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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, 1973

concordanze di «domandò»

nautoretestoannoconcordanza
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saliva. ¶ «Che c’è?» domandò. ¶ «Siamo alle Grotte, maestà
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Possiamo appartarci un momento?» domandò, improvvisamente deciso. ¶ Madre e
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a Concettina e le domandò se a sua sorella
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terra. ¶ «Ci siamo tutti?» domandò il signor Melfa. Accese
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sia un altro posto?» domandò uno: poiché per tutto
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lo guardò con compassione, domandò a tutti «E lo
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aprì lo sportello. ¶ «Trenton?» domandò uno dei due. ¶ «Che
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Dov’è Gesù Bambino?» domandò Nenè. ¶ «È in cielo
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uno può farsi povero?» domandò Nenè al padre. ¶ «Certo
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scrivendo. «Sta scrivendo qualcosa?» domandò l’ingegnere. ¶ «Come?». ¶ «Voglio
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po’ più a fondo. Domandò «Lei è veneto, vero
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a Gela il petrolio?» domandò il professore abbassando la
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strisce nere, e mostrandola domandò al bambino «Che colori
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o non è bello?» domandò il professore, che usava
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Nisima è sul mare?» domandò l’ingegnere. ¶ «Eh no
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insomma». ¶ «C’è mafia?» domandò l’ingegnere. ¶ «Mafia?» fece
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Fesserie!». ¶ «E queste cose?» domandò l’ingegnere mostrando sul
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giornale, guatava. Il maresciallo domandò se era la vettura
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apprensione. E perciò bruscamente domandò «che c’è?» a
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come diavolo si chiama?» domandò. ¶ «Rosalia» disse il giovane
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buona». ¶ «Età non giusta?» domandò il signor Blaser. «Oppure
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ragazza ha un fidanzato?» domandò il signor Blaser. ¶ «No
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buona l’idea: e domandò informazioni sul modo di
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ho trovato!». ¶ «Sua Eminenza?» domandò il capitano tenendosi il
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dita. ¶ «Che Sua Eminenza?» domandò Giufà. ¶ «Voglio dire il
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corazza. ¶ «Non può essere?» domandò placido Giufà. ¶ «Ti farò
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cardinale, e io non domando più niente». ¶ «Com’è
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E che arte faceva?» domandò Giufà. ¶ «Arte?» fece il
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Sicilia». ¶ «Anche don Vincenzo?» domandò Giufà. Don Vincenzo era
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non è il cardinale?» domandò Giufà tutto allegro. ¶ Il
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sotto il letto?’ si domandò. Sollevò un lembo della
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la scala bruscamente gli domandò cosa volesse. ¶ «C’è
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Era il brigadiere. ¶ «Desidera?» domandò Tricò, risentito, pronto a
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Dov’è Filomena?» le domandò. ¶ «Più avanti, verso il
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cucire. ¶ «Che c’è?» domandò Filomena. ¶ Michele affondò la
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per curiosità che glielo domando». ¶ «E perché dunque?». ¶ «Vedrà
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Va bene così». ¶ «Glielo domando ora: che cosa dovrei
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ora, si alzò, sorridendo domandò: «Mi giudicherà indiscreta se
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chi può essere?’ si domandò a fior di labbro
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i giornali che compri?» domandò. ¶ «Quali giornali?». ¶ «Quelli di
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porta chiusa l’avvocato domandò «L’hai letta?». ¶ «No
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condizioni?» più di uno domandò. E don Luigi così
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ingiurioso». ¶ «Lei lo respinge?» domandò Favara con una ironia
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ne aveva voglia, le domandò scusa e continuò: «Secondo