Gian Pietro Lucini, Nuove revolverate, 1913

per questa stagione, da due serate a Palermo, di

star largo, ammetto che due mila solamente si siano

nella ragna tesa ¶ da due sguardi e da quattro

in sul blasone assente. ¶ Due cifre sole bastano ad

È quel coso a due gambe, ¶ che fa la

Cerca! - Hai veduto? ¶ - Brava! - Due volte. - Ci fa incantare

odio. ¶ Uno, il Re; due, il Messaggiero ¶ dispettoso e

Morte; ¶ tre, la Morte. ¶ Due dice all'Uno: "O

martirio ed un tribolo, ¶ due cose eterne nel giro

threno. ¶ (Mi permettete ancora due parole? ¶ "Sciuperete lo stile

pieni di carità; ¶ le due divinità com'è costume

presa ¶ tutta, spogliata, gustata! ¶ Due dita di pelle, tra

di un nottambulo a due voci ¶ S'è che

altro hai favorito; ¶ siam due imperativi categorici; ¶ per le

pezzo virtuoso; ¶ colli altri due, Canzone, sulle cesure interrotte

un Pierrot infarinato, ¶ da due mezze nubi pezzate, ¶ invidia

impallidiscon di piú. ¶ Tra due fumajuoli, s'incorna, ¶ fremita

rosso-imbottita della prefettura; ¶ due penne intinge in ritmo

piú? ¶ s'incontrino i due poli della Nazione; ¶ messi

capo sta il cestello: ¶ due braccia memborute e maschili

ne poteva piú: da due mesi fermentavami in corpo

letteratura; perché, su queste due attitudini proprie, noi protestiamo

Cerca! - Hai veduto? ¶ - Brava! - Due volte. - A sbadigliare. ¶ Ma