Matteo Bandello, Novelle, 1554

sentí colmar gli occhi di lagrime, le quali prima

tenerezza de la natura, di questa maniera rispose: - Signora

me stesso, mi sento di continovo un doloroso verme

altresí empirsi gli occhi di lagrimosa pioggia, per la

signora mia, che io di questa mia sposa mi

spero a la giornata di meglio. Ma se prima

amerò, e per amor di lei sempre averò in

piú il consolato padre di Fenicia celar l'allegrezza

aveva, al genero rivoltato, di soverchia dolcezza e tenerezza

soverchia dolcezza e tenerezza di core piangendo, disse: - Mal

mille fiate basciando e di gioia infinita colmo, senza

si gettò a' piedi di Fenicia domandandole con ogni

parole pregò che piú di simil pratica non le

l'altro basciando e di gioia piangendo, bevevano le

calde lacrime tutti pieni di estremo contento. Ora, mentre

e che si preparava di carolare e star in

Lionato accostatosi, che pieno di gioia pareva che coi

quello pregò che degnasse di farli una grandissima grazia

che a lui sarebbe di meravigliosa contentezza cagione. Messer

che molto volentieri e di grado la farebbe. - Ed

gioia e quasi fuor di sé per tanta non

che non dormisse, ringraziò di core Iddio che tanto

rispose che era contento di quello che a lui

cosa, il signor Girondo di consentimento di tutti i

signor Girondo di consentimento di tutti i parenti, con

infinita fu la contentezza di messer Lionato e di

di messer Lionato e di tutti i suoi. E

cara Fenicia sotto nome di Lucilla sposata, quella alora

solennemente sotto il nome di Fenicia di nuovo sposò

il nome di Fenicia di nuovo sposò. Cosí tutto

vestita d'una veste di finissimo damasco bianco come

sottile e nobilissimo drappo di finissima seta alquanto rilevato

in fuori la forma di duo pomi rotondi, l

piacevole e pura bianchezza di condecevole e vergineo rossore

la gola ritondetta che di neve sembrava. Ma chi

aperto un museo inestimabile, di finissimi rubini cinto e

rubini cinto e pieno di perle orientali, le piú

scherzanti parevano proprio fila di terzo e biondo oro

girassero! Erano le braccia di giusta misura, con due

tutte l'altre giovani di gran lunga di bellezza

giovani di gran lunga di bellezza avanzava. Né ancora

si stette tutto quel dí in gioia ed in

non si potevano saziare di mirare e goder parlando

era quello che fuor di modo gioiva, e quasi

giorno e venuto il dí seguente, s'apparecchiarono per

egli facesse. Questi il dí medesimo ne andò a

la fine era successo. Di che il re mostrò

volta a la presenza di lei tutta l'istoria

occhi l'adirata ombra di lei, che fieramente contra

Timbreo che a casa di messer Lionato il signor

n'andasse. Andarono adunque di brigata a la casa

volevano parlare, tutto pieno di meraviglia si fece loro

con la moglie vestiti di nero, per la crudel

rimembranza de la morte di Fenicia cominciarono a piangere

Timbreo, a la presenza di quanti quivi erano, narrò

immatura morte, come credeva, di Fenicia, e insieme col

e a la madre di lei di cosí fatta

la madre di lei di cosí fatta sceleratezza perdono

sceleratezza perdono. Messer Lionato di tenerezza e di gioia

Lionato di tenerezza e di gioia piangendo, ambidui amorevolmente

piú posso astringo, che di me e de le

una cosa piglierò ardire di supplicarvi, la quale a

sconsolato vecchio picciola ricompensa di tanta perdita quanta fatta

mi ricercate, essendovi io di molto maggior ubligato e

mia a la presenza di tutti questi signori gentiluomini

stata incolpata. Similmente quel dí istesso fu Fenicia dal

messo a posta avvisata di quanto era occorso. Del

il quale, avvisata Fenicia di quanto intendeva fare, metteva

compiti i dicesette anni di sua etá, e in

seco stava, ed era di circa quindeci anni e

proprio un bellissimo fiore, di maniera che poco meno

deliberò non tardare piú di metter ad effetto il

pensiero. Onde, essendo un dí in compagnia dei dui

eravate per sposar Fenicia, di questo v'assicuro ben

conviene che andiamo fuor di Messina circa a tre

si vederá la giovane di cui v'ho parlato

v'ho parlato e di brigata desinaremo. - Accettò l

arrivare con una squadra di gentiluomini, che giá in

fu avvertito del venir di messer Lionato, egli col

e dato il buon dí e ricevuto, tutti di

dí e ricevuto, tutti di brigata di Messina se

ricevuto, tutti di brigata di Messina se ne uscirono

in simil cavalcate avviene, di diverse cose ragionando giunsero

in sala, che era di razzi alessandrini e tapeti

sète in vostra libertá, di pigliarla o lasciarla. - Il

piacciuta, avendo giá deliberato di sodisfare a messer Lionato

stato un poco sovra di sé, cosí disse: - Signor

veggiate quanto son desideroso di sodisfarvi e conosciate che

signor Timbreo per parole di presente sposò la sua

vide la giovane uscir di camera, cosí intorno al

che parendogli nel viso di quella scernere alcune fattezze

non si poteva saziar di mirarla, di modo che

poteva saziar di mirarla, di modo che l'amore

le mani. In capo di tavola fu messa la

cavalier Girondo. E cosí di mano in mano furono

stagione concedeva, la zia di Fenicia, che in villa

non volendo la madre di Fenicia che nessuno se

inchiodatala la fece turar di pece, di maniera che

fece turar di pece, di maniera che ciascheduno teneva

dentro fosse il corpo di Fenicia. Dapoi su la

con i parenti vestiti di nero, accompagnarono la cassa

terra con general pianto di tutta la cittá, e

arca fatto un deposito di pietre e quello con

gli fossi data, ¶ femmi di grave error parer nocente

ch'al mio sposo di mia fé non calse

cagione de la morte di Fenicia, e varii ragionamenti

facendosi, e tutti mostrando di cosí pietoso accidente compassione

pietoso accidente compassione come di cosa che fosse stata

con un certo inchiavamento di core, che non sapeva

poi che la casa di messer Lionato era grandissima

sorelle ne la camera di dietro a quella di

di dietro a quella di suo padre e di

di suo padre e di sua madre, che fosse

la camera del padre; di modo che, combattuto ed

maniera de la morte di Fenicia e conoscendo chiaramente

il manigoldo e omicida di quella, sí perché fieramente

sí perché fieramente era di lei acceso ed altresí

stato la vera cagione di tanto scandalo, si sentiva

scandalo, si sentiva scoppiare di soverchia doglia il core

essendo fatto il settimo dí dei funerali di Fenicia

settimo dí dei funerali di Fenicia e non li

seco se n'andò di varie cose ragionando. Onde

chiesa ove il sepolcro di Fenicia era stato fatto

ai servidori che nessun di loro entrasse in chiesa

Il che egli fece di subito. Entrarono dunque tutti

Timbreo, che tutto pieno di meraviglia attendeva che cosa

era inginocchiato. Poi, pieno di singhiozzi e di lagrime

pieno di singhiozzi e di lagrime, cosí al signor

questo deposito fu questi dí seppellita, imperò che de

E se tu, piú di me pietoso che io

pietoso che io pur di me stesso non sono

queste mani quella vendetta di me prenderò che per

mai una minima ombra di macchia non volesti sofferire

macchia non volesti sofferire, di te e de la

Girondo diceva, era quasi di se stesso fuori non

da me amata e di tal modo che, se

moglie non divenisse, che di leggero chiedendola poi io

in croce, - e alora di nuovo s'inginocchiò, - ti

vendetta, imperò che pensando di quanto scandalo sono stato

emendare, io non intendo di te altra vendetta prendere

questo la benedetta anima di Fenicia ritornarebbe al suo

era innamorato e nulla di te sapeva, perciò che

le feci dire, può di leggero tutta la cittá

putta. Altrimenti a me di continovo parrebbe aver dinanzi

imporle cosí vituperosa macchia di bagascia come fa. Gli

Timbreo si fosse pentito di far il parentado, parendogli

maggiori. Era il legnaggio di messer Lionato in Messina

antichissimo e nobile e di molta riputazione, ma le

le sue ricchezze erano di privato gentiluomo, ancor che

suoi vecchi avevano avute di molte terre e castella

estrema doglia e svenimento di core erano venuti alcuni

non avvezza ai colpi di perversa fortuna abbandonando se

piú a una statua di marmo che a creatura

rassembrava. Il perché fu di peso sovra un letto

sparse come Fenicia figliuola di messer Lionato infermava sí

A questa voce vennero di molte gentildonne parenti ed

la meglio che sapevano di consolarla. E come tra

s'era, ripigliando alquanto di lena e veggendo che

veggendo che per pietá di lei quasi tutte lagrimavano

a me sono elle di nuova doglia cagione, e

al caso occorso niente di profitto recano. Egli è

doglia; ma il modo di questo repudio è quello

io acquisto biasimo eterno di quel peccato che mai

dirò feci, ma certo di far non ci pensai

ho sempre confessato, e di nuovo confesso, che il

per nobiltá e antiquitá di sangue si sa quello

piú antichi e nobili di tutta questa isola, essendo

io non era degna di tanto cavaliere, dico altresí

mai non ho pensato di dar di me ad

ho pensato di dar di me ad altrui quello

averei conosciuto la bontá di Dio verso me. Or

me. Or faccia Iddio di me quello che piú

mia fede è stata di poco prezzo, insieme con

e sí vituperoso errore, di cui contra ogni ragione

in pace. A me di qui a poche ore

poche ore quattro braccia di terra basteranno. Mio padre

abbino almeno questo poco di consolazione, che de l

innanzi al giusto tribunale di Cristo conosciuta sia di

di Cristo conosciuta sia di tale infamia innocente. E

che desiosa d'uscire di questo carcere terreno verso

Fenicia ne le braccia di quelle sue amiche e

moglie d'un fratello di messer Lionato, e tutte

ore gli smarriti spiriti di Fenicia a spasso, quando

era venuto un isvenimento di tal fierezza che noi

fossi morta ed uscita di tanti affanni. - Figliuola mia

volle che persona alcuna di questo fatto sapesse nulla

mandar la figliuola fuor di Messina a la villa

il fratello, e quello di quanto intendeva che facesse

aveva nome il fratello di messer Lionato, - la notte

provigione ne la villa di quello che bisognava, mandò

figliuola e una sorella di Fenicia, che era di

di Fenicia, che era di tredici in quattordici anni

altro cavaliere giovine e di nobil famiglia, detto per

nuova, restò senza fine di mala voglia, perciò che

era de le bellezze di Fenicia innamorato e cosí

che teneva per fermo di morire se Fenicia per

Timbreo fatta, si credette di cordoglio spasimare, e al

una fratellevole amicizia. Ma di questo amore, che che

al folle pensiero tardò di dare effetto. E avendo

un giovine cortegiano, uomo di poca levatura ed a

che ancora non era di casa uscito, ma tutto

venuto per parlar teco di cose di grandissima importanza

parlar teco di cose di grandissima importanza che al

gode de l'amor di lei, e questa sera

parola tua e giurarmi di non offender né me

farai quello che piú di tuo profitto ti parrá

Timbreo tutto stordito e di modo fuor di sé

e di modo fuor di sé, che quasi fu

quasi fu per uscire di sentimento. E poi che

ubligatissimo, veggendo quanto amorevolmente di me e de l

maggiori. E poi che di grado t'offeri a

che spinto ti ha di questo fatto ad avisarmi

anderete verso la casa di messer Lionato e in

e in quelle rovine di edificii, che sono dirimpetto

sono dirimpetto al giardino di esso messer Lionato, vi

una facciata del palazzo di messer Lionato, ove era

onoratamente un suo servidore, di quanto aveva a far

giá instrutto, e quello di soavissimi odori profumò. Andò

Andò il profumato servidore di compagnia del giovine che

gli passarono tutto il dí, chi potrebbe a pieno

sfortunato signore, dal velo di gelosia accecato, quel giorno

che vivo fosse. Egli di mezza ora innanzi il

in quel luogo rovinoso, di tal maniera che poteva

instabili, sdegnose ed appetitose di cose nuove, ed ora

lo stropiccio dei piedi di quelli che venivano ed

parola assalire, tutto pieno di còlera, di stizza, d

tutto pieno di còlera, di stizza, d'ira e

stizza, d'ira e di furore, in sé rodendosi

finestra de la casa di messer Lionato, a quella

e chiaramente conosciutolo, quello di lui pensò che in

salito servidore dismontò, e di brigata a casa del

il tutto, egli fece di questo meravigliosa festa, e

Fenicia, che in compagnia di due sorelle di lei

compagnia di due sorelle di lei minori e de

madre, certi suoi lavori di seta trapungeva. Quivi il

intendere. - Alora il messo di questa maniera parlò: - Egli

annoi. Il signor Timbreo di Cardona a voi, messer

prima il facesti sire di Corneto che marito. - Fenicia

punto che mi parlasti di questo maritaggio, che il

se egli era pentito di pigliar mia figliuola per

de la meravigliosa imagine, di danari e d'altre

famiglia al vostro castello di San Giovanni in Croce

umanamente a restar quel dí e duoi altri appresso

E ritrovandosi il secondo dí con voi alcuni gentiluomini

me stesso alora delbeirai di scriverla e farvene un

ho perciò voluto restar di mandarvela. Vi piacerá adunque

e farle questo favore di riporla nel vostro museo

nel vostro museo, ove di tanti uomini dotti le

come il signor ¶ Timbreo di Cardona essendo col re

essendo col re Piero di Ragona in Messina ¶ s

in Messina ¶ s'innamora di Fenicia Lionata, e i

prendesse. ¶ Correndo gli anni di nostra salute MCCLXXXIII, i

siciliani, non parendo loro di voler piú sofferire il

si puotero imaginare esser di francese nessuno gravide, il

francese nessuno gravide, il dí medesimo svenarono, e successivamente

siciliano. Il re Piero di Ragona, avuto questo avviso

lui, come a marito di Gostanza figliuola del re

re Piero tenne molti dí in Palermo la corte

I, che il reame di Napoli teneva, con grossissima

per mare per cacciarlo di Sicilia, gli andò a

incontro con l'armata di navi e galere che

grande e con uccisione di molti crudele. Ma a

ed armeggiandosi tutto 'l dí e facendosi balli, un

d'una giovanetta figliuola di messer Lionato de' Lionati

Lionato de' Lionati, gentiluomo di Messina, la quale oltra

a poco cosí fattamente di lei s'accese, che

senza la soave vista di quella né sapeva né

barone il signor Timbreo di Cardona, e la fanciulla

il re in quei dí gli aveva data la

aveva data la contea di Collisano con altre terre

Collisano con altre terre, di maniera che la sua

dal re aveva, era di piú di XII mila

aveva, era di piú di XII mila ducati. Ora

de la fanciulla, quel dí che la vedeva beato

e saggia, s'avvide di leggero de la cagione

riverenza. Il cavaliere ogni dí piú s'accendeva, e

amante si ritrovava molto di mala voglia, e tanto

e veggendo la costanza di lei esser tale, che

tale, che se voleva di quella divenir possessore bisognava

che molti discorsi sovra di questo ebbe fatto, conchiuse

fatto, conchiuse tra sé di farla al padre richieder

buona nuova e sapendo di quanta autoritá e valore

impedire, nuovo modo ritrovò di porre impedimento a cosí

Messina come fra pochi dí il signor Timbreo Cardona

deveva sposar Fenicia figliuola di messer Lionato, la qual

che a nessuno cercava di dar nocumento e a

tutti quanto poteva giovava, di modo che ciascuno di

di modo che ciascuno di tal parentado mostrava grandissimo

debbia recare. - Il barone di malissimo talento pieno, con

che mai a donna di cattiva vita fossero dette

torto a braveggiare contra di me e dirmi villania

ci è, e pensando di far altrimenti voi vi

mangiare che un poco di pane e d'acqua

insieme con le robe di quello ridotti in un

imagine per vedere se di colore si cangiava. Onde

la sua imagine farsi di color giallo e poi

sovra modo contento, parendogli di poter esser sicuro de

trovava, non avendo il dí innanzi a la sua

donna non ubidiva, fece di necessitá vertú e si

ora grosso ed ancor di mezza qualitá un filo

sgarbato, che averebbe fatto di buona voglia rider qualunque

le mostrò un fuso di filo. La giovane alora

le serviranno in luogo di stropicciatoio, se le rodessero

ella recò al barone di buone vivande per desinare

volesse avisare il marito di cosa alcuna, si prepose

prepose ne l'animo di voler attendere l'avvenimento

Ma per non discorrere di passo in passo le

faceva portar molto abondevolmente di buoni e delicati cibi

signor Ulrico tutto il dí vedeva e rivedeva la

boemo mille fiate il dí apriva la borsa e

nondimeno non parve loro di cotal fatto chiedergli la

stava in gran pensiero di ciò che far devesse

e non si curasse di dargliene avviso, deliberò mettersi

verso Boemia, e tanto di giorno in giorno caminò

da prima alloggiato e di lui diligentemente spiando, intese

spiando, intese quello molti dí innanzi essersi partito. Del

che cosa del fatto di quello imaginarsi. E il

effetto era pensando, propose di mettersi a la prova

mettersi a la prova di quello per cui d

deliberò pagare anco costui di quella moneta ch'egli

che voleva la signora di quello, venendo da la

aveva trovato molto piú di quello che la fama

donna, partito che fu di castello il baron ongaro

che era a muro di quella ove il compagno

vi troveria alcune accie di filo ed un arcolaio

barone, averebbe una statua di marmo piú tosto veduta

quasi ch'egli arrabbiò di stizza e fu per

e fu per uscir di sentimento. Veggendo poi ch

era, passato il primo dí, cominciò a dipanare. La

uomo al marito avvisandolo di quanto fatto aveva. Il

per far il processo di quanto i dui baroni

baroni, i quali, alquanti dí avanti, aveva la donna

Ulrico avesse il possesso di tutto l'avere e

veggendosi per esperienza ogni dí il contrario, perché tra

donne ce ne sono di varie maniere, come anco

reina, presala per dama di onore, le ordinò grossa

e tutti gli ascoltanti di questa loro proposta fecero

risa e si beffavano di loro. Il che eglino

che s'affaticava levar di capo ai dui ongari

con loro, perché essi di grado, non conducendo a

anco a me piace di entrare, con questo patto

vo' sempre poter far di mia moglie ciò che

che voi detto avete di mettere, che la donna

lei né ad altri di questo motto nessuno. - Contrastarono

de la reina e di nuovo stimolato il boemo

chiamavano, - sono pur disposti di mettersi a la prova

mettersi a la prova di ciò che si vantano

noi, - risposero gli ongari, - di nuovo affermiamo tutto ciò

si sgomentò, ma il dí seguente, vestitosi riccamente, andò

piú bella ed aggraziata di quello che si diceva

a dirle molte ciance, di modo che ella subito

ella subito s'avvide di ciò che egli andava

era mal pratico e di poca levatura, non cessò

poca levatura, non cessò di cicalare che si scoperse

che si scoperse esser di lei fieramente innamorato. La

cosí leggermente mostrandosi schifa di cotali ragionamenti, non restava

cotali ragionamenti, non restava di farli buon viso, di

di farli buon viso, di modo che l'ongaro

combatterla. Ella, veggendolo augello di prima piuma, fece pensiero

prima piuma, fece pensiero di fargli un sí fatto

giuoco, che per sempre di lei si ricordasse. Onde

marmo intagliate l'arme di questo regno, ed entrato

al suo albergo, pieno di tanta gioia e tanto

capeva nel cuoio. Il dí seguente, come fu venuta

de la donna andò di lungo a la camera

serrò. Era l'uscio di modo acconcio, che di

di modo acconcio, che di dentro non si poteva

e oltra questo aveva di fuori una fortissima serratura

barone stava arrivata, quella di fuori via serrò, e

dava il lume era di modo alta, che senza

era ne l'uscio di essa camera, il quale

pane ed un bicchiero di vino, come si suol

levandosi senti una voce di donzella, che dal bucolino

ha impregionato e intende di farvi portar quella penitenza

assicuro che, quanto piú di filo filarete, tanto i

detto, perché altro motto di questo non vi si

battuto de la camera, di modo che chi veduto

egli era in prigione, di sdegno e di rabbia

prigione, di sdegno e di rabbia pensò morirsi ed

l'ora e il dí ch'in sí fatto

fatto farnetico era entrato di voler espugnare l'onestá

e sterpato gli fosse, di maniera che perdeva quasi

caso in un canto di quella una conocchia carica

quella una conocchia carica di lino e il fuso

il fermo proponimento che di conservar l'onor nostro

essorto a perseverare, ricordandovi di continovo che come la

onore ha perduto quanto di bene possa avere in

che io ho detto di avere in animo di

di avere in animo di fare, per esser cosa

che essendo un giorno di brigata il cavaliero con

alquanti gentiluomini e parlandosi di varie cose, vi fu

medico a Cuziano, cittá di Boemia, ove sono le

a la libidine, ché di leggero a le preghiere

salde. E quelle poche di ogni riverenza ed onore

arte mia in spazio di poche ore ti farò

farò una picciola imagine di donna con certa mia

che facesse ad altrui di sé copia, subito essa

spento carbone e putirá di maniera che il puzzo

sia tentata, si fará di color giallo come un

da la fama che di lui e de l

intendeva, perciò che quelli di Cuziano narravano cose incredibilissime

incredibilissime de l'arte di quello. Convenuto adunque seco

Quivi essendo dimorato alcuni dí, deliberò andar a la

venne in grandissima grazia di tutti. Il re, che

mandato a la diffesa di certo luogo che i

infestavano sotto la condotta di Mustafá basciá, egli in

lor confine, acquistando nome di valente e forte soldato

e grazia del re, di maniera che, oltra i

avesse, sperando ogni giorno di meglio. Tanto piú poi

viveva, quanto ch'ogni dí piú e piú volte

volta, essendo molti cortegiani di brigata, tra i quali

e mezzo che partiste di Boemia, e mai non

giovane? Certamente molto poco di lei vi de' calere

che spesso abbia nuova di me ed io di

di me ed io di lei, non ci mancando

assai sovente la comoditá di visitarci con lettere. La

le frontiere dei nemici di Cristo, ponno in me

posso viver sicuro, come di colei che, oltra la

ongaro, - che voi dite di esser sicuro de la

preghiere né a doni di tutto il mondo, che

Signor Iddio. La donna di sua natura è mobile

de l'altre, che di carne e d'ossa

esser cosí, e giovami di credere che in effetto

le chimere loro sono di maniera ostinati che de

tutti gli uomini fossero di medesimi costumi, veggendosi tutto

costumi, veggendosi tutto il dí il contrario manifestamente, perciò

piú de le volte di contrario temperamento e di

di contrario temperamento e di costumi diversissimi, e ciò

cavalier boemo avesse ragione di credere de la sua

ove questa nuova donna di marmo dimora e le

che impegnariano quanto possedevano di beni mobili ed immobili

immobili, se in spazio di cinque mesi, mentre il

spese straordinarie gravare, contentandosi di quel censo che ai

moneta. Onde conoscendo che di straordinario aiuto gli era

discorsi tra sé fatti, di mettersi in corte ai

signore, e quivi tale di sé dar esperimento ed

lungamente in corte. Ché di condurla seco e tenerla

forse alcuna mala contentezza di lei, il perché un

lei, il perché un dí cosí gli disse: - Marito

ch'io possa, farò di buon core quanto voi

piú del solito stesse di mala voglia, ed altro

e fuggir la compagnia di ciascuno che tanto soleva

paia divenuto malinconico, io di grado la vi dirò

poveramente. E la cagione di questo è che il

questo fatto tutto il dí discorrendo e diverse imaginazioni

uno che assai piú di tutti gli altri mi

vagliono, io mi governerò di maniera che, col favore

col favore e cortesia di quello, potremo piú agiatamente

potremo piú agiatamente vivere di quello che facciamo. E

turchi, fui dal conte di Cilia richiesto di mettermi

conte di Cilia richiesto di mettermi in casa del

l'altra parte penso di devervi lasciar qui senza

esser veduto fra uomini di valore. E questo è

mi tien legato qui, di modo che non so

che era valorosa e di gran core e che

metterci meglio in arnese di quello che siamo. Ché

diciate le donne esser di povero core, io vi

da voi inteso che di giá il re su

conosciuto. Onde mi giova di credere che il re

buono e convenevol partito. Di questo mio pensamento non

avete aperta la strada di poterne parlare, non resterò

che abbiamo a vivere di continovo con voi in

onestamente e farci servire di ciò che ci bisogna

tener anco un paio di cavalcature, facendo una vita

siano allevati ad etá di poter servire, gli metteremo

e con altri baroni, di modo che eglino, essendo

oncia d'onore che di quanto oro sia al

e veggendovi star sí di mala voglia, ho sempre

cavalieri aver luogo degno di voi. Onde, come colei

concesso vivere il vorrò di continovo, amando molto meglio

con la dolce memoria di voi anderò ingannando i

i miei pensieri, sperando di vedervi assai piú lieto

mio proponimento è prima di morire che mai una

la mia pudicizia. Ora di questo io non so

mai una minima scintilla di sospetto di quella in

minima scintilla di sospetto di quella in mente non

assicurarvi, a me saranno di contentezza infinita, come quella

cadesse ne l'animo di chiudermi in una di

di chiudermi in una di queste torri del castello

pur ch'io sappia di far cosa che in

bellezze? io mi sento di gelosia morire e il

volta sola ed uscir di questo gravissimo affanno, sará

pianse: caso veramente degno di pietá e compassione, e

seppellire, dando voce che di peste erano morti. La

quella cittá era sospetto di morbo. E oltra di

di morbo. E oltra di questo, un medico fisico

contessa Bergamina prendeva, questi dí passati, l'acqua dei

l'acqua dei bagni di Acquario per fortificar la

de lo stomaco, era di continovo da molti gentiluomini

altresí che tutto il dí i piú elevati e

elevati e belli ingegni di Milano e di stranieri

ingegni di Milano e di stranieri che in Milano

d'altrui composizioni recitano, di modo che ciascuno che

modo che ciascuno che di vertú o ragionare od

sempre a la presenza di questa eroina, di cose

presenza di questa eroina, di cose piacevoli, vertuose e

giorno che, essendosi lungamente di cose poetiche tra dui

è finita, io sarei di parere che entrassimo in

con ragionamenti piacevoli e di leggera speculazione siano ricreati

Cento Novelle, io sarei di openione che alcuno di