Ignazio Silone, Severina, 1981

verso di lei e domandò: ¶ «Ah, vi sarà un

sacre.» ¶ «In quale modo?» domandò suor Severina che ora

parlato con don Gabriele?» domandò suor Severina. ¶ «Don Gabriele

da una scuola?» ella domandò. ¶ «La testimonianza attesa è

documento?» ¶ «Me lo chiedi?» domandò la Superiora colta da

Severina De Angelis?» egli domandò. ¶ «Sì, signore.» ¶ «Quale è

seguì le sue allieve?» domandò il giudice. ¶ «L’Istituto

Dove si trova?» egli domandò vivamente sorpreso. «Anzi, dove

Come sta? È guarita?» domandò don Gabriele. ¶ «Ho avuto

inaccettabile nel credo tradizionale?» domandò la suora. ¶ Il prete

acquistato questo quadro?» egli domandò alla suora. «Se non

Era lei la destinataria?» domandò don Gabriele. ¶ «No, ma

prendere congedo. ¶ «Vuol partire?» domandò sorpresa la Superiora. «Non

don Fulgenzio.» ¶ «Che ufficio?» domandò la suora. ¶ «La compravendita

ferratelle, te le ricordi?» domandò sorridendo Teodolinda. ¶ Suor Severina

nella contrada dei Passeri?» domandò Teodolinda. ¶ «C’è ancora

si fece coraggio e domandò: «Credi ancora in Dio

La dottoressa De Angelis?» domandò e, senza aspettare una

è retto da religiosi?» domandò Severina. ¶ «Oh no» rispose

un Istituto per ciechi?» domandò Severina. «E quanti vi

partito lei è iscritta?» domandò il prete. ¶ «A nessuno

è la sua festa?» domandò Maria Teresa. ¶ «All’Aquila

si fece coraggio e domandò con un sorriso forzato

borghese disoccupata sarà ammessa?» domandò Severina. ¶ «Noi piccolo-borghesi

una manifestazione pacifica, vero?» domandò. «Non ci sarà rischio

onesto, se non lei?» domandò Severina. «Una persona come