a[Di Rosello di Roselli] ¶ Pensando nel mio
158
1459
de Medici. A Piero di Cosmo, dicendo haver provato
159
1459
el sole e 'l , ma non l'amor
160
1459
parte del magnifico Giovanni di Cosmo a la sua
161
1459
suo amore. Da Giovanni di Cosmo a la sua
162
1459
Per lo prefato Giovanni. ¶ 300[Di Antonio di Guido] ¶ Serenissimo
163
1459
prefato Giovanni. ¶ 300[Di Antonio di Guido] ¶ Serenissimo ingegno inmenso
164
1459
una vesta. Per Giovanni di Cosmo, renchiusa una sua
165
1459
amorosa in una vesta di raso. ¶ 302 ¶ Infinito è el
166
1459
spesso la sua amorosa. ¶ 303[Di Benedecto di Barzi] ¶ L
167
1459
sua amorosa. ¶ 303[Di Benedecto di Barzi] ¶ L'immagin chiara
168
1459
Mandato da meser Benedicto di Barçi al magnifico Signor
169
1459
Ubaldini. Da messer Benedecto di Barzi ad lo magnifico
170
1459
stan renchiuse; solo ni sancti ¶ escon de fuora
171
1459
da meser Angnolo. ¶ 306a[Di Antonio Alcino] ¶ Pensa que
172
1459
almen veder possessimo e' sancti ¶ gli sguardi dolci
173
1459
la sua amorosa. ¶ 308a[Di Antonio Alcino] ¶ Colei che
174
1459
messer Antonio da Montalcino. ¶ 309[Di Gioanfrancesco Soardo] ¶ Fece natura
175
1459
ch'io possa ¶ soffrir di possenti occhi i colpi
176
1459
meser Francesco Soardo. Resposta. ¶ 310[Di Gioanfrancesco Soardo] ¶ Far dei
177
1459
quel crudel Cupido che di omei ¶ ne pasce la
178
1459
Resposta a la replicatione. ¶ 311[Di Alessandro Sforza] ¶ Virgilio, Oratio
179
1459
Alexandro. Resposta messer Alexandro. ¶ 312[Di Alessandro Sforza] ¶ La cithara
180
1459
Signor Alexandro Sforza. ¶ 313a[Di Alessandro Sforza] ¶ O felici
181
1459
prefato Signore a me. ¶ 314[Di Alessandro Sforza] ¶ Fia debel
182
1459
alto parlar quanto conviensi ¶ di questa donna, et fia
183
1459
avanzar l'opra; et di mie' spirti, accensi ¶ per
184
1459
se convien, a più di lei et tuo honore
185
1459
sapendo el gran valore ¶ di versi tuoi, sì puliti
186
1459
nacque Idio fino ai nostri ¶ che sei tu
187
1459
iulii 1457. ¶ 316 ¶ Da l'un di canti, più che non
188
1459
fatto per meser Angnolo. ¶ 319[Di Alessandro Sforza] ¶ Ahi, misero
189
1459
Signor Alexandro Sforza a XXVI de luglio reprendendo
190
1459
mal tu fai! ¶ Ma di', signor, hor que vorestu
191
1459
intellecto ¶ a sciguir donna di tanto valore? ¶ Deh, fagli
192
1459
lamentarse del cor suo. ¶ 321[Di Alessandro Sforza] ¶ Sento el
193
1459
facto in sua persona. ¶ 323[Di Alessandro Sforza] ¶ Quel mortal
194
1459
d'ostro. ¶ Quella dolceza di dolci sospiri, ¶ dolce vie
195
1459
Angnolo al sopradecto heretico. ¶ 327[Di Alessandro Sforza] ¶ Amor fanciullo
196
1459
de Minerva el scudo, ¶ di socto a cui se
197
1459
felice onde al lume di begli occhi, ¶ io vo
198
1459
la sua amorosa. ¶ 331a[Di Alessandro Sforza] ¶ Non sonno
199
1459
né tante alte speranze di begli occhi ¶ sento hor
200
1459
pigliando quella medesima sententia. ¶ 332[Di Alessandro Sforza] ¶ Lasso! Ben
201
1459
Ben mille volte el queste onde ¶ veggio cum
202
1459
me priva una hora ¶ di dolor piena et di
203
1459
di dolor piena et di futura morte, ¶ a pianger
204
1459
abonde ¶ che ti convegna di lasciarla alquanto, ¶ et hai
205
1459
occhi tuoi, ¶ a cui di miei pensier nulla nascondo
206
1459
tuo sguardo. ¶ La salute di suoi el fa codardo
207
1459
tornata. ¶ 338 ¶ Da l'un di canti el grande amor
208
1459
Al prefato per parte di lei. ¶ 342 ¶ Pien d'angososi
209
1459
forse mai non stagni. ¶ Di conforti hai: l'un
210
1459
la stagione, ¶ Francesco mio, di' presto la cagione, ¶ et
211
1459
dice frasche et fole. ¶ Di' che non vegna mai