Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

maestra di ascoltarmi, le dissi che secondo me Giorgia

a calci nel culo”, dissi sulla porta. ¶ “Avete litigato

odore. Un giorno le dissi, “Mamma, ma c’è

nei loro volti. ¶ Poi dissi a Giorgio, “Voglio pubblicarlo

da bambina. ¶ “Va bene”, dissi a Matteo, “ora scusa

mezzora.” ¶ “Era l’Editore”, dissi alla commessa per dimostrarle

una lezione di letteratura”, dissi con sicurezza. ¶ Molti mi

sudore e lacrime, gli dissi che l’avrei aiutato

ho sentito un editore”, dissi interrompendo il silenzio. ¶ Avanzò

a parlare, giorni dopo, dissi ai miei genitori che

Dove le hai lette?” ¶ Dissi che frequentavo il sito

me lo avrebbero permesso. ¶ Dissi, “Senti, qui ci sono

è il mio libro”, dissi. ¶ Lei non rispose. Non

di Wagner. Io gli dissi che frequentavo l’Opera

le palle. ¶ Io gli dissi che non ero capace

di baciarmi. Io gli dissi che volevo solo parlare

senza famiglia. ¶ “Melissa P.”, dissi. ¶ Era perfetto. ¶ Cambiai l

Gabriele. ¶ Chiamai Martina, le dissi che il pezzo di

camera, chiamai Matteo. Gli dissi che stavo per andare

esibivano senza pudore. ¶ Gli dissi che ero una che

e molto disordinata dentro”, dissi. ¶ L’odore di albero

avevo alcuna intenzione. Glielo dissi. ¶ “Parlare di soldi mi

scusai con Matteo, gli dissi che non l’avrei

tre giorni. ¶ Ai miei dissi che avevo preso un

Quando tornai al tavolo dissi che volevo solo scrivere

ritornare dov’ero, capisci?”, dissi. “Io da piccola volevo

piatto davanti a me. ¶ Dissi che non avevo fame

la sua carbonara. ¶ Io dissi che poteva finirla e

più. Amo un altro”, dissi spingendo via la sua

interrogava più. ¶ A casa dissi del murales che mi

dita. ¶ Ritrassi le mani, dissi che dovevo andare. ¶ Ero

e lui. ¶ “Bene, dormiamo” dissi con voce dura. ¶ Spense

mia è ancor peggio”, dissi, “e ora che si

i compagni. Non lo dissi ad Anna e nemmeno

dal bagno nuda, gli dissi, “Ma vedi che ho

sbagliato qualcosa.” ¶ Ma non dissi niente. Avevo paura della