Ermanno Rea, La comunista, 2012

di quel conversare. Le dissi con trasporto (non privo

se avesse camminato molto. Dissi: scommetto che sei stata

all’esterno della casa, dissi, rammento come uno svolazzare

al bar Leda, le dissi ammorbidendo al massimo la

in quel bar, le dissi in modo incalzante. Non

così imminente. Francesca, le dissi, in questa città non

Mi finsi stizzito e dissi al barista di servirmelo

fondo alla navata centrale, dissi, era stato sistemato un

mie. ¶ Avanti, parli, gli dissi con una punta di

Francesca, devi capirmi, le dissi. Io ormai vivo come

al cielo: accidenti, piove, dissi contrariato, rischiamo di prenderci

incassasti e basta? ¶ Forse dissi qualcosa, non rammento bene

nella quale ero precipitato. Dissi a me stesso: stai

di un attimo, le dissi. Sono così confuso ed

ogni dettaglio. ¶ Meglio così, dissi. Questo mi dispensa dal

male. Malissimo. Ho freddo, dissi. ¶ C’è troppo vento

morti. ¶ Sono tutti morti, dissi a Francesca indicando la

quella chiesa? ¶ Aspetta, le dissi, lasciami ricostruire con precisione

troppi preamboli. Rassicurati, le dissi, il tuo amico non

tono apparentemente scherzoso. Scommetto, dissi, che fa un certo

silenzio. Ti giuro, le dissi: avviai il discorso proprio

della Grande Speranza? ¶ Vedete, dissi, Francesca si uccise, ma

di me. Amici miei, dissi, alle volte la letteratura

sconvolgente. ¶ Mi dispiace, le dissi. Non voglio che tu

espressione molto confusa… Vedete, dissi allora ai miei devoti

soli gesti. E quando dissi che dovevamo cominciare a

emozione. ¶ Be’, ho concluso, dissi allora, adesso tocca a

discorso. Non potete immaginare, dissi, come sarebbero piaciute a

a una perfetta armonia. Dissi: c’è qualcuno che

di disprezzo. ¶ Ti ammiro, dissi. ¶ Negli occhi di Francesca

completamente in ombra. ¶ Le dissi con tono di rimprovero

fai, mi lasci? Lo dissi quasi gridando. Attesi brevemente