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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «dove»

nautoretestoannoconcordanza
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e del suo villaggio, dove si parlava un dialetto
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Che fosse fuggita chissà dove, invasa anche lei da
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desiderio di fuggire da dove si trovava, di piantar
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andare in un luogo dove di guerra non si
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un paese da nulla, dove per mesi e per
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addosso come per chiedergli dove fosse Elias, il nipotino
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le grave del fiume, dove i carrozzoni disabitati andavan
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di una patria provvisoria, dove stabilirsi in attesa di
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sulle rive dei fiumi, dove si andavano accampando, Haha
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non erano negative. Da dove venivano? Erano cosacchi del
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di tutti i fiumi dove avevano combattuto gli italiani
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italiani in Russia, e dove Arturo era rimasto vittima
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ma anche in Siberia, dove erano stati fedelissimi dello
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dal treno, non sapevano dove andare. Poi ben presto
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per lunga esperienza, che dove loro arrivavano i partigiani
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finalmente arrivati nel luogo dove avrebbero potuto fermarsi un
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Germania e in Polonia, dove gli ebrei venivano portati
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che poteva portare chissà dove. Marta ebbe questa netta
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pallottola dispersa, sparata chissà dove, chissà da chi e
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vagare qua e là, dove e come volevano i
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di essere capitato chissà dove, e di essere atteso
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stavano lassù, sulle montagne, dove non era possibile andare
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un’isola dei Feaci, dove la guerra era soltanto
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un’oasi di tranquillità dove era piacevole fare cose
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cosa voleva fare e dove voleva andare. Adesso che
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cantina e in soffitta, dove li aveva accuratamente nascosti
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il corso del Terek, dove da ragazzo si era
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estate, nelle anse sassose dove l’acqua stagnava, tra
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zone sabbiose e argillose, dove quasi nessuna coltivazione era
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più alta della valle, dove i paesani erano ancora
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ed erano precipitati chissà dove, in qualche burrone. Forse
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arrivò fino al luogo dove i suoi carrozzoni svuotati
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i nomi dei luoghi dove si erano fermati, sempre
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in direzione del paese dove era collocato il quartier
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il mestiere, il luogo dove abitavano, e così via
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ne sarebbe andato chissà dove, con il carro e
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anche lui alla Russia dove, secondo la gente di
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anima fosse lontana, chissà dove, perché l’illusione aveva
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un accordo qualsiasi… ¶ Ma dove stavano i partizany? Stavano
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Non erano più luoghi dove gli uomini moderni potevano
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lì per arrivare chissà dove. Insomma alcune cose oscure
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di fieno. ¶ «E partizany? dove sono partizany?» ¶ «Niente partigiani
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amico della gente friulana, dove c’erano contadini, artigiani
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di Alda la bella, dove gli strilli acuti della
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paesi attorno al lago, dove c’erano gli insediamenti
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la casa di Marta, dove donne provvisorie e pietose
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partizany volevano farsi credere dove non erano, per trarre
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angolo appartato e silenzioso, dove il presepio non dava
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ghiacciate, per andare chissà dove. ¶ Una volta Marta lo
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arbusti e di grave, dove una volta era solito
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conto, esigeva un luogo dove poter vivere e lavorare
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grave e degli arbusti, dove i carrozzoni di Haha
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era difficile resistere. Inoltre dove c’era Marta si
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presto, sarebbe andato chissà dove, che era un nemico
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andarsene ben presto chissà dove. Così il comportamento di
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la minima idea di dove si trovava e a
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l’acqua sotterranea anche dove la steppa è più
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cosacchi non sapevano più dove trovare il fieno per
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pelli, per andare chissà dove. Gavrila pensava pressapoco le
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dalle leggi dell’orda, dove il più audace e
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un luogo della villa dove nessuno avrebbe potuto trovarlo
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Ci usano come marionette, dove ritengono che possiamo servire
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della casa di Alda, dove c’era la speranza
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lana. ¶ «Questa di Alda! Dove sta Alda?» ¶ «Dove sta
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Alda! Dove sta Alda?» ¶ «Dove sta? Dove sta Alda
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sta Alda?» ¶ «Dove sta? Dove sta Alda?!» urlò Burlak
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sfuggire ai presidianti. ¶ «Allora, dove sta Alda? Ancora dalla
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su ossi trovati chissà dove. ¶ A un certo punto
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lontano, né poteva sapere dove e come si nascondesse
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pezzo di steppa semidesertica dove ricostruire i propri villaggi
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dispersi, che non sapevano dove sbattere la testa, e
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e arrivarono al paese dove il quartier generale di
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c’era il lago dove erano stati gettati centinaia
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un’ispezione fatta chissà dove, con una lunga auto
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disordinatamente verso la caserma, dove crepitavano gli ultimi colpi
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tra le vittime. ¶ «E dove se no? Nel bosco
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avevano più un luogo dove tornare. Tutti i popoli
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loro avevano un luogo dove tornare. Ma il kazàk
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un posto al mondo dove il kazàk potesse andare
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piccioncino!» ¶ «E i tuoi dove sono? Ti hanno lasciato
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doveva prendersi ogni cosa dove la trovava, senza andare
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L’ora di dire dove sono fuggiti i partizany
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a condurre la danza. ¶ «Dove sta Vento adesso? e
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fine ha fatto Bora? Dove hanno il loro quartier
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ti decidi a parlare? Dove stanno i capi? Avranno
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fermo ad aspettarla, là dove la sorte l’aveva
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Oceano, in un posto dove non ci fosse la
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i campi di sterminio, dove avevano trovato la morte
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una mattanza da tonnara, dove i colpi arrivano a
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la scalcinata Armata cosacca, dove i vecchi erano ancora
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moderno non sapeva più dove andare perché non credeva
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sapeva cosa fare né dove andare. Tuttavia, per una
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isba da fieno, lassù dove stavano i partizany che
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ingarbugliata, una confusione impressionante, dove le cose si rimescolavano
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che veniva da chissà dove e parlava l’italiano
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ne aveva fatto e dove li aveva cacciati… Ma
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un angolo da Saetta, dove non poteva più disporre
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Urvàn, vedendolo tanto agitato. ¶ «Dove andiamo?» ¶ «A cercare la
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ora di andare. Ma dove? ¶ Appena rimise piede nella
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caserma e in paese, dove sempre si apprendevano nuove
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Non sapeva con esattezza dove abitasse la donna, ma
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spalle. Per lo stradello, dove l’erba incominciava a
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nei Balcani, o chissà dove, e lo ricordavano in
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nella valle del Torre, dove i borghi bruciati erano
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profughi che non sapevano dove andare. Invasori e invasi
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cose per andare chissà dove. Adesso che Gavrila era
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aveva mai una patria dove tornare, che il destino
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Lo vedi? E poi, dove vorresti andare? Dove vorresti
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poi, dove vorresti andare? Dove vorresti portare i tuoi
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valli, tutta la regione, dove aveva trovato almeno un
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e quasi non sapeva dove finissero le suggestioni della
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suggestioni della donna e dove cominciassero quelle della terra
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si svegliò appena, chiedendogli dove andasse. ¶ «In cucina, a
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cibo durante la strada. Dove andavano? Erano diretti nella
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non avevano un luogo dove tornare. Nell’umido e
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verso il cielo, da dove potevano venire le minacce
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carico di angoscia, cioè dove stavano andando e che
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piano per la ritirata? Dove andavano? Nessuno lo sapeva
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di un’arscina. E dove andava non lo sapeva
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almanaccava dentro di sé dove avrebbero potuto mandarli, alla
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furono condotti a Spittal, dove non c’era alcuna
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sempre perché a Yalta, dove i Tre Grandi si
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mondo, e adesso chissà dove si trovava e cosa
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si precipitò nello stanzone, dove non volevano farlo passare
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alla periferia delle città, dove accamparsi coi suoi carrozzoni
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che non conoscevano e dove nessuno li conosceva. Nel
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essi non sapevano più dove rifugiarsi e a che
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ricominciare, non avrebbe saputo dove trovare la forza. Si
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abbandonato lungo il fiume, dove Marta aveva trovato Ivos
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la sua migrazione. Chissà dove era stato e come
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ogni memoria? E da dove poteva venire? Un ospedale
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alle soglie del nulla, dove forse erano finiti anche
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di quel vecchio mulino, dove aveva trovato un uomo
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lì, tornando da chissà dove? ¶ Marta pensò con strana