Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

da una parte. Gli disse: ¶ — Guarda quanta forfora mi

Dario stette zitto; poi disse, sorridendo un’altra volta

un mucchio di carte. Disse a mezza voce: ¶ — Quanto

Ma il Giachi gli disse: ¶ — Io non ti credo

evitare di sentirla. Gli disse: ¶ — Usciamo prima che sia

dimenticato sul tavolino: e disse: ¶ — Possiamo andare. ¶ Allora, il

Gavinai si fermò e disse arrossendo: ¶ — A mangiare con

la spalla e gli disse: ¶ — Andiamo a casa mia

resistere al desiderio e disse che aveva da trovare

della voluttà, egli le disse: ¶ — Stanotte ho lavorato! ¶ Albertina

s’inumidirono. ¶ Allora le disse scherzando, ma con il

gli fece piacere. Gli disse: ¶ — Oggi, almeno, non sei

aveva sopra il tavolino, disse: ¶ — È venuto a Roma

volendo rispondergli con violenza, disse: ¶ — Bisogna aspettare il Giachi

la spalla, e gli disse: ¶ — Ma a te voglio

più ritegno; e gli disse con un’enfasi burlesca

il fazzoletto. Dario gli disse: ¶ — Danne una anche a

ma buona, anzi, affettuosa. Disse: ¶ — Se ti basta una

sotto un piede, e disse: ¶ — Io non credo che

sedia; alzandosi. Dario gli disse: ¶ — Ma è ancora presto

e sfaldato. ¶ Albertina, delusa, disse: ¶ — Dove siamo venuti! ¶ — Staremo

trattenerlo, ed egli le disse: ¶ — Oggi ti amo. ¶ Ma

Non mi amare! ella disse. ¶ Allora le baciò le

Con Albertina. ¶ Il Carraresi disse, con voce secca: ¶ — Lo

aveva preso; e gli disse: ¶ — E, allora, ascolterai tutto

sentì subito irritato; e disse sottovoce al Carraresi che

di pagare. Dario gli disse: ¶ — Non vedi che tutto

una fatica enorme. E disse: ¶ — Accidenti a quando siamo

era già ripreso, e disse con una gioia feroce

altro suo amico, gli disse: ¶ — Ti ho cercato tutta

la tagliava, sparavano. ¶ Dario disse: ¶ — A trent’anni, mi

dalla sua parte; e disse: ¶ — Non mi vuole anche

vederlo lo stesso. Poi disse: ¶ — Perchè me l’ha

sbiadito. Ma non gli disse subito ch’era un

si lasciasse persuadere. Gli disse: ¶ — Ma perchè senti il

di malessere; e gli disse, ironicamente, per fargli capire