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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «dolce»

nautoretestoannoconcordanza
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tuo cor sempre fu dolce ¶ predir disastri, e d
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figlio, ¶ che lagrime spargea, dolce s'assise, ¶ e colla
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d'Apollo, ¶ né il dolce delle Muse alterno canto
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gli Dei; ma il dolce sonno ¶ già le pupille
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detto, e quel mio dolce sonno ¶ m'abbandonò. La
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io vel consiglio, ¶ alla dolce fuggiam terra natìa ¶ di
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la guerra si fe' dolce al core ¶ più che
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la luce e il dolce canto e l'arte
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Teucri ed Achei ¶ la dolce speme di finir la
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un sùbito nel cor dolce desìo ¶ del primiero marito
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m'invoglia il cor dolce desìo. ¶ Disse; ed al
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bambino che dorme un dolce sonno, ¶ scaccia l'insetto
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tu cagion mi sarai, dolce fratello, ¶ se morte tronca
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re cretese ¶ con questo dolce favellar si volse: ¶ Idomenèo
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sorrise ¶ l'Atride, e dolce ripigliò: Divino ¶ di Laerte
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sì gran rischio della dolce vita ¶ Bieco guatollo il
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navi ¶ spedisceli fidati al dolce amico ¶ Dëipilo, cui sopra
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il tornarmi al natìo dolce terreno, ¶ e d'allegrezza
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somma beltade, ¶ e quel dolce valor che i cuori
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di cui m'è dolce ¶ dirmi disceso. Il padre
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terra ¶ conficcando, all'eroe dolce rispose: ¶ Un antico paterno
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ond'io d'un dolce ¶ vino la spuma da
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non recarmi, veneranda madre, ¶ dolce vino verun, rispose Ettorre
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le parole ¶ Elena soggiugnea: Dolce cognato, ¶ cognato a me
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richiamano, fa vano il dolce invito. ¶ Ma tu di
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e per nome in dolce suono ¶ chiamandolo, proruppe: Oh
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ed il fatal Tidìde. ¶ Dolce consorte, le rispose Ettorre
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Andròmaca vi porge, il dolce io dico ¶ frumento, e
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eletti ¶ doni o col dolce favellar che tocca. ¶ Tu
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e Patròclo del suo dolce amico ¶ alla voce obbedì
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Ftia porrammi su la dolce riva. ¶ Ivi molta lasciai
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farò. Se riedo ¶ al dolce suol natìo, perdo la
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fean con caldi preghi ¶ dolce ritegno, ed in allegre
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le mie pene il dolce ¶ pensier che, i numi
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accolser del sonno il dolce dono. ¶ Libro decimo ¶ Tutti
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cui molti ¶ toglieano il dolce sonno aspri pensieri. ¶ Quale
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le navi per la dolce notte? ¶ Qual vi spinge
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così questi ¶ rotto il dolce sopor su le palpèbre
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priva ¶ lui tredicesmo della dolce vita. ¶ Sospirante lo colse
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che sonava nel cor dolce la guerra ¶ più che
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fastidito il core, ¶ e dolce per la mente e
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con dolci ¶ modi, ma dolce non rispose Atride. ¶ Voi
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è lor vivanda, e dolce ambrosia il vino, ¶ ma
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nelle sue braccia, e dolce ¶ nelle palpèbre e nell
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incanto ¶ che tutti al dolce tuo poter suggetta ¶ i
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il favellìo segreto, ¶ quel dolce favellìo ch'anco de
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Io su la mente ¶ dolce mi sparsi dell'Egìoco
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nube ¶ che lucida piovea dolce rugiada. ¶ Sul Gàrgaro così
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amici il pregar va dolce al core. ¶ Così detto
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morir s'allegri. È dolce e bello ¶ morir pugnando
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alma il corpo, al dolce Sonno imponi ¶ ed alla
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E Glauco il suo ¶ dolce amico per nome a
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madre sentir fe' il dolce affetto ¶ del primo parto
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cagione ai genitor; ma dolce ¶ farò ben io di
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ma di ciò qual dolce ¶ me ne procede, se
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a inferocir costrigne, ¶ che dolce più che miel le
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presso le navi, nella dolce speme ¶ d'occuparle. Or
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notte or sopito in dolce calma ¶ tien d'Achille
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portano ne' canestri il dolce frutto, ¶ e fra loro
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Patròclo! oh caro e dolce amico ¶ d'una meschina
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sta chiuso ¶ ad ogni dolce finché l'apra il
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ristor. Va dunque, ¶ e dolce ambrosia e nèttare nel
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dì fatal compiesse, ¶ erami dolce il perdonar de' Teucri
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petto, e con un dolce ¶ sorriso dimandò: Chi de
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pur. Rïentra adunque, ¶ mio dolce figlio, nelle mura, e
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d'innocenti trastulli al dolce sonno ¶ chiudea le luci
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Ettorre ¶ sostenuta fatica, il dolce sonno ¶ alleggiator dell'aspre
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che tornando al natìo dolce terreno ¶ io t'avrei
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pira ¶ scostatosi, sdraiossi, e dolce il sonno ¶ l'occupò
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suo cruccio con un dolce riso. ¶ Ultimo giunto Antìloco
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arïète. Entrò, s'assise ¶ dolce al suo fianco la
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figlio, ¶ e tutto il dolce esaurirò del pianto. ¶ Aprì
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così pel buio della dolce notte ¶ mentre gli altri
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come tu dici, ¶ mio dolce figlio. Ma propizio ancora
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vecchio esser non posso ¶ dolce sostegno, e negl'iliaci
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io possa ¶ gustar di dolce sonno alcuna stilla. ¶ Dal
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Tutti dormìan sepolti in dolce sonno ¶ i guerrieri e
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notte nel fedel pensiero ¶ dolce mi fôra richiamar piangendo
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rampognava, ¶ tu mansueto, con dolce ripiglio ¶ gli ammonendo, placavi