Matilde Serao, Cristina, 1908

sul petto, erano passati due gelsomini bianchi, dal gambo

capelli castani, divisi in due treccie, raccolti sulla nuca

soli, ora, ridotti a due: povera zia Rosina era

bisogno di pranzare alle due, di cenare alle otto

ogni settimana a Ferdinando, due volte la settimana a

di Giovannino Sticco, i due fidanzati innanzi, senza darsi

Fiorillo. Era chiusa da due anni la casa Fiorillo

requie, sgridò le serve due o tre volte, senza

i gridi crescevano; erano due o tre voci che

sguardo concentrato. Era entrato due o tre volte il

arse della stessa febbre. Due volte cercò di ritirare

un sito qualunque, per due minuti soltanto, ella vide

nel brancolare cieco di due anime ottenebrate, in un

prese come se fossero due grandi colpevoli pentiti, che

tu hai dato le due treccie dei tuoi capelli

erano vissuti gli altri due amori, nei giardini, nelle