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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1788
filo la mia pace e fama. ¶ ATTO V ¶ SCENA
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1788
consorte tuo di grida e d'armi ¶ cinto? ¶ Maria
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1788
sia il disegno, ¶ egli è crudo, terribile, inaudito: ¶ e
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1788
è crudo, terribile, inaudito: ¶ e la plebe furor più
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1788
tede ¶ recando in mano, e minacciosi brandi. ¶ Che fan
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1788
dritti i miei disegni: ¶ e li saprà chi pur
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1788
puoi, non la franchezza e l'alto ¶ libero dire
8
1788
Che parli? Oh cielo!... e bramo io forse il
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1788
sangue ¶ del mio consorte? e chi 'l può dire
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1788
squarcia... Ei palpitante cade, ¶ e spira;... e fu... Deh
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1788
palpitante cade, ¶ e spira;... e fu... Deh! chi non
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1788
fumante ¶ di sangue sacro e tremendo, tu giaci ¶ entro
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1788
letto? ¶ Ahi donna iniqua! e il soffri tu?... ¶ Maria
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1788
d'iniquità, tu regni, e vivi? ¶ Maria ¶ Fero un
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1788
sue strida io sento, e già venir la miro
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1788
delitto!... Il ciel trionfa: è tolta, ¶ ecco, è strappata
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1788
trionfa: è tolta, ¶ ecco, è strappata la perfida donna
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1788
Oh gioia! ¶ Disgiunti sono,... e straziati,... e morti. ¶ Maria
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1788
Disgiunti sono,... e straziati,... e morti. ¶ Maria ¶ Tremar mi
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1788
intorno ¶ a fero palco?... E chi sovr'esso ascende
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1788
sangue in alto zampilla; e un'ombra accorre ¶ sitibonda
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1788
ecco uscir molti superbi e inetti ¶ miseri re. Già
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1788
tronco il coronato capo!... ¶ E invendicato sei?... Pur troppo
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1788
per te di sangue... E il merti?... Ah! fuggi
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1788
chi parlai?... La reggia è questa? ¶ La reggia?... O
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1788
O stanza di dolore e morte, ¶ io per sempre
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1788
crederò, per tua discolpa: è tale ¶ quel rio fellon
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1788
tradisse?... ¶ Ma il diffidarne è il meglio. — Or tosto
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1788
sia fra noi chiaro e quieto, io giuro ¶ sgombrar
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1788
vola; ottien sol questo, e riedi. ¶ SCENA II ¶ MARIA
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1788
tratta? Ancor d'ammenda è tempo: ¶ vanne, e gli
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1788
ammenda è tempo: ¶ vanne, e gli armati tuoi... ¶ Botuello
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1788
in te ne disegnavi: e cura ¶ a me ne
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1788
nome ¶ ei di Botuello; e per gli spaldi in
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1788
spaldi in arme ¶ corre, e provvede a disperata pugna
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1788
al lampo il vidi; ¶ e scende al pian di
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1788
minacce il suono. ¶ Lieve è l'armi ritrar; ma
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1788
celeste arbitro eletti: ¶ forse è Lamor stromento suo. Va
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1788
nerbo; ¶ manca il vessillo; e l'alzerà Lamorre. ¶ Quai
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1788
passo a ogni uomo ¶ è strettamente chiuso: a chi
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1788
tuo nome Lamorre... ¶ Maria ¶ E che? tant'osi?... ¶ Botuello
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1788
tant'osi?... ¶ Botuello ¶ Oso, e voglio, salvarti: or, quel
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1788
mal partito sei. ¶ Maria ¶ E sia che può: pria
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1788
LAMORRE, MARIA, BOTUELLO ¶ Lamorre ¶ E dove, ¶ dove fuggir potrai
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1788
Tu... già ritorni?... ¶ Lamorre ¶ E tu qui stai? Va
46
1788
Secura ¶ statti. D'Arrigo è la magion disvelta ¶ fin
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1788
o regina: alta, spedita, e intera ¶ giustizia chieggo. ¶ Lamorre
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1788
miei. Saprassi il vero; e tremi, ¶ qual ch'egli
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1788
scorgo ¶ timore, e dubbi, e perigli, ed errori! ¶ Mal
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1788
più che pria... ¶ Maria ¶ E che? tu pur d
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1788
noi sempre ¶ sovra Arrigo, e il saper del suo
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1788
attentossi ei di proporgli, e ottenne, ¶ che a lui
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1788
taci. ¶ Inorridir mi sento... E avea poc'anzi ¶ ei
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1788
a ordir la trama; e tesi ¶ da me tai
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1788
attentava: ei scusa ¶ cerca, e non trova, a tanto
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1788
sospetto. ¶ Corro ad Ormondo; e il debil cor d
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1788
sua fermezza ¶ gli espongo; e fingo che la trama
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1788
pur tradito si crede; e altrove tosto ¶ volte sue
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1788
di rapire il fanciullo; e ch'ei fea tosto
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1788
di svelarti il tutto: ¶ e che a tal fin
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1788
di fede appien prestargli, e a tal lo indussi
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1788
attende... ¶ Maria ¶ Venga egli, e tosto ei venga. ¶ SCENA
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1788
invidiosa, cruda, ¶ nemica donna? E chi gliel dona? il
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1788
BOTUELLO, ORMONDO ¶ Maria ¶ Parla; e di' vero; ¶ che favellotti
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1788
Maria ¶ Tempo or non è di menomar suoi detti
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1788
vel; sue temerarie inchieste, ¶ e tue promesse temerarie, narra
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1788
promesse temerarie, narra. ¶ Ormondo ¶ ... È vero,... ei... mi chiedea
68
1788
ei primo avrebbe Elisabetta, e Ormondo, ¶ e sé tradito
69
1788
avrebbe Elisabetta, e Ormondo, ¶ e sé tradito: ma di
70
1788
non mai visto padre! ¶ E v'assentivi tu? ¶ Ormondo
71
1788
Botuello ¶ Arte, ma tarda, è ne' suoi detti. Oh
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1788
ei tra 'l vero e la menzogna! In tempo
73
1788
squarciare a un tempo e dal dubbio, e dall
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1788
tempo e dal dubbio, e dall'ira, ¶ e dal
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1788
dubbio, e dall'ira, ¶ e dal timore; e, il
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1788
ira, ¶ e dal timore; e, il crederai? pur anco
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1788
Maria ¶ Oh cielo! ¶ Arrigo è tal, ch'or che
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1788
sua folle impresa... ¶ Botuello ¶ E che può far? ¶ Maria
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1788
io; ma pure... ¶ Botuello ¶ E chi sa, dove ¶ volgere
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1788
vuoi che Arrigo ricovri? E se in persona ¶ con
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1788
Maria ¶ Oh fatal giorno! e d'altri assai più
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1788
più tristi ¶ foriero forse! e fia pur vero, al
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1788
me! Contro chi stato è pria ¶ l'amor mio
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1788
forza adoprerei?.... Nol posso... ¶ e, sia che vuol, mai
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1788
ei nuocer molto... ¶ Maria ¶ E qual può danno ei
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1788
sola ¶ scema ad Arrigo; e nessun menom'atto ¶ di
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1788
persona fosse?... ¶ Maria ¶ Insofferente è troppo: ¶ l'onta, il
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1788
l'onta, il rimorso, e il disperato duolo ¶ più
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1788
avrà, quanti ho nemici e infidi ¶ sudditi rei. ¶ Botuello
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1788
veggo un mezzo; ¶ uno, e non più. — Scende or
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1788
Ivi ritratto ¶ ei s'è pur dianzi ad aspettarvi
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1788
giorno, ¶ per poi partirsi: e v'ha con sé
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1788
mano ¶ nessun si attenta; e così nullo a un
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1788
alle ragion tue giuste; ¶ e a lui, se il
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1788
se il brami... ¶ Maria ¶ E se i comandi ¶ si
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1788
sappia eseguir? Ma, breve è il tempo; ¶ pria che
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1788
a me non giova; ¶ e, giovasse pur anco, io
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1788
Io già t'offesi, ¶ è ver; ma apertamente ognor
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1788
risparmiarti voglio ¶ più finzioni, e più lusinghe omai; ¶ e
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1788
e più lusinghe omai; ¶ e più delitti. ¶ Maria ¶ Oh
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1788
delitti. ¶ Maria ¶ Oh cielo! e tal rampogna ¶ merto io
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1788
giunta, ¶ che il rampognarti è vano. Assai fia meglio
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1788
merti: — ¶ ma pur, mi è dolce un breve sfogo
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1788
dolce un breve sfogo; e il farti ¶ or, per
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1788
forti assai de' tuoi, ¶ e meno infami, stanno. In
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1788
Ai fidi ¶ tuoi consiglieri, e a' tuoi rimorsi in
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1788
per più non dirti: e il guiderdon fia questo
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1788
son io non rimembri, e chi tu fosti?... ¶ Deh
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1788
nel supporti ¶ di pentimento, e di consiglio ancora ¶ capace
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1788
Arrigo ¶ In trono siedi: e il trono ¶ alta efficace
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1788
trono ¶ alta efficace ell'è ragion pur sempre. ¶ Ma
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1788
sempre. ¶ Ma, stupor nullo è in me: quanto ora
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1788
non son, qual pensi; e che vostre arti vili
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1788
di chi gli ascolta, e di chi gli usa
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1788
t'offendo io sempre; e me tu in fatti
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1788
dessi. ¶ Creder non volli, e non veder, pur troppo
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1788
lassa me! — Ma tardo ¶ è il pentirmene, e vano
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1788
tardo ¶ è il pentirmene, e vano... Oh cielo!... E
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1788
e vano... Oh cielo!... E fia, ¶ fia dunque ver
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1788
che tu l'oda, è l'amor mio già
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1788
delle finte ¶ tue parolette; e non dell'assegnata ¶ diversa
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1788
dell'assegnata ¶ diversa stanza; e non del tolto figlio
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1788
non del tolto figlio; ¶ e non di regia autorità
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1788
usati tuoi, son questi; è mia la colpa, ¶ s
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1788
ch'io non comporto, ¶ è l'oltraggio che a
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1788
me novello or fai. ¶ E che? di tante tue
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1788
prova?... ¶ Arrigo ¶ Ormondo ¶ perfido è, sì, ma non quant
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1788
a promettere, a sedurre, ¶ e a lusingar, me l
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1788
conobbi ¶ la fraude tosto, e acconsentirvi io finsi, ¶ per
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1788
Maria ¶ Vile impostura ell'è. Chi spender osa ¶ così
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1788
son ben dotti. ¶ Botuello e Ormondo in nobile vicenda
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1788
troppo hanno il loro, e troppo aperto il tuo
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1788
tu fossi da ascoltarla, è lieve ¶ chiarir qui tosto
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1788
io di costoro?... ¶ Maria ¶ E come in altra guisa
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1788
dagli occhi trarti? ¶ Arrigo ¶ È tolta omai: ¶ troppo veggo
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1788
veggo... — Ma pur, convinto e pago ¶ vuoi farmi a
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1788
mi affidi, ¶ nemico t'è. Su via, dunque la
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1788
me stessa a schietto ¶ e solenne giudizio non disdegno
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1788
mai non si vieta, e muta ¶ pe' buoni stassi
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1788
rocca. ¶ L'invito accetto; e infin che l'alba
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1788
non mi stia, m'è grata. ¶ Confusion recarti, ancor
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1788
pietade, ¶ ne andrà destando: e sallo il ciel s
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1788
d'averlo amato troppo, ¶ e non ben conosciuto. Or
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1788
parte io scorgo ¶ timore, e dubbi, e perigli, ed
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1788
primier ti sconsiglio. ¶ Arrigo ¶ E asil mi fora, ¶ terra
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1788
sarebbe ¶ qui men secura e libera, d'assai. ¶ Nol
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1788
quasi a sua prole; e schiva ¶ quindi ognor più
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1788
di Roma erano oppressi, ¶ e che col latte il
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1788
volga a te solo; e mezzi io t'offra
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1788
mezzo ¶ di tua grandezza, e in un di pace
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1788
occhio han visto ¶ Elisabetta, e il regno suo: recenti
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1788
afflisse. Odio profondo, ¶ eterno, e tale in noi lasciò
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1788
Arrigo ¶ Chi 'l niega? E tu, credi me forse
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1788
Arrigo ¶ Quindi ei m'è tolto. ¶ Ormondo ¶ E quindi
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1788
m'è tolto. ¶ Ormondo ¶ E quindi ¶ ritor tu il
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1788
Arrigo ¶ Veglian custodi. ¶ Ormondo ¶ E' puonsi ¶ deludere, comprare... ¶ Arrigo
157
1788
puonsi ¶ deludere, comprare... ¶ Arrigo ¶ E pon, ch'io l
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1788
io pervenga ¶ a trafugarlo, e ti vedrai tu tosto
159
1788
Arrigo ¶ — Assai gran trama è questa. ¶ Ormondo ¶ Spiaceti? ¶ Arrigo
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1788
allor ch'egli aspettato è meno, ¶ più certo è
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1788
è meno, ¶ più certo è sempre; e che ragion
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1788
più certo è sempre; e che ragion di stato
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1788
di stato ¶ il vuole; e ch'util sei per
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1788
util sei per trarne, e laude. ¶ SCENA III ¶ ARRIGO
165
1788
n'abbia. — ¶ Gran trama è questa, e può gran
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1788
Gran trama è questa, e può gran danno uscirne
167
1788
mia: pur non m'è nuova ¶ tal cosa. Or
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1788
propria bocca la discolpa; ¶ e non per via di
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1788
co' detti ¶ spiacermi teme; e in un, coll'opre
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1788
quant'ella t'ami; e in prova, ¶ io, benché
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1788
non vorria la regina: e tal, che udirlo ¶ tu
172
1788
cosa, che a dirsi è dura, ¶ ma che pur
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1788
che pur segno ella è d'amor non lieve
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1788
perché il dir gli è imposto. ¶ Arrigo ¶ Non mi
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1788
imposto. ¶ Arrigo ¶ Non mi è l'udirti imposto. ¶ Botuello
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1788
nome ¶ a perfidia impunita è invito e sprone. ¶ Messo
177
1788
perfidia impunita è invito e sprone. ¶ Messo di pace
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1788
noi non viene Ormondo; ¶ e a lungo pur tu
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1788
pur tu l'odi; e a lui... ¶ Arrigo ¶ Felloni
180
1788
traditor! ma non discreto, e meno ¶ destro, ei già
181
1788
le ascose sue speranze, ¶ e i rei disegni: onde
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1788
mi tradisca. ¶ Botuello ¶ Egli è il vederlo lieve; ¶ cui
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1788
Arrigo ¶ Che spero?... Nulla: e nulla chieggio; e nulla
184
1788
Nulla: e nulla chieggio; e nulla... ¶ Ma tu, che
185
1788
dir? fuorché un iniquo è Ormondo; ¶ che a te
186
1788
te si tendon lacci; e che pel figlio, ¶ per
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1788
atroce d'ogni infamia e fraude! ¶ Stolto! che volli
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1788
l'offerte inique ¶ moveano? e speri, che impunita ell
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1788
quest'atra ¶ gente infame, è la colpa. Ardito avrei
190
1788
presso a colei chi è reo? — ¶ Io son preso
191
1788
brevi detti ultimo sfogo è forza ¶ ch'io doni
192
1788
furor mio: ma tempo è poscia ¶ di tentar più
193
1788
consigli rei, poi tradimenti e danni ¶ da lor traevi
194
1788
calma ¶ te stesso torna, e gli altri tutti a
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1788
il petto alla fidanza; e omai ¶ di novità desio
196
1788
che scerre, ¶ per quanto è in me, destro consiglio
197
1788
in me, destro consiglio e fido; ¶ quindi tentar con
198
1788
ogni uom destro consiglio e fido ¶ appare a te
199
1788
tuo sposo: ed egli ¶ è pure il solo, in
200
1788
piaga ¶ del diffidare apristi; e tu la sana. ¶ Non
201
1788
mantener la ria discordia; e forse ¶ fomentarla si attenta
202
1788
la chiesta tua duro è il rifiuto; ¶ pur voglia
203
1788
faccia, ¶ meco almen serbi, e che all'antica mostra
204
1788
rammenti ¶ che re, consorte, e genitor tu sei. ¶ Arrigo
205
1788
Arrigo ¶ So quale incarco è il mio: se me
206
1788
A chiarir tutto, ¶ bastante è il dì. Vedrò de
207
1788
ei si duole. Invaso e guasto ¶ d'ambizion, ma
208
1788
nulla ¶ negar di quanto è in te. Ciò ch
209
1788
a forza in mille e mille ¶ palesi danni: che
210
1788
suo danno or fora. ¶ E il figlio... Oh ciel
211
1788
a Arrigo dei. ¶ Maria ¶ E il figlio appunto, oltre
212
1788
pegno ei forse non è? Qual maraviglia, ¶ se reo
213
1788
in trono ¶ cieca fidanza, è inescusabil fallo. ¶ Maria ¶ Precipitar
214
1788
tuo pegno ¶ si alberga; e qui de' tuoi più
215
1788
gli apri ogni strada; e togli ¶ sol ch'ei
216
1788
per mia gloria sicurezza e pace, ¶ trova efficaci e
217
1788
e pace, ¶ trova efficaci e dolci mezzi, ond'io
218
1788
l'indugiar non vale; e omai non deggio ¶ più
219
1788
assegnarmi ¶ quella insolita stanza?... È ver, che un tetto
220
1788
inganno l'innocenza alberga; ¶ e me non cape scellerata
221
1788
scellerata reggia: ¶ ma soverchio è l'oltraggio; aperto è
222
1788
è l'oltraggio; aperto è troppo ¶ il diffidare. Al
223
1788
tue vicende, pur troppo; e me non manda ¶ qui
224
1788
Pace? ove appien non è uguaglianza, pace? ¶ Men lusingai
225
1788
parmi... ¶ Arrigo ¶ T'inganni. È questo il giorno ¶ scelto
226
1788
varcar meco ogni meta: e questo ¶ a un tempo
227
1788
questo ¶ a un tempo è il dì, ch'oltre
228
1788
S'ella t'inganna, è giusto ¶ lo sdegno in
229
1788
venga ¶ mediator, pur oso (e a me l'impone
230
1788
ogni modo accresco ¶ baldanza e ardir di questi schiavi
231
1788
pur potrei, mi appiglio: ¶ e spontaneo prescelgo irmene in
232
1788
Tal non mi pare: e spero abbia a tornarne
233
1788
vien preso a scherno? E ov'egli ¶ pietà pur
234
1788
superbia, ove di possa è vuota? ¶ Non obbedito re
235
1788
Gallia? pensa, ¶ ch'ivi e di sangue e d
236
1788
ivi e di sangue e d'amistà congiunta ¶ la
237
1788
congiunta ¶ la regia stirpe è con Maria; che tutti
238
1788
messaggier, munito ¶ di perdonanze e di veleni, stassi ¶ presto
239
1788
datti preso tu stesso: e reo sapranno ¶ farti essi
240
1788
te sarian: più dico; ¶ (e vedrai quindi se verace
241
1788
i duri ¶ persecutor pensieri, e i molli modi ¶ delle
242
1788
mai, ch'ella ti è sposa, e donna: ¶ ella
243
1788
ella ti è sposa, e donna: ¶ ella a sua
244
1788
pace ¶ noi sol vogliamo, e libertà: deh! s'abbia
245
1788
in un la nostra, ¶ e la tua pace. Oscuro
246
1788
veggio, ¶ che noi minaccia, e che piombar potria ¶ anco
247
1788
or qui si alberga, e molta, ¶ che perder vuolti
248
1788
molta, ¶ che perder vuolti, e ti calunnia e abborre
249
1788
vuolti, e ti calunnia e abborre. ¶ Franchezza e onore
250
1788
calunnia e abborre. ¶ Franchezza e onore invan fra lor
251
1788
fatto già: troppo intricato è il nodo; ¶ non è
252
1788
è il nodo; ¶ non è da sciorsi, è da
253
1788
non è da sciorsi, è da tagliarsi. Il cielo
254
1788
sa perch'io parli; e s'altro io vo
255
1788
II ¶ ARRIGO ¶ Arrigo ¶ Schietto è forse costui; ma il
256
1788
già: muto ogni volto; ¶ e la regina ad incontrarmi
257
1788
regina ad incontrarmi lenta; ¶ e gli altri... oh rabbia
258
1788
che alle mie gioie e affanni ¶ indivisibil mio compagno
259
1788
Tu cedi al fine, e ai preghi miei ti
260
1788
riedi; ¶ sai ch'ella è sempre tua, benché ti
261
1788
di' consorte? ¶ Arrigo ¶ Pari è fra noi la sorte
262
1788
ti vidi ¶ la guancia, è ver, di lagrime di
263
1788
si voglia, io piansi; ¶ e tuttor piango. ¶ Maria ¶ E
264
1788
e tuttor piango. ¶ Maria ¶ E chi cessar può il
265
1788
render mi può pura e verace gioia, ¶ chi, se
266
1788
noi chi 'l voglia, e il possa, ¶ chiaro or
267
1788
pensiero, ¶ certo, qui spesso, e mal mio grado sempre
268
1788
i re lor modi, e le lor leggi i
269
1788
mio cor tu parli, ¶ e del mio amore, e
270
1788
e del mio amore, e dei privati affetti, ¶ di
271
1788
signor, tu mio sostegno, e prima, ¶ e sola cura
272
1788
mio sostegno, e prima, ¶ e sola cura mia, dimmi
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mia, dimmi, nol fosti? — ¶ E il sei tuttor, sol
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che intorno ti stanno. E oltraggi chiamo ¶ quanti ogni
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di re, mentre mi è tolto, ¶ non che il
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che a libertà vicino; ¶ e i miei passi, e
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e i miei passi, e i miei detti opre
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i miei detti opre e pensieri, ¶ tutto esplorarsi, e
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e pensieri, ¶ tutto esplorarsi, e riferirsi tutto; ¶ e ogni
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esplorarsi, e riferirsi tutto; ¶ e ogni dolcezza togliermi di
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dolcezza togliermi di padre; ¶ e il mio figliuol, non
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il vederlo essermi dato; ¶ e a me solo vietarsi
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Il sai, quanto infelice, e oppresso, ¶ ed avvilito, e
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e oppresso, ¶ ed avvilito, e abbandonato, e forse ¶ tradito
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ed avvilito, e abbandonato, e forse ¶ tradito è quei
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abbandonato, e forse ¶ tradito è quei, che mal tu
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ridotto ¶ t'han sole; e dirti io pur potrei
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tu li perdevi affatto; e nei mentiti ¶ amici tuoi
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ella porgea consiglio ¶ amichevole, e franco. Ella ti stolse
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sii tu lieta. ¶ Maria ¶ È ver: non ella in
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veniva ¶ fuggitivo dal carcere; e sua destra ¶ livida ancor
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a forza. Ella ben è, che sente ¶ oggi pietà
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mio cor nol tolsi; e ch'io le altrui
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gli arcani. ¶ Dirti m'è imposto in rispettoso modo
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a doppio regno ¶ poco è, pur troppo; e ch
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poco è, pur troppo; e ch'ella è incerta
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troppo; e ch'ella è incerta cosa, ¶ e di
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ella è incerta cosa, ¶ e di temenza piena ognor
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In me la speme è viva ¶ d'esser pur
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esser pur anco madre; e lei far lieta, ¶ lei
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che di consiglio ell'è, questo mio regno, ¶ non
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oso proporti... ¶ Maria ¶ Ed è? ¶ Ormondo ¶ Non dubbio mezzo
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par degli altri tuoi, ¶ e assai di forza e
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e assai di forza e numero maggiori; ¶ uomini anch
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maggiori; ¶ uomini anch'essi, e figli tuoi non empi
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dal mio fianco brama; ¶ e che fra noi segua
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qual perseguisti ¶ religioso culto? e chi pur osa ¶ profferir
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alto siede: ¶ finor palesi, e d'innocenza figlie, ¶ le
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sian note a Elisabetta: e intanto ¶ sì per lei
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qual sia ¶ l'animo, e l'odio; e ammetter
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animo, e l'odio; e ammetter pur mi è
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e ammetter pur mi è forza, ¶ ed onorarne il
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fia che il veggia, e me non rea ne
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ogni mio danno. ¶ Botuello ¶ E tu ben pensi. Oh
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il rimorso oggi gli è scorta. ¶ Ei mi ritrova
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Arrigo le imprudenti trame, ¶ e rimembrar ch'era mio
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Ah! se mi ascolta, e crede ¶ Arrigo all'amor
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senno, ¶ (se pur n'è in me) tutto, o
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me) tutto, o regina, è tuo. ¶ ATTO II ¶ SCENA
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a te si fanno: ¶ e il rio servaggio pur
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a Dio. ¶ La prima è questa, pur troppo! e
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è questa, pur troppo! e la sola ¶ cagion terribil
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vana ¶ instabil cosa ell'è di donna il core
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di donna il core; ¶ e un benefizio, quanto è
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e un benefizio, quanto è grave incarco, ¶ se da
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gli error tuoi scorsi, e a sentier dritto puoi
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terribil Dio d'ira e di sangue, ¶ (cui Roma
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sangue, ¶ (cui Roma pinge e rappresenta al vivo) ¶ ma
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oppressi son, puoi sollevarli; e impura ¶ nebbia sgombrar, che
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inganno ha seggio. ¶ Arrigo ¶ E che? vuoi tu, che
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disputar di vani ¶ riti e di vane opinioni io
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cose? ¶ Pur mille volte e mille han dato e
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e mille han dato e tolto ¶ e regno, e
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han dato e tolto ¶ e regno, e vita. In
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e tolto ¶ e regno, e vita. In cor se
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pace ne avrai? Fuggirtene, e la fiamma ¶ destar di
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mi tien da tanto; e poiché al soglio intorno
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al soglio intorno ¶ non è chi voglia o ardisca
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Maria ¶ Non lieve impulso è la licenza vostra ¶ (o
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forse or posso ¶ giovarti; e laude fia, più che
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figlie: il pianto ¶ questo è di tutti; e queste
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questo è di tutti; e queste voci mie, ¶ son
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nome ¶ di re, ti è sposo? ovver nemico, o
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me? Che parli? ¶ Amante e sposo ei nel mio
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ei nel mio cuore è sempre; ¶ ma nel suo
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sensi interpretar mal puote; ¶ e men tu i suoi
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miglior; taccio degli altri; e taccio, ¶ che di vassallo
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re vostro il feci, ¶ e per gran tempo mio
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lo tien fredda accoglienza, ¶ e susurrar di corte, e
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e susurrar di corte, e vili audaci ¶ sguardi de
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audaci ¶ sguardi de' grandi, e lo accennarsi, e il
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grandi, e lo accennarsi, e il riso, ¶ e l
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accennarsi, e il riso, ¶ e l'esplorare, e l
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riso, ¶ e l'esplorare, e l'auliche arti a
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ma qual più umìle e sofferente fora. ¶ Maria ¶ E
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e sofferente fora. ¶ Maria ¶ E allor che a lui
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d'imenèo per noi, ¶ e mi avvedeva io già
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poscia ¶ bagnai di pianto! e quante al ciel mi
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benché lungi da soverchia e falsa ¶ opinion di me
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mi vedea ¶ di giovinezza e di beltade in fiore
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quanto altra il fosse; e d'amor vero accesa
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eterna ad entrambi... ¶ Lamorre ¶ E che? nol desti ¶ or
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spiacque ¶ al tuo consorte: e al popol tuo... ¶ Maria
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superbo. Ei l'ebbe: e quale ¶ mercé ne diede
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al tradimento ei viene: ¶ e di quel vil, quanto
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la mensa, il suolo, e le mie vesti, e
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e le mie vesti, e il volto ¶ contaminarmi, e
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e il volto ¶ contaminarmi, e in un mia fama
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regno chi 'l diede; e chi il può torre
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può torre, ¶ s'odia e spegne dai re. Ma
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a tesser laudi: egli è minore ¶ del trono; or
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sa? Ch'ei t'è consorte, ¶ vengo a membrarti
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consorte, ¶ vengo a membrarti; e che di lui pur
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noi tutti alto periglio è presso. ¶ Fama è ch
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periglio è presso. ¶ Fama è ch'oggi ei ritorna
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ei ripartia più mesto, ¶ e assai più fosca rimaneane
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orator prima udienza. ¶ Lasciami: e sappi, e al popol
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udienza. ¶ Lasciami: e sappi, e al popol di', se
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seggon meco in trono, ¶ è il più grave a
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a soffrirsi: eppur mi è forza ¶ soffrirlo, infin che
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te raffermator di pace, ¶ e d'eterna amistà nunzio
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quindi. ¶ Ormondo ¶ Perciò fidanza, e di pregarti ardire ¶ prendo
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successor del suo regno è il figliuol tuo: ¶ per
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diparta il divorzio?... ¶ Maria ¶ E chi tal grido ¶ spandea
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fulmin qui, chi non è reo sol tremi.