Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

inutile bestemmiare. ¶ — Che devo dire, allora? ¶ — Niente. Rassegnarsi. ¶ — Ma

Non me lo vuol dire? ¶ — Anzi! A lei dirò

io te lo debba dire? Te lo domando mai

Niccolò non voleva sentirselo dire; e ridoventò minaccioso e

si alzò; seguitando a dire: ¶ — Siccome lei ci fa

Bello... forte... Come devo dire?.. Robusto... ben fatto... i

del suo bambino, per dire a Giulio: ¶ — Questi campi

di casa... che, per dire la verità, a suo

Il cavaliere non intendeva dire questo! Con te non

minacci? Ora non potrai dire più d'essere una

Io ho sempre sentito dire.... ¶ Ma Niccolò gridò: ¶ — Ci

andò in cucina a dire alle nipoti che potevano

non te lo può dire. ¶ — Fate sempre le giuccarelle

piedi: ¶ — Chiarina ti voleva dire questo! ¶ La sorella smise

a Chiarina di non dire niente, ancora, a nessuno

non trovava niente da dire, sorrise tutto imbarazzato e

accomodò a sedere senza dire niente. ¶ — Era lui quello

suo cantuccio, cominciò a dire: ¶ — Quello è il pazzo

carte, e andò a dire le stesse cose al

porta. Era deciso a dire le sue ragioni; quantunque

e due, cercò di dire subito qualche cosa che

proprio un forestiero a dire la verità. ¶ Ma Niccolò

gliene dicevano niente, vuol dire che diffidavano anche di

punta delle dita. ¶ — Vogliamo dire tutte le cose, come

nostro fallimento. ¶ — Zitto! Non dire questa parola. ¶ Niccolò si

ci ha lasciato. ¶ — Vuol dire che subiremo insieme la

ne lamento. Qualcuno potrà dire che s'era sbagliato

possibile rimediare. Stava per dire che non era vero

altro modo. Altrimenti, vuol dire che io, in quarant

e non vorrebbero? Vuol dire che io li ho

tu me le devi dire. ¶ — Che male ho fatto

Mentre Giulio stava per dire a Enrico che intanto

Se è fatta, vuol dire ch'io devo prendere

glie lo avrebbe potuto dire con più asprezza. Ecco

se Modesta avesse voluto dire qualche cosa; perché, del

e tornava via senza dire niente. Egli stava con

crepare di lagrime! Vuol dire che non mi sapete

presto, vi prego di dire alle mie due nipoti