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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «doveva»

nautoretestoannoconcordanza
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gamba senza esercizio si doveva ritirare… restringere…» ¶ «E ora
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ripeteva le sue visite doveva averci un tornaconto: don
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aveva più soldi e doveva vuotarsi le tasche, riempite
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capiva oscuramente che non doveva capire subito; ma doveva
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doveva capire subito; ma doveva tener tutto soffocato nel
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un generale… Forse non doveva essere importante, ma un
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che la sua giornata doveva pur finire. ¶ «E tu
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chiude chiudo anch’io, doveva pensare Elvira impaurita dal
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povera Dia, proprio qui doveva venire a finire?» ¶ «E
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disoccupato e donna Filomena doveva provvedere ai bisogni della
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sua potenza magica. Così doveva fare per obbedirle, se
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E chi dice niente. Doveva essere proprio l’occhio
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così da noi! Ora doveva chiedersi ogni tanto dove
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mattina. Si sentiva pallida, doveva essere bruttissima in quella
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di sotto, per forza doveva gelarsi. Una ventata dev
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i sensi della Cafettèra, doveva subirne le furie. Donn
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piccini lasciati dal vaiolo. Doveva essere di quei luciani
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e se così era doveva essere veramente un grande
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di uno che mi doveva portare da quello che
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burlesche eppure l’uomo doveva prestar le reni seriamente
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Soddisfatta la carne, essa doveva saziare lo spirito che
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si rese conto che doveva essere parso ben grave
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Quella colla americana?» Ora doveva fare il difficile, il
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o di Cariati, ma doveva essere una pulce, appena
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E che matassa imbrogliata. Doveva dipanare il filo degli
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amaro, Mastrovincenzo se lo doveva cercare a fatica, fra
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davanti sconfitto; e pallido doveva essere, per quanto lasciava
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Michele che lavora”. Gli doveva sembrar strano l’affaccendarsi
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e che in origine doveva suonare: maraud. ¶ In quel
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ruote. ¶ Ma a che doveva servire il freno su
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qualcosa che lui non doveva sentire. Sedeva di nuovo
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salire proprio “quei soldi”, doveva essere inesorabile. ¶ Soldi? dite
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Il giorno della Cafettèra doveva capitare di sabato nel
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scarpe lucide, la festa. ¶ Doveva capitar di maggio, quel
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un timone a cui doveva seguir dietro tutto il
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che gli indicava dove doveva andare, mentre i fraticelli
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ritarda? Da un pezzo doveva stare a casa. Che
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ricorso a qualche surrogato doveva lasciar passare del tempo
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Ma pochi giorni appresso doveva capitarle di peggio: trovarsi
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a pochi giorni Nannina doveva capitare tra le unghie
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per forza agli americani doveva andare a sbattere col
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balbettato più del solito. Doveva avercelo ancora conservato, quel
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tale cantonata “non ci doveva stare”, e di notte
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frase per la Cafettèra doveva suonare quindi d’offesa
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qualche zittio; l’inferno doveva farlo Pascalotto quando fu
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la bellezza di Nannina doveva entrarci; quell’angelo aveva
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gente; e per proseguire doveva ogni tanto dirsi: «In
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sbaglio. Perché il foglio doveva dire Speransella si, ma
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a quale altra sciagura doveva rassegnarsi. Un passo più
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di tutto, per forza doveva finir male!» ¶ «Ciccì, non
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posto di Michele.» ¶ «E doveva andare proprio come Nannina
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in breve la notizia doveva arrivare anche all’O
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E già. L’americano doveva avercela in incubazione, presa
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approvare, perché lui, infermiere, doveva capirle… ¶ Ma Ciccillo ormai
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nella Speranzella, quando non doveva recarsi dal mago, veniva
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altri pensieri. E Michele doveva compiere uno sforzo per
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tre ore. Oppure si doveva rassegnare a star sveglio
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senza i finimenti. Come doveva fare quel disgraziato a
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la porta accostata. Ciccillo doveva entrare senza strepito, di
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lui sapeva quello che doveva fare per farla finita
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lei, sapeva quello che doveva fare… Ah, ecco: per
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Ma quello», fa Diomede, «doveva essere un amore contrastato
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aveva detto: una morte doveva esserci. Poi dicono che