Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

fu deluso che quella donna, di cui egli, benché

se costei fosse la donna che egli era venuto

ci fosse una sola donna, e questa sola donna

donna, e questa sola donna fosse la fidanzata di

far credere a quella donna che lui, più che

lui poteva sorreggere quella donna, confortarla, «risarcirla» dopo la

l’età di una donna? Troppe volte Lodovico era

di diventare io stesso donna, e dolorante, e fidanzata

mutò improvvisamente in una donna di luce, tutto il

sua povera statura di donna piccola e schiacciata dalla

Bottega dell’Inutile, la donna non la sente; e

pure la sentisse, quella donna era madre e non

prese in moglie una donna di trent’anni più

tempo in cui la donna si mostrava all’uomo

fu via via Zerlina, Donna Elvira, Donna Anna; e

via Zerlina, Donna Elvira, Donna Anna; e, Donna Elvira

Elvira, Donna Anna; e, Donna Elvira, sentì l’amore

Giovanni; ardente e fosca Donna Anna, la signorina Fufù

Alle sette, Marta, la donna di tuttofare che veniva

di litigare con una donna. La pianessa quanto a

tempo è Zerlina, è Donna Anna, è Donna Elvira

è Donna Anna, è Donna Elvira, e in queste

di accorgimenti come la donna che porta e teme

della nostra casa una donna è affacciata, bellissima, nella

questa parte. ¶ E la donna canta: ¶ Nàufrago bianco che

i suoi abiti di donna. Sta seduta accanto al

prezioso quadrato di trina. Donna «moderna» e amante della

so dir io che donna era, e bellissima, e

allegra, e soprattutto la donna più amante dell’amore

Tutti la credevano una donna di costumi illibati, un

le corna che quella donna tutta pepe ha messo

e simile a una donna a gambe in aria

mentali di quella povera donna. ¶ Così il mistero del