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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «dicendo»

nautoretestoannoconcordanza
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1483
Padre e 'l Verbo, ¶ dicendo: - Quanta grazia oggi m
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1483
Orlando in sé godea, ¶ dicendo: - Fratel mio divoto e
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1483
abate tutti in fretta, ¶ dicendo paürosi e pien d
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1483
l'abate ringraziava Iddio, ¶ dicendo: - Or m'hai contento
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1483
nuovo la licenzia ridomanda, ¶ dicendo nuovamente al santo abate
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1483
a ragionar col dente, ¶ dicendo: - All'oste rimarrà il
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1483
la mente, ¶ fra sé dicendo: «Aremol noi sognato?». ¶ Morgante
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1483
a gran voce chiamòe ¶ dicendo: - Traditor, ch'io ho
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1483
si rivolse a Orlando dicendo: ¶ - Nota che e' fu
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1483
inginocchiossi innanzi alla Corona ¶ dicendo: - Carlo, tu sia il
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1483
piangessin come morto Orlando, ¶ dicendo: - Orlando sta di buona
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1483
ch'e' dovessi menarlo, ¶ dicendo: - Fammi di tal grazia
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1483
biada e roba assai, ¶ dicendo: - Questi pagheran lo scotto
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1483
mostaccio gli ha infranto, ¶ dicendo: - Iddio non ci are
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1483
lacrimando ¶ e poi Dodon, dicendo: - Baron degni, ¶ come potrò
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1483
duol costei di Macometto, ¶ dicendo: «Almen facessimi morire, ¶ poiché
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1483
stupì tutto per ammirazione ¶ dicendo: - Iddio, de' tuoi servi
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1483
domandoron del re subitamente ¶ dicendo: - Cavalier siàn di ventura
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1483
a Rinaldo si volgìa ¶ dicendo: - Pro' baron, che vuoi
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1483
al marchese s'accosta ¶ dicendo: - In cortesia, fammi risposta
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1483
cor se gli divide, ¶ dicendo: «Appunto al bisogno qui
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1483
Meredïana pigliava la briglia, ¶ dicendo: - Monta, cavaliere adorno. - ¶ Or
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1483
sospiri e pianto, ¶ - Addio! - dicendo, la man gli toccava
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1483
morte a ogni passo, ¶ dicendo: «Omè, quanto pensai felice
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1483
del fatto il tinore, ¶ dicendo: - Orlando non sarà qui
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1483
tutti le parole prese, ¶ dicendo: - Le città difenderemo, ¶ e
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1483
il viso facea lacrimoso, ¶ dicendo: - Carlo, io non veggo
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1483
rivolse il suo destrieri, ¶ dicendo: - Mattafolle, tu m'hai
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1483
e spesso ha simulato, ¶ dicendo: - Ah lasso, la tua
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1483
ringraziògli con giusti sermoni, ¶ dicendo: - Il regno mio sempre
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1483
nostro, faccendo gran pianto, ¶ dicendo: - Lassa, io non ho
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1483
si doleva a morte, ¶ dicendo: - Se Morgante mio ci
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1483
la scala correva abbracciallo, ¶ dicendo: - Dodon mio, che gaudio
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1483
suo capitano il Magagna, ¶ dicendo: - Io voglio assalir l
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1483
sua tristizia ha covertata, ¶ dicendo: - Un tradimento facea doppio
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1483
messaggiero indrieto tornò ratto, ¶ dicendo Carlo gli pareva un
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1483
fece un altro tradimento, ¶ dicendo: - Poi che questa gente
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1483
la piazza sgomberar facìa ¶ dicendo: - Ove è quel traditor
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1483
quel che gli bisogna, ¶ dicendo: «Se morir facciàn costoro
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1483
indrieto a fare scusa, ¶ dicendo: - Io non avea veduto
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1483
Ruïnatto il barletto porgeva, ¶ dicendo: - Peregrin, di te mi
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1483
quanto inanimato e caldo, ¶ dicendo: «Come un putto son
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1483
molto n'era lieto, ¶ dicendo: «Orlando so che l
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1483
Durlindana e Vegliantino, ¶ seco dicendo: «Se m'abbatte Orlando
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1483
a dolersi di Macone, ¶ dicendo: «Tu se' falso veramente
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1483
la figliuola sventurata piagne, ¶ dicendo: - Lassa, perché ti mandai
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1483
del suo regno. - ¶ Così dicendo scoteva la fronte: ¶ ben
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1483
prese il savio Namo, ¶ dicendo a quel: - Tu non
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1483
gli scriveva, indrieto rimandava ¶ dicendo: «Il tuo partir, Gan
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1483
avea così fatto fuggire, ¶ dicendo: - Il traditor dove m
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1483
ricco dïamante poi donava, ¶ dicendo: - Questo porta per mio
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1483
la sala è giunto, ¶ dicendo a Carlo: - Ogni cosa
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1483
chi pregava le parole, ¶ dicendo: - O imperador, sanza giustizia
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1483
si sforza di camparlo, ¶ dicendo: - Abbi pietà del vecchio
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1483
fussi giunto allo scaglione, ¶ dicendo: - Quanto più si scosta
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1483
manigoldo tirava il capresto, ¶ dicendo: - Vien sù, con buona
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1483
caso sé molto riprende, ¶ dicendo: - Io non pensai che
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1483
il conte di Maganza, ¶ dicendo: - Consigliato da quel fui
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1483
E tuttavolta piangea Ricciardetto, ¶ dicendo: «Io so che Carlo
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1483
E Durlindana alzò subitamente, ¶ dicendo: - Or Macometto chiamerai! - ¶ e
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1483
egli. Orlando il confortòe, ¶ dicendo: - Io lo farò, se
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1483
per la molta allegrezza, ¶ dicendo: - Poco mi curo del
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1483
amostante il caso rio, ¶ dicendo: «Re di Persia, tu
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1483
pace troppo era contento, ¶ dicendo: - Del tuo caso mi
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1483
ed umilmente il chiama, ¶ dicendo: - Cavalier, di te mi
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1483
furore sgomberati la sala, ¶ dicendo: «Da Macon questo è
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1483
non volle per nïente, ¶ dicendo: - In libertà vi vo
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1483
E grazia gli rendea, ¶ dicendo: - Per tuo amor tal
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1483
alcun veduto avessi Proserpìna, ¶ dicendo: - Io l'ho perduta
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1483
all'amostante mandò Ricciardetto, ¶ dicendo: - A lui va' presto
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1483
si doleva a morte, ¶ dicendo: «Mai non vidi uom
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1483
in sua presenzia Orlando, ¶ dicendo: - Quanto so tel raccomando
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1483
altro giorno fece armarsi, ¶ dicendo: - Io intendo provar mia
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1483
e tristo e fello, ¶ dicendo: - Contra me non arai
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1483
presto e chiesegli perdono, ¶ dicendo: - Del tuo caso assai
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1483
sospiri Antea sua richiamava, ¶ dicendo: «Lasso, tu m'hai
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1483
gran dolor n'avea, ¶ dicendo: «Io ho qui perduta
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faremo - e molto confortava, ¶ dicendo spesso: - Per la fede
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1483
ischerno e con beffe, ¶ dicendo tutti: - Nasserì bizeffe. - ¶ Non
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1483
vita: ¶ «Ove se' tu», dicendo, «fratel mio? ¶ Ove lasciato
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1483
gli venìa al core, ¶ dicendo: - Lasso, non ti disperare
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che parea da' cieli, ¶ dicendo: - Al tuo camin va
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il torrïon va giùe, ¶ dicendo: «E' basterebbe al conte
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1483
non si saziava Orlando, ¶ dicendo ch'ogni cosa è
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re gli è dintorno, ¶ dicendo: - Iddio ti dia, baron
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a veder questa giustizia, ¶ dicendo: «Sappi, famoso signore, ¶ ch
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Orlando pose in mano, ¶ dicendo: - Questa ha scritta il
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ragna. - ¶ Queste parole van dicendo forte, ¶ ché gran paura
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poi del camin domandava, ¶ dicendo a Bambillona volea andare
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finalmente se gli raccomanda, ¶ dicendo: - Non pigliassi ammirazione ¶ se
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principio apparire, ¶ mi rallegrai, dicendo nel mio core: ¶ «E
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degli orecchi due bocconi, ¶ dicendo: - Tu non meriti altrimenti
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1483
Margutte gran festa facea, ¶ dicendo: - Io non pensai, Margutte
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1483
si dava da fare, ¶ dicendo: - L'arte mia fu
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1483
parve a Morgante sicuro, ¶ dicendo: - Io non ci veggo
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con un colpo cadere, ¶ dicendo: - Uno schidon farai di
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il mangia così verdemezzo, ¶ dicendo alla fanciulla: - Il mio
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1483
faceva un viso arcigno, ¶ dicendo: - Tu fai scorgerti un
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quasi di gran tenerezza, ¶ dicendo: - Or son tornata in
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ella sia sì sola, ¶ dicendo: - Questa è strana compagnia
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Morgante Filomen ringrazia assai, ¶ dicendo: - Sempre tuo servo m
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dell'atto sì brutto, ¶ dicendo: - Tu m'hai pur
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insacca per due erri, ¶ dicendo: - E' non si truova
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collo ancor non abbandona, ¶ dicendo: - Che ventura è stata
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gli vuol per nïente, ¶ dicendo: - Il tempo reo non
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Greco una gran villania, ¶ dicendo: - Adunque questi son cristiani
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il moscherino; ¶ e preselo dicendo: - Sta' qui saldo: ¶ vedren
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con Orlando a ridere, ¶ dicendo: - Un granchio m'ha
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Rinaldo in sul volto, ¶ dicendo: - Che fai tu, poltron
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umilemente gli ebbe vicitati, ¶ dicendo, come savio uomo e
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pastor che impiccò Gano, ¶ dicendo: - Qui solea star quel
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trippa una punta disserra, ¶ dicendo: - Tu berai la morte
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volle ir con loro, ¶ dicendo: «Io rivedrò Rinaldo mio
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Rinaldo. ¶ Rinaldo si scostò dicendo: - Matto! ¶ che vuoi tu
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a bastonargli come micci, ¶ dicendo: - Al cul l'arà
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romito, ed hallo salutato, ¶ dicendo: - Sappi che questo barone
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Orlando apparì ¶ l'angiol dicendo: - Orlando, che farai? ¶ Sappi
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ogni volta si levavano, ¶ dicendo insin che in su
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gli sputa in faccia, ¶ dicendo: - Ora è venuta l
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può s'è vilipeso, ¶ dicendo: - Io non sono uom
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molto Orlando a biasimare, ¶ dicendo: - E' non è uom
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1483
a tutti presto ammirazione, ¶ dicendo: - Che novelle hai tu
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sopra un feroce afferrante, ¶ dicendo: - Sia mio il danno
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Dilïante ringrazia il paladino, ¶ dicendo: - Schiavo etterno ti saròe
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a Berlinghieri un suono, ¶ dicendo: - Io ho passato tutto
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un abete ha recato, ¶ dicendo: - Questa svegliar fa i
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l'Arpalista fu contento, ¶ dicendo che parlar gli vuole
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1483
sa dà lor conforto, ¶ dicendo: - Abbiate alla terra riguardo
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riman mal contenta, ¶ - Macon - dicendo - ti mostri la via
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con lui si ragiona, ¶ dicendo: «Ovunque io vo peregrinando
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Fuligatto gli aperse minacciando, ¶ dicendo: - Se tu vai qui
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suo palagio arso ha, ¶ dicendo: - Mai più uom vo
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era il più presso, ¶ dicendo: - Imperator, di che spaventi
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v'andassi il conte, ¶ dicendo a Carlo: - Il re
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insin della fede Marsilio, ¶ dicendo: - A te solo una
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Carlo ¶ onestamente furon ricordate, ¶ dicendo: - A sicurtà con teco
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che Marsilio avea mandata, ¶ dicendo: - Omai la tua divisa
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mente e 'l petto, ¶ dicendo: «Egli è mal segno
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de' pagan si scaglia, ¶ dicendo sempre: - Tu m'hai
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poi come un birro, ¶ dicendo: - Fama a tuo modo
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e Terigi e Ricciardetto, ¶ dicendo: - Io son dello Egitto
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e d'Orlando, meschinella, ¶ dicendo: - Omè, quanto felice sposa
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molto minacciato: ¶ - Gerusalem, Gerusalem, - dicendo ¶ - tu piangerai, Siragozza ribalda