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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Volponi, Corporale, 1974

concordanze di «dissi»

nautoretestoannoconcordanza
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dentro il traffico. Io dissi: – Ebbene, una stella ha
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il vous plais, – gli dissi, – je suis italien; moi
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a me e gli dissi che ero marxista, comunista
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vuol dire?» ¶ Non gli dissi che appena sveglio sentivo
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chiamano questi animaletti? – Coccini, – dissi io. – Cocci, coccioni, – dissero
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loro. – Coccini, alla latina, – dissi io, – ma guarderò questo
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chiama crotilo, mi pare, – dissi. ¶ Mio figlio incominciava: – Io
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preferire il glicine. ¶ – No, – dissi, – quella ragazza preferisce il
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vado. ¶ – Vieni qui, – gli dissi, – non dirle del fior
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fiore preferivamo. – Il garofano, – dissi io, rubando il fiore
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mio figlio e le dissi che io amavo i
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davvero uno straordinario esemplare. ¶ Dissi questa frase tentennando la
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cosa debbo fare? – Niente, – dissi io. ¶ Gustavo un senso
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cattedra, tremando. ¶ – Sei contento? – dissi. ¶ Non sentivo sapore; richiusi
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non è piovuto quaggiú, – dissi. ¶ – Che strano tempo; in
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zone boreali. ¶ A Herr dissi poco, ma lui non
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i miei figli e dissi loro che la madre
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non mi lasciava uscire. Dissi che ormai era tutto
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poliziotto mi fermò gli dissi che avevo dei parenti
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le vittime in mare. Dissi che di sicure altri
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il cognome di Ivana: dissi alla fine che erano
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di bomba? ¶ – Ho sbagliato, – dissi, – l’ho detto perché
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non hanno parenti? ¶ – Sí, – dissi, – la ragazza ha una
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per rispetto. ¶ – Lei no, – dissi, – ma tutti i civili
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corpo di Ivana. Allora dissi ai poliziotti: – Non cosí
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a prendere il sole, – dissi. ¶ – Ma non guardi niente
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papaveri come raffiche. Chissà dissi a quelle rondini se
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Potrei invitarla al cinema, – dissi. ¶ – Oh no, avrei addosso
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Forse lei lo sa, – dissi. – Dov’è costa renella
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chilometri. Rimasi fermo e dissi alla ragazza di non
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suo orto. – La sete, – dissi, – solo la sete. Sono
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e con gioia le dissi: – Dividiamoci la capannina. ¶ – La
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quale movente? ¶ – Per disprezzo, – dissi d’impeto, – prima per
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Vedrai la città, – gli dissi. ¶ – Conosco questi luoghi attraverso
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vedo nient’altro. ¶ – Overath, – dissi, – bisognerà pure trovare quel
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collegio. ¶ – Guarda le case, – dissi. ¶ – Conto quante sono abitate
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mi salutò. – Buon giorno, – dissi, – spero che oggi non
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Io non voglio disturbarla, – dissi, – sapesse come… – Ma preso
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possibile ordinare un pastiss? – dissi. ¶ – Come? Ah, – disse l
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ho messi alla porta: dissi che non sopportavo l
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gli occhi. ¶ – La libertà, – dissi io, – sai bene cosa
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la sua rivoluzione. ¶ – Musica, – dissi, – musica. Senti questi canarini
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l’avv. ¶ – Sono io, – dissi, – il piccolo poeta. ¶ – Bene
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parte dei due. ¶ – Via, – dissi, – vigliaccone impostore, cane da
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divincolarmi. ¶ – Mi tocca vaneggiare, – dissi quasi piangendo, – per colpa
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prima. ¶ – Cosa disegneresti, tu, – dissi a mio figlio, – sulla
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sempre fuori il meglio. Dissi serenità italiana dei grandi
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Sono un esteta, purtroppo, – dissi, – un romantico fuori tempo
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un modo di spegnersi, – dissi riflettendo a voce alta
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per illuderci. ¶ – Povero Trasmanati, – dissi io, ripreso da uno
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mio compagno. ¶ – Grazie, – gli dissi con gravità. – Vivrò. ¶ Dovetti
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ritratto di Ortensia e dissi: – Non si chiamava forse
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il ritratto di Ortensia, – dissi ancora per disprezzo. ¶ – Non
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sbaglio dell’operazione. – Uno, – dissi io, – uno, – e proseguii
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come? ¶ – Atomica, per esempio, – dissi non senza titubanza. – Ben
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ravvivato il mastice. ¶ – Timore? – dissi, sorpreso dal peso della
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Trasmanati, specie da una, – dissi chinandomi ancora. ¶ – Lo sa
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mai guardato come oggi, – dissi chinandomi un’altra volta
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già spogliata». «Sí, – gli dissi io, – dipende da lei
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et nunc et omnia, – dissi come bestemmiando percorrendo con
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uccello. – Un altro osso, – dissi, – qui sono già tutti
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naturale. ¶ – Mancano le rose, – dissi e mi vennero in
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state. – Preferirei una rivoltella, – dissi; – in campagna queste armi
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Si può essere inghiottiti, – dissi, ma Corboli non aveva
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È una catena concentrica, – dissi ancora, – è un ordine
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conseguenze. ¶ – È poco, – gli dissi. ¶ – Vuol dire poco chiaro
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molto di Urbino, – gli dissi; – mi pare una città
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le piace? ¶ – È buonissimo, – dissi: – al di là non
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qui. ¶ – Non doveva prenderlo, – dissi con durezza, perché avevo
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che coltivasse progetti segreti. ¶ Dissi alla signora, con l
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Andiamo a letto, – le dissi nell’impeto generoso della
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socchiudeva gli occhi le dissi: – Verrà qualcuno? Tu aspetti
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i modi. ¶ – Hai ragione, – dissi. Imelde si ributtò contro
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limiti. ¶ – Ti amo, Imelde, – dissi. – Ti amo perché per
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in faccia. ¶ – È bello, – dissi. – Quel pezzettino che scaldi
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morire. ¶ – Imelde, Imelde, – le dissi e toccai la pasta
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del cuore, nell’elettrocardiogramma, – dissi. ¶ – Hanno fatto cosí per
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non è a sud, – dissi a Imelde, – va semplicemente
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fuori per il dolore, – dissi a Imelde, – il suo
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messaggio. ¶ – Siamo a casa, – dissi a Imelde. ¶ – Tua, – disse
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elettrogeno, la macchina». ¶ – Imelde, – dissi, – cosa vuol dire strada
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sbottonarmi. ¶ – Come vuoi tu, – dissi, – ma non questo, adesso
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trovare il tesoro. ¶ – Sí, – dissi, – sono sicuro che qui
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comando, e pappagalli. ¶ – Benissimo, – dissi, – basta per oggi. Anche
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cercando di sfuggirmi. ¶ – No, – dissi, – i padroni li abbiamo
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è la nostra. ¶ – Ecco, – dissi, – questa è la verità
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la mia maturità». ¶ Insomma, dissi a me stesso, io
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Notturno di streghe (60 × 90). ¶ – Conviene, – dissi a Imelde, – variare un
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grande comprensorio: un’arca, dissi forse per dire un
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di tradirla. ¶ – Impiccati, – le dissi, – come il tuo padrone
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domani o dopodomani? ¶ – Rubalo, – dissi, – rubalo lo stesso. Ruba
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Infilai l’anello e dissi a Imelde che quello
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tentò di reagire. ¶ – Appunto, – dissi, – solo per questo m
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la capii e le dissi che non c’entrava
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come uno spettatore. ¶ «Ecco, – dissi a me stesso, – di
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e della produttività. ¶ – Evviva, – dissi, – troverò un contadino. Lei
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ci vuole piú libertà, – dissi, – e anche un’aria
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stai male davvero, – le dissi. – Dovresti vivere meglio e
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tempo possibile. ¶ – Ora, – le dissi per offenderla, – manderò qualcuno
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nemmeno il sudore. Le dissi che sarei ripassato a
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andiamo verso gli eventi, – dissi alzando le mani con
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e da madre, – le dissi. ¶ – No, – disse, battendo la
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nebbia. ¶ – Voglio dei nomi, – dissi. – Voglio imparare. Come si
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terra prima del diluvio! – dissi. ¶ – Piena del pentimento di
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basso sotto la rupe, – dissi forte esultando all’evocazione
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questa è poesia, – gli dissi mentre mi toglievo la
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miei tesori. ¶ – Grazie, – gli dissi, – grazie di tutto. La
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volta. – Ma questa volta, – dissi forte, – caro Overath, non
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mi grattava qualcosa. – Benissimo, – dissi forte, – tutto è previsto
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buon scolaro. ¶ In macchina dissi che non ero lassú
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vedovo cinquantenne. – Che cazzo, – dissi, – dovete smetterla di fare
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un’astronave interrata. – Balle, – dissi, – anche queste. Finti aggiornamenti
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beffa oltraggiosa. – Panta rei, – dissi, – signor pittore bellone, ripetitore
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al trapezio. ¶ – Oplà oplà, – dissi, – eccoti scesa; adesso ti
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Non aver paura, – le dissi, – che la macchina è
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Malinconico ardore, dolce struggimento, – dissi come allora: ancora potevo
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il modo è diverso, – dissi forte. ¶ – Quale modo? – mi
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voglio bene Imelde, – le dissi, – e se ti abbandonerò
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un paese abbandonato. ¶ – Eppure, – dissi, – mi risulta che Urbino
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rosso proletario, consumazione antistalinista, dissi: – Vuol dire che qualsiasi
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coso, – il cartello, – gli dissi io e andai a
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Esaltato dalla mia bravura dissi ai due giovanotti: – Portatelo
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occhi. ¶ – Ah, bravo, – gli dissi. – Adesso ti farò vedere
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chiazze inorridite. – E uno, – dissi, ma intanto l’altro
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diecina di coltelli. – Vedete, – dissi, – signori, non mi armo
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nel mio libro. Vedi, – dissi a Imelde che non
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il mio libro e dissi forte: – «Attenti dunque alla
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fondo oro. ¶ – No, – le dissi, – non devi comprarlo. Non
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le siepi di smeraldo, dissi veemente a me stesso
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dallo stano e allora dissi, in piedi tra lo
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ancora piú tremenda. – Eilà, – dissi, – anch’io stamattina mi
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goccia. – Povera formichina, – le dissi, – tutte a te capitano
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Piangi o ridi? – le dissi: – Non ti capisco bene
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le sue guance. ¶ – Oh, – dissi, – che adesso stai meglio
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al mio disegno. ¶ «Chissà, – dissi a me stesso, – a
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Ecco proprio lí, – le dissi per pietà, per ingannarla
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giorno d’ospedale, – le dissi, – farà bene a tutti
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di mattonelle. ¶ – La Cantarini, – dissi al portiere, – avrà bisogno
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noi due. – Buon giorno, – dissi e le mostrai il
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Smisi di giuocare e dissi ad ogni buon premuroso
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corda della campana. Allora dissi accorato, mentre Overath mi
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nome. ¶ – Non fa niente, – dissi e mi avviai. Una
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del rifugio? ¶ – No, – gli dissi. Fu un intralcio inatteso
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diario interiore. ¶ – No, – gli dissi. – Se vuoi sapere cosa
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A chi lo lascerei? – dissi spazientito, con un ghigno
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peso. ¶ – Lo sai, – gli dissi, – che a Pesaro ho
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fino allo specchio e dissi: – Non sono soltanto l
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riaprii gli occhi e dissi: – Non ho risposto a