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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «dottore»

nautoretestoannoconcordanza
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idee del mio amico dottore perchè sono, come è
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e guardandomi in faccia: ¶ — Dottore, scriva le sue memorie
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sul ginocchio sinistro: ¶ — Caro dottore, io vorrei darle finalmente
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dargli una risposta sollecita. ¶ — Dottore.... – mi salutò il portiere
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Cavaliere.... ¶ Sì, lo so, “dottore” è la prova del
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chiunque voglia, può diventare dottore. Intendo dire che chi
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alla fine a laurearsi dottore. Cavaliere, invece, è un
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pellegrinaggio.... – Signor cavaliere.... – Poi, dottore è dottore, e basta
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cavaliere.... – Poi, dottore è dottore, e basta: è un
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che sono.... ¶ — Lasci andare, dottore. Lo sciopero sarà quel
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e capii súbito perchè. ¶ — Dottore, la rivoluzione! È vero
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alla sorella. ¶ Diceva: – Al dottore si può dir tutto
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può dir tutto. Il dottore non parla. – Quella mi
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perduto. Lo tenga lei, dottore, ce lo custodisca lei
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mi riconobbe: – Lo vede, dottore, quanto ben di Dio
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chiamò da lontano: – Venga, dottore, venga a vedere. Corra
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Come l’ho saputo, dottore? Lo chieda a Nestore
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riconfortai (– Mi lasci morire dottore....), e interrogai i genitori
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i presenti: – Se il dottore ci raccontasse tutto quel
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ultimo sospiro: – Meglio così, dottore, meglio così, perchè non
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di far altro.... Resti, dottore, ¶ I quattro, appena mi
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appena mi udirono chiamare dottore, mi guardarono in cagnesco
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gli rappresentavo la salvezza: ¶ — Dottore, vada giù lei. Lei
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voltandosi ai quattro: – Il dottore, qui, è il padre
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due o tre volte. ¶ — Dottore, no, non posso pensarci
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mano sinistra: ¶ — Lo sa, dottore, che questo gatto si
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ebbi il tifo, lei, dottore, mi consolava dicendo che
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anche al suo figliolo, dottore mio; e gli ho
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mia amica e il dottore. Non c’è posto
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È una signora, caro dottore, una vera signora, come
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Ella non immagina, caro dottore, l’abnegazione d’un
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Pietro. Fu un attimo. ¶ — Dottore, dottore.... – mi chiamava Leda
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Fu un attimo. ¶ — Dottore, dottore.... – mi chiamava Leda. ¶ M
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che mi parve severa: – Dottore.... ¶ Era il commendator Pópoli
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caro? Fumi? Lei è dottore? Ah benissimo, caro dottore
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dottore? Ah benissimo, caro dottore.... Mi dica. S’accomodi
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altro. E adesso, caro dottore, mi dica. ¶ M’ascoltò
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tra le sue mani. ¶ — Dottore, – corressi, ma non mi
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aria. ¶ — Che è successo, dottore? Hanno rimurato la lapide
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ferita. ¶ — Ha ragione il dottore. Che vuoi che gl
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denunzie. Mi dica lei, dottore: perchè non l’hanno
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corona d’Italia. Senta, dottore. Da quando quest’uomo
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volta. Ci cascherà sempre. Dottore, dottore, lei che li
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Ci cascherà sempre. Dottore, dottore, lei che li conosce
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dubita? Lei che è dottore, ne dubita? Che c
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un’automobile nuova, caro dottore. ¶ — Posso dargliela, – risposi così
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cui si muore, caro dottore, – e trasse fuori l
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in esclamazioni: – Ah questo dottore.... Chi l’avrebbe mai
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destino.... Furbo il nostro dottore.... – Poi se la prese
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a lei: ¶ — Ma, bravo dottore. Mio marito ci ha
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coprì di tristezza: ¶ — Caro dottore, le donne oggi non