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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «donne»

nautoretestoannoconcordanza
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a cui piacevano le donne che parlavano poco e
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poco diluvia — urlavano le donne spaurite. ¶ — Via i panni
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la faceva! — dicevano le donne alla madre. Ella sgusciava
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un foglietto: Cremazione. ¶ Le donne della Pinciana non sapevano
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come sullo sterco, le donne si schifavano turandosi il
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ronfava un vegliatore. Alcune donne si avvicinarono a lui
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provo. ¶ I visi delle donne agrirono come se esse
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vita è fuoco. ¶ Le donne rincasate si spraccarono sulle
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c’erano quelle delle donne, i primi occhieggiavano, lubrici
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celle svituperavano e le donne latravano come cagne annodate
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ricetto. In coro le donne urlavano: — Andate al Casone
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e Verginella per farle donne. ¶ Nella corte le comari
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lo udivano. Tutte le donne erano penzoloni dalle finestre
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finestre si affacciavano poche donne inorridite, andava verso il
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martellamento di passi. Le donne assise ai focolari con
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bianche di rugiada; le donne alla pila del pozzo
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grandicelle mentre le lor donne allattavano i piccoli; esse
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il ventre indolente, le donne, aggelate nelle mani dalla
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avvinazzati combinavano con delle donne dilombate, sboccate a tutti
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sceverare le immondizie; delle donne spolpate, divorate dal giallo
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è una folla di donne vestite di nero, tutte
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da due voci di donne atterrite. ¶ — Ma il cadavere
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di quelle che le donne mettono nel pedale della
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ritrovato Gesù — dissero le donne. ¶ — Un santo protettore. ¶ — Non
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uscire gli indiani, delle donne e dei bambini insieme
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Alla lor vista le donne e i bambini fuggirono
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di statura elevata, le donne basse, robuste, corpulenti, ambedue
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accerchiavano il partente: le donne piangevano voltando loro la
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dice l’uccello. ¶ Le donne, tratte le corone, dicevano
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Degli uomini e delle donne carbonizzati uscirono dalla frana
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uomini cominciarono le lamentazioni: donne dai piedi piagati, arrancavano
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rompevano gli argini, le donne coi pargoli aggranfiati al
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rotta da terrori. ¶ Le donne, dopo aver governato i
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il guaime bruciato. Le donne posati i lattanti al
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sull’inferno terreno. ¶ Le donne smunte dalla fame, dissanguate
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Maria, quella che le donne sparpagliano sulle vie il
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a quelli dove le donne del contado mettono a
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carra, non aratri nè donne intente alla recisa, nè
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inariditi e isteriliti. ¶ Le donne polivano la sementa, lanciandola
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coi padronati giusti. ¶ Le donne dei cascinali, polpacciute, coi
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della semenza feconda, le donne si digricciavano i capelli
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che stanno per farsi donne, con le coscie spropositate
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La guerra salva le donne, qualcosa di naturale entra
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verro. Quegli statuoni di donne zampando facevano il fumo
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incantate sul pollino. ¶ Le donne le sassavano e le
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Al maschio! ¶ — Via!!.. ¶ Le donne, infuriate, rassodavano a colpi
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davano mano a delle donne per accorare un porco
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piano. ¶ Lì vicino, delle donne facevano ribollire l’acqua
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c’erano ammassate le donne che portavano le scrofe
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batteva il catro. ¶ Le donne, tutte polverone, coi vestiti
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che cosa fan le donne? ¶ Si lisciano... ¶ Quando il
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che s’eran fatte donne sui letti di ferro