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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Rosmunda, 1783

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1783
ciel, del volgo oppresso, ¶ e delle infrante Longobarde leggi
2
1783
leggi ¶ sostien coll'armi; e vincitor lo spero. ¶ Rosmunda
3
1783
non conta: ¶ degno egli è ben, che tu per
4
1783
tu per lui parteggi. ¶ E tu, di re sei
5
1783
veder vo' il trono. E tu, consorte e figlia
6
1783
trono. E tu, consorte e figlia ¶ fosti di re
7
1783
a te par questa; e poca io pur l
8
1783
sposo ¶ avrai, qual merti: e benché vasto regno, ¶ a
9
1783
vada. Ove tu vinca, ¶ e aver di me piena
10
1783
qui lunghi ¶ martiri orrendi, e infami strazi darle. ¶ Ma
11
1783
che in un pavento e abborro: ¶ te, cui non
12
1783
non io. ¶ pianto non è, non d'innocenza grido
13
1783
Ma no: ben posso, ¶ e so morir; purch'io
14
1783
le tue nobili arti, ¶ e il tuo pugnale ad
15
1783
Rosmunda ¶ Io 'l sono; e assai men pregio. Al
16
1783
men pregio. Al mondo è noto, ¶ ch'a incrudelir
17
1783
mai, ch'empio furore, e scherno ¶ le insepolte de
18
1783
d'orgoglio, ¶ d'ira, e di sangue, a mensa
19
1783
infame assiso, ¶ ir motteggiando? e di vivande e vino
20
1783
motteggiando? e di vivande e vino ¶ carco, nol veggio
21
1783
ridondante ¶ l'orrida tazza? E negli orecchi sempre ¶ quel
22
1783
Col padre ¶ bevi, Rosmunda». — E tu, di un simil
23
1783
svenar; se avessi, ¶ arso, e disperso il cener vostro
24
1783
andarne, ¶ a fere nozze: e omai tu il nieghi
25
1783
vincitore dal campo. Esci; e t'appresta ¶ al tuo
26
1783
chiarirne ¶ la più vera, e maggiore. Il cor mi
27
1783
Ah! no; dubbio non è; fatal certezza ¶ ben è
28
1783
è; fatal certezza ¶ ben è: lei non rimira il
29
1783
senza adirarsi ei parla; ¶ e d'essa pur senza
30
1783
Già le festose grida, e l'ondeggianti ¶ bandiere al
31
1783
ondeggianti ¶ bandiere al vento, e il militar contegno, ¶ tutto
32
1783
tu sei. ¶ Almachilde ¶ Salvo, e securo, e vincitor mi
33
1783
Almachilde ¶ Salvo, e securo, e vincitor mi vedi; ¶ ma
34
1783
per mia virtù. Vittoria, e vita, ¶ e libertade, e
35
1783
virtù. Vittoria, e vita, ¶ e libertade, e regno, oggi
36
1783
e vita, ¶ e libertade, e regno, oggi a me
37
1783
senza te? nulla m'è il trono, ¶ nulla il
38
1783
divido. ¶ Almachilde ¶ Te rimembrava, e l'amor tuo: ma
39
1783
capo ¶ dei Longobardi degno, e degno sposo ¶ dovea mostrarmi
40
1783
man mi uscia?... ¶ Rosmunda ¶ E che? d'avermi vendicata
41
1783
ond'io l'ebbi, e mi dorrà pur sempre
42
1783
udiva ¶ nomar da Clefi, e da' suoi prodi; al
43
1783
addensan più le spade, e l'ire: ¶ cieco di
44
1783
mi sorge ¶ di trucidati e di mal vivi intorno
45
1783
l'oste si ammassa, ¶ e addosso a me precipitosa
46
1783
fra schiere, ed aste, e grida, e spade, ed
47
1783
ed aste, e grida, e spade, ed urti, ¶ infino
48
1783
macello in un momento è volta. ¶ Rosmunda ¶ Respiro al
49
1783
d'Alarico i tardi, ¶ e forse infidi aiuti, assai
50
1783
che mille aiuti: egli è il mio prode; ei
51
1783
guerra a un tempo, e la giornata ha vinto
52
1783
man lo stesso Clefi è preso; ¶ or che il
53
1783
piagasse a morte; ed è chi 'l dice ¶ anco
54
1783
altra fiata ei puote; ¶ e, quel ch'è peggio
55
1783
puote; ¶ e, quel ch'è peggio, ei ci può
56
1783
con violenti ¶ comandi. Ella è, Romilda, unico sangue ¶ del
57
1783
il Po ne irrìga, e quanto ¶ l'Appenin, l
58
1783
l'Appenin, l'Alpe, e d'Adria il mar
59
1783
serra, ¶ tutto han predato, e posto in ceppi, od
60
1783
a noi, grand'odio, e rei perigli ¶ l'uccision
61
1783
di lor ne risponde? E noi senz'esse, ¶ dimmi
62
1783
suoi, tosto si spense; e cadde ¶ ogni orgoglio col
63
1783
mi dei tu dunque; e dall'incarco ¶ di gratitudin
64
1783
affidarti della pugna parte, ¶ e la maggior, non dubitava
65
1783
l'hai. Sentir rimorsi, e starsi... ¶ Almachilde ¶ E starmi
66
1783
rimorsi, e starsi... ¶ Almachilde ¶ E starmi omai vogl'io
67
1783
aspetta; ¶ che mio non è... ¶ Ildovaldo ¶ Dunque... ¶ Almachilde ¶ Deh
68
1783
assai meno indegno. ¶ Odimi; e poscia, se tu il
69
1783
tu pria, ¶ se cosa è al mondo che bear
70
1783
pure ¶ desio più dolce, e ambizioso meno, ¶ ti punge
71
1783
ogni ben posto non è nel trono: ¶ so, ch
72
1783
che di mia vita è base ¶ sola: e più
73
1783
vita è base ¶ sola: e più ferve in me
74
1783
mal tu il daresti; e doni ¶ son questi ognor
75
1783
questi ognor di pentimento e sangue. ¶ Ma, poi che
76
1783
nulla a te torrebbe, ¶ e vita fora a me
77
1783
a me. ¶ Almachilde ¶ Nomalo; è tuo. ¶ Ildovaldo ¶ ... Amante io
78
1783
Ildovaldo ¶ ... Amante io vivo, è già gran tempo: opporsi
79
1783
ciò distorla. ¶ Almachilde ¶ Ed è tua fiamma?... ¶ Ildovaldo ¶ Romilda
80
1783
fiamma?... ¶ Ildovaldo ¶ Romilda ell'è... ¶ Almachilde ¶ Che sento!... Ami
81
1783
Deh! perdona... ¶ Stupor non è... — Romilda! E da gran
82
1783
Stupor non è... — Romilda! E da gran tempo ¶ tu
83
1783
tu l'ami? ¶ Ildovaldo ¶ E che? forse il mio
84
1783
a me? S'ella è di stirpe ¶ regia, vil
85
1783
non son io. Figlia è Rosmunda ¶ di te pur
86
1783
di te pur ella, e non sdegnò di sposa
87
1783
te mio uguale. ¶ Almachilde ¶ E qual fia troppo ¶ alta
88
1783
ottener puoi da Rosmunda? e tanto ¶ ella da te
89
1783
voglio... ¶ Ma di'... — Romilda!... E riamato sei? ¶ Ildovaldo ¶ Romilda
90
1783
oggi ottiene il tradimento? — E l'abbia. — ¶ Ma tu
91
1783
non diemmi invan lustro, e vittoria, ov'io ¶ morte
92
1783
ei l'armi impugna: ¶ e, s'era pur destin
93
1783
intanto il vuoto soglio; è tuo ¶ il soglio, il
94
1783
tel giuro. ¶ Per quanto è in me, già lo
95
1783
Il preme ¶ Rosmunda, ed è... ¶ Romilda ¶ Contaminato soglio, ¶ di
96
1783
ella con te n'è degna. — ¶ Ma, se pur
97
1783
darmi, ¶ in vita vuolmi, e ad Alarico sposa. ¶ Ildovaldo
98
1783
colei, che il regno e il padre ¶ mi ha
99
1783
padre ¶ mi ha tolto: e a patto nullo omai
100
1783
tu puoi; ¶ s'egli è pur mio destin, ricorrer
101
1783
suoi sediziosi orecchio? — ¶ Giorno è di gioia questo: a
102
1783
più illustre ¶ ti aspetta, e lieta marital ventura. ¶ Almachilde
103
1783
Ma, d'Alarico... ¶ Rosmunda ¶ E che? non degno forse
104
1783
ella il consenso... ¶ Rosmunda ¶ E il nieghi: ¶ io v
105
1783
meno ¶ spietato, duolti? ¶ Rosmunda ¶ E a te pietoso il
106
1783
può, tutta la sento; e il dico; ¶ e il
107
1783
sento; e il dico; ¶ e il mostrerò, se mi
108
1783
se Romilda oltraggi. ¶ Almachilde ¶ E assai gran danno. ¶ Ildovaldo
109
1783
nol fai... ¶ Rosmunda ¶ Saggia è Romilda; ¶ e a mia
110
1783
Rosmunda ¶ Saggia è Romilda; ¶ e a mia voglia farà
111
1783
consorte, ¶ da me dissenti? e dirmel osi? e deggio
112
1783
dissenti? e dirmel osi? e deggio ¶ ora innanzi a
113
1783
buon grado il piede; e orrevol scorta ¶ al fianco
114
1783
o l'andar nieghi, e strascinarti ei debbe. ¶ SCENA
115
1783
fu morto il padre, ¶ e ch'io mi vidi
116
1783
taci. ¶ Amata m'ami, e di morir mi parli
117
1783
io l'aure respiro, e il brando cingo? ¶ Colma
118
1783
nulla ¶ ancor dispero. ¶ Romilda ¶ E donde mai salvezza ¶ può
119
1783
a me venirne? ¶ Ildovaldo ¶ E non son io da
120
1783
poscia? Essi hanno regno; e quindi ¶ stromenti assai d
121
1783
iniquità: feroce, ¶ ma accorta è l'ira di Rosmunda
122
1783
un tempo. ¶ Deluder puossi?... E se in sua man
123
1783
ombre, ¶ del mio padre,... e la mia. Vivi; ti
124
1783
re tradito, un padre, ¶ e la tua fida amante
125
1783
re, del tuo padre. È ver, non vanto ¶ regal
126
1783
del prode io regno, ¶ e il vil non curo
127
1783
nel campo in armi; e i Longobardi tutti ¶ in
128
1783
d'Alboìn la memoria; e tu pur sempre ¶ ne
129
1783
sei l'unica figlia. — E s'anco nulla ¶ di
130
1783
Ma, ancor che immenso, è poco ¶ il tuo amore
131
1783
l'udisti, ardisce. ¶ Romilda ¶ E in lui che speri
132
1783
consorte ¶ già rincresciuta gli è. Capace ancora ¶ ei mi
133
1783
Almachilde ¶ io porsi preghi (e duolmene) perch'egli ¶ per
134
1783
vende ¶ la sua fama e se stesso a iniqua
135
1783
infame ¶ tutto debbe quant'è, né ad altro il
136
1783
ch'ebro d'amore, e d'ira, ¶ e di
137
1783
amore, e d'ira, ¶ e di vendetta, atro sentier
138
1783
goda? ¶ Fra il trono e te, Rosmunda sola io
139
1783
sola io veggo. ¶ Romilda ¶ E Almachilde?... ¶ Ildovaldo ¶ Almachilde? oggi
140
1783
fien norma ¶ il tempo, e il caso. — Intanto, il
141
1783
pur riserbo, ¶ di rivederti: e mi vivrò di quella
142
1783
sono, invano ¶ lo spereresti. E d'esser tua, qual
143
1783
Ed io tel credo, e il tutto ¶ volo a
144
1783
tutto ¶ volo a disporre, e tosto a te qui
145
1783
tua ria madrigna. ¶ Romilda ¶ E il crederò? Deh, se
146
1783
costume ¶ essere il premio? e che col sol tuo
147
1783
vi ti de'. Preghi e ragion, da prima, ¶ minacce
148
1783
usar quindi Rosmunda udrammi; ¶ e fatti poscia. Ove dal
149
1783
Rosmunda. ¶ Romilda ¶ A tutti è noto, ¶ ch'eri sforzato
150
1783
morte, ¶ ella ti dava. È ver, dell'empia fraude
151
1783
al tuo delitto sola: e ammenda osasti ¶ pur farne
152
1783
signor tuo la sposa, ¶ e l'usurpato sanguinoso soglio
153
1783
sanguinoso soglio ¶ tieni tuttora; e di gran cor ti
154
1783
gran cor ti vanti? ¶ e umano parli? e vuoi
155
1783
vanti? ¶ e umano parli? e vuoi ch'io 'l
156
1783
ch'io 'l creda? e ardisci ¶ sperar, ch'io
157
1783
da quest'ultimo eccidio, e a me tu forse
158
1783
uccisor del padre? ¶ Almachilde ¶ E i rimorsi, e il
159
1783
Almachilde ¶ E i rimorsi, e il pentire, e il
160
1783
rimorsi, e il pentire, e il pianger, nulla ¶ fia
161
1783
lusingarla? ¶ Almachilde ¶ D'uomo è il fallir; ma dal
162
1783
tempo ¶ dolce nell'ira, e nel dolor modesta, ¶ e
163
1783
e nel dolor modesta, ¶ e nel soffrir magnanima... Qual
164
1783
La tua pietà? m'è duro ¶ troppo il soffrirla
165
1783
di te merti, dimmi; è sol cagione ¶ del non
166
1783
ha di crudo? ¶ Romilda ¶ E d'Alboìn la figlia
167
1783
d'appien servirti... ¶ Romilda ¶ E s'altra ¶ pur ve
168
1783
Che parli? — ¶ Qui crebbi, e qui, presso al mio
169
1783
pensier mio solo egli è il morir; ma stimo
170
1783
avrai ¶ qui lieta stanza; e più ti dico: io
171
1783
ti posso il seggio; ¶ e il debbo, e il
172
1783
seggio; ¶ e il debbo, e il voglio; e a
173
1783
debbo, e il voglio; e a non fallaci prove
174
1783
mio cor farò vederti;... e quanto ¶ profondamente... entro vi
175
1783
mio volto tremante... Ardo, è gran tempo,... ¶ d'amor
176
1783
punirmi... ¶ Romilda ¶ Ahi vile! ¶ e di virtù la passion
177
1783
Sei di Rosmunda sposo; ¶ e di null'altra degno
178
1783
ch'io t'ami è forza, ¶ irresistibil forza. Io
179
1783
tal mi rendi mercede? — E tu, con finta ¶ virtude
180
1783
aspettan solo: ei solo è il vile; ¶ ei traditore
181
1783
stesso. ¶ Amo, adoro Romilda; e non è fiamma, ¶ ond
182
1783
adoro Romilda; e non è fiamma, ¶ ond'io deggia
183
1783
arrossirne. In te ricerca, ¶ e trova in te, la
184
1783
Distanza corre, ¶ fra Rosmunda e Romilda, immensa; e il
185
1783
Rosmunda e Romilda, immensa; e il senti. ¶ Amo Romilda
186
1783
il senti. ¶ Amo Romilda, e i traditori abborro. ¶ Ove
187
1783
marito! ¶ Ch'io regicida, e traditor non fora; ¶ e
188
1783
e traditor non fora; ¶ e all'amor mio Romilda
189
1783
mal tolta sua corona, e a cruda ¶ madrigna non
190
1783
il trucidato padre, ¶ tanto, e più, ti fa vile
191
1783
quel sangue che versasti, ¶ e il comune misfatto. Io
192
1783
Ildovaldo. ¶ Almachilde ¶ Ah! questo, ¶ è questo il colpo, che
193
1783
a me sua vita, e l'alta fama, e
194
1783
e l'alta fama, e il brando, ¶ l'invincibil
195
1783
di voi. Morte n'è scampo; e invitta ¶ l
196
1783
Morte n'è scampo; e invitta ¶ l'avrem, che
197
1783
noi divisa, ¶ di pentimenti, e di rampogne scevra, ¶ e
198
1783
e di rampogne scevra, ¶ e di rimorsi, e di
199
1783
scevra, ¶ e di rimorsi, e di timore; in somma
200
1783
libero al dir m'è al fin concesso il
201
1783
ben provvide il cielo; ¶ e, qual tu il merti
202
1783
sei. ¶ Oh ineffabile gioia! E chi potrebbe, ¶ chi soffrir
203
1783
Quasi or cara s'è fatta a me Romilda
204
1783
falli scusa ¶ si cerca, e mal si trova. Amar
205
1783
di donna, ¶ gloria m'è, gloria; e non delitto
206
1783
gloria m'è, gloria; e non delitto. ¶ Rosmunda ¶ Accoppi
207
1783
l'udii pur troppo; e il cor trafitto ha
208
1783
del parricida acciaro; ¶ sovvienti? e là, fra il tradimento
209
1783
là, fra il tradimento, e i pianti, ¶ e le
210
1783
tradimento, e i pianti, ¶ e le tenebre, e il
211
1783
pianti, ¶ e le tenebre, e il sangue, amor giuravi
212
1783
estimar la fede ¶ chiesta, e donata, in così orribil
213
1783
valermi a mia vendetta; e poscia ¶ l'ombra placar
214
1783
tutto? Altro Almachilde trova; ¶ (e non ven manca) egli
215
1783
io tal ben merto, e tal ne aspetto io
216
1783
Romilda. — Intanto, ¶ infra Ildovaldo e me, vedrassi a prova
217
1783
di lei più degno, e qual più avvampi ¶ d
218
1783
SCENA IV ¶ ROSMUNDA ¶ Rosmunda ¶ E che imprender puoi tu
219
1783
fu visto mai? — Ma, e che non può costui
220
1783
amai?... Non t'amo, ¶ e il vedrai tu. — Furore
221
1783
riedi, o vendetta; riedi; e me riempi ¶ tutta di
222
1783
io sempre ¶ per prima, e sola deità mia t
223
1783
ebbi. — ¶ Ma, l'ire, e il tempo, in vani
224
1783
ogni empio mezzo ¶ torgli; e primiera... Oh! chi vegg
225
1783
un tempo farti ¶ spero, e di mie vendette. Ami
226
1783
cui perigli oggi affrontasti e morte; ¶ quello stesso Almachilde
227
1783
a ogni empio eccesso è presto; ¶ sen vanta; e
228
1783
è presto; ¶ sen vanta; e il credo. È ver
229
1783
vanta; e il credo. È ver, che assai lo
230
1783
assai lo abborre ¶ Romilda; è ver, che gli giurò
231
1783
altro sposo di Romilda: è tua, ¶ non di Alarico
232
1783
teco sia lieta; prendila; e per sempre ¶ dagli occhi
233
1783
miei la invola. ¶ Ildovaldo ¶ È mia Romilda? ¶ Oh gioia
234
1783
donde io non trarrolla?... È mia?... — ¶ Ma, le vendette
235
1783
suo rivale in braccio; ¶ e se n'irrìti, e
236
1783
e se n'irrìti, e sen disperi, e indarno
237
1783
irrìti, e sen disperi, e indarno... ¶ Ildovaldo ¶ Ma che
238
1783
né amante meno egli è di te... ¶ Ildovaldo ¶ Minore
239
1783
in tutto ei m'è. ¶ Rosmunda ¶ Tu prevenirlo dunque
240
1783
la mia forza raduno, e in brevi istanti ¶ riedo
241
1783
ed a tutto ¶ pensa, e provvedi; arma l'ingegno
242
1783
provvedi; arma l'ingegno e il braccio: ¶ vero amator
243
1783
Oh cielo!... ¶ Ildovaldo ¶ Tutto è disposto omai: tu già
244
1783
Rosmunda stessa ¶ vita avrommi, e letizia? Entro il mio
245
1783
unita? io libera, secura?... ¶ E fia vero! ¶ Ildovaldo ¶ Acquistarti
246
1783
che a se stessa; è forza ¶ ch'ella il
247
1783
io spero. ¶ Romilda ¶ Tutto è mio regno, ovunque teco
248
1783
doni ¶ far giuro ammenda; e la vittoria, il regno
249
1783
io deggio ¶ per ora, e il vo', fin che
250
1783
men degna esser m'è avviso, ¶ da ch'io
251
1783
quanto ¶ io l'abborrisco! — È la cagion primiera ¶ d
252
1783
oltraggi ¶ mi ha carca, e oppressa, ed avvilita sempre
253
1783
di quel suo vile, e osarmel dire... ¶ Ildovaldo ¶ Il
254
1783
di lagrime mi vide, ¶ e il cor di doglia
255
1783
t'incolpò, Romilda, ¶ troppa è discolpa un sol tuo
256
1783
cui ¶ candida l'alma, e puro ardente il core
257
1783
ogni sospetto torgli ¶ meglio è così. Sfuggi del par
258
1783
lasci?... ¶ Ildovaldo ¶ Brev'ora; e mai non sarem più
259
1783
scudo al tuo prence e traditor vuoi farti? ¶ Ildovaldo
260
1783
armi al mio cospetto, e fingi ¶ pur moderata voglia
261
1783
co' detti invan, forza è coll'opre ¶ ch'io
262
1783
mia fiamma ¶ più non è tempo or di por
263
1783
mia possanza schermo. ¶ Ildovaldo ¶ E se non fai del
264
1783
fianco io tengo ¶ costoro, è ver, se tu mio
265
1783
vuoi. — Di re corteggio è questo; ¶ ma questo è
266
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è questo; ¶ ma questo è brando di guerrier; sol
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sostener, tu d'Ildovaldo? e s'anco ¶ sorte iniqua
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me stessa amo Ildovaldo, ¶ e che ti abborro più
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in tradimenti? Parla. ¶ Almachilde ¶ E che? mentr'io ¶ mio
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ristorarla, io 'l posso; e tu nol puoi, ¶ né
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il può persona. ¶ Romilda ¶ È ver; tu aggiunger puoi
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puoi, ¶ a perfidia perfidia, e il puoi tu solo
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misurarlo io possa? ¶ Almachilde ¶ È troppo: e basti. ¶ Pugnar
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possa? ¶ Almachilde ¶ È troppo: e basti. ¶ Pugnar non vuoi
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estremo ¶ addio ti lascio, e il saldo giuramento ¶ d
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a libertade, a vita; e a te fors'anco
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tuo amante; ¶ (ahi nome!) e spero in un seco
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mai più; sol dono è questo, ¶ che far tu
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io? ¶ Romilda ¶ Ben credo: e fatto ¶ verriati ciò, finché
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ti tolsi ¶ il padre, e render nol ti può
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si toglie. Eterna macchia ¶ è Rosmunda al mio nome
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atroce, ¶ più insopportabil fassi: e il letto, e il
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fassi: e il letto, e il trono, ¶ e l
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letto, e il trono, ¶ e l'amor di quell
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del mio misero padre, è ver ch'ell'era
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spingerti a' misfatti ¶ non è mestier gran forza. ¶ Almachilde
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opra da forte ¶ volgo; e fia prima lo strapparmi
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corona dal mio capo, e darla ¶ a te, che
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di chi t'opprime (e sia chi vuol) l
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il più colpevol io, ¶ e il più sommesso, e
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e il più sommesso, e umìle; udir mia piena
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me sovrano ¶ fatto Ildovaldo: e trar, finché a te
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limo, ¶ favola a tutti: e fra miseria tanta, ¶ niuna
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me il potea, ¶ espiato; e... ¶ Romilda ¶ Non più; taci
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più lo apprezzo, ed è più mio. Se il
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far di sua sorte, e del mio eterno danno
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del mio eterno danno... ¶ E qual vogl'io mercé
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tuo fero ¶ scemarmi alquanto, e la mia infamia in
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mia infamia in parte... ¶ E sì 'l farò, vogli
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Ah! dove ¶ l'odio, e l'ira mi spinge
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misera me! finger mi è forza ¶ con questo infame
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questo infame... Oh cielo! e, s'ei m'inganna
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ROSMUNDA, ROMILDA ¶ Rosmunda ¶ Dov'è, dov'è, quel traditore
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Rosmunda ¶ Dov'è, dov'è, quel traditore? — Ah! teco
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ceppi rei. Dove, dov'è costui, ¶ che regal possa
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ti giova, ¶ perfida tiemmi; e fa' qual vuoi più
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niuna io non soggiacqui; e ch'io, ¶ degna di
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della mia, qui caddi; ¶ e qui, chiamandolo a nome
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me; misera io resto, e farti ¶ deggio felice... E
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e farti ¶ deggio felice... E il deggio? ¶ Romilda ¶ Ancor
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torre, ¶ la vita forse: e in dono infame egli
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Romilda ¶ Me dunque uccidi; e salva, ¶ senza indugiar, solo
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indugiar, solo Ildovaldo. ¶ Rosmunda ¶ E tanto ¶ per te s
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Tu menti. — Oh rabbia!... e fia, ¶ ch'orrido arcano
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Oh rabbia! Oh morte!... E forza è pur, ch
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Oh morte!... E forza è pur, ch'io voli
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serbo. ¶ Almachilde ¶ Or non è tempo, ¶ ch'io a
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L'arti tue vili, e il ribellato campo, ¶ e
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e il ribellato campo, ¶ e il mio rival, tutto
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Rosmunda ¶ Va', vinci, riedi; ¶ e poi minaccia. ¶ Almachilde ¶ Io
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più assai l'ira, e il valor mi affida
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scelsi. ¶ Ma che? compiuta è la vendetta forse?... ¶ Dubbie
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in armi ¶ l'iniquo; e forza, e ardire in
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l'iniquo; e forza, e ardire in lui si
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vincitor costei? — S'ella è mercede ¶ regal, qui venga
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intorno ¶ risuonar s'ode, e ver la reggia trarre
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te prodi i vili, ¶ e superbi i dimessi. — O
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regno... o morte. ¶ Romilda ¶ E che? derisa ¶ anco mi
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già le mie vendette; e a un tempo... ¶ le
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in armi... ¶ Ildovaldo gli è duce. Oh gioia!... ¶ SCENA
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spento? ¶ Ildovaldo ¶ Io? non è cosa ei dal mio
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han di vincerlo incarco; e a ciò fien troppi
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spada, a infame scure ¶ è dovuto il suo capo
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ancor ben tua non è: t'arresta: ¶ dartela debbo
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mentr'io ti afferro; e quinci ¶ non muoverai tu
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non muoverai tu passo. — E tu, codardo, ¶ quand'io
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sciolgo da' tuoi lacci, e darti ¶ io pur prometto
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Cessa, o Rosmunda; ¶ lasciala; è vano: al suo partire
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nel vil suo sangue, e tosto. ¶ Non ti smarrir
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ti smarrir, Rosmunda. ¶ Rosmunda ¶ E che? tu pensi ¶ schernirmi
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risorte ¶ odo le grida,... e più feroci, e presso
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grida,... e più feroci, e presso;... ¶ oh gioia! oh
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Oh gioia! ¶ ecco Almachilde: e vincitor lo scorgo: ¶ e
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e vincitor lo scorgo: ¶ e puniratti, spero. ¶ SCENA V
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ILDOVALDO, ROSMUNDA, ROMILDA soldati e seguaci d'Ildovaldo ¶ Ildovaldo
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arbitra voglio ¶ te stessa; e di noi donna, e
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e di noi donna, e di costei. ¶ S'io
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ferro io vibro. ¶ Romilda ¶ E vibralo: morrommi ¶ così almen
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Or, qual di noi ¶ è donna qui? ¶ Almachilde ¶ Tu
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rabbia!... ¶ Romilda... Oh cielo! e non ti posso io
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sgombrate, ¶ affrettatevi, tutti... ¶ Rosmunda ¶ E tu, che nieghi ¶ con
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tosto or qui rieda, e le mie guardie in
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a te l'imposi: e noto ¶ t'era qual
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fidata in te, codardo; e in te, spergiuro, ¶ d
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basti, quasi. Ahi stolta! e darti io stessa ¶ volli