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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Novelle napoletane, 1914

concordanze di «disse»

nautoretestoannoconcordanza
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sua schiena, quando mi disse che era carico di
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mio uomo. ¶ – Eccellenza, – mi disse, – eccomi. ¶ – Hai trovato qualcosa
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nel salotto. ¶ – Eccellenza, eccomi, – disse, come la sera prima
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vostro comodo, Eccellenza, – mi disse, – io vi servirò. ¶ Infatti
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principessina. ¶ Non me lo disse che allora, perché aveva
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Non v’impazientite, – mi disse egli con dolcezza, – siamo
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un portavoce straordinario. ¶ – Vedrete, – disse Tortaniello, che s’inchinò
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a Grazia. ¶ – Andiamo via! – disse Tortaniello, che si precipitò
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alla ragazza e le disse una parola all’orecchio
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lungo. ¶ – Don Vittorio, – mi disse, – io so tutto. ¶ Tu
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innanzi il mio lazzarone. Disse, per scusare la sua
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assenza d’una settimana, disse che s’era occupato
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piastre. ¶ – Ne ho bisogno, – disse; – io mi sono impegnato
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otto giorni fa? – mi disse. – Donna Grazia che tirava
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È molto geloso, – mi disse, – rifiuterebbe e ci terrebbe
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Questo non me lo disse nei primi giorni, ma
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che mi parve amara, disse: ¶ – Fate adagio! Permettetemi di
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pronunciare una parola, mi disse con squisita gentilezza: ¶ – Signor
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non so che mi disse subito che quella fanciulla
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quasi affettuoso e mi disse molte cose sugli affari
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siamo tra amici, – le disse cordialmente il gentiluomo. ¶ E
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Lassa fa’ a Dio, – disse Tortaniello, ravvivando con una
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Noi siamo invece salvi – disse il capitano, che chiamò
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a bordo: «Suona», gli disse, ed a Tortaniello: «Balliamo
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colla sua chitarra, gli disse dolcemente: «Canta, tu.» ¶ Tortaniello
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ripregò: «Canta ancora». Egli disse tutto ciò che sapeva
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Io non conosco più, – disse egli finalmente – che la
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un bell’asino, gli disse con una voce supplichevole
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a terra: «Scassabomba, gli disse, il tuo patrono san
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quell’uomo terribile. ¶ – Maestà, – disse Scassabomba, – eccoti le mie
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levata l’àncora, – mi disse egli. – Andiamo egualmente. – Il
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non mi conoscete, – mi disse egli, – io fui servitore
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Voi volete adunque, – mi disse, – combattere il Piemonte. La
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Queste guardie nazionali, – mi disse il padre Giacinto, quando
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di noi. ¶ – Sono loro, – disse il cappuccino, – vengono; ci
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il re galantuomo. «Capisco, – disse Trombardo, – il re galantuomo
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a sinistra. ¶ – Priammo, figlioli, – disse poi. – Tutti si, inginocchiarono
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me. ¶ – Come vedete, – mi disse, – ho degli amici molto
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Diavolo. ¶ – Io sono, – mi disse Trombardo, – il vero nipote
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portarmi il suo bagaglio, – disse un giorno Carmela a
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denti. ¶ – Che robb’è? – disse una voce fresca, e
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una povera donna, – gli disse, – e non avrei più
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anni di vita. ¶ – Io? – disse il sindaco, – io, sacrificarmi
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lasagne. ¶ – Non è molto! – disse il sindaco con fare
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di mio marito? ¶ – Capisco, – disse Gaetano, che andò a
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sollevò la testa e disse in modo affascinante ma
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cosa da niente! – mi disse vedendomi venire, – non c
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suo paese, che gli disse sorridente: ¶ – Brutto affare! Non
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anche il paladino Rinaldo: ¶ Disse Rinaldo che non è
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alzarsi «per rivederlo – egli disse – prima che lo si
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suoi stivaletti. ¶ – Grazie, – mi disse, – voi siete buono. Ma
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gridai al giovanotto. ¶ – Vieni, – disse questi, – vieni, Mineco mio
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Magna, poveriello mio, – gli disse in modo carezzevole sottolineando
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parole. ¶ – Prima al vecchio, – disse Angelo. ¶ Domenico mangiò di
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interruppe bruscamente e mi disse con voce rauca e
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un’idea luminosa; mi disse: ¶ – Prendete quel giovanotto e
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mai annoiarsi. ¶ – È vero, – disse il capitano. ¶ – Bisogna adunque
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raggiungemmo Angelo che ci disse sospirando: ¶ – Peccato che non
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a me, e mi disse a bassa voce: ¶ – Nevvero
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si passasse per là! – disse Carmela; – sarebbe più corta
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un castagno. ¶ – Che ragazza! – disse il capitano adirato, poi
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e smorti. ¶ – Dormiamo qui, – disse il comandante. ¶ Fu obbedito
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rodendosi i pugni: ¶ – Sorpresi! – disse, – battuti da due uomini
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per terra e mi disse ridendo: – Facciamo colazione. ¶ Si
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Egli si alzò e disse colla massima gentilezza ¶ – Volete
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favorire? ¶ – Di tutto cuore, – disse l’uno dei soldati
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prevenendo le sue domande disse colla massima pacatezza: ¶ – Voi
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era semplicissimo, voleva, mi disse poi, ubriacare i bersaglieri
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due bersaglieri. ¶ – Per altro, – disse loro, – voi avete avuto
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Caruso in persona. ¶ – Caruso! – disse l’ufficiale, – lo credeva
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oro. ¶ – Datele a me, – disse Tartaglia, che le cacciò
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voleva, come egli mi disse, andar a visitare il
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vostro figlio. ¶ – Farete benissimo, – disse il vecchio Paglietta, che
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sprecata. ¶ – Se è così! – disse Trombardo. ¶ E Carmela rabbonita
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dodici. ¶ – Orsù! Ci siamo; – disse con voce da gran
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per scappare? ¶ – Io, sì, – disse Angelo; – ma Domenico... ¶ Risolvemmo
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vicino a me, mi disse con convinzione: ¶ – Vedete i
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vecchio Domenico. ¶ Giacinto mi disse mostrandomela: ¶ – Osservate una cosa
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a questa profanazione. ¶ – Carmela, – disse, – deve essere mia moglie
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braccia aperte, e mi disse cosa avvenne dei miei
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uomo di spirito, le disse un giorno col sorriso
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Siete molto delicato, – mi disse miss Uragan, – eppure là
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arremedia. ¶ – Sentite un po’, – disse miss Uragan, che aveva
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voi ci vedete, – le disse (essa non dava a
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di cacio cavallo. ¶ – Servitevi, – disse il prete offrendo il
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vuotata la sua zuppiera, disse alla Perpetua di sparecchiare
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e dalla miseria. ¶ – Sarà, – disse don Cristoforo incrociando le
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Tutto ciò, – egli le disse, – è molto meglio delle
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Vicarìa. ¶ – Io ho, – mi disse, – un permesso dal prefetto
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un’altra. ¶ – Col confessore, – disse una terza. ¶ – Si può
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cortile. ¶ – Avete visto? – ci disse egli sogghignando. ¶ – Abbiamo visto
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riaccomodò i manichetti e disse alla Inglese, della quale
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Inglese si entusiasmò e disse alla Pisana agitando l
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quando essa ebbe finito disse con affabilità alla Inglese
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Reginella, che discese ultima, disse tanto forte che io
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Vuoi che facciamo società? – disse Toniello. ¶ S’associarono. Di
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fretta? ¶ – Vado ad annegarmi, – disse Toniello. ¶ – Diavolo! Che t
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quando Toniello ebbe finito, disse: ¶ – Non annegarti, dà retta
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so che cosa gli disse, so solo che parlarono
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singhiozzi. ¶ – Non piangere, – le disse Toniello. ¶ – Bisogna che pianga
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quale era eretto si disse Monte Virgiliano. Il Monte
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ladri, le figlie diverrebbero... (disse la parola). Sapete amico
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ladro ed un traditore, – disse Pallone a Toniello. – Da
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altero e sprezzante. ¶ – Mostratemi, – disse, – quello che avete. ¶ Uno
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è aggraziata sta peccerella! – disse egli cortesemente alla sora
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non appena fu uscito disse a Reginella: ¶ – Dovresti pigliarlo
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trovò Pallone che gli disse con tuono benevolo: ¶ – Sono
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ombrellino. ¶ – Ah! Eccoti, Toniello, – disse il curato, – mettiti là
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il povero Toniello. Finalmente disse a Don Cristoforo abdicando
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d’impaccio. ¶ – Ah eccoci! – disse il prete tirando le
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le due donne. ¶ – Adunque, – disse loro, – comari mie carissime
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pavimento. ¶ – Non fa niente, – disse la sora Placida torcendo
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obbligo, che il miscredente disse però, volgendo la faccia
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i cervelli. ¶ – Mi spiace – disse Pallone, – ma non posso
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di Diomede, e gli disse mostrandoli: ¶ – Ecco dei forestieri
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ad alta voce e disse lentamente in buon italiano
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radici d’ireos. ¶ – Favoriteci – disse il prete, ai nuovi
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a lui e gli disse con un certo movimento
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Toniello. ¶ – Ti proibisco, – gli disse, – di parlare a quella
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getto nella lava. ¶ – Gettami, – disse tranquillamente Toniello. ¶ Intanto don
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giro della collina, indi disse a miss Uragan: ¶ – Dove
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Dalila. ¶ – Lo vuoi tu? – disse a Toniello. – È colui
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però il mio. ¶ – Anzi, – disse sorridendo lo scienziato, – se
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nello stesso stato – mi disse. – Abbiamo belle strade e