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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, 1973

concordanze di «don»

nautoretestoannoconcordanza
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epoca. ¶ Il matrimonio, tra don Luigi M., medico e
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e una figlia di don Raimondo G., grosso proprietario
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accadde un terribile incidente. Don Luigi ebbe diverbio con
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la robusta complessione di don Luigi, o forse il
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racconta un discendente di don Luigi «che girò tre
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è un morto, e don Luigi non poteva scampare
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nei riguardi del povero don Luigi. Il vecchio don
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don Luigi. Il vecchio don Ottavio di Castro, presidente
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a sfascio, che tempi! ¶ Don Luigi non era certo
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tempo il suocero di don Luigi, che pure era
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una zia monaca: e don Raimondo non mandava giù
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pezzo grosso, nientemeno che don Nicola Cirino, giurista e
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proseguire, alla casa di don Raimondo, che era la
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pareva cedere il corpo. ¶ Don Raimondo, che era di
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al lettighiere; al quale don Nicola attribuiva il guaio
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mentre si scusava con don Raimondo dell’incomodo che
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messo via il ricamo. Don Raimondo la presentò a
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Raimondo la presentò a don Nicola, per timidezza la
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anche di ogni pena. Don Nicola pensò in versi
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cui il genero di don Raimondo era oggetto, i
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ad esprimere opinioni che don Nicola e don Raimondo
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che don Nicola e don Raimondo avevano identiche. Si
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identiche. Si fecero brindisi. Don Nicola ne fece in
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Concettina. Poi, invitato da don Raimondo, dalla signora e
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voce, anche dalla ragazza, don Nicola recitò un suo
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Concettina»: il che anche don Raimondo e la signora
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i complimenti al poeta, don Raimondo sottilmente insinuò il
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un momento di nervi... ¶ Don Nicola parve chiudersi dentro
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ad un cenno di don Raimondo uscirono dalla stanza
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di vino nel bicchiere, don Nicola Cirino disse sorridente
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Nicola Cirino disse sorridente «Don Raimondo, volete fare il
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è da domandarlo?» disse don Raimondo; e pensò: ‘Denaro
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che pensate voi» disse don Nicola «qualcosa di più
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Sant’Antonio Abate» esclamò don Raimondo, che al protettore
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estraneo...». ¶ «È giusto» disse don Raimondo. ¶ «Mi fa piacere
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più fino a domani». ¶ Don Raimondo chiamò la cameriera
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piano preghiere e romanze, don Nicola imbambolato a guardarla
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grande sollievo degli ospiti, don Nicola si decise finalmente
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signora si avventò su don Raimondo con un «Che
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voleva?» avido e inquieto. ¶ Don Raimondo non le rispose
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ragazza si sarebbe votata, don Raimondo le disse che
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che bisognava sposare quel don Nicola Cirino che bastava
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dicesse una parola perché don Luigi M. tornasse alla
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sua madre, e anche don Raimondo cedeva ad un
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che sì, avrebbe sposato don Nicola. ¶ Per l’impazienza
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impazienza di tutti, di don Nicola che vampava d
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d’amore e di don Raimondo e dei suoi
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che subito libero volevano don Luigi M., in gran
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Gesù col campanellino: e don Nicola la guardava estasiato
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di fondamentale importanza cui don Nicola attendeva, L’istituto
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ma liberale e scialacquatore. ¶ Don Raimondo li perdonò solo
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tra i grandi siciliani, don Nicola Cirino è sepolto
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come l’asino di don Pietro» disse Nenè con
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fa l’asino di don Pietro?» gli chiese la
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agguantandolo. L’asino di don Pietro, spiegarono all’ingegnere
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granita è quella di don Pasqualino: appena arrivo a
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meglio di quella di don Pasqualino» disse Lulù: per
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acqua, limonina e zucchero; don Pasqualino la fa invece
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promise la granita di don Pasqualino e una serata
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preti della Sicilia». ¶ «Anche don Vincenzo?» domandò Giufà. Don
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don Vincenzo?» domandò Giufà. Don Vincenzo era il prete
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della sua parrocchia. ¶ «Anche don Vincenzo» rispose paziente il
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di che preoccuparsi. Ma don Luigi Amarù, che era
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di uno domandò. E don Luigi così le stabilì
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nelle condizioni stabilite da don Luigi: quasi che il
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alla messa seconda di don Bartolo, e poi alla
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far sorgere un paese, don Antonio Corbera: e decise
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facile. Ma fare arrestare don Antonio Corbera non era