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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Calisto Bassi, Gerusalemme [traduzione da Alphonse Royer e Gustave Vaëz], 1847

concordanze di «dì»

nautoretestoannoconcordanza
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PERSONAGGI ¶ Gastone, Visconte di Bearn, Tenore ¶ Il Conte
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Bearn, Tenore ¶ Il Conte di Tolosa, Baritono ¶ Ruggero, fratello
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del Conte, Basso ¶ Ademaro di Monteil, Ambasciatore di Roma
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Ademaro di Monteil, Ambasciatore di Roma, Basso ¶ Raimondo, scudiero
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Roma, Basso ¶ Raimondo, scudiero di Gastone, Tenore ¶ Un Soldato
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Araldo, Basso ¶ L’Emiro di Ramla, Basso ¶ Un Ufficiale
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Donne dell’Harem, Popolo di Ramla ¶ Il primo atto
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nel 1095 dopo il Concilio di Clermont. Gli altri atti
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nel palazzo del Conte di Tolosa che serve di
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di Tolosa che serve di comunicazione fra il palazzo
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si ascende per mezzo di alcuni gradini, e di
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di alcuni gradini, e di cui vedesi l’interno
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GASTONE: Io parto: e di scordare ¶ Quel duol che
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sarà il dolor: ¶ Quel che a cenno d
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pace ovunque brillò sincera, ¶ Di guerra il grido non
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dagli appartamenti, Gastone dal di fuori, seguito da Raimondo
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CONTE (a Gastone): Pria di partir per la santa
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Più nessun odio fra di noi. – T’appressa: ¶ Questo
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a te mia fede ¶ Di Cavaliero impegni! ¶ Ormai non
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come inondi ¶ L’alma di gioja, e un ben
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ben togliea ¶ Che mai di chiedere stanco era il
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I precedenti. L’Ambasciatore di Roma. ¶ AMBASCIATORE: Al Conte
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Roma. ¶ AMBASCIATORE: Al Conte di Tolosa, ¶ L’ambasciator del
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ambasciator del gran Rettor di Roma, ¶ Reca un messaggio
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crociati francesi! – ¶ CONTE: Al novello ¶ Noi partiremo. E
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seguirò! ¶ CONTE: Per segno di tal voto, ¶ Del mio
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lo pongono su quelle di Gastone, che si è
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posto a ginocchio; VAmbasciatore di Roma impone le sue
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le sue mani sul di lui capo; quindi Gastone
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la spada. ¶ Il canto di guerra dovunque s’intuoni
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dal cielo ¶ Nell’ora di morte la santa rugiada
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che tronchi i suoi . ¶ (Tutti entrano nella Cappella
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amor rispondi, ¶ E suonerà di cantici ¶ Più lieti il
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cantici ¶ Più lieti il novel. ¶ (Nel tempo di
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dì novel. ¶ (Nel tempo di questo Coro Ruggero è
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questo Coro Ruggero è di ritorno, ed ascolta la
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coppe e vasi pieni di vino. ¶ CORO: Mentre l
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l’ora si avvicina ¶ Di partir per Palestina, ¶ Rinoviam
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sesso appien contento ¶ Sol di noi si mostrerà. ¶ (Il
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religioso si fa udire di nuovo sul terminare del
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Ma qual tumulto! – Intorno ¶ Di pianto è sparso un
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e conturbato.) ¶ LO SCUDIERO DI GASTONE (uscendo dalla Cappella
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Elena, Isaura, l’Ambasciatore di Roma, il Conte, e
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desso vivo!) ¶ Chi fu di vita privo? ¶ GASTONE: Il
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lo gettano ai piedi di Ruggero.) ¶ CAVALIERI: Il vile
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GASTONE: Io? ¶ LO SCUDIERO DI GASTONE: Mentìa! ¶ CAVALIERE (a
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tu difendimi, ¶ Sii tu di scudo a me. ¶ ELENA
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del tempio ¶ Raggiunto un sarà. ¶ Il sangue sparso
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SECONDO ¶ SCENA PRIMA ¶ Montagna di Ramla in Palestina, a
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Palestina, a poca distanza di Gerusalemme. Una caverna presso
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lontano l’araba città di Ramla. ¶ Ruggero vestito d
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Tergere almen questa macchia di sangue ¶ Potessi un dì
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di sangue ¶ Potessi un !... Signor, del tuo perdono
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tua grazia suprema? ¶ Oh fatale! Oh eccesso!... ¶ Oh
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Oh eccesso!... ¶ Oh avel di lui che ho spento
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Si lascia cadere sovra di un sasso.) ¶ RUGGERO: Che
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mercè... sant’uomo! ¶ Senza di voi su questo suol
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miei ¶ Creder degg’io? ¶ Di Gaston lo scudiero! ¶ RAIMONDO
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lui spuntò. ¶ RAIMONDO: Seco di Francia andai, ¶ E quel
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speme io m’avvaloro ¶ Di vederti, o mio tesoro
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al primo amore, ¶ Gusterà di quel riposo ¶ Che ottener
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tristi fa spenti... ¶ Oh! di Francia alle floride arene
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a cavallo il Conte di Tolosa e l’Ambasciatore
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Tolosa e l’Ambasciatore di Roma, circondati da Cavalieri
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E quando il Sol di sua luce divina ¶ Abbellirà
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e Ruggero. ¶ CONTE: Uomo di Dio ne benedici! ¶ RUGGERO
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RUGGERO: Capo ai campion di Cristo, ¶ Che il suo
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Il Divano dell’Emiro di Randa. Gastone è introdotto
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Muto che gli accenna di aspettare, e che poi
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presa ¶ Fra le mura di Ramla... ¶ Ordina... e dessa
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chiedi or qui? qual di tua stirpe ¶ è il
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che un sol desire: ¶ Di vederti una volta e
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si slancia nelle braccia di Gastone, quindi nella sua
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smarrita; ¶ Per te, Angiol di Dio, ¶ Ogni mio duolo
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nel mentre che al di fuori raddoppiano le grida
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cattiva ¶ Che mostrasi schiva ¶ Di feste, di gioje, ¶ Dolente
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mostrasi schiva ¶ Di feste, di gioje, ¶ Dolente si fé
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crociato trionfante ¶ Il capo di costei cada all’istante
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solo adoro? ¶ Per colmo di martoro ¶ Su me cadrà
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un padre irato... ¶ Pietà di me, Signore! ¶ Tempra, che
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può. ¶ In tanta procella ¶ Di pene, di mali, ¶ Amica
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tanta procella ¶ Di pene, di mali, ¶ Amica una stella
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morte sol può. ¶ VOCI DI DONNE (al di fuori
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VOCI DI DONNE (al di fuori): Chi ne salva
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Oh quai grida! ¶ SOLDATI (di dentro): Su! all’armi
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nell’Harem. Il Conte di Tolosa arriva uno dei
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SESTA ¶ La Piazza pubblica di Ramla. Un palco coperto
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Ramla. Un palco coperto di nero. ¶ Corteggio conducendo Gastone
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sua spada; l’Ambasciatore di Roma, lo Scudiero di
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di Roma, lo Scudiero di Gastone recando la sua
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un Carnefice, il Popolo di Ramla. ¶ GASTONE: Baroni e
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Arresta!... ¶ Tu, dal Rettor di Roma condannato, ¶ Doman la
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d’armi, ¶ Non isdegnate di sollevarmi ¶ Dal disonore... ah
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ah! per pietà! ¶ Nessun di voi mi salverà? ¶ Dolce
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ARALDO (mostrando l’elmo di Gastone): Questo è l
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mazza frange l’elmo di Gastone.) ¶ PENITENTI: Se giudicato
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ARALDO (mostrando lo scudo di Gastone): Questa targa è
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ARALDO (sollevando la spada di Gastone): ¶ Questo è il
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cor! ¶ POPOLO: Oh! pietà di lui, Signor! ¶ AMBASCIATORE, CAVALIERI
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da voi dannato ¶ Mercé di tanto strazio aver potrà
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abborre all’empietà. ¶ SCUDIERO DI GASTONE E POPOLO: Possente
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Fa che risplenda un la tua bontà. ¶ ATTO
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campo crociato nella valle di Giosafatte. Alcuni soldati custodiscono
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tenda principale. ¶ RUGGERO (solo): Di Giosafat la cupa valle
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l’anima mia! ¶ CORO (di dentro ed in lontananza
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n’è dato, ¶ E di pianto bagnar, ¶ Possa nostr
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alla tenda, e cercando di penetrarvi con lo sguardo
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n’è dato ¶ E di pianto bagnar, ¶ Possa nostr
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TERZA ¶ Ruggero, l’Ambasciatore di Roma, poi Elena. ¶ AMBASCIATORE
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misteriosamente ricomparsa nel tempo di queste ultime parole: rimane
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GASTONE: Ultimo è questo ... ¶ Morrò senza combattere. ¶ RUGGERO
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Che mi serbi a funesti, ¶ Compi l’opra
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prostrato mi vedete ¶ Pien di speme e di desir
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Pien di speme e di desir. ¶ RUGGERO (ponendo fra
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ponendo fra le mani di Gastone la sua spada
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le mani sul capo di Gastone che si pose
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preci ti commovano ¶ E di que’ mesti pianti...) ¶ Spera
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ti son io ¶ Che di novella gloria ¶ Risplenderai tu
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La tenda del Conte di Tolosa. Elena, Isaura, poi
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il Conte, l’Ambasciatore di Roma, varii Cavalieri e
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crociati accogliea Gerusalemme. ¶ VOCI DI DENTRO: Vittoria! ¶ ISAURA: Udite
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via!... cotesto brando ¶ Invilite di nuovo. Io combattei per
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moro! ¶ Degnati, o ciel, di prolungar per poco ¶ Questa
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si getta nelle braccia di Gastone.) ¶ ELENA, GASTONE: Dio
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hai vinto! ¶ RUGGERO (dopo di aver stretto il Conte
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Te lodiamo, gran Dio di vittoria, ¶ Te lodiamo, invincibil